88 2 minuti 12 anni

E’stata una domenica densa di avvenimenti sportivi per l’Italia. Dalla tappa di montagna del Giro d’Italia che ha visto la vittoria di Rabottini, alle finali degli Internazionali di Roma di Tennis che ha incoronato regina Maria Sharapova, la Serie B che vede la promozione del Torino (finalmente) e del Pescara (strameritata), per chiudersi con la finale della Coppa Italia, sempre in quel di Roma, che vede il Napoli campione per la quinta volta. Eppure abbiamo vissuto due giornate luttuose, con la strage di Brindisi soprattutto, e con l’ennesimo terremoto in Emilia Romagna, nonostante qualche idiota voglia farlo passare come semplice evento rumoroso. Il premier ha disposto bandiere a mezz’asta. Ebbene io mi chiedo: fatti così gravi esigono il rispetto con lo stop delle attività ludiche o no? Perchè alla luce di questi eventi tragici questa volta non si è fermata la giornata sportiva, non solo il tanto vituperato calcio ma anche tutti gli altri avvenimenti? Solo la finale maschile di tennis non si è giocata, ma per cause meteorologiche. E’ un post chiaramente provocatorio, non mi piacciono i populismi, sono di cattivo umore e non mi va di parlare di Seedorf che tentenna o di Thiago e Ibra che forse ci lasceranno. Oggi vorrei solamente riflettere con voi su quali sono, se ci sono, i criteri che dovrebbero portare allo stop, e quanto conta l’opinione pubblica in queste decisioni. Confesso che io non mi sono ancora formato un’idea chiara in proposito.

88 commenti su “The show must go off?

  1. e continuate a dare il voto a chi non da soldi agli alluvionati della liguria e intanto si intasca i rimborsi elettorali, che il marpione è grillo.

  2. Io sto zitto se no mi prendo insulti a go go…

    Comunque sul tema del post son d’accordo con chi dice di fermarsi per cose che riguardano lo sport, non con chi mette in mezzo lo sport in qualunque situazione…

    C’è il terremoto –> fermiamo il calcio (ovvio ce c’è il terremoto a Bologna non si gioca a Bologna, magari ma non vedo xkè a Catania non si deve giocare=

    C’è lo tsunami in Tagikistan, fermiamo il calcio o la formula 1…

    Comunque vi ricordo che la Pallavolo dopo la morte di Bovolenta NON si è fermata… tanto così per dire… per chi dà sempre addosso al calcio 😉

  3. i partiti non sono squadre di calcio, ne religioni,dio madonna!

    posso capire che un tifoso difenda la sua squadra a spada tratta anche se ha torto marcio, ma cazzo quando si tratta di politica ci sono i nostri culi di mezzo,per cui svegliatevi cazzo.

    Amen. Solo che se lo dici sei un populista, un demagogo, un qualunquista.

    Cioè basta guardarsi intorno cazzo. Ogni giorno se ne suicidano 3. Nel mentre la Polverini si fa la festa dei suoi luridi 50 anni e tutti gli invitati arrivano con auto blu e cazzi.

    Molti degli elettori di sinistra si indignano se il governo passa miliardi di euro per comprare aerei militari per tenere buoni quei babbei Afghani oppure per fare un cazzo di buco su una montagna da 22 miliardi di euro.. però c’è anche il loro partito di mezzo che avvalla tutto. Nonostante questo, pur di non dare il voto ad un altro partito che ha criticato il loro per evidenti responsabilità, perseverano nel votare il proprio. Esattamente come avviene nel calcio. Il Milan gioca di merda? Chi se ne fotte… tifo Milan…! Solo che la vita reale è diversa.

    Da poco a Cagliari, il 25 aprile, il giorno della liberazione (un giorno dal grande valore simbolico e storico secondo me) si sono fronteggiati i comunisti contro i fascisti, bandiere alla mano e slogan filastrocca messi in loop. E non erano vecchi rincoglioniti di 70 anni… erano quasi tutti studenti. Diocristo quante energie sprecate… li avrei presi tutti a badilate. Svegliamoci cazzo, rigiriamo questo minchia di mondo, basta con la storia, pensiamo la presente e a costruire un futuro porca puttana.

    Ma il vento sta soffiando forte… presto dovranno fare i conti anche loro con la realtà. Da poco c’era Gasparri che se la prendeva con il tizio del movimento 5 stelle perché non si collocava ne a destra ne a sinista… quel babbeo era totalmente disorientato.

  4. ‘notte a tutti, il mio post è previsto per domani nel primo pomeriggio… 😉

  5. Non sono tanto d’accordo né con Betis né con Zioalduccio (a parte la cosa delle squadre di calcio), ma sarebbe un discorso troppo lungo. Riparto dalla politica per tornare al calcio.

    Così, a naso, dico che dopo sta batosta del Pdl ci siano buonissime probabilità che Silvietto torni in politica in prima linea, come quello che si “sacrifica” per il bene del proprio partito in difficoltà. E magari, per far felice qualche tifoso-elettore, potrebbe metter mani al portafoglio.

