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Premessa: quanto segue è da intendersi esclusivamente come opinione personale, attribuibile a me solamente. Il titolare del blog e gli altri redattori non hanno partecipato alla stesura di questo articolo, né lo hanno letto prima della sua effettiva pubblicaz
ione.

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Cari amici frequentatori di Screwdrivers…. e credo di potervi chiamare amici, dato che ci accomunano due grandi passioni: il calcio e (con buona parte di voi) il Milan…
Cari amici, purtroppo mi sono reso conto che oltre all’amore per il pallone e per il diavolo, poco altro ci accomuna. Soprattutto, non abbiamo in comune la nazionalità.
Io, infatti, sono Siciliano. Sono Messinese. Faccio parte anche io di quelli che purtroppo possono dire "conoscevo qualcuno morto nel fango di Giampilieri". E non sono italiano.
26 morti, 9 dispersi, un centinaio di feriti, oltre 600 sfollati.
E l’Italia, se n’è fregata. In ogni settore.

Guardate ad esempio l’informazione.
Telegiornali: servizi d’apertura per 3-4 giorni, interviste invadenti alla povera gente che ha perso tutto, TV del dolore ottima per l’audience. Non una richiesta di fondi, non un conto corrente, non un cavolo di numero a cui mandare SMS per donare 1 euro. Eccezion fatta per Sky: la tv di Murdoch ha sì organizzato una raccolta fondi… per Sumatra.
Programmi d’approfondimento: non uno speciale di Porta a Porta, Matrix manco a parlarne, figurarsi negli altri canali. Solo il 7 ottobre, a 5 giorni dalla tragedia, se n’è parlato di sfuggita ad Exit, su La7.
Carta stampata: titoli di testa, solo la mattina del disastro. Poi via di sentenza-Mondadori, lodo Alfano, giudici comunisti ed escort a 1000 euro a sera. Sia in edicola che sul web.
Persino la manifestazione per la libertà di stampa, già rinviata per i 6 morti di Kabul, è stata tranquillamente organizzata ed effettuata.

E cosa dire del mondo dello sport?
Un minuto di silenzio, e commemorazione, sui campi di volley e pallacanestro. Indovinate chi se n’è fregato? Il calcio, ovviamente.
Una penosa figura fatta dalla Lega Calcio, che non ha dato alcuna risposta alle richieste delle società. Catania e Palermo hanno preteso e ottenuto il minuto di raccoglimento ed il lutto al braccio. Gli altri, NIENTE.
Eccezion fatta per l’arbitro Rocchi, di Atalanta-Milan, che ha celebrato il minuto di silenzio pur non avendone l’autorizzazione. Da applausi, sebbene non abbia potuto far nulla per la richiesta del nostro portiere Storari, sposato e residente a Messina, che chiedeva la fascia nera del lutto al braccio.
Ma si sa, passato lo Stretto, non è più Italia.

E lo Stato? Dov’è finito?
Ve lo dico io dov’era lo Stato. Era al cinema.
Il premier era invitato da Bossi a vedere la prima di "Barbarossa". Non poteva certo rinviare per volare sui luoghi del disastro. Non siamo certo a L’Aquila. Lì era volato sul posto a 6 ore dal terremoto, ad invitare i terremotati a fingere di "essere in vacanza", promettendo case su case. Ma noi siamo in Sicilia. E non ci sono mica tornate elettorali all’orizzonte. Meglio stare al cinema.
Però poi c’è venuto a Messina, eccome. Avete sentito i telegiornali? Accolto da applausi (minuto 6:50), lui assieme al presidente della Regione e al ministro Matteoli.
Dopo mille polemiche, finalmente il 7 ottobre arriva la "concessione" dei funerali di Stato per le vittime. Ci son voluti gli appelli di sindaci e personaggi famosi.
Ma ormai la figuraccia è stata fatta. Intanto continuano a fare scaricabarile per decidere di chi è la colpa. Pare che alla fine la colpa sia di Madre Natura, rea d’aver messo il greto di un fiume in una zona chiaramente edificabile.

Non c’è stata una raccolta di fondi, di generi alimentari di prima necessità; non c’è stata la mobilitazione di volontari di tutta Italia, non c’è stata nessuna partita di calcio a sfondo benefico, né altre iniziative.
Dobbiamo fare tutto noi.
Ma lo faremo: siamo un popolo di combattenti.
E abbiamo già iniziato: il Catania devolverà l’incasso della prossima partita col Cagliari alle vittime, e si sta già organizzando un incontro Catania-Messina, giocato al SanFilippo, il cui incasso sarà interamente destinato alle famiglie delle vittime.

Facciamo così, lo mandiamo noi siciliani un sms a tutta Italia: "Grazie lo stesso, facciamo da soli".
 

