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Pulp Fiction, il capolavoro di Quentin Tarantino, è andato in scena sabato sera a San Siro, con un cast d’eccezione.


Principali interpreti:

Antonio Conte, Jules Winnfield
Andrea Agnelli, Marsellus Wallace
Sulley Muntari, Vincent Vega
Stephan Lichtsteiner, Mia Wallace
Adriano Galliani e Silvano Ramaccioni, nei panni di Brad e Marvin
Andrea Pirlo, il signor Wolf
Philippe Mexès, Zed
Arturo Vidal, Maynard
Giorgio Chiellini, Butch Coolidge
Zvonimir Boban, Zucchino

La trama:

“E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli!”

Brad (Galliani), socio in affari di Marsellus Wallace (Agnelli), tenta di sottrargli qualcosa (la vittoria del campionato) e si rivolge a quest’ultimo con espressioni “provocatorie ed irrispettose” (“Adesso farete ancora il giro dei giornali per lamentarvi? Voglio proprio vedere se avete qualcosa da dire stavolta”).
Ma chi è Marsellus? Marsellus è il boss delinquente della zona, che si circonda di gente poco raccomandabile. Al soldo di Marsellus ci sono disonesti di professione (Buffon, che “non mette in gioco la sua onorabilità per un corner”, ma per un gol fantasma sì: “mi fossi accorto che era gol, non l’avrei mica detto all’arbitro”) più una folta schiera di sostenitori idioti (i tifosi della Juve, che han procurato una ammenda per i loro buuh razzisti).

A difesa del boss Marsellus interviene Jules Winnfield (Conte), che fa giustizia citando un versetto della Bibbia e sparando una raffica (di insulti: “voi siete la mafia del calcio”) su Brad e Marvin (Ramaccioni), che viene fatto fuori (per una giornata).
Jules intanto si ficca nei pasticci commettendo qualche errore di valutazione (formazione sbagliata e conseguente dominio rossonero).
Arriverà il signor Wolf (Pirlo) a rimettere in pochissimo tempo le cose a posto, infrangendo qualche regola (a suon di gomitate) ma riuscendo a farla franca (con l’assoluzione del giudice sportivo).

"Tu ora vai fuori e dici 'buonanotte, ho passato una bellissima serata', apri la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega, e finisce la storia."

Intanto Vincent Vega (Muntari) si lancia in uno sfrenato twist (in area juventina) con Mia Wallace (Lichtsteiner).
La serata è stupenda, e Mia non vorrebbe che finisse, per questo trattiene (vistosamente, in area, ed al collo) Vincent. Vincent purtroppo fa largo uso di droga (gli interventi fallosi), e ne fornisce un po’ a Mia che si accascia al suolo esanime. Tuttavia Mia si riprende subito, finge di non conoscere Vincent, e mai nessuno saprà di come lei lo abbia trattenuto a sé.

Butch Coolidge (Chiellini), sportivo di professione che non ha mai vinto nulla in carriera, sa che dovrebbe perdere anche l’ultimo incontro. Ma con l’aiuto di complici esterni, riesce a ottenere un esito positivo del match, e allora scappa via prima che i cattivi (Ambrosini, Van Bommel) possano prenderlo.

Zed (Mexès) è all’apparenza un rispettabile difensore (centrale) della legge ma che ha il vizietto di prendere (a pugni) da dietro chi non gli garba.
Sebbene sembri averla sfangata, la divina giustizia (sportiva) si abbatte su di lui, lo tortura e lo fa fuori (per tre giornate). Con lui c’è Maynard (Vidal), anch’esso violento e col vizio di prendere da dietro (in scivolata, e a palla lontana). Viene anch’egli fatto fuori (rosso diretto) ma con sofferenze minori (sebbene sia rosso diretto, solo una giornata di squalifica anziché le canoniche due).

La scena finale vede di nuovo Jules (Conte) a colloquio con Zucchino (Boban) il quale per una volta vorrebbe che le cose andassero per il verso giusto (cioè che la Juve smettesse di parlare di favori arbitrali quando è la prima a beneficiarne).
Jules estrae un’arma, gliela punta contro, e dopo aver recitato il versetto della Bibbia in cui si proclama giustiziere, dice che Zucchino è il debole (“togliti quella maglietta da tifoso”) e che lui invece è il buon pastore (“Veniamo da una settimana in cui ci avete bombardato. Io sono qui in maniera molto serena, non volevo fare polemica. Ma stasera c’era un ambiente per nulla bello per lo sport“).

Quindi ricapitolando:

Cartellino arancione: solo 1 giornata per Vidal
  • Galliani e Ramaccioni vengono uno diffidato e l’altro squalificato per aver litigato con Conte.
  • Conte dà del mafioso a Galliani e la fa franca, e nel frattempo dice a Boban di “togliersi la maglietta da tifoso” mentre giudica le partite, e querela Pellegatti che gli dà del “malato mentale” in diretta TV.
  • Pirlo rifila due gomitate a Van Bommel, ma viene assolto perché non viene ravvisata condotta violenta.
  • Lichtsteiner trattiene vistosamente in area Muntari, e ciò è esplicitamente menzionato nel referto del giudice sportivo: quindi era rigore (sul punteggio di 1 a 0 per il Milan). Muntari semplicemente si divincola dall’abbraccio, quindi niente sanzione per lui, ma il bianconero non viene neanche menzionato.
  • Mexès colpisce da dietro con un pugno Borriello, e si becca 3 giornate (come Ibra: quindi i pugni alle spalle sono come gli schiaffetti? E l’anno scorso Ibra per un cazzotto identico a Rossi non prese solo 2 giornate? Misteri…).
  • Vidal viene espulso per un fallo di frustrazione da tergo e dritto sull’uomo, e viene squalificato solo per un turno.

Vi è piaciuto questo film? A me no.

52 commenti su “Pulp Fiction

  1. Ricki, il seghino portiere del Catania era un certo Kocinsky o comecazzosichiama.
    Andujar (altra disgrazia) è in Argentina a contare le macchie delle vacche.

  2. L’ho appena scritto anche su MBC, basta piangerci addosso, anche perché non facciamo una bella figura.

    So che il torto è stato grandissimo e non ricordo una cosa così da quando seguo il calcio.

    Ora sotto e pedalare, reagire sul campo affrontando tutte le partite come abbiamo con l’Arsenal, poi facciamo i conti.

    Anche noi tifosi però dobbiamo sforzarci a pensare che se perdiamo lo scudetto sia tutta colpa di “Romagnoli”. Ricordiamoci anche delle partite giocate quasi con superficialità. Punti persi in casa con Lazio ed Udinese, il primo tempo sotto di 3 gol a Lecce. Il pareggio di Bologna, il derby… La stessa sconfitta a Torino, massacrati dalla Juve sul piano del gioco e la stavamo portando quasi in porto un punto, due cappellate di Bonera ed Abbiati, portarono giustamente, 3 punti in casa bianconera…

    Alle volte abbiamo peccato di “presunzione” e giocato “molli”, d’accordo gli infortuni, ma sabato sera non c’erano in pratica gli stessi infortunati di sempre con l’aggiunta di Ibra squalificato?

    È logico che dobbiamo farci sentire in Federazione, ma senza fare del vittimismo! Porca puttana, siamo il MILAN!!!!!

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