0 4 minuti 14 anni




Qualcuno dovrebbe chiedersi se si può giocare con Kaladze come se si giocasse schierando Nesta. Secondo me la risposta è no a meno che non si vogliano mettere a dura prova le proprie coronarie. Ma tant’è questi siamo, Leonardo non rinuncia al tridente né al 4-2-1-3, forse il reparto migliore è quello avanzato e quindi tanto vale schierarlo, e succeda quel che succeda. Il risultato è una partita da Liga spagnola con spettacolo assicurato e davvero poche certezze. Risultato in bilico fino alla fine. Imprevedibilità sovrana, nostro cinismo in grande evidenza ancora una volta.

Le squadre che ci giocano contro diventano lunghe come lo siamo noi, le costringiamo a ciò, le costringiamo ai due tronconi spezzati, le costringiamo agli assalti all’arma bianca reparto contro reparto. Allegri infatti dice ai tre davanti di non tornare mai o quasi e tiene corti solo gli altri sette. Noi? Io non ho mai visto il Brasile del 1982 ma posso dire che raramente ho visto una squadra spregiudicata come il Milan attuale. Quattro davanti che mai tornano, due mediani davanti alla difesa di cui uno è Pirlo che gioca solo quando siamo in possesso di palla noi, due centrali abbastanza bloccati ed almeno uno dei terzini (Oddo) che attacca troppo spesso, in pratica difendiamo con tre più Ambrosini. Soffriamo da morire ma facciamo tremendamente male quando ripartiamo. A me piace ma quanto reggeremo?

Chi è l’uomo in più? Borriello. Giocatore imprescindibile. Fa l’assist per la prima rete di Seedorf dopo un taglio corto verso l’esterno, fa il gol del due a due, dà il là all’azione della terza rete dopo aver portato palla sulla trequarti, si guadagna il rigore del provvisorio quattro a due. Nel resto della partita dà lezioni su come si debba muovere la punta centrale di un tridente con tagli, appoggi, scarichi, venire incontro e portare palla, smarcamenti partendo spalle alla porta ed un moto perpetuo che porta fuori i centrali cagliaritani. Dedicato a tutti quelli che non contano il suo "acquisto" quest’anno come ulteriore prova del valore di questa rosa in ottica terzo posto. A proposito ringraziamo il Parma che ci ha battuto la Fiorentina.

Gli altri due protagonisti sono Ronaldinho e Pato. Il Gaucho è quel giocatore pazzesco che sapevamo sacrificato da Ancelotti sull’altare dei capricci di un Kakà in fase discendente e poco incline in rossonero a sacrificarsi in fase di ripiegamento. Per lui è il settimo assist (fantastico il tocco di prima per il destro di Pato) ed il terzo gol decisivo, si contavano i rigori anche per l’ex numero 22 o mi sbaglio? Al di là di questo ha mostrato smalto, spunto e brillantezza dei tempi migliori nell’uno contro uno. Pato invece solo per Dunga può fare neanche la riserva di Robinho, va alla sesta rete con un tiro meraviglioso all’incrocio dei pali e mostra un’incredibile crescita nel colpo di testa propiziando la rete di Borriello dopo uno stacco perentorio su corner che solo la bravura di Marchetti ha disinnescato. Per il resto rimane la spina nel fianco del terzino sinistro avversario dando sempre l’impressione di accendere la nostra ripartenza creando i presupposti per un pericolo. Ma non era quello poco maturo che doveva ancora farne di strada per essere decisivo?