182 2 minuti 13 anni

Pare che il quorum verrà raggiunto. Ne sono lieto. E sono lieto per l’opinione espressa da molti di voi nel post precedente. Vi ringrazio. Dietro l’immagine di una femmina che orgasma, avevo inserito un messaggio subliminale, un argomento sempre volutamente evitato da me in passato, ossia la politica (anche se qualche idiota sta continuando  ad accusare il sottoscritto di far politica antiberlusconiana, ma vabbe’). Un argomento,  la politica, su cui stavolta ho voluto astutamente portarvi. Non ve ne eravate accorti eh? Eh lo so: talvolta la mia astuzia spaventa pure me stesso.

Inutile che specifichi come la pensi sulla questione. Leggetevi i commenti di Betisquadra, di cui quoto pure le virgole. Detto questo, è sacro il rispetto per chi la pensa diversamente, anche se provo un tantino di fastidio nei riguardi di coloro che tacciano i sostenitori dei vari “sì” di demagogia e disinformazione. Ad ogni link a favore di nucleare e gestione privata dell’acqua potrei contrapporne uno a sfavore altrettanto ben scritto e documentato, e non la finiremmo più. Non ci resta quindi che attendere serenamente il responso delle urne, che determinerà la preferenza della maggioranza degli italiani.  Almeno per i prossimi cinque anni.

Tornando al Milan, è recente la notizia che il nostro settore giovanile è stato inspiegabilmente ed improvvisamente rivoluzionato. Pederzoli, Diesse di cui si diceva un gran bene, ha fatto le valigie – non so quanto spontaneamente –  e ha trovato una sistemazione altrove;  Giovanni Stroppa, allenatore della Primavera che qualche buon prospetto aveva prodotto, è stato addirittura silurato, col risentito stupore dell’interessato. Inizio del progetto Cantera o ennesimo presunto progetto andato a puttane?

182 commenti su “Quorum e progetto cantera

  1. Si, ma Corrado, anche a Parigi c’era quella società per la gestione dell’acqua e sono stati cacciati per le bollette carissime.

    Inoltre privato non è sinonimo di sicurezza… finché ci sarà il profitto ci sarà sempre qualcuno che proverà a fare il furbetto.. A me ad esempio non sta bene che i privati abbiano il diritto di avere un profitto e in caso contrario a pagare saranno i cittadini con rincari.

    E’ normale questo?

  2. puo essere zio, ma il risultato finale secondo me va a vantaggio nostro. mi fido più di un italiano che di un francese, tanto per dirti.

    poi per carità, ci sono stronzi ovunque, ci mancherebbe.

    e comunque noi “destroidi nazisti” (????) la pensiamo cosi, si sa….

  3. ad esempio…non centra un cazzo ma forse si…la malasanità in sicilia e in generale nel sud italia, non è forse dovuta all’incuria,al presappochismo e alla cialtronaggine delle classi dirigenti?

    se le stesse classi dirigenti dovessero gestire le centrali nucleari, te l’immagini?

    io dico che noi italiani non siamo in grado di gestire le centrali nucleari, punto.

  4. Chiaro che ho ragione io.

    Resto però in attesa di sapere le tue motivazioni sull’odio verso i francesi.

  5. Visto che stai virgolettando, leggi bene almeno.. ho scritto
    DESTROIDI NAZIONALISTI, non nazisti.

  6. Non trasformate sempre un bel dibattito in una questione personale!

    Sembrate D90 che riduce tutto ad una lotta Inter vs Milan!!!!!!!!!!!

  7. Sei talmente babbeo che mi sento babbeo anche io che sto qua a risponderti.

    Potrei sbeffeggiarti e metterti alla berlina per ore, le tue uniche risposte sarebbero quelle di un bambino delle scuole medie che risponde per partito preso.

    Non hai argomenti. Non hai motivazioni se non filastrocche apprese nel corso degli anni facilmente confutabili.

    Adieu!

  8. ….o pensa se una centrale fosse gestita più o meno direttamente dalle stesse persone che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti in campania.

    in italia non abbiamo una classe dirigente in grado di gestire il nucleare.

    avremo anche dei grandissimi ricercatori e scienziati, ma sarebbero alle dipendenze di quattro cialtroni incompetenti, e questo sarebbe un guaio.