  6. Lo so.

    E noi milanisti che non amiamo Silvio politicamente ci troviamo sempre con questo peso sulla coscienza… per questo vorrei gli arabi. CAzzo, petrolieri luridi, acquistateci.. fate un’offerta, rendetela pubblica…

  7. peso sulla coscienza? ma va la, se ci compra hernanes,asamoah,nainggolan e llorente lo voto e pure volentieri! :mrgreen:

  8. Comunque nemmeno io amo Silvio, anzi proprio per niente, però diciamo che secondo me è stato meno peggio di altri..poi però se solo dico chi voto (e lo sapete benissimo, basta leggere il mio profilo FB) ricevo insulti, da chi dice che siamo tutti uguali….

    Basta dai torniamo al calcio…avete letto che Mancini è stato in via turati?

  9. Spero di chiudere bene i tag…, non l’ho mai fatto

    [/Leggete qui e fatevi due risate, non so da dove prendon le possibili penalizzazioni di Udinese, Lazio e Napoli

    http://passioneinter.net/?p=28517&fb_comment_id=fbc_10150929084063955_23401694_10150939449853955#f3562efc976f50a

    Sempre a farsi ripescare o prescrivere…, mai che affrontino da veri uomini le avversità.

    La facciamo una collette per acquistare un Devoto-Oli al loro redattore?
    agoniato non si può leggere!

  10. E’ che non volevo farla lunga, Zioalduccio. Adesso vi tocca il pippone. 🙂

    Innanzitutto, ci sono vari presupposti che non condivido tipo che destra e sinistra non significano nulla e che sono tutti uguali. Falso, anzi, falsissimo. Non solo destra e sinistra esistono ovunque e significano ovunque, ma ovunque esistono culture politiche tradizionalissime in sistemi di governo che più o meno decentemente funzionano. In tutta Europa esistono socialisti o socialdemocratici, cristianodemocratici, liberali, ambientalisti, comunisti, conservatori ecc. (con varianti locali), mentre da noi, dopo aver abbattuto i partiti che quelle tradizioni politiche rappresentavano (senza limitarci a colpire i singoli, seppur numerosi, responsabili del malcostume uscito fuori nel ’92) ci siamo affidati a partiti personali (e non mi rifersico solo a FI/PdL: tutti, a parte il Pd e Rifondazione, sono partiti la cui posizione di vertice non è contendibile da nessuno), e oggi ci lamentiamo dei partiti quando in realtà di partiti politici veri non ne abbiamo. Il M5S dice – mi pare – che destra e sinistra non esistono ecc. e che bisogna partecipare e fare tutti il programma, pragmaticamente. Io non sono d’accordo: il governo di un paese, città, regione ecc. è una questione di scelte politiche che in quanto tali implicano più opzioni che in principio, ma non solo, possono essere ugualmente pragmatiche ma sottintendono una certa visione del mondo, cosa che il M5S non ha, o ha solo in alcuni suoi militanti, esponenti, chiamateli come vi pare, per di più (sospetto mio) in maniera contraddittoria. Nelle democrazie mature i corpi intermedi servono, tra questi ci sono partiti politici funzionanti, e se funzionano male bisogna riformarli e non abbatterli.

    Seconda cosa: il programma. Non è che se dico che quello del M5S (che ho letto) è vago in alcuni punti, in altri è utopico, in altri banalmente mi trova in disaccordo e che di certe cose non parla mi devo sentire rispondere: “E allora gli altri?”. Ma non è ambizione del M5S essere migliore degli altri? E soprattutto: perché dovrei votare per un movimento che propone cose che non condivido, solo perché è fatto di brava gente? Chi pretende di essere migliore degli altri, deve anche aspettarsi di essere valutato più severamente degli altri.

    E qui veniamo al terzo punto: che questa classe politica sia mediocre è pacifico. Fare di tutta l’erba un fascio è però detestabile dal mio punto di vista, semplicemente perché le colpe e le responsabilità sono personali. Questo è un punto su cui non transigo, e quando sento Grillo parlare di Norimberga dei partiti rimango molto perplesso (come quando la Lega parla di cannonate ai barconi, più o meno).

    Infine, se vogliamo andare nel merito: ci sono alcune idee che mi sembrano affascinare il M5s tipo l’uscita dall’euro che ci farebbero andare gambe all’aria. No, grazie, preferisco i politici di professione. Un’altra idea è quella dei due mandati a casa: capisco che sia un’idea estrema di fronte ai collezionisti di poltrone, ma se il buon Pizzarotti si rivela un buon sindaco, rivince le prossime elezioni, perché dopo il secondo mandato dovremmo privarcene? Non ha senso. Tra Regno e Repubblica De Gasperi è stato cinque volte parlamentare e nove volte capo del governo, coi criteri dei grillini ce ne saremmo sbarazzati troppo presto. Anche qui: no, grazie. Valutazione dei docenti da parte degli studenti: cazzata. Abolizione dei libri stampati: scemenza. Incentivazione dei prodotti del territorio e tutte quelle misure che tendono al protezionismo commerciale in generale: no, grazie, il local non è garanzia di qualità, a me piance mangiare cose esotiche, e il protezionismo non è garanzia nè di prezzi nè di qualità (again), anzi, direi il contrario. Vuole abolire le Authority e contemporaneamente i monopoli su strade, ferrovie, elettricità e gas: la vedo solo io la contraddizione? Leggi pubbliche tre mesi prima dell’approvazione: sono già pubbliche oggi, ci sono Camera.it e Senato.it, magari si possono rendere consultabili con più chiarezza, ma è una cosa che vale poco o nulla. Integrazione università/aziende: una cosa che direbbe pure la Gelmini per quanto è ovvia. Edilizia universitaria: con che soldi? Io sono per alzare, e non poco, le tasse per coprire tanta edilizia e molte, molte borse di studio. Dubito che nel M5S la pensino così. Abolire la legge Gelmini: no, perché è da migliorare, è un contenitore che ha miliardi di decreti attuativi che possono davvero fare tanto, invece con l’abolizione restiamo al 100% allo status quo. Stipendi parlamentari sulla media nazionale: qui consiglio di ripassare la storia dei sistemi parlamentari, magari uno capisce perché i parlamentari ovunque guadagnino tanto (in Italia troppo, ok). No inceneritori: e i rifiuti non riciclabili, dove li mettiamo? A Vienna l’inceneritore ce l’hanno in centro, tanto per dire. E così via

