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Le vacanze estive sono prossime. Oggi pubblico la penultima puntata della mia rubrica prima della partenza. Il 27 luglio vado in ferie e, quindi, dopo settimana prossima ci si rileggerà il 18 agosto. L’intelligente smartphone mi permetterà di seguire e commentare, ma il mare mi toglierà il tempo di postare.

Berlusconi. Il punto non verte tanto sulla storia e sulla riconoscenza. Non posso che ritenere giuste e accettabili le critiche recenti. La questione è che vedo nella tifoseria rossonera una crescente stanchezza e intolleranza nella figura Berlusconi presidente del Milan. Dati alla mano, pur con gli alti e bassi del caso, l’ultimo quinquennio di presidenza Berlusconi ha comunque regalato ai tifosi: 1 Scudetto, 1 Champions, 1 Supercoppa Europea e 1 Mondiale per Club. Ad occhio un discreto bottino, in un’epoca in cui la competitività degli avversari è oggettivamente accresciuta. La sopra menzionata stanchezza, ad occhio disincatato, è frutto di una confusione con l’immagine politica di Berlusconi. Commistione dei ruoli di cui lui è primo colpevole, ma che ad un tifoso rossonero deve poco importare se l’esito sportivo è ritenuto preminente. Giustifico così, anche se ugualmente mi colpisce, la voglia di chiamare a Milano il primo sceicco o petroliere russo di turno, come se il soldo fresco fosse garanzia di successo immediato. Si prenda ad esempio il Chelsea del ricco Abramovic che dal 2003 insegue la Champions senza felice esito (una finale persa), periodo nel quale il Milan ne ha giocate due di finali, vincendone una. Se come si dice “pecunia non olet“, spiegatemi la ragione per cui quella di Berlusconi ora puzza e quella di un miliardario emiro no. Io un’idea me la sono fatta e non c’è in me alcuna [modalità Pdl ON] in funzione.

Raduno. Ieri è ufficialmente iniziata la stagione 2011/2012. Qualche faccia nuova, tanto entusiasmo dei tifosi ed un evidente torpore di Galliani e Allegri nel corso della conferenza stampa. Di per sè significa poco. Ciò che conta è il campo. Il periodo dei frizzi e dei lazzi, con pirotecniche presentazioni dei calciatori ce lo siamo forse lasciati alle spalle. Finalmente, oserei dire!

Si viene… Ricardo Josè Araujo Ferreira, classe 1992. Mi sfugge il perchè sia noto come Tiago Ferreria, ma sul tema indagherò. Non faccio mistero nel dire che il ragazzo mi è poco noto. Si parla di lui come l’erede di David Luiz, giocatore quest’ultimo che peraltro deve ancora dimostrare molto. I primi rumour raccontano di un giocatore interessante, tecnicamente dotato e fisicamente possente. Giocherà presumibilmente nella squadra primavera in coppia con il giovane difensore brasiliano Rodrigo Ely. Per principio io apprezzo gli acquisti in prospettiva, comunque essi vadano a finire.

Si va… Marco Borriello, classe 1982. Essendo stato riscattato dalla Roma, rivolgo a lui (con ritardo) un saluto. La mia impressione è che andrà a svernare in quel di Parigi in compagnia del suo amico Leonardo. E’ senza dubbio un discreto giocatore, ma non lo rimpiangerò di certo.

Consigli per gli acquisti. Mats Hummels, classe 1988. Forte difensore centrale del Borussia Dortmund, recente campione di Germania. Tenace e fisicamente imponente (1.91 cm), comanda con autorità la difesa insieme al coetaneo e altrettanto interessante Neven Subotic. Già nel giro della nazionale tedesca, è un giocatore di grandi potenzialità. Un difensore roccioso, ma con buoni piedi. Da tenere seriamente sotto osservazione per capire se in grado di ripetersi e migliorarsi.

49 commenti su “Si viene e si va…

  1. Dati alla mano, pur con gli alti e bassi del caso, l’ultimo quinquennio di presidenza Berlusconi ha comunque regalato ai tifosi: 1 Scudetto, 1 Champions, 1 Supercoppa Europea e 1 Mondiale per Club.
    Si ma meno degli altri e non c’era una squadra fortissima come la Juve di moggi da battere in italia. Bastava poco e ciao ciclo di mancini, mourinho e inter del triplete.
    Quello che non tollero è che mischi la politica col calcio, che abbia altre priorità prima di noi. Io voglio un presidente che curi il milan full-time, che capisca di calcio, che sappia i nomi dei giocatori e che se la società viene attaccata si esponga in prima persona per difenderla.