  9. Betis, guarda, che se c’è da pagare per un investimento o per la gestione, quello che non ritrovi in bolletta te lo ritrovi nelle tasse, stanne pur certo. E dipende pur dal servizio offerto: in Puglia l’acquedotto è a totale controllo pubblico, il presidente sta pure cercando di chiudere la spa per riportarla sotto controllo diretto, ed è quello che ha le punte più alte di dispersione idrica. In Calabria esce l’acqua del mare. A Nord (ma non solo) non si sa quante multe europee si rischiano per la mancanza di depuratori. Eccetera, il tutto in mano pubblica.

    Poi, ok togliamo il “profitto” dalla tariffa, cacciamo i privati, e per qualsiasi spesa ci rimane la cara vecchia fiscalità generale gestita dai cari vecchi politici a pagare le spese a pié di lista. Che meraviglia, mi viene da dire.
    (Preciso che il cosiddetto profitto è quello che copre anche gli interessi per i prestiti presi per gli investimenti, così come il capitale di rischio).

    Io, poi, non penso che il pubblico sia il meglio. Io penso che ci vogliano gare pubbliche con criteri precisi, e che vinca il migliore (pubblico, misto, privato, non mi interessa) e che ci sia bisogno di un sacco di soldi per la rete, e che non è possibile trovarli nel vecchio calderone POCO TRASPARENTE della fiscalità generale. Meglio la bolletta, trasparente, a pagare impegni precisi presi in gara.

    (P.S. Ve ne accorgerete quando Bersani sarà premier e farà tutto il contrario di quello che va dicendo ora).

  10. zio, parti dal presupposto che dalle altre parti tutto è gestito meglio. io non credo sia cosi, o per lo meno non in assoluto.

  11. ma è vero che bersani nel 2007 era favorevole al nucleare? sto pagiaccio.

    penso anch’io che sarà premier, se il suo rivale sarà silvio.

    in questo momento, silvio perderebbe anche contro don seppia.

    (occhio alle battute che vi arriva la polizia postale a casa eh?)

  12. Bersani a sentire quello che diceva fino a tre giorni fa è tuttora favorevole alla ricerca sull’energia nucleare così come a futuri impianti di nuova tecnologia, nuova generazione o nuovo chissà cosa. Sempre parole sue, è il piano del governo che non gli piace.

  13. Io sono di destra e se devo pensare di perdere le elezioni politiche preferisco perderle contro Bersani che contro Vendola!!!!

    Mio Dio…..Vendola….Signore,ti prego,aiutami.

  14. La posizione di Bersani nel 2007 è un chiaro esempio di quanto questo referendum sia solo un referendum politico!!!!

    Alla faccia della demagogia!!!

  15. vendola, un altro di buono. com’è la vicenda che gli hanno arrestato mezza giunta pugliese di quel cazzo che è (della sanità?)?

    volete sta gente a gestire il nucleare ?

  16. “Ho lavorato una vita nel nucleare”
    vi spiego perché voterò sì al referendum”
    Oltre due decenni di esperienza nel settore, visitando una sessantina di reattori in tre continenti, con la convinzione che le precauzioni prese negli impianti rendessero impossibile una catastrofe. Poi Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima: tre disastri in meno di 30 anni…di ALBERTO BAROCAS

    Dopo essere stato allibito per l’incoscienza delle dichiarazioni di uno scienziato, il professor Battaglia (la pubblicazione di una sua opera scientifica con la prefazione di Silvio Berlusconi parla da sé), su un tema così importante per la sorte dell’umanità, mi sento costretto ad intervenire avendo dedicato tutta la mia vita professionale alla ricerca e sviluppo del nucleare ed essendo stato per lungo tempo “abbastanza” a favore dell’energia nucleare.