    Non mi basta dire che sono bravi ragazzi perché di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno. E la poca ciccia che mostrano non mi piace. Poi magari qualche sindaco qua e là farà bene, di questo sono sicuro, ma a livelli più alti di governo non penso potrei votarli.

    Sì, sono grafomane, ve l’ho già detto. Colpa di Zioalduccio. 🙄

  11. Corrado, è tardi e sto morendo di sonno. Ma domani mattina ti sistemo. 😀
    Punto per punto. Ci ho fatto una tesi contro voi positivisti. 😉

    Mi confronto ogni giorno su questi temi e sto cercando di trovare un lavoro inerente. Apprezzo molto che tu abbia argomentato. E’ merce rara, credimi. 😉

  12. quindi scusa, alla fine della fiera tu andresti a rivotare alfano,bersani o casini?

    quelli che ci hanno portato in questa crisi e che non ne riescono a venire fuori?

    quelli che non danno soldi ai terremotati/alluvionati ma aumentano i rimborsi ai partiti?

    mi pare che nel programma di grillo ci sia un limite di 5.000 euro alle pensioni pubbliche…una merda come amato prenderebbe 25.000 euro al mese in meno di pensione,e solo per questo lo voto, perchè voglio vedere quella faccia di merda di amato morire di fame.

  13. che poi quando grillo dice che destra e sinistra non esistono,intende dire che ormai sono tutti d’accordo nel papparsi la grana, poi quelli di destra reciteranno la parte di quelli contro le tasse e contro i negri, e quelli di sinistra recitano la parte di quelli coi poveretti e coi lavoratori, ma si tratta di recita,appunto,ecco perchè non esitono più.

    e comunque sono ladri e straladri porca puttana, vivete su saturno? questi si fottono decine di milioni e ancora andate a votarli?

  14. quindi scusa, alla fine della fiera tu andresti a rivotare alfano,bersani o casini?

    Oggi come oggi voterei Pd, o radicale.

    quelli che ci hanno portato in questa crisi e che non ne riescono a venire fuori?

    Diciamo che quelli che ci hanno portato in questa crisi sono quelli di centrodestra. Tolti i due anni di centrosinistra praticamente senza maggioranza, hanno governato sempre loro (e io li ho votati pure, sti cialtroni!).

    quelli che non danno soldi ai terremotati/alluvionati ma aumentano i rimborsi ai partiti?

    Ti dirò, esperienza personale: nel mio paese qualche anno fa ci fu un’alluvioncina, e i soldi sono arrivati, magari non distribuiti perfettamente, ma sono arrivati. Poi se ti riferisci alla recente proposta dell’assicurazione privata, io non è che sia totalmente contrario (ma neanche totalmente favorevole, dipende da varie cose).

    Se poi mi deve bastare vedere qualcuno morire di fame, direi che aspiro a molto poco.

  15. che poi quando grillo dice che destra e sinistra non esistono,intende dire che ormai sono tutti d’accordo nel papparsi la grana, poi quelli di destra reciteranno la parte di quelli contro le tasse e contro i negri, e quelli di sinistra recitano la parte di quelli coi poveretti e coi lavoratori, ma si tratta di recita,appunto,ecco perchè non esitono più.

    Tutti chi? In parlamento ci sono mille ladri? Non credo. L’ultima volta che abbiamo ragionato così ci siamo ritrovati la seconda repubblica che, a parte un paio di cosette, non è stata nulla di memorabile. E comunque – ripeto – il centrosinistra non ha praticamente mai governato negli ultimi undici anni – e non mi contate l’Unione, che non aveva maggioranza, né Monti, che è una cosa tutta particolare. Io è proprio questo rifiuto di non discernere le cose che non condivido.

    questi si fottono decine di milioni e ancora andate a votarli?

    St’argomento già l’ho sentito. Era della Lega. Quando un giorno sgameremo un assessore grillino con le mani in pasta in qualcosa – perché accadrà, è matematico – ne riparliamo.

  16. vabbè,ho sonno e risponderò domani se avrò voglia.

    comunque si, in parlamento ci sono mille ladri che rubano stipendio e vitalizio e arrivano al “lavoro” in auto blu, fosse per me altro che norimberga, appesi a testa in giù a schiattare.

  17. Chiarisco che non voto Bersani, ma è chiaro che se ci deve un punto di riferimento non posso che guardare verso il PD.

