0 7 minuti 14 anni

Difficile, se non impossibile, non pensare di parlare di questa partita, almeno per quanto mi riguarda…
 
Perché, direte voi? Perché il sottoscritto non solo è un milanista, ma abita anche a Milano; pertanto, più di ogni altro, ha la possibilità di vivere quotidianamente a stretto contatto con la realtà meneghina nerazzurra…
 
L'Inter la si può odiare o amare, ma, indipendentemente da tutto questo, è come una sorta di nemesi: puoi tentare di ignorarla, ma questa riaffiorerà sempre; non dimentichiamoci che l'Inter nacque da una serie di dirigenti interni al Milan che, nel 1908, optarono per una scissione
 
Un legame di quelli che non si spezzerà mai, che segnerà per sempre ed in maniera indissolubile il destino delle due società del capoluogo lombardo, due entità spesso agli antipodi da un punto di vista di mentalità ma vicinissime geograficamente, insomma, inseparabili, senza se e senza ma…
 
La partita del Camp Nou si è svolta esattamente come mi sarei aspettato: a fronte di un possesso palla che, dopo il primo tempo, si aggirava anche sull'80%, il Barcellona si mostrava di una sterilità imbarazzante dalla tre quarti in poi; si potrebbe parlare di un forcing un po' più intenso (ma neppure di tanto) sùbito dopo l'espulsione di Thiago Motta (assurdo il rosso diretto, anche se un'ammonizione ci poteva stare), peccato però che:
 
1) il Barça, nel corso del primo tempo, abbia centrato lo specchio della porta esattamente tante volte quante l'Inter;
 
2) non abbia visto UN traversone che fosse uno dei blaugrana capace di impensierire la retroguardia nerazzurra;
 
3) Messi non sia mai stato pericoloso se non in occasione di un tiro superbamente parato da Julio César.
 
Messi non è stato in grado di dettare i ritmi del gioco in nessuna maniera; Ibra può non essere un cane come giocatore, resta però il fatto che con un calcio giocato ad alti livelli questo spilungone non c'entri assolutamente niente: e pensare che ancora oggi qualcuno lo paragona al nostro Marco Van Basten (sic)…
 
Ho osservato la partita da osservatore neutrale (lo ammetto, mi sono voluto astenere da ogni sorta di gufaggine, essenzialmente perché non rientra nella mia natura e perché non ne vedo alcuna utilità) e devo ammettere che il Barça non mi ha MAI, sottolineo MAI fatto paura: lo scrissi già in un post scritto immediatamente dopo il derby di ritorno, poteva esserci tutto il tempo del mondo a disposizione ma la sensazione sarebbe stata sempre la stessa, cioè che nulla di trascendentale sarebbe mai accaduto…
 
Il gol dei catalani ci sarebbe poi anche stato (minuto '83, peraltro viziato da fuorigioco), ma ormai era troppo tardi; a nulla sarebbero valsi i velleitari tentativi in avanti negli ultimi dieci minuti scarsi per raddrizzare il risultato dell'andata…
 
Solidità difensiva (definirli un BUNKER è un eufemismo), concentrazione al 100% in ogni singolo istante della partita, cinismo, abnegazione e qualità tecniche indiscutibili (Snejider è imprescindibile, Julio César se non è il miglior portiere del mondo poco ci manca) completano il quadro di una compagine meritatamente a Madrid per la finalissima di Champions
 
Mourinho potrebbe veramente ricalcare le gesta di Helenio Herrera, considerando anche il fatto che per caratteristiche tecnico-tattiche e comportamentali lo ricorda moltissimo; volendo definire la partita di questa sera, mi viene in mente un'espressione che calzava a pennello per definire la magica Inter degli anni '60, ossia spettacolare gioco difensivo
 
Il demonio di Setúbal non sarà fautore di un calcio spettacolare ma, detto francamente, quando riesci nell'impresa di centrare un obiettivo che mancava dal 1972, a qualcuno gliene può seriamente fregare qualcosa? Certamente non agli interisti che – legittimamente – staranno già impazzando con tanto di clacson per le strade…
Del calcio si possono dire tante cose, ma quello che conta davvero in questo sport è il pragmatismo, principio che il team di Moratti ha saputo fare suo al meglio…
 
L'ipotesi di un triplete da parte della società di via Durini è ormai sempre più prossima; per evitare sfottò e spernacchiamenti sto già prenotando il primo volo per il Burkina Faso (però anche un Tibet, giusto per riacquistare una spiritualità ormai persa da diverso tempo, non ci starebbe male) …
 
Immaginatevi soltanto questo: ultras nerazzurri che, quando vinceranno, diranno di avere vinto SOPRATTUTTO contro un sistema; gente che arriverà ad asserire (perché qualcuno lo dirà, inutile negarlo) che, giunti a quel punto, qualunque trofeo precedentemente vinto dal Milan sarà stato viziato da favoritismi arbitrali e complotti; gente che, forse perché non poi così incline a vittorie in campo internazionale, s'inventerà comunque dei pretesti per manifestare livore, astio, disprezzo ed insulti vari nei confronti di chi, per quello che sta passando, non meriterebbe neppure lo status di Croce Rossa
 
Avete finito di immaginare? Perfetto, questo è quanto si verificherà, che vi piaccia o no…
 
Non prendo nella benché minima considerazione il Bayern, squadra che avrebbe meritato una più che sacrosanta eliminazione già agli ottavi di finale contro la Fiorentina; se proprio dovessi cercare degli appigli ai quali aggrapparmi per arrivare a credere che il massimo trofeo europeo possa tornare in Baviera, le uniche cose che mi vengono in mente sono:
 
A) L'ultima finale europea giocata (e persa) dall'Inter fu proprio contro una squadra tedesca (Schalke 04, coppa Uefa);
 
B) Van Gaal è attualmente l'unico allenatore al mondo che riesco ad immaginarmi come alchimista e stregone capace di anatemi e macumbe.
 
Ad ogni modo, onore ai cugini; per quanto io non ami questa squadra, mi sembra doveroso augurare loro in bocca al lupo…
 
All'evenienza, non avrò remore di alcun tipo nel complimentarmi con loro, complimenti che comunque incomincio a fare loro già da questo momento…