  2. Il presidente del Milan da 15 anni è Galliani, il quale agisce (“piaccia o non piaccia” cit.) con autorità e autorevolezza per conto del Milan.

    Berlusconi è nulla più che un mecenate per il Milan, che ogni tanto vuol mettere il becco, ma che demanda il 99% della gestione al suo uomo fidato.

  3. Camisa, una certa stanchezza direi che sarebbe pure comprensibile. Gli imbarazzi sono numerosi: il coinvolgimento in Calciopoli, i pagamenti in nero di qualche giocatore ad inizio anni ’90, i fari di Marsiglia, il caso Lentini – e certamente dimentico qualcosa – non fanno parte delle innumerevoli marachelle politiche di berlusca ma riguardano chiaramente la sfera-Milan, quindi non si starebbe affatto facendo confusione fra politica e calcio.

    ma queste sono tutte cose che abbiamo mandato giù, seppur a malincuore

    quindi quoto quanto scritto da Diavolino: si vuole un presidente che partecipi attivamente, in prima persona alle cose milaniste senza freni esterni (leggasi politici). Vuole essere ancora Berlusca quel presidente? Ben venga, nessuna preclusione, magari sperando che le figure di merda sopra elencate non ci vengano mai più fatte passare. Ma se ciò non fosse possibile, intendo un proprietario non così politicamente compromesso e sufficientemente impegnato per la squadra, una vendita sarebbe per me auspicabile.

    Non è la parte politica rappresentata da Silvietto che m’infastidisce, ma lo fa l’impegno politico di per se stesso. Direi le stesse cose anche se Berlusca fosse un leader del PD. E’ questo che i berlusconidi-milanisti non riescono a farsi entrare nel cervello.

  4. Ok, il punto mi era ed è chiaro.

    Ne segue, però, l’accettazione del perculato assioma: Squadra della Propaganda.

    Per cui non facciamo le monachelle quando siamo derisi e infamati da chi non ci è calcisticamente amico.

  5. No
    Non è squadra della propaganda, squadra della propaganda è l’uso per un mezzo
    E’ più che altro una trascurazione della squadra per altri bisogni.

  6. Mi piace…

    Forza Squadra trascurata per altri bisogni!

    Suona bene!

  7. No no, qui ti sbagli: l’assioma, che peraltro nessuno contesta, lo sanno anche i muri che il milan è la squadra della propaganda, va costantemente perculato invece

    perché la squadra Milan è della propaganda SEMPRE, anche quando, pur avendo come proprietario uno degli uomini più ricchi della Terra, non rinforza la squadra perché non è conveniente politicamente, e a beneficiarne sono gli stessi che vincono scudetti a raffica lagnandosi della propaganda soltanto quando cominciano a perderli.

    essere la squadra della propaganda è un’arma a doppio taglio, a volte fa comodo, a volte no. Se “chi non ci è calcistiamente amico” se ne ricorda soltanto quando gli fa comodo e la usa come arma per sminuire le tue vittorie, è giusto prenderlo a calci in culo.

  8. Quanto affermi mi piace e trovo sia molto più coerente di altre recenti valutazioni.

    Come sempre trattasi di punti di vista… 🙂

    Ma ve bene così… Parliamo un po’ di Hummels invece, con Morganella terzino destro sarebbe una linea invalicabile. Eheh!

  9. Che Galliani agisca come se fosse il Presidente non c’è dubbio.
    A volte, a me, pare agisca veramente più da tifoso che da manager. E ci sta tutto, eh.

    Per quanto ci si sforzi a tenere distinti i ruoli comprimari del nostro mecenate, spesso si fa fatica e non sempre ci si riesce.
    Anche perché non occorre essere premiati a Stoccolma per non constatarne le interferenze.
    E queste spesso portano a generare dubbi, almeno a me, sull’operato nella crescita del Milan.
    Che il Milan gli sia servito per agire in altri ambiti, lo abbiamo appurato quando ha fatto la scelta di mettersi in politica. Non servono oracoli ad annunciarlo.
    Da quel momento in poi è iniziata la convivenza, forzata, tra la consapevolezza di essere stati utilizzati impropriamente e l’impegno nel programmare, finanziare e raggiungere traguardi sportivi rilevanti. Due aspetti difficili da far coesistere.
    Con il tempo tutto si è appesantito e siamo alla insofferenza di oggi.