    Poi non rosico un bel niente caro Betis (caro sul serio non per prenderti per il culo), se siete così “puri” sapete benissimo che i voti del Pdl sono voti contro qualcuno e non a Vs. favore. In ogni caso io sono sempre stato con i giovani ed auguri sul serio sperando che non vi trovate poi con un pugno di mosche in mano…

  18. Comunque io parlo anche per esperienza diretta e locale. Nel mio paese stiamo facendo grandi cose tutti insieme “noi” di centrosinistra (Prc-Pd-Idv e Ps). So e capisco che in altre parti non è così e che in Parlamento abbiamo colpe gravissime.

    Quello che voglio dire è che se c’è la volontà di cambiare lo si può fare anche stando all’interno e alla base di un partito politico “di destra o di sinistra”.
    Io ripeto, capisco benissimo la situazione attuale e che tocca specialmente ai giovani cercare di cambiare questo momento. L’unica cosa è spero che non rimangono poi delusi da questo “movimento” che sembra aver capito e trovato la ricetta per risolvere i problemi. Io lo spero per me, soprattutto per i miei figli e per voi amici del blog i quali la stragrande maggioranza ha l’età (se non anche meno) dei miei figli.

    Per ora sono guardingo e continuo a lavorare all’interno del mio partito, se invece M5 si dimostra fra qualche anno che è effettivamente quello che ora va predicando, non posso esserne che felice…. l’importante è lavorare seriamente, senza ritorni personali e soprattutto crederci e non mollare alle prime difficoltà, il che è sempre positivo a prescindere dall’idea…

  19. Non mi dilungo sulla questione e vi dico in breve ciò che penso.

    Il Pdl è stato il cancro che ci ha ammorbato, dopo Dc e Psi, il Pd è la metastasi derivata. Questi qui hanno fatto passare le peggiori porcate del Pdl standosi zitti, zitti oppure assentandosi al momento più opportuno. Sono tutta facciata ma l’essenza cambia poco. E concordo con lo Zio e con Betis, si può parlare quanto si vuole ma la realtà credo che sia abbastanza evidente a tutti. Ora l’ideologia non esiste più e questa classe politca non sa cosa siano gli ideali. Gli statisti di una volta non esistono più e della classe politica attuale si e no se ne salveranno un pugno. Tabula rasa.

    Io in passato ho votato IdV ma alle prossime elezioni voterò più che volentieri il M5S.

  20. Corrado… Grossomodo la penso come te.

    Attendo di leggere Betis.

  21. Leggo che Mancini vorrebbe Boateng

    Ecco, questo sarebbe un buon affare

    Vendere il piu` grande bluff che abbiamo

    E vendere Pato

    E vendere Robinho

    E formare un Ibra-Dzeko, che ai ritmi di merda che ci sono nel campionato italiano sfondano ogni difesa

  22. Sono tutti uguali centro-destra e cemtro-sinistra tutti ladri uguali….purtroppo chiunque vinca le elezioni non cambierà nientma non vi rendete conto che ogni 2 giorni scoprono uno che ruba una volta formigoni poi la lega, vendola, rutelli….io sinceramente non mi fido più di nessuno e alle prossime elezioni SCHEDA BIANCA!!!!!! Io in vita mia ho votato x 3 partiti quindi significa che non sono uno con il “paraocchi” xo adesso veramente basta veramente non saprei chi votare!!!!

  23. Vendere Thiago Silva sarebbe una pazzia a qualsiasi cifra… xkè è il miglior difensore al mondo e non si trova un altro difensore che si avvicini minimamente a lui, poi dopo che ha smesso Nesta avremmo una pessima difesa….meglio allora cedere Ibra (altra cosa che non farei visto che senza di lui quest’anno si arrivava 7°)xo se ben pagato in giro altri attaccanti bravi ci sono (anche se nessuno fa la differenza come lui in serie A)Thiago invece è insostituibile!

  24. Cmq sono sicuro che se Thiago non lo cediamo quest’anno lo faremo l’anno prossimo sono sicuro purtroppo che prima o poi ce lo portano via!

  25. Ultima cosa e chiudo la questione, D1899 votare scheda bianca è la peggiore cosa che puoi fare… Vota e partecipa in prima persona alla vita sociale del tuo paese, la cosa peggiore è delegare ed in qualche modo scaricarti le responsabilità per poi riversargli addosso rabbia e delusione… Perché la cosa più facile è dire “tanto sono tutti uguali”, invece ognuno di noi si deve prendere le proprie responsabilità e fare quello che può, poco che sia è sempre tanto anziché accendere la TV, leggere i giornali e in modo sdegnato affermare “i soliti… sono tutti uguali ecc. ecc.”

    Da questo punto di vista debbo riconoscere che il M5s è almeno servito a questo, dopo alcuni anni durante i quali vedevo la maggior parte dei giovani fregarsene della politica e della vita sociale in genere, impegnarsi si prima persona… spero tanto per loro che il “loro” capitano non si riveli lo “Schettino” che temo…

  26. Io la penso grossomodo come Corrado e come Zullida. Aspetto di vedere cosa combinano, perchè è fin troppo facile proporsi come rinnovamento. Ora Pizzarotti ha una buona occasione. Vedremo cosa combina.
    Mi sembra, in piccolo, la storia di Obama: a new hope, yes we can, il nobel sulla fiducia, ciao ciao bush, ma alla fine ha fatto meno della metà di ciò che ci si aspettava.
    Le idee, per quanto alcune non condivisibili, ci sono.
    Gli interessi arriveranno: non è detto che chi è pulito e idealista ora lo sia anche in futuro. La storia è piena di casi come questo. L’occasione fa l’uomo ladro, per questo il ricambio deve avvenire in tempi brevi, prima che ci sia tempo di consolidare le trame finalizzate all’arricchimento.