    Dopo una laurea in Radiochimica presso l’Università di Roma e successivo Corso di Perfezionamento in Fisica e Chimica Nucleare, ho lavorato presso i laboratori di ricerca del plutonio di Fontenay-aux-Roses (Francia) nelle ricerche e tecniche del plutonio per l’impianto di riprocessamento del combustibile nucleare di La Hague. Ritornato in Italia ho partecipato, nei laboratori di ricerca della Casaccia (CNEN, ora ENEA), alla messa a punto degli impianti di separazione del plutonio di Saluggia e successivamente allo studio dei siti nucleari in vista della costruzione di centrali di energia nucleare. Dal 1982 sono stato distaccato dal CNEN presso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) di Vienna dove mi sono occupato prevalentemente di salvaguardie nucleari, in particolare per i reattori nucleari di potenza e di ricerca nel mondo. Per 22 anni ho avuto la possibilità di visitare ed ispezionare una sessantina di reattori in tre continenti, in particolare in Giappone ed in particolare proprio Fukushima.

    Durante l’intera attività ero giunto alla
    conclusione che le precauzioni utilizzate negli impianti nucleari fossero tali da rendere praticamente impossibile un grosso incidente nucleare. Proprio il Giappone si presentava ai miei occhi come il modello per eccellenza di organizzazione, di perfezione, di attenzione al più piccolo dettaglio: l’energia nucleare o doveva essere realizzata così o non doveva esistere. Ed invece… Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima… tre catastrofi in meno di 30 anni.

    Oggi sono completamente convinto che i rischi dell’energia nucleari siano tali da consigliarne l’utilizzo solo se non ci fossero sulla Terra altre fonti di energia o dopo una guerra nucleare. Voterò quindi SI al referendum per le seguenti ragioni:

    a) la progettazione di una centrale nucleare avviene sulla base di dati statistici puri, cioè su una probabilità estremamente bassa di un grosso incidente, anziché basarsi sul fatto che un incidente anche imprevedibile possa avvenire (per esempio: chi avrebbe mai potuto calcolare statisticamente che otto montanari dell’Afghanistan si potessero impadronire contemporaneamente di quattro jet di linea facendoli convergere sulle Torri di New York, sul Pentagono e sulla Casa Bianca? Chi potrebbe calcolare statisticamente la possibilità dell’impatto di un meteorite?) e quindi progettando nello stesso tempo le soluzioni e le difese: naturalmente questo però aumenterebbe enormemente i costi ed allora bisogna ricordarsi che l’energia nucleare è un’industria come tutte le altre, cioè che vuole fare profitti;

    b) gli effetti di un grosso incidente non sono come gli altri: terremoti, inondazioni, incendi fanno un certo numero di vittime e danni incalcolabili, ma tutto questo ha un termine. L’energia nucleare no: gli effetti si propagano per decenni se non secoli, con un disastro anche economico per il Paese colpito. I discendenti delle bombe di Hiroshima e Nagasaki ancora subiscono danni. Altrimenti perché il deterrente di una guerra nucleare funziona talmente? Anche i bombardamenti “classici” causano morti molto elevate, ma non portano a danni simili per generazioni…

    c) il blocco dell’energia nucleare in Italia del 1987 ha avuto il torto di fermare di botto non solo le quattro centrali in funzione (Trino Vercellese, Caorso, Latina, Garigliano) e la costruzione di Montalto con spese immani per un pazzesco riadattamento dell’impianto nucleare ad una centrale di tipo classico, ma altresì ogni tipo di ricerca nucleare, anche di eventuali impianti innovativi, creando un pericolo, dato l’impauperamento di una cultura “nucleare”: non esistevano più corsi di scienze nucleari, né tecnici, né possibilità di tecnologie di difesa da eventuali incidenti in altre nazioni. E questo non è richiesto dalla rinuncia all’uso di centrali atomiche: la ricerca e lo sviluppo del nucleare dovrebbe poter continuare;

    d) la presenza di impianti di produzione di energia nucleare porta ad una militarizzazione delle zone in questione: non c’è trasparenza, ogni dato viene negato all’opinione pubblica. Anche agli ispettori dell’AIEA viene proibito di comunicare con la stampa. Lo dimostra anche quello che è successo a Fukushima: il gestore ha tenuto nascosto per lungo tempo la gravità dell’accaduto. E in un territorio come il Giappone, sottoposto non solo a terremoti ma a tsunami, il costo di una maggiore precauzione per gli impianti di raffreddamento è stato tenuto il più basso possibile senza tenere conto dei rischi solamente per fare più profitto!