  10. Con sfumature, ma siamo tutti d’accordo..

    Il punto rimane la pecunia.

    Siamo certi che la pecunia profumata di altri, garantisca la stessa gestione e gli stessi traguardi di quella ormai divenuta (a quanto pare) fetida?

    Io è questa l’unica cosa che veramente domando ed è l’unica cosa che veramente contesto.

    Perchè ora siamo tutti bravi e “radical chic” (e mi riallaccio a ieri), quando ci riempiamo la bocca con i distinguo e con l’accettazione di un nuovo Milan bello, fiorito e soleggiato, anche se perdente…

    Ma se poi il nuovo presidente/magnate, puro ai nostri occhi come una vergine, fra 3-5 anni non avrà vinto nemmeno un trofeo… Ci scommetto il pene e la casa che saremo qui a dirci: “Certo quel Berlusconi era quello che era, ma come godevamo in quegli anni, mica come ora che abbiamo quell’arabo con il tuareg in testa che compra calciatori a caso come fossero cammelli!”.

  11. io mi trovo coerentissimo

    il problema è che nel 1995 non postavo e quindi non posso provarlo, almeno qui. E’ dall’epoca della famosa discesa in campo (per alcuni: venuta sulla Terra per salvarci) che contesto la decisione…

    comunque per ora rimango su Morganella… questo Hummels non mi convince…

  12. 2 cose: (premettendo che per me è spesso difficile scindere il milanismo da quello che penso di berlusconi, ma a differenza di altri io ci provo sempre, e per amore del milan)

    1. “Ma se ciò non fosse possibile, intendo un proprietario non così politicamente compromesso e sufficientemente impegnato per la squadra, una vendita sarebbe per me auspicabile.”
    marcovan, qui secondo me sbagli. onestamente in un calcio così torbido come il nostro, non sono sicuro che i soldi siano l’unica cosa rilevante. per cui faccio fatica a immaginare a una gestione nuova di gente danarosa e per ora estranea a calcio e panorama italiano in genere per almeno due motivi: a. ho i miei dubbi che queste persone darebbero a galliani lo stesso potere decisionale che ha adesso (può tranquillamente succedere che venga mandato a casa, per dire), e sappiamo galliani da quanti anni sia nel calcio e che nome ha (parlo di mercato, di rapporti con le tv, di tutto); b. la presenza di berlusconi secondo me mette senza dubbio il milan al sicuro da attacchi e tentativi di rovesciamenti di potere. non sto dicendo niente di nuovo, nè che il milan debba rubare o farla sporca. ma che ci piaccia o no il calcio italiano è fatto di equilibri “politici” che quando qualcuno va via possono facilmente essere rovesciati (vedasi quel che è successo alla juve del post-agnelli).

    2. non ci ho capito molto, ma pare che il nostro ricardo ferreira (classe 92) e tiago ferreira (classe 93) siano due giocatori diversi. noi abbiamo preso il primo, che pare fosse titolare, al contrario del secondo. però, sempre per quel poco che ho capito, quello veraemnte promettente era tiago.

  13. ovviamente marcovan, io sto cercando di sottolineare i grossi rischi di un dopo berlusconi.
    poi però , se devo interpretare il tuo pensiero, immagino che sia questo:
    “detto che berlusconi serve per questo e quest’altro motivo,
    se poi i casini che fa devono essere tali per cui ci fa più male che bene, allora meglio che venda.”

    e sono d’accordo.

  14. non so ragazzi

    rispetto le opinioni di tutti ovviamente, e tutte le opinioni sono validissime

    ma ribadisco che io un milan poco vincente l’ho vissuto e ricordo che mi divertivo lo stesso. Per cui dubito che fra cinque anni senza vittorie sarei qui a dire “ah, però quanto rimpiango quel berlusca che ci faceva vincere tanto ma ci faceva pure vergognare un casino…”

    sarei qui a criticare calcisticamente le eventuali scelte che io ritenessi errate dell’eventuale perdente successore, con la differenza che non ci sarebbero di certo – come accade ora – stuoli di berlusconidi a darmi del comunista per tali critiche (non parlo di camisa, a scanso di equivoci).

    Che è poi questo che mi sta sul gozzo, ossia il fatto che non si possa mai criticare l’atteggiamento di berlusca nei riguardi della squadra che immediatamente schizza fuori un berlusconide e ti dà del bolscevico.