    Detto questo, io ho iniziato votando il PdCI. Poi Diliberto m’ha stufato, e son passato all’IdV. Il PD non lo voto manco pagato, sono un pugno di cialtroni incapaci, tutti dal primo all’ultimo.
    Per adesso mantengo il voto all’Idv, ho molta fiducia in gente come Leoluca Orlando. E anche Di Pietro, per quanto spesso sbagli i modi, mi piace nelle idee.

    Ma vedremo.

  27. @zullida
    Io sono il primo ad aver sempre detto che bisogna votare non avrei mai pensato di arrivare a questo punto ho sempre fatto delle grandi discussioni con chi mi diceva che non andava a votare xo credimi che io in questo momento non mi sento rappresentato da nessuno (la mia ideologia politica è sempre stata di centro-destra) se dovessi votare darei un voto a caso il che non mi sembra meglio!!!

  28. votare? che significa votare con questa legge? dare il voto al tuo partito preferito e vederti eletto,tanto per dirne uno, un Bossi, condannato in giudicato per vilipendio alla bandiera a due anni e mezzo di reclusione e fargli fare il ministro? votare senza poter scegliere i candidati significa avallare (con una sola V per favore!) le scelte dei segretari dei partiti e poi ci lamentiamo perchè troviamo in parlamento delinquenti, inquisiti, mariuoli, pluripregiudicati,mafiosi e camorristi e quando vogliono arrestarne uno tutti a dire: “Col cazzo che ve lo facciamo arrestare!” e poi votare oggi come oggi significa regalare 5 euro dei nostri soldi a questi disgraziati che sono al parlamento, dobbiamo ancora dare soldi alla Margherita che non esiste più, soldi a questi disgraziati che quando si tratta di decidere qualche norma contro i loro interessi fanno quadrato e votano compatti contro? a questi disgraziati che devono ancora decidere quali sacrifici fare per il bene del paese?
    fino a quando le liste le faranno i segretari di partito e io non posso scegliermi il candidato non voterò. Almeno i 5 euro del mio voto non li intascheranno.

    P.S. sto ancora aspettando che qualcuno del PDL (magari silvietto in persona) dica chiaramente che è uscito distrutto da queste elezioni.

  29. Parto dal programma. Abbi pazienza ma è la cosa che mi interessa di più. Sulle altre critiche argomentate di carattere idealistico rispondo dopo.

    ci sono alcune idee che mi sembrano affascinare il M5s tipo l’uscita dall’euro che ci farebbero andare gambe all’aria.

    Questa è la questione più spinosa. Uscire dall’euro è un’espressione detta evidentemente per provocare. Ascoltando bene poi, l’intenzione reale è quella di discuterne e vedere cosa fare di questa Europa. Il discorso è, questa unione monetaria come funziona? Chi comanda? La Banca centrale europea? Come è stata costruita questa unione monetaria? Ha senso con economie e paesi così diversi e fatta soprattutto senza abolire alcuni paradisi fiscali tipo Montecarlo o San Marino? (E si badi bene che sto parlando di unione monetaria.. quanto alla libera circolazione di persone e merci sono favorevolissimo). Ha senso continuare con il debito e queste politiche dette di “reliance” (rigore + rilancio). Di fatto si tratta di programmi che contemplano contemporaneamente rinascita e austerità, alla ricerca del pareggio di bilancio. Ciò significa il rilancio del capitale e l’austerità per le popolazioni. In nome del rilancio degli investimenti e quello (come possiamo vedere) falsissimo dell’occupazione, si aumentano le tasse, riducendo il potere d’acquisto delle classi medie e basse, l’aumento dell’età legale di pensionamento. Oltre a questo, si smantellano sempre di più i servizi pubblici, si privatizza ciò che non lo è ancora stato, con un’ulteriore riduzione dei posti di lavoro. Signori, le strategie per uscire dalla crisi che hanno in mente sono esattamente queste. Vogliono premere acceleratore e freno allo stesso tempo. Sarà un massacro. Allora se è questo, ben venga l’uscita dalla moneta unica. Sarà un massacro uguale però sai che dopo qualche anno ne puoi uscire, imbocchi la strada della risalita. Restare nell’euro a queste condizione è un massacro e basta, stando fermi.

    Un’altra idea è quella dei due mandati a casa: capisco che sia un’idea estrema di fronte ai collezionisti di poltrone, ma se il buon Pizzarotti si rivela un buon sindaco, rivince le prossime elezioni, perché dopo il secondo mandato dovremmo privarcene?