    e) in tutto il mondo non è stato mai risolto il problema dello smaltimento delle scorie mucleari. Nell’immenso deposito scavato in una montagna di Yucca Mountain in USA si sono dovuti fermare i lavori, il maggiore deposito in miniere di sale della Germania si è dimostrato contaminato con pericoli per le falde acquifere, ecc. Il combustibile nucleare delle nostre centrali fermate è in gran parte ancora lì dopo 25 anni. D’altra parte un Paese come il nostro che non riesce a risolvere il problema dei rifiuti può dare garanzie sui rifiuti nucleari?

    f) l’Italia è un paese sismico, dove l’ospedale e la casa dello studente dell’Aquila sono crollate perché al posto del cemento è stata usata sabbia. Può dare garanzie sugli impianti nucleari? E la presenza di criminalità organizzata a livelli preoccupanti può liberarci da particolari preoccupazioni nella scelta e costruzione di centrali atomiche?

    g) ultima osservazione: anche se molti minimizzano gli effetti delle radiazioni nucleari, una cosa si può dire con certezza: gli effetti delle radiazioni a bassi livelli ma per tempi estremamente lunghi sugli esseri viventi non sono stati mai chiariti. Non deve essere solo il fumo a preoccupare l’opinione pubblica!

    Per tutte queste ragioni penso che in Italia l’uso dell’energia nucleare non sia raccomandabile, perlomeno in questa fase della nostra storia, ed invece un miscuglio di diverse fonti di energia (eolica, solare, idrica, gas, geotermica) potrà sopperire ai nostri bisogni, accompagnato da una maggiore ricerca scientifica ed un diverso modello di vita con maggiore eliminazione degli sprechi. Io voto sì.

  17. Corrado

    la frase del post relativa ai links sarà pure una paraculata ma significava questo: non si può affermare, ogni volta che c’è una discussione politica, che chi non la pensa come noi è un demagogo disinformato. Nella fattispecie, che i votanti “sì” sono demagoghi disinformati. E’ scorretto nei confronti dell’intelligenza altrui. Non lavorando nel settore idrico e nucleare, che fa la maggior parte degli aventi diritto al voto per saperne di più? Va a mettere la crocetta purchessia? No no, s’informa, eccome. E si forma un’opinione, giusta o sbagliata che sia. Esattamente come hai fatto tu. O io. E dove s’informa? In rete o anche altrove. E in rete e altrove ti posso portare testimonianze ed opinioni di persone assai qualificate che sono a favore del “sì”, esattamente quante ne troveresti tu per il “no”. Quindi nessuna disinformazione, né demagogia, soltanto opinioni e voti secondo coscienza.

    Il copiaincolla del C.rex è l’esempio delle bordate incrociate di links a favore o contro che potremmo spararci l’uno contro l’altro

  18. il solito discorso tollerante: “Noi siamo per la libertà di pensiero… basta che tutti la pensino come noi”

    Comunque noi a Monfalcone siamo a 120km dalla centrale nucleare di Krsko che se vi informate ha già avuto problemi, è vecchia, se succedesse qualcosa li è come se fosse in Italia. Quella che in teoria dovrebbero fare a Monfalcone dove se uno conosce il territorio, sa benissimo che non è possibile per mancanza di spazio, sarebbe forse ancora il male minore…

    Resto della mia idea, finchè si pensa come voi va bene, se solo uno ha un’idea diversa si inizia con l’insulto….vedi sarasa (so che non passa di qui da un eternità ma era l’esempio più lampante, visto che per lui tutti quelli più piccoli erano deficienti se non peggio)

  19. x Marcovan, mi scuso per il copiaincolla ma se si deve essere passati da disinformati (leggi: Matto) allora si fa a chi è più informato e allora non si finisce più, e io non vado nemmeno a votare ma non mi piace chi si sente più bravo degli altri.
    x Bruno Mora, Sarasa non passa da molto tempo da qui perchè è bannato, quindi non può risponderti, questo è il motivo del suo silenzio qui. Se hai degli appunti da rivolgergli puoi farlo liberamente dal suo blog,

  20. Non era una critica, Apocal, non c’è bisogno di scusarsi.

    P.S: Sarasa da qui non è stato bannato. Di certo non è gradito, né lui gradisce partecipare. In questi casi il ban è inutile.