  15. Ribadisco la mia diffidenza per arabi o russi.

    Ci sarà sempre qualcuno che rinfaccerà ad uso e consumo proprio, le opinioni contrarie che uno esprime, affibbiandogli una etichetta colorata…
    Come, viceversa, non sono mai esistiti gli unicorni, le fate o gli interisti ecologisti.

  16. Comunista!

    L’ho fatto.

    Superati così gli equivoci,

    Ok, superati gli equivoci…

    che poi non ci sarebbe nulla di male eh? Magari non avevano tutti i torti neppure loro. I comunisti dico. Mi pare che il sistema vincitore della tenzone, il Capitalismo, sia lievemente… diciamo… affaticato. Per usare un eufemismo.

    Vuoi vedere che il vero Paradiso, come affermava qualcuno con veemenza, è la Corea Del Nord? 😀

  17. HUMMELS potrebbe essere interessante, però bisogna vedere se si ripete. perchè anche la coppia d’oro del bari bonucci-ranocchia ha fatto un anno a grandi livelli e poi l’anno dopo uno sembra diventato un semi-brocco, l’altro invece sta facendo strada, anche se spesso l’ha fatta dalla panchina…

    il ns ricardo ferreira spero sia un buon acquisto.il problema però è che l’anno prossimo lui o ELy vanno assolutamente buttati in prima squadra. nesta finisce, yepes quasi..ci serve come il pane un giovane che continui la linea verde e una difesa di ferro.
    se poi diventa come il david luiz, anche allo stato attuale, ci metto la firma.

  18. Berlusconi ha fatto il suo dovere fino alla sua discesa in campo politico. Raggiunto il suo scopo ha cominciato a defilarsi pian piano.

    Negli ultimi 5 anni se ne è ampiamente sbatutto i coglioni del suo “amato” Milan. Ma forse, anche più di 5 anni.

    E datemi pure del comunista.

  19. Silvo per primo ha serie difficoltà a scindere il Milan dalla politica.
    La conferenza stampa di inizio stagione dell’anno scorso, dove aveva portato anche Maroni, fu VERGOGNOSA!

    Ricordo che mi spassavo gli ultimi giorni in Portogallo e mi chiedevo come fosse possibile che dopo il triplete dell’inter quel cialtrone avesse presentasse al raduno Yepes, Papastatopulos ed Amelia come 3 campioni, ripetendo le solite filastrocche sul Milan più forte dell’ingiustizia, della sfortuna, che dovevamo dominare attraverso il bel GIUOCO, il rinfaccio delle vittorie e dei soldi spesi. Ovviamente per lui eravamo competitivi così e parlò del periodo difficiledi crisi, con le conseguenti difficoltà a spendere.
    Qualche settimana dopo (e mi si dimostri che non è vero) Gianfranco Fini lasciò il governo con tutte le polemiche che ne seguirono e la maggioranza di governo non era più tale… (non era ancora avvenuta la compravendita di parlamenteari, i c.d. responsabili alla Scilipoti) ed il Milan tornò prepotentemente sul mercato comprando Ibra e Robinho…
    Una tempistica quanto meno sospetta e modalità di acquisto che cozzavano clamorosamente con il fantasma della crisi agitato poche settimane prima…

    Questo è un esempio di come lui utilizzi il Milan. Siamo vittime dei suoi umori e delle sue esigenze…! Ed è quello che mi da fastidio, che non c’è una programmazione seria e destinata a durare e ci usi come pare a lui. Però però però, questo non vuol dire che io esultando per le vittorie del Milan lo aiuti in qualche modo o sia complice dello sfacelo che sta creando in Italia (mia personalissima opinione) al contrario di quanto sostiene qualcuno. Già perchè l’equazione milanista = pidiellino è una cosa di comodo per sviare l’attenzione dal fatto che la tua squadra le ha buscate. La differenza la si fa in cabina elettorale non esultando per i gol di Ibra e Robinho… io non lo voto, preferirei tagliarmi la mano con la motosega (le mie preferenze politiche le conoscete benissimo, non le ho mai nascoste).

    Come spiegava recentemete Darko, un milanista che non vota Berlusconi gode il triplo se il cane spende e poi non ottiene quello che voleva alle urne, come è stato nel caso delle ultime amministrative. Di milanisti antiberlusconiani ne esistono parecchi così come esistono tanti interisti, napoletani, genoani e juventini berlusconiani di ferro, specie al nord, specie a Milano…!
    Il campione elettorale italiano non è composto solo da milanisti… ! Non ti chiedono chi tifi prima di entrare in cabina!
    Chi parla di squadra e scudetto della propaganda sappiamo benissimo chi è…

    è uno di quelli

    che scrive così, che si fa le seghe con i suoi compari di tifo

    passando tutto il giorno in quel blog

    a commentare ogni scorreggia che viene postata

    e leccare il culo alle chiose di sorellaserpenta

    e a finire il commento con AVANTI INTER NOI SIAMO GIACINTOFACCHETTI.

