21 3 minuti 15 anni

Adrianone nostro, dopo la conquista del secondo posto in classifica, ha la lingua più sciolta del solito in questa intervista pubblicata sulla Gazza di oggi. Tralasciando alcune ovvietà, che fanno parte del classico e sibillino repertorio gallianesco ( tipo Beckham vuole il Milan ma è dei Galaxy ecc. ecc. che sa tanto di ennesimo thriller dal finale rocambolesco), mi hanno colpito tre risposte, tre stilettate neanche troppo velate all'indirizzo del "suo amico Carletto" che riporto qui sotto.

Ma lei immaginava, dopo il pareggio di mercoledì, una ripresa così immediata del Milan in classifica?
"Io mercoledì ero nervoso per altri motivi con il mio amico Carletto, il pareggio con il Genoa non c’entra".

Ce l’aveva con i cambi dell’allenatore?
"Cose nostre. Del silenzio non ci si pente mai".

Ronaldinho sembra intristito.
"Dobbiamo recuperarlo a ogni costo. E’ un grande talento e nel girone di andata ci ha dato una bella mano. Mi rendo conto che serve qualche invenzione tattica per farlo convivere con Pato, Kakà, Seedorf, che sono altri campioni straordinari, ma Ronaldinho è un patrimonio del calcio mondiale e va salvaguardato. Il nostro Carletto dovrà pensarci, dovrà studiarsi qualcosa".

Orbene, se ce l'aveva con i cambi dell'allenatore nulla da dire, il povero Carletto l'abbiamo ricoperto di contumelie pure noi, e ne sono dispiaciuto sebbene nell'occasione se lo meritasse. Tuttavia, ritengo che la causa dei malumori societari – e degli sponsor –  sia soltanto una: l'esclusione del Dentone.
Questo dovremmo tenere a mente quando  talvolta Ancelotti opera in modo all'apparenza assurdo e per noi incomprensibile. Spesso e volentieri deve far convivere esigenze tecniche con altre, le quali con il manto erboso hanno ben poco da spartire. Il calcio, per quanto pazzo ed imprevedibile possa essere, a gioco lungo risponde sempre a delle logiche ferree ed immutabili. Il rivoluzionario Arrigo Sacchi, allorchè gli venne imposto il giocoliere (e null'altro) Borghi, s'impuntò come un mulo ed ottenne il concreto e vincente Rijkaard, in nome di quell'equilibrio  cui le nostre alte sfere pare non siano minimamente interessate. Ci deve spiegare, Adrianone nostro, cosa diavolo potrà "studiare" Carletto più di quanto abbia già fatto per accontentare lui e chi presumibilmente gli sta esercitando pressioni.

Comprendo e accetto che la società voglia tenere per sè le decisioni per quanto concerne il mercato, e che l'allenatore venga interpellato per esso in modo trascurabile (secondo me nullo, ma fa lo stesso), poichè questo modo d'agire ha portato in passato a grandi risultati. Ma i correttivi che sul campo si fanno per rimediare ad un mercato non proprio perfetto, per favore, lasciamoli al mister. Specie quando è evidente che questi correttivi funzionano.
  

21 commenti su “I BASTONI FRA LE RUOTE

  1. contumelie?????

    bhè si, bella gatta da pelare il caso dinho..vedremo come uscirne..

    leggevo su siti che vogliono dare 15 mln ai galxy x davidone.

    mi sembrano un po’ troppi, però x quei 5 di cui si parlava mi andrebbe benone!

  2. sottoscrivo in pieno Marcovan..più che giusto fare questo post..

    la società non deve minimamente intromettersi nelle scelte di formazione del Milan..già fa tutto essa..fa il mercato e impone i preparatori cose che da altre parti non si verificano che non si arrivi all’assurdo che deve giocare chi ha nome a prescindere..cosa ci vuole dire Galliani? che Ancelotti deve far fuori l’ottimo Ambrosini per arretrare Seedorf e far giocare Dinho?? questa squadra non può supportare due con le loro caratteristiche insieme nel lungo periodo..soprattutto se a loro si aggiunge anche Pirlo..il centrocampo Beckham-Pirlo-Ambrosini ha trovato un equilibrio perfetto e non va toccato..non è certo l’esclusione di Dinho che me la fa prendere con Ancelotti..anzi..è finalmente un segno di personalità..la volevo una scelta così..vada dritto per la sua strada Carletto..non andiamo ad intaccare questo equilibrio proprio nei pressi di un derby che vincendolo ci porterebbe a meno 3. viene prima il milan delle arrabbiature di ronaldinho.

  3. Appunto: che non comincino a ficcare il naso. Dinho, appena riacquisterà una forma accettabile, potrà forse alternarsi con uno dei tre davanti. Non so di chi, perchè anche in questo caso Carletto dovrebbe studiare qualcosa. Ma tutti quanti insieme, non si può vedere. Nel campionato italiano, l’eccessiva spavalderia si paga carissima. Anche contro la Reggina.

    Ricki, contumelie = offese.

  4. dal contesto immagino marcovan..non sono enzù :DDDDD

    ma dove l’hai presa quella parolaccia???

    tra poco c’è la uefa, fuori seedorf (o kakà) x dinho

  5. E che ne so? E’ un termine che Indro Montanelli usava spesso. Lui era uno che scriveva sempre quello che pensava, e di contumelie ricevute ne sapeva qualcosa… 😉

  6. “Non bisogna mai mescolare la cultura con l’intelligenza… :DD

    FORZA QUARESMA!! ”

    ecco, questa frase forza quaresma cos’è?cultura o intelligenza????

  7. Sono d’accordo col post, ma anche no.

    Nel caso specifico penso che Galliani non debba rompere le scatole, visto che la squadra sembra stia per ingranare, e quindi non c’è bisogno di modifiche.

    In generale, però, per me la società ha il diritto di farsi sentire col mister… perchè se no Pato faceva la terza punta, e i titolari erano o sheva o inzaghi…

  8. Ronaldinho è stato quantomeno il Dio del calcio fino a 2 anni fa. Seedorf mai.

    E poi se non gioca come fa a dimostrare che può essere decisivo e rendere Ronaldinho?? Spiegatemelo. Vi prego risparmiatemi la solita cosa che Ancelotti li vede in allenamento e sa quello che fa..

  9. Betis, io parto dal presupposto che Ancelotti sa quello che fa. Poi magari quello che crede di sapere è sbagliato, ma non esiste l’allenatore infallibile.

    Però su una cosa concordo con te: la sua testardaggine a non sperimentare qualcosa che non preveda la presenza di Seedorf è irritante.

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