    Perché poi si possono creare quegli effetti di attaccamento alla poltrona. Come ha detto Giovanni Favia del M5S, consigliere regionale dell’Emilia, il suo è un compito che comporta un dispendio di energie inimmaginabile, dove ha dovuto sacrificare tutto, soprattutto la famiglia, arrivando a livelli di stress pazzeschi. Dato che lui lo fa per passione e non per soldi (ha restituito i rimborsi e si è ridotto lo stipendio a qualcosa tipo 2000 euro) non riesce a capire chi stia in politica per 40 anni come abbia fatto. Anzi, forse sì che l’ha capito e lo stiamo capendo tutti no?! L’obiettivo è comunque togliere i soldi alla politica. Che non mi pare una cosa così negativa. Se togli i soldi, la politica la fai per passione. Fai il tuo mandato (due se confermato) e torni a fare quello che facevi prima, anche se eri bravo. Anche perché non servono i leader, queste guide, questi santoni. Arriverà uno bravo quanto lui a gestire una cosa nella quale sarà aiutato dalla cittadinanza. Perché questo è chiaro, bisogna collaborare tutti. Questa dei due mandati era solo una delle tre parti di una legge di iniziativa popolare che prevedeva anche fuori i condannati dal parlamento e il voto di preferenza. Una proposta con 300.000 firme dei cittadini che il senato ha ignorato per qualcosa tipo 3 anni. Poi dato che non c’è l’obbligo di discuterle sono state buttate al cesso da quei mille farabutti.

    Valutazione dei docenti da parte degli studenti: cazzata.

    Discutibile perché abbastanza marginale come questione. Si può essere d’accordo come no.

    Abolizione dei libri stampati: scemenza.

    Perché? Perché ti piace l’odore del libro appena comprato? Oh,ma piace anche a me, tantissimo, però ricordo bene il sussidiario ed i libri delle superiori… ogni anno usciva la nuova edizione, l’edizione aggiornata, che differiva praticamente di un cazzo dalla precedente. Però per non far vendere tra loro i libri dagli studenti passati ad anni superiori ci si inventava questa stronzata e nei collegi docenti i rappresentanti delle case editrici erano chiari: pretendete le edizioni aggiornate. Evitiamo questo inutile massacro di alberi e cellulosa e mettiamoci al passo con i tempi e soprattutto le necessità.

    Incentivazione dei prodotti del territorio e tutte quelle misure che tendono al protezionismo commerciale in generale: no, grazie, il local non è garanzia di qualità, a me piance mangiare cose esotiche, e il protezionismo non è garanzia nè di prezzi nè di qualità (again).

    Questa non l’hai inquadrata per niente. Incentivare il consumo di prodotti del territorio non è per una questione di qualità ma per una questione di inquinamento e risorse, nonché per arginare lo schizofrenico sistema consumo/produzione nel quale viviamo. Tutto ciò che ci arriva sulla tavola proviene da chissà dove… esistono lattughe raccolte a Palermo, mandate in campania ad essere confezionate e che poi ritornano in Sicilia per essere vendute. Ci beviamo l’acqua della Francia ed i francesi si bevono la nostra. E come ci arrivano questi prodotti nei vari luoghi? Ma chiaro, sempre attraverso i trasporti su gomma, quindi con tir che mandano CO2 in atmosfera e bla bla bla. E non sto parlando di uno o due tir.. sono migliaia. E non sto parlando solo dell’Italia… ma ovunque è così. Herman Daly, noto economista americano, aveva fatto notare che dalla Gran Bretagna partivano 10.000 kg di biscotti al cioccolato verso gli Stati Uniti. E dagli Stati Uniti ne partivano altrettanti di biscotti alla crema. Ma non sarebbe più facile scambiarci le ricette? Ovviamente era una provocazione, però questo è ciò che comporta la globalizzazione degli scambi, una follia insostenibile.

    Ti piacciono le cose esotiche? E sticazzi.. anche a me piace Shakira e me la vorrei fare ogni notte però se non è possibile non lo faccio. Vorrà dire che rinuncerai a qualche noce di cocco e a qualche banana ma non per questo sarai meno felice.. Ma sarà il meno peggio. Continuando con questo sistema sarà già tanto se avremo il pane. No perché non se hai notato ma anche brasiliani, cinesi ed indiani oltre a proliferare come conigli stanno iniziando a reclamare anche loro la fettina e il motorino. Ci rendiamo conto di cosa vuol dire? Scordiamoci quest’epoca di abbondanza, tra l’altro favorita dal costo irrisorio del petrolio. Ora il petrolio ha raggiunto il suo picco, ne estraiamo meno di quello che consumiamo e per questo costerà sempre di più. Trasportare e produrre le merci nella maniera in cui siamo stati abituati fino ad adesso è impossibile.

    Vuole abolire le Authority e contemporaneamente i monopoli su strade, ferrovie, elettricità e gas: la vedo solo io la contraddizione?

    Qua mi cogli impreparato. Mi documenterò e ti dirò.

    Leggi pubbliche tre mesi prima dell’approvazione: sono già pubbliche oggi, ci sono Camera.it e Senato.it, magari si possono rendere consultabili con più chiarezza, ma è una cosa che vale poco o nulla.

    Esatto, ma si può sempre far di meglio.

    Integrazione università/aziende: una cosa che direbbe pure la Gelmini per quanto è ovvia.

    Talmente ovvia che a parte la Bocconi e qualche università privata (quindi non per tutti, o almeno non per me) non lo fa nessuno.

