0 7 minuti 14 anni









Una piccolissima premessa: non capisco quest’aria di rassegnazione e di sconforto in molti tifosi rossoneri che dopo il pari di ieri al San Paolo tornano a dipingerci come inferiori a mezza Serie A ed anche più, cosa pensavano? Che fossimo da Scudetto? Dov’è la logica e la coerenza? Il Milan è in lotta per il terzo posto e proprio un pari fuori casa contro una delle poche squadre del campionato ad essersi rinforzate, ad eccezione di Juventus ed Inter, lo dimostra. Abbiamo guadagnato un punto sulla Fiorentina, sulla Sampdoria, sulla Roma, un altro ancora su una Lazio alla deriva che qualcuno sarà sempre pronto a celebrare come indubitabilmente più forte di noi, non me ne stupisco. Il giochino per chi vuole sempre e comunque celebrare l’allenatore è chiaro: se pareggiamo o perdiamo la squadra che aveva di fronte era più forte di noi, se vinciamo la squadra che avevamo di fronte sempre più forte di noi è stata surclassata da quel genio che abbiamo in panchina, se perdiamo con lo Zurigo è colpa delle bugie di Berlusconi. Polemico? Sì abbastanza, vorrei ci fosse più obbiettività. Le colpe della proprietà sono evidenti e permangono sempre ma le partite che vediamo vanno analizzate per quello che vediamo in campo, si giudica partita per partita senza pregiudizi, senza prediletti, senza intoccabili. C’è qualcosa di buono fatto da Leonardo? Lo si dice. C’è qualcosa di sbagliato fatto da Leonardo? Lo si dice allo stesso modo. Lo stesso discorso vale per ogni singolo elemento della rosa, vale per la proprietà naturalmente che è stata abbondantemente criticata per quanto non fatto quest’estate e in generale negli ultimi anni così come non va cancellato quanto di buono ha fatto in passato a prescindere dal fatto che si sia adoprata così per mero interesse (ma pensate davvero esistano i benefattori che fanno qualcosa per niente?). Ultima considerazione è il diverso metro di giudizio che si ha nel comparare Ancelotti e Leonardo con quest’ultimo che improvvisamente si trova a non avere alternative a centrocampo come se il precedente avesse invece fior fiori di mediani salvo poi pompare uno come Cardacio che il tecnico brasiliano tanto celebrato non ha mai usato neanche in amichevole ed ha lasciato andar via con rescissione consensuale del contratto senza strapparsi i capelli. Equilibrio e pari metro di giudizio non sarebbero male. Ancelotti ha fatto degli errori, poteva arrivare più comodamente secondo l’anno scorso e non è un dramma che sia stato allontanato, ci poteva stare. Leonardo sta imparando a fare l’allenatore, ci ha messo del suo in certe partite pessime della nostra squadra ma ci ha messo del suo anche nella prima vittoria della nostra storia al Bernabeu. Senza dimenticare che sia per l’uno che per l’altro vale il discorso che la parte più importante nel determinare un risultato ce l’hanno i giocatori, l’allenatore incide non determina e le due facce di Dida in una settimana ne sono la prova evidente. L’allenatore non può prevedere durante la settimana nè preparare la papera di Madrid nè il miracolo col Chievo e le parate di ieri.







Veniamo a quello che avrei fatto io ieri, senza nessuna pretesa di insegnare alcunché a chi sta in panchina al Milan. E’ solo un breve esercizio mentale anche perché ho poco tempo oggi.

1)    Avrei tenuto sì il 4-2-1-3 perché aveva mostrato di essere efficace ma avrei concesso un turno di riposo a Pirlo mettendo Flamini davanti alla difesa accanto ad Ambrosini, Ronaldinho largo a sinistra e Seedorf vertice alto andavano bene ma mai avrei rischiato Abate terzino destro contro una squadra che lì ci avrebbe messo Lavezzi, quindi Oddo titolare e non Abate.

2)    All’infortunio di Nesta, visto che Favalli non era in panchina (e non so come mai) altrimenti avrei scelto lui, ci stava di mettere Kaladze ma non si poteva fare come se niente fosse, il sistema di gioco a tre punte alte e fisse regge solo con l’ex-laziale che anticipa anche alto bloccando sul nascere le azioni avversarie. In più per non lasciare a loro le fasce e visto il doppio vantaggio in sei minuti andava corretto l’assetto con un altro cambio, se non alla mezz’ora del primo tempo certamente dal primo minuto della ripresa, lasciandosi l’ultimo per il secondo tempo inoltrato. Avrei tolto Ronaldinho dunque ed inserito Abate, 4-4-2 con Oddo e Abate sulla destra, Flamini ed Ambrosini in mezzo e chiedendo a Seedorf di stare largo a sinistra, in mancanza di Jankulovski infortunato non si poteva fare altro.

3)  Intorno al minuto sessanta avrei dunque tolto Inzaghi inserendo Borriello così da tenere maggiormente palla davanti anche solo effettuando lanci lunghi a saltare il centrocampo.

Leonardo dunque, a differenza di Mazzarri che la partita se l’è pareggiata perché pronto e reattivo in panchina come dimostrano i continui cambi di modulo a partita in corso e la scelta vincente di un regista come Cigarini e di una torre come Denis, ha letto in ritardo le situazioni di gioco, vecchio difetto che aveva anche Ancelotti, il poco turn-over e i cambi ritardati, tale e quale al predecessore è stato in questo, almeno ieri. E come Ancelotti si è fatto rimontare nel finale, lo si dica, si era vinto al Bernabeu anche grazie a Leonardo, si è pareggiata una partita già vinta anche per colpa di Leonardo. Questo non toglie niente al Napoli che ha legittimamente portato a casa almeno un punto ma anche perchè gli è stato concesso di fare quello che ha voluto sulle corsie laterali per ottantacinque minuti di gioco.