  21. I fan del nano vanno insultati a prescindere. Sono l’esempio dell’antipolitica, della disinformazione e il motivo per cui questo paese va a puttane. Ma che la democrazia sia una forma degenerativa lo dicevano già i Greci. Il voto va dato ai migliori, non a tutti. E tra i migliori non può starci chi guarda Amici e il GF

  22. ieri nel blog non ti s’è visto, Diavolino, per caso eri all’EUROPRIDE? M’hanno detto che t’hanno visto in prima fila vestito da ballerina brasiliana… 😉

  23. Riporto il mio commento nel post sotto.

    Cavolo, mi sono perso una lunga discussione politico/referendaria.

    Mi spiace, potevo dare il mio contributo… Di cui peraltro non vi sarebbe fregato un cavolo.

    Io ho deciso di non votare. Lo strumento refendario così come strutturato non funziona.

    Detto questo io avrei votato 2 NO (acqua) 1 SI’ (nucleare… ma era un voto emotivo) e 1 NON VOTO (legittimo impedimento).

  24. Errata corrige:.La giunta precedente stava cercando dia vviare la privatizzazzione ma poi è stato bloccato tutto.

  25. Sarei il disinformato!!!!!!!!!!! 😉

    E con questa….ooooooooookkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  26. L’acquedotto pugliese è una Spa a controllo pubblico, appunto. Comandano gli enti locali, tanto per intenderci.

    Poi – marcovan – che gli italiani siano andati a votare in buona parte senza sapere come si finanziano gli investimenti e cosa dice la legge, ma solo su parole d’ordine tipo “sull’acqua non voglio i profitti” e con la paura di vedersi staccare l’acqua (cosa che fa anche l’ente pubblico, se non paghi le bollette), non me lo leva dalla testa nessuno. Prova saranno le lamentele di quelli che hanno votato Sì quando vedranno l’ennesimo trombato/parente di/raccomandato alla guida dell’ennesima municipalizzata senza avere alcuna competenza specifica: vorrà dire che non hanno capito che le due cose sono strettamente interconnesse, IMHO.

  27. Corrado, mi ero espresso male come faccio spesso.

    Volevo dire quello che ho scritto nell’ultimo commento. Che la penultima giunta aveva avviato la privatizzazione che poi è stata bloccata.

    Però ti voglio porre una domanda. Se un ente privato non svolge bene il suo lavoro, come lo si può fermare/controllare?

  28. Niente niente,Juan,facevo riferimento a un precedente commento di Apocal!

  29. Juan, io lo stesso problema me lo porrei per il pubblico, nel senso: come si blocca il problema di bloccare qualsiasi ente inefficiente o dannoso, pubblico o privato che sia? Questo secondo me.

    Detto questo, in primo luogo dai criteri della gara ad evidenza pubblica, che dovrebbero prevedere all’inizio le condizioni da rispettare nella gestione (in base a queste si affida la gestione). Con la gestione diretta o l’affidamento diretto non dico che non si faccia né che non si possa fare, ma sicuramente con la gara ad evidenza pubblica ci si guadagna in trasparenza.

    Infine, ci vorrebbe un’Autorità di regolazione di cui, purtroppo, la legge attuale manca, e se n’è iniziato a parlare un mese e mezzo fa. Visto che si parlava di Bersani, l’Autorità è invece espressamente prevista dalla proposta del Pd.

    Poi il gestore pubblico privato non è che diviene onnipotente se resta la legge: le tariffe massime, ad es., le continua a decidere il pubblico, gli stessi criteri del bando li decide il pubblico, senza contare che la stessa gara potrebbe vincerla una società pubblica.

    (Nota a margine per amor di precisione: in teoria le gare restano anche se vince il Sì perché sono previste dalla norma europea, ma senza i vincoli temporali e societari della legge italiana oggetto del primo referendum. Il problema però è che quei vincoli servivano a toccare quelle gestioni che per contratto termineranno tra anni, se non decenni).