    Edilizia universitaria: con che soldi? Io sono per alzare, e non poco, le tasse per coprire tanta edilizia e molte, molte borse di studio.

    Soldi? Libera i soldi delle province, taglia pensioni, taglia i finanziamenti alle campagne militari, che tanto l’Italia ripudia la guerra, o no? Cosa dice la costituzione? Finanziare queste cose non solo è inutile, è anche anticostituzionale. E lo fanno tutti. Tutte le costituzioni ripudiano la guerra, però è l’industria bellica quella che tira di più.

    Abolire la legge Gelmini: no, perché è da migliorare, è un contenitore che ha miliardi di decreti attuativi che possono davvero fare tanto, invece con l’abolizione restiamo al 100% allo status quo.

    Se ne potrebbe fare un’altra anzichè restare allo status quo. Anche qua le scuole private ci sguazzano. Io tiro l’acqua al mio mulino e mi immedesimo in quelli che ora sono come ero io, che andavo all’università pubblica perché non potevo permettermi quella privata. Allora le private si finanzino da sole e non prendano un soldo bucato di finanziamenti pubblici. Posta questa imprescindibile condizione, ne discutano tutti.

    Stipendi parlamentari sulla media nazionale: qui consiglio di ripassare la storia dei sistemi parlamentari, magari uno capisce perché i parlamentari ovunque guadagnino tanto (in Italia troppo, ok).

    Non ho tanta voglia di ripassarmela. Me lo spiegheresti in poche righe?

    No inceneritori: e i rifiuti non riciclabili, dove li mettiamo? A Vienna l’inceneritore ce l’hanno in centro, tanto per dire.

    Il futuro, è a rifiuti zero. Non esisterà più qualcosa che non si ricicla. E i metodi produttivi non saranno più basati sull’obsolescenza programmata e su prodotti progettati per finire in discarica dopo pochi anni. NOn ti è mai capitato di avere una stampante che si guasta e che il prezzo costi più della stampante nuova o addirittura non sia più in produzione, facendoti così acquistare proprio la stampante nuova, magari di diverso colore e con i tasti più fosforescenti al buio? Ecco, questa cosa dovrà finire, è ben spiegata la sua insostenibilità nel video che ti ho linkato, il futuro sarà a rifiuti zero, ci saranno sempre meno rifiuti e tutto ciò che verrà prodotto sarà riciclabile al 100%. Si venderanno servizi più che prodotti. Una lavatrice per dire, la prenderai in leasing e sarà cura di chi te la affiderà la manutenzione e dartela perfettamente funzionante senza difetti.

    Gli inceneritori provocano il cancro. Bruciare rifiuti provoca cancro. Lo dicono i medici, lo dicono le statistiche di incidenza dei tumori nelle zone accanto agli inceneritori. Se a Vienna hanno l’inceneritore in centro non lo so, però, anche se fosse, non mi sembra una grandissima idea ecco.

    Ad ogni modo, bisogna riconoscere che il M5S sta avvicinando di nuovo i giovani alla politica e anche un ortodosso come Zullida, sarà pronto a riconoscere che meglio i 5 stelle che partiti di estrema destra nazista ultra nazionalista tipo AlbaDorata in Grecia, entrato in parlamento con l’8% dei voti.

  30. buongiorno…

    l’argomento politico è molto interessante perché il confronto che ne sta uscendo aiuta anche me a farmi un’idea.
    Ammetto di essermi disinteressato molto della politica in questo periodo, come molti, proprio a causa di ciò che è ormai divenuta una repulsione per qualsiasi faccia ricopra un ruolo politico.
    Mi sembra di rivivere l’inizio degli anni 90 quando la Lega Nord prese piede cavalcando una protesta popolare e una situazione giudiziaria esplosiva (Mani pulite).
    Come è finita, o sta finendo, è noto.
    C’è voglia, ma soprattutto bisogno, di un rinnovamento epocale. E’ molto difficile attuarlo, ma si deve fare.
    Personalmente Grillo non mi piace. Come persona, intendo.
    Di sicuro sta sollecitando tante coscienze e mobilitando molte persone, tra cui i giovani. E questo è molto positivo. Indipendentemente da antipatie o simpatie.
    Ho letto qualcosa del suo programma e ci sono delle iniziative condivisibili e necessarie.
    Le analisi fatte da Corrado sono chiare ed in parte ne condivido anche i contenuti.
    Discussioni una tantum fatte in questo modo, che possano aiutare a capire e crescere senza che qualcuno si azzuffi, vanno bene anche qui anche se l’argomento non c’entra con il calcio. Ma una tantum…eh

  31. del calcio fino alla fine del mercato calciatori non c’è molto da dire. possiamo fare solo ipotesi (leggi chiacchiere) che non portano da nessuna parte. i tormentoni estivi ad uso e consumo della stampa sportiva che d’estate non saprebbe come vendere non sono mai stati esaltanti. tanto …quello che accade dietro le quinte non lo sapremo mai e così ti trovi un Roberto Mancini che ha sempre detto:”Io al Milan? mai!” che,guarda un po’, si trova per caso a Milano e va a far visita a Galliani, nota figona milanese, dichiarando che era andato solo a salutarlo. Chiacchiere, appunto.