    Fatti questi distinguo, non ci trovo niente di strano, ed anzi mi schiero a favore di un cambio di presidenza, non capendo per quale motivo i russi o gli arabi dovrebbero rompersi i coglioni subito e lasciarci in mezzo alla strada… !
    Lo dico perché come vedete alla fine stiamo parlando di lui.. lui è un personaggio brutto… se non ci fosse si parlerebbe solo di calcio.. di calcio puro.. non si dovrebbero fare neanche i distinguo!

  20. Ahaha.. sembra proprio una “questione” Pirandelliana, buon Camisa.. 🙂

  21. betis, ma parli del salumiere?

    P.S. Si può sapere se sta sorella minchiona è figa o è na cozza paurosa? grazie ^^

  22. “quel cialtrone avesse presentasse “

    da che pulpito….
    dottre, tsk -.-””

  23. Comunque il camicia (cit.) mi ha anticipato. Volevo postare io stesso stamani su tale argomento, ma avendo la rubrica domani per chi vuole da me c’è l’altra campana. 🙂

  24. Quoto ogni parola, ogni punto e ogni virgola del commento di Betis.

  25. ahaha Ricky, hai ragione..sono un seghino!
    E’ che ho scritto il commento in 3 tempi questo pomeriggio perchè avevo il computer in ebollizione e devo aver cancellato una parte facendo confusione..

    Ovviamente volevo dire: STESSE PRESENTANDO Yepes etc etc.. 🙂

  26. Quello che scrive BETIS a prescindere, è sempre oro colato 🙂

    Comunque ci ha preso in pieno anche in questa frase “Il campione elettorale italiano non è composto solo da milanisti… ! Non ti chiedono chi tifi prima di entrare in cabina!” perché alla fine di Milan-Cagliari durante i festeggiamenti, quando lo speaker ha inneggiato a SB, alcune signorotte dietro di me nel primo anello blu (abbonate n.d.r.) hanno detto «Ecco la nota stonata…»

  27. Mah, pure apprezzando molti commenti e condividendo in parte ognuno di essi, credo che si stia uscendo dal seminato rispetto a quanto postato da Camisa. Non c’è comunque nessuna squadra di prima fascia (cit.) che non sia influenzata da fattori che esulano il calcio. Juve, Roma, Lazio, Jnter, Fiorentina, ecc. in modi e in tempi diversi (pensiamo all’Avellino degli anni 80 o al Napoli degli anni 60) sono state in mano ad imprenditori, politici, faccendieri e quindi rappresentavano il mondo dei poteri forti che capita l’importanza del giuoco (aricit.) hanno sfruttando il calcio, con il suo mondo variopinto di curve, tifosi, urlatori, tuttologi, a loro interesse. Altri esempi sono stati i mondiali del 34 o del 78, e per fortuna sia in Italia che in Argentina quei tempi sono lontani.
    A me della connessione Milan politica interessa e ha sempre interessato poco. Non voto per Berlusca se mi compra Fabregas o non lo voto se vende Thiago Silva. Al popolino questo conta, ma quanto la televisione (in entrambi i sensi) e, in minor modo, la stampa. Quindi non facciamo, come dice giustamente Camisa, le verginelle davanti alla pecunia. Perchè il Berlusca capisce di calcio sicuramente più di Al Bla Bla Blam o di Dimitri Petrolievic e qualche soldino nel Milan ci mette, magari a fini elettorali, magari a singhiozzo, ma a me frega veramente fino a lì e poco oltre….

  28. Grazie a 6rossonero scopro di non essere una mosca bianca.

    E in tutto questo quotare di virgole, punti e punti e virgole… Continuo a vedere una grossa confusione di piani in relazione all’unica vera eccezione che ho sollevato.