  30. Corrado,

    io credo che un ente privato non lo si possa controllare. Se vi è invece una gestione comunale/provinciale/regionale, lo si può fare.

    Si istuisce un consorzio pubblico dove vi sono cittadini che si candidano per il consiglio di amministrazione e per la presidenza e votati dalla gente (ovviamente la gente che si va a candidare dovrà essere idonea al ruolo che va ricoperto); bilanci pubblici acessibili, magari anche in rete, a tutti noi cittadini.

    E questo è tutto previsto dalla costituzione.

  31. Juan,perdonami la curiosità,ma come mai tutti questi dubbi sulla privatizzazione dell’acqua non li avete sull’energia?

    Basti pensare a ENEL,ENI,SORGENIA……anche l’energia è un bene pubblico!
    Ma perchè lì concepite una concorrenza tra fornitori e non la concepite sull’acqua???

    L’iniziativa di privatizzazione dell’acqua non è un’idea del governo Berlusconi o di Confindustria (che la sostiene),è una direttiva europea sebbene l’UE abbia specificato che non è strettamente necessario che su un bene pubblico si instauri un regime di concorrenza!!!

    Che l’acqua sia un bene pubblico nessuno lo mette in dubbio! Solo che dovete mettervi in testa che è anche un servizio e come tale può essere privatamente gestito! Non si deve pensare che privato significhi automaticamente “faccio quel cazzo che voglio senza controllo”!

  32. Ok Juan, addirittura le società gestite col voto popolare. Praticamente, dei soviet.

    Poi non lamentatevi dei politici trombati nei cda delle società pubbliche, né delle tasse alte e della rete che perde.

    C’ha ragione matto: sti politici fanno tanto schifo, e alla fine si vuole affidare a loro la gestione di qualsiasi cosa. Mah…

  33. Matto,

    tutti i beni comuni dovrebbero essere a gestione pubblica, secondo me.

    Ti sei chiesto perchè non vogliono che passi il referendum (e mi riferisco all’acqua)?

    Corrado,

    ma quali soviet. E guarda che sono i politici che vogliono la gestione privata dell’acqua. Dalla destra alla sinistra, anzi in questo caso molto di più il centrosinistra.

  34. No, i politici italiani, come ti ha detto già matto, non hanno fatto altro che seguire la direttiva europea (motivo per cui un altro quesito referendario sull’acqua – il terzo – non è stato ammesso perché voleva vietare tout court l’accesso al privato alla gestione idrica e questo è contro le norme UE).

    Tra l’altro, noterei come i politici locali (salvo eccezioni) e soprattutto i leghisti accaparratori di poltrone ad ogni livello siano tutti favorevoli al Sì. Buona acqua padana!

  35. Ma Juan,un bene è automaticamente anche un servizio!

    E a te che usufruisci di questo servizio interessa che venga fornito nel migliore dei modi! Dietro la parola “privato” la gente continua a leggerci lucro e speculazione perchè ancora,istintivamente, è condizionata dal dibattito ideologico/politico tra pubblico e privato.

    Non c’è nulla di male nel pensare una gestione privata di un bene pubblico (come avviene per l’energia); se io sono un privato a cui spetta il compito di gestione di un bene pubblico fornendo un servizio,proprio perchè sono un privato che investe un capitale sono spinto alla miglior gestione possibile di questo servizio! Altrimenti altro che lucro,altro che arricchimento personale a scapito di non si sa bene chi o cosa! Se lo gestisco male perdo soldi miei!!!

    Nessuno qui concepisce che gestione privata possa anche essere sinonimo di gestione virtuosa??? Una gestione privata non implica automaticamente una non vigilanza dello Stato!

    Ma davvero qui si crede che un’eventuale privatizzazione dell’acqua possa portarvi un giorno ad annaffiarvi le piante con la Rocchetta???

    Dai,ragazzi…..

  36. Matto, testimonianza personale sull’acqua Rocchetta: c’è chi lo pensa. Poi magari sarà l’unico e sarò stato sfigato io a parlarci, ma c’è.

    Nel frattempo – a tutti – se avete tessere di partito o siete parenti di assessori, affrettatevi, si stanno preparando un sacco di nuovi posti nelle aziende idriche locali.

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