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Nella trasferta bielorussa in quel di Minsk, il Milan racimola un punto che, in caso di vittoria stasera del Barça, potrebbe significare il passaggio del girone (anche se occorrerebbe battere i blaugrana nello scontro diretto a san Siro per ipotecare il primo posto); dopo un buon primo tempo, la squadra si dimostra troppo allegra e viene così raggiunta dai padroni di casa su calcio di rigore, rigore che pareggia il gol di Ibra al 21′.

Il Milan sembra in palla, poche sono le occasioni lasciate agli avversari ed il gol del nostro momentaneo vantaggio è più che legittimo; peccato però che Robinho, in almeno tre circostanze, si mangi delle palle gol incredibili (su tutte, quella che gli capita al 38′, quando, solo davanti al portiere, si allunga troppo il pallone, si defila sulla destra e stampa la palla sul palo).

La partita sembra tuttavia in discesa, la difesa avversaria si taglia come il burro e Ibra fa un grandissimo lavoro anche come rifinitore (impressionante il numero di palloni che smista a destra e sinistra).

Purtroppo, però, non si può pensare di essere al sicuro con un solo gol di vantaggio: nella ripresa i rossoneri calano d’intensità e, complici diversi svarioni, dànno fiducia ai bielorussi che si fanno pericolosi con diverse incursioni e ripartenze. L’episodio chiave è il rigore (dubbio) concesso al Bate al 53′ per un contrasto tra Abate e Kontsevoi: Renan Bressan s’incarica della battuta e a nulla serve l’intuizione di Abbiati sulla traiettoria, sarà l’1-1 definitivo.

Il match si fa ora nervoso, Ambrosini viene ammonito e anche Boateng dà vistosi segni di nervosismo; il Milan prova a fare la partita ma anche i padroni di casa hanno le proprie opportunità (su tutte, quella capitata al 91′ a Skavysh, che fortunatamente calcia su Abbiati).

Da segnalare, inoltre, l’uscita al 65′ di Nesta per dei disturbi fisici non ancora chiari al posto di Bonera e gli ingressi in campo di Seedorf per Aquilani al 68′ e del giovane (appena diciottenne) figlio d’arte Simone Andrea Ganz al posto di Binho all’83′. Tuttavia, nulla cambia più fino al triplice fischio finale…

CONSIDERAZIONI:

Un Milan fesso, che, soprattutto nei primi 45′, ha avuto tante chance per chiudere il match; dopo il palo di Binho ho iniziato a nutrire sinistri presagi, puntualmente verificatisi. Abbiati salva anche il risultato in varie occasioni, Abate, Thiago, Ambrosini fanno troppi errori, Boateng sotto tono, Ibra non può da solo fare sempre la differenza e tutti gli altri peggiorano man mano che si va avanti; Robinho mi ha fatto incazzare come sapevo che prima o poi sarebbe successo…

Quel cinismo che tanto avevamo saputo dimostrare in altri incontri oggi non si è concretizzato; ora lo scontro con il Barça, ma prima l’impegno casalingo di campionato contro il Catania, da fronteggiare senza i vari Boateng, Nocerino, oltre ai soliti assenti Pato e Gattuso (sperando non si aggiunga anche Sandrone). E senza Fantantonio, ovviamente; la prima vittoria da dedicargli è rimandata…