    Ribadendo Pirandello: cosí è (se vi pare)… 🙂

  29. Quindi fatemi capire. Si può vincere solo con i soldi di Berlusconi?

  30. No Juan, non si vince solo con i soldi del Berlusca anzi….però se mi confronto con i presidenti delle altre squadre, io tutta questa competenza, questa passione sfrenata per la squadra, questi “smoking” bianchi di persone candide proprio in giro non la vedo. Murat non lo posso vedere, piccolo Agnelli mi sembra molto chiacchiere e poco distintivo, DeLaurentis assieme al fido Mazzarri è un aizzatore di popolo, that’sanamericanboyawanaga della Roma non mi pare sto granchè e Della Valle fa scarpe mediocri a prezzi alti. All’estero non mi sembra che i tifosi inglesi siano così soddisfatti di americani, indiani, arabi, russi…
    Quindi se valuto Berlusca presidente del Milan a prescindere dalle forze del male della politica, il mio giudizio è positivo. Non credo che Marsiglia sia stata colpa sua, nè Meani: ecco già l’affaire Lentini mi è stato parecchio sulle palle, ma chi è senza peccato scagli uno scudetto di cartone….
    Ps. Dna imperversa su altri blog…è inarrestabile!

  31. Io però ricordo che era lo stesso SB che puntò i piedi per avere Borghi snobbando Van Basten.
    O pensate davvero che il Milan stellare era frutto delle sue geniali intenzioni maturate allenando l’Edilnord.

    Quella è la favoletta che racconta lui.. quella del bel giuoco, della palla che se ce l’abbiamo noi non la toccano gli altri, che se il Milan sta vincendo deve far girare la palla.. tante grandi banali verità calcistiche, ci siamo buoni tutti a farle. O credete anche che sia vero che lui nel ’99 ha imposto Boban dietro alle punte a Zaccheroni!?? Quelle sono le sue solite smargiassate, tipiche del personaggio, come quando si vantava di aver risolto il conflitto tra Russia e Georgia…

    Lui per il grande Milan ha messo solo il grano… il resto lo hanno fatto un team di esperti, le idee di Arrigo ed i grandi campioni che schieravamo…

  32. buongiorno…

    betis, è corretto quanto scrivi, tranne che era Rijkaard non VB.
    Il ruolo del mecenate o proprietario dovrebbe essere quello di circondarsi di gente esperta e fidata e dare loro il supporto necessario. Che poi la “boutade” sia dietro l’angolo lo sappiamo..
    Comunque, come Silvietto, il mondo del calcio è pieno.

  33. riporto quanto scritto da diavolino, sperando di chiarire meglio il mio pensiero (ma ne dubito, continuo a leggere di “confusione” e quindi credo mi arrenderò) (per incapacità mia di spiegarmi, sia chiaro)

    ho già scritto che per me un addio di berlusca non sarebbe una tragedia. Il Milan c’era prima e ci sarà anche dopo. Con meno vittorie? Boh… può darsi, ma l’amore per una squadra non si misura dal numero di vittorie, altrimenti tutti quanti tiferebbero per Milan-Inter-Juve, invece esistono tifosi appassionatissimi anche di altre squadre. E comunque io non so se diminuirebbero le vittorie rossonere dopo una cessione, ma non lo sanno neppure quelli che “con arabi russi e quant’altro non si vince un cazzo…” Questo diffuso terrore di recidere il cordone ombelicale con Silvietto mi puzza un po’.

    detto ciò, al contrario di quanto si pensa, anzi, si vuol pensare di me, una permanenza di Silvietto e del suo enorme impero economico mi andrebbe benissimo. Purché cessasse il coinvolgimento politico, la distrazione che esso genera. Di quello mi sono rotto, e mi sarei rotto anche se berlusca – ipoteticamente ovviamente – fosse il leader del PD.

  34. Non ti arrendere e non necessariamente la confusione da me denunciata ha come riferimento le tue opinioni.

    Detto questo… Che dice DNA? Mi sto perdendo qualcosa… 🙂

  35. Però non credo che Arrighe e Capello siano state idee di Galliani…e io ai soldi spesi per il Milan non guardo la provenienza, chissà quelli di Farina da dove venivano….

  36. ma, non mi pare abbia esagerato stavolta… a parte la solita nauseante agiografia di berlusca…

  37. Giocatore che non serve ad un cazzo. Speravo andasse all’Inter, visto le voci che giravano.

  38. Merdolivo è inutile, nel gioco del calcio in generale e in questo Milan in particolare.

    Btw, Ganso più che l’erede di Kakà come scrivevano alcuni giornalisti, mi sembra sempre più Pirlo: se attorno nessuno corre, diventa quasi inutile. Fermo restando il fatto che ci sono dieci anni di differenza. Se dobbiamo prendere lui, allora sarebbe stato meglio tenere Pirlo.

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