62 commenti su “LA TRAGEDIA E L’INDIFFERENZA

  1. Ciao a tutti, in particolare Darko che anche se non conosco saluto augurandogli buon compleanno.
    L’argomento non è facile… credo che la diversa esposizione "mediatica" delle tragedie non risponda a logiche "di appartenenza" del tipo Italia vs Sicilia, o di colore politico degli amministratori coinvolti negli abusi, ma a mere logiche (da biasimare) "di audience".
    Personalmente non so cosa servisse e cosa ci fosse già, nell’immediato, in linea di principio però sono contrario alle corse ad organizzare "raccolte fondi", di solito se ne occupa la protezione civile e lo stato, o la regione, ad organizzare la macchina degli aiuti e ad attivare gli appositi fondi contro questo tipo di calamità.

    Quello che è successo sui campi di calcio, invece, la ritengo una vergogna, l’ennesimo esempio di come anche quelle istituzioni sportive che si specchiano in pomposi "valori" e dichiarazioni, in particolare quelle calcistiche, siano rette da persone ignoranti e poco attente all’attualità, oppure consapevoli ma insensibili a qualcosa che non era "abbastanza sotto i riflettori", a seconda del punto di vista…

    Darko, qualcosa di siciliano ce l’ho pure io (mezzo nonno e mia morosa), ed anche se a Messina sono passato solo di sfuggita una volta molti anni fa la vostra tragedia mi ha colpito come se fosse successa ad Aosta.
    Coraggio Messinesi, e state ben attenti a chi vi costruisce le case…
    (e non solo i messinesi, che è un problema troppo diffuso in questo paese)

  2. <i>credo che la diversa esposizione "mediatica" delle tragedie non risponda a logiche "di appartenenza" del tipo Italia vs Sicilia, o di colore politico degli amministratori coinvolti negli abusi, ma a mere logiche (da biasimare) "di audience".
    </i>

    straquoto. di esempi ce n’è a bizzeffe.

  3. Sarasa, grazie per gli auguri.

    E’ chiaro che la mia "contrapposizione" italia vs Sicilia è volutamente provocatoria, una estremizzazione del concetto.

    Ho difatti voluto porre l’accento sulla differente valenza mediatica tra i due fenomeni.
    Non so se c’entri la geografia… ma sospetto di sì.
    Non so se c’entri la mancanza di elezioni imminenti…ma sospetto fortemente di si.

    Quello che vedo è tanta carenza d’informazione, quando non vi è pessima informazione.

    In ogni caso, la vita va avanti.

  4.  la vita si. Solo il Milan e il dollaro americano vanno in dietro per colpa rispettivamente di Silvio Berlusconi e  Obama.

    Ridateci il vero Berlusconi e Clinton!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  5.  eh ma a me invece interessa di brutto quindi dei due inizierei da Obama. Anche perché questo dollaro cosi basso è una rottura di coglioni per tutto il mondo e alla lunga non farà il bene nemmeno dell’ America ammesso che in questo momento lo stia facendo poi. Cosa di cui dubito. 

    Comunque senza entrare nel vivo monetario se almeno ci si togliesse Berlusconi di torno dal Milan sarebbe già un buon inizio

  6. Buongiorno gentaglia 😉

    noto con sommo piacere che ogni tanto qualche mia teoria esposta in tempi non sospetti risulta giusta: quando ci spogliamo dei colori delle maglie si discute in modo intelligente e prova ne sia che molti, me compreso, dicono le stesse cose, la pensano allo stesso modo.

    ultima cosuccia sugli abusi che riguarda tutti gli abusi e non solo quelli siciliani.
    un’altro particolare che a molti sfugge perchè non addetti ai lavori.
    i pilastri di cemento armato necessitano di almeno 30-40 giorni (dipende dal clima) per assestarsi ed essere pronti ad espletare il loro compito oltre a dover essere costruiti dietro un progetto fatto da un vero ingegnere edile (esistono ingegneri specializzati solo nel calcolo del cemento armato e fanno solo quello)  e non firmato soltanto. magari da un ingegnere chimico o elettronico.
    se io non aspetto ma,per paura dei sigilli, costruisco prima del tempo, la struttura fatalmente si rivelerà poco idonea per lo scopo per il quale viene edificata. sarà la prima a crollare.

    per la Sardegna c’è un discorso a parte. prima delle elezioni regionali se ne parlava e straparlava.

    Le hanno scippato addirittura il G8 perchè bisognava farlo, guarda un po’…all’Aquila.

    questi sono fatti, non parole.

  7. Ah ok state organizzando la festa di compleanno di Screwdrivers… 😉

    Oh ma DOVE CAZZO SIETE FINITI!!! ahah;)
    4 ore senza messaggi….strano! 😉

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