0 6 minuti 14 anni

"Ehi ciao Auguri!"
"Grazie non credevo di essere ancora così amato, insomma i miei 110 anni cominciano a essere tanti…."
"Ma va là che sei un ragazzino… da quando quel Kilpin ti ha fondato le cose sono cambiate eccome ma sei ancora un vecchio mandrillo"
"Pensa te MdM che a quei tempi si giocava con i calzoni lunghi, camicia e con un pallone di cuoio che pesava l’ira di Dio, mentre adesso palloni con sfere al tungsteno senza cuciture, materiali traspiranti di ultima generazione, scarpe che contengono polveri che vanno ad incrementare il peso nel punto in cui il piede colpisce il pallone per dargli più forza… è proprio forte sta tecnologia…"

Eh sì, quel "giovane" di 110 è proprio il Milan A.c, mai mi sarei immaginato che qualcuno o qualcosa (decidete voi) a questa veneranda età potesse essere così alla moda e in auge.

Incalzante parto con la prima domanda.
"Allora se devi fare un resoconto di questi 110 anni che parole useresti?"
"Caro ragazzo, se mi hai fatto questa domanda sei molto paziente e pronto ad ascoltare una risposta alquanto prolissa" risponde il "vecchietto".
"Devi sapere"-continua-"Che di acqua sotto i ponti ne è passata molta, da Kilpin a Berlusconi, passando per Farina e Pirelli che ha costruito la mia attuale dimora, molti sono passati, alcuni per poco tempo, altri si sono fermati per più anni. Ma tutti hanno lasciato qualcosa in questa mia incredibile storia. Incredibile perchè se ci penso ho passato tantissimi momenti brutti, solo 25 anni fa ero malato, molto malato, e ho rischiato di morire. Avevo un brutto male, che mi stava corrodendo dall’interno, ma grazie ad una medicina speciale, che mi sfugge il nome ma iniziava con Berl., sono stato bene fino ad oggi. Appunto fino ad oggi. L’età avanza e mi sa che il farmaco che mi ha salvato la vita ora come ora sta cominciando a darmi qualche effetto collaterale. Inoltre la pensione non basta per arrivare a fine mese, ho dovuto vendere un caro oggetto personale per 65 Milioni di Euro quest’estate, per continuare a mangiare. C’è la crisi dicono, ebbene io incredibilmente dopo anni di sprechi l’ho vissuta in prima persona, ho combattuto e ahimè ho dovuto vendere qualcosa di caro per fronteggiarla, ma adesso sono pronto a ricomciare, ho cominciato a risparmiare, forse un giorno tornerò quello di un tempo."

"Beh il tuo acerrimo nemico quest’estate invece non ha badato a spese"
"Non mi interessa. Io vado avanti per la mia strada, non rinnego niente, la mia bacheca parla abbastanza" Glissa con fare amabile il vecchietto.

"Bene, ho capito che sto toccando tasti vietati. Torniamo sulla tua/nostra incredibile storia. Qual’è stato il tuo giocatore preferito durante la tua storia??"
"Haha"-sorride (n.d.r.)-"domanda stronzetta." "Troppi, ne elenco alcuni ma sono sicuro che ne dimenticherò molti e mi scuso in anticipo. Rivera, Hateley, Massaro, Van Basten, Gullit, Shevchenko, Kakà, Albertosi, Virdis e tanti altri. Ora invece mi sto affezionando molto a quel brasiliano che veste la mia maglia numero 7. Mi sembra si chiami Alexandre è una forza della natura. Diciamo che nella mia storia ho sempre preferito giocatori tecnici, anche se gente come Gattuso e Lodetti erano disposti a tutto pur di onorarmi.."

"E se parliamo di allenatori???"
"C’è il Paron in cima ai miei pensieri. Ma gente come Sacchi,Capello,Ancellotti,Liedholm come fai a dimenticarla?? Diciamo che non rinnego nessuno, persino Tabarez e Terim mi erano simpatici, ma deve scattare un’alchimia tra me e il mio allenatore. Ora sto cercando di intraprendere un percorso con questo Leonardo, sembra promettente. Sicuramente IO non parto prevenuto, MAI.

"Ultima domanda: TU chi sei?"
"Ah boh" dice con aria allegra il casciavit, lasciandomi molto basito.
"Boh, soffro molto spesso di crisi d’identità" e poi scappa a ridere.
Non capisco, chiedo spiegazioni e lui mi rifila queste frasi che rimarranno per sempre nel mio cuore.
"Chi sono?? Io sono tante cose, sono gli 80.000 di San Siro per un Derby o per una partita di Champions League, sono i 40.000 per una partita di Campionato, sono i 10.000 per una partita di Coppa Italia. Ma sono anche gli 80.000 di Milan-Cavese.Sono colui che ti fa arrabbiare, sono colui che ti fa gioire, sono colui che può farti cambiare la giornata. Sono un via vai continuo di persone, soldi e speranze. Sono due colori diametralmente opposti, il rosso dell’amore e il nero della morte.
Sono un’ aggregatore sociale che riunisce sotto l’ala dello sport gente di diverse idee politiche, religiose e di diversi paesi. Sono anche un sito web dove una ventina d’utenti parlano di me e cominciano a essere amici.
Sono una passione, sono quasi una fede che si segue e si professa anche in serie B e anche quando non si vince spesso, sono…. guarda che si è fatto tardi"
-conclude-"tu devi tornare a casa, e io devo cominciare a preparare gli addobbi, domani festeggio."

Neanche il tempo di girarmi per controllare l’orologio che lui sparisce, lasciandomi da solo con tutti i miei gadgets rossoneri.
Io so che nel bene e nel male lo seguirò, che per lui ci sarò sempre e viceversa.
Io so che amerò questi colori.
Tanti auguri Milan, 110 di questi giorni e di queste vittorie..
Da un tuo "giovane amico"