  32. E qui veniamo al terzo punto: che questa classe politica sia mediocre è pacifico. Fare di tutta l’erba un fascio è però detestabile dal mio punto di vista, semplicemente perché le colpe e le responsabilità sono personali. Questo è un punto su cui non transigo, e quando sento Grillo parlare di Norimberga dei partiti rimango molto perplesso (come quando la Lega parla di cannonate ai barconi, più o meno).

    Detestabile? Sarà detestabile quanto vuoi, però sono dati di fatto che quando c’era da votare la riduzione dei finanziamenti erano 4 gatti, quando c’è da votare contro l’arresto di qualcuno erano tutti in prima linea. C’è qualche brava persona in parlamento? Benissimo, non lo nego. Fuori i nomi e i fatti che dimostrano che lui è contrario a quello che fa la maggioranza dei suoi colleghi. Io se sto con un gruppo di pezzi di merda non faccio quello che fanno loro, provo a distinguermi. Potrebbero dimettersi ad esempio. Non prendere lo stipendio. Rifiutare la pensione. Cazzo, ci fosse uno che si sia alzato. La logica dei partiti funziona però al contrario, uniti a quel che decide la coalizione.
    A tal proposito ti racconto un aneddoto. Pochi giorni prima di partire in Portogallo per l’erasmus, a settembre mi chiama un consigliere regionale dell’Italia Dei Valori, chiedendomi un incontro privato. All’incontro mi propone di coordinare la sezione giovanile dell’IDV della provincia di Nuoro. E mi disse una frase che non mi scorderò mai: “ovviamente, non metterti in testa di fare chissà cosa. Questo è un partito che sta iniziando ad andare sulle proprie gambe e bisogna sottostare a quello che dice il vertice della piramide, sempre, anche se non sei molto d’accordo. Purtroppo è così, altrimenti niente.“. Questo per dire come funziona. Ovviamente ho rifiutato l’offerta e sono andato avanti e mai avrei potuto fare scelta migliore.

    Ogni rivoluzione ha le sue vittime. Se quattro o cinque dei mille che siedono in parlamento sono davvero brave persone, bè, pazienza… proveremo a dormire lo stesso la notte. Restare così a guardare per rispetto loro non è un’idea propriamente geniale.

    Innanzitutto, ci sono vari presupposti che non condivido tipo che destra e sinistra non significano nulla e che sono tutti uguali. Falso, anzi, falsissimo.

    Altrove, forse. Qua entrambe le fazioni sono incentrate sulla crescita economica (bestemmia, inutilità, dannosità, mito da sfatare, feticismo economico) basata sul PIL. Come? A colpi di opere calate dall’alto, tipo autostrade, inceneritori e l’emblema di tutto… il mitico buco nella galleria da 22 miliardi di euro che non serve ad un cazzo, se non a sventrare una valle con gli abitanti che giustamente si incazzano. Qua destra e sinistra sono essenzialmente i due lati della stessa medaglia, popolati da anziani incapaci di rapportarsi ai tempi attuali, perché le epoche cambiano, perché questa divisione destra VS sinistra è obsoleta, alimenta la logica del dividi et impera, le fazioni da stadio, e perché tutto finisce. Io capisco che a molti di voi ricordino i bei tempi delle feste dell’Unità, le occupazioni a scuola, la chitarra cantando Eskimo di Guccini… tutto molto bello, da un senso di appartenenza notevole ed è suggestivo. Ma cazzo, anche la messa di mezzanotte a natale è suggestiva… piace anche a me… non per questo però vado a messa tutti i giorni.

    Tutti chi? In parlamento ci sono mille ladri? Non credo. L’ultima volta che abbiamo ragionato così ci siamo ritrovati la seconda repubblica che, a parte un paio di cosette, non è stata nulla di memorabile. E comunque – ripeto – il centrosinistra non ha praticamente mai governato negli ultimi undici anni – e non mi contate l’Unione, che non aveva maggioranza, né Monti, che è una cosa tutta particolare. Io è proprio questo rifiuto di non discernere le cose che non condivido.

    Forse è l’occasione buona per cambiare davvero. O mi vorrai dire che nel ’92 come dice Silvio, sono state commesse ingiustizie ad arrestare tutta quella manica di ladri e farabutti? No perché l’epicentro del nostro debito pubblico di migliaia di miliardi di euro è proprio la prima repubblica…

    E poi ci sarebbero tante altre cose…ma la cosa che mi piace di questo movimento è proprio il trascendere dall’ottocentesco asse destra VS sinistra. E mi piace il programma perché si ispira alla decrescita e non alla crescita. Tutto il resto, le menate su Grillo, il ruolo del suo editore Casaleggo, il simbolo le etichetto come spam. Mi annoiano. A me interessa solo collaborare per cambiare questo mondo, per trovare una via d’uscita meno dolorosa possibile alla fine di questo sistema e del capitalismo, ormai falliti inesorabilmente. Voglio parlare di programmi,apportare le mie idee e riceverne nuove, non voglio parlare di persone che vi stanno sul cazzo. Non è più il tempo dei leader, ma della democrazia dal basso, fatta di decisioni prese dal locale. Tutto il resto puzza di morto ed echeggia dall’oltretomba.

  33. @ Betis:

    Europa ed UE: io sospetto che sia una tua interpretazione del programma, però, essendo un sospetto, lo lascio perdere e lo prendo per buono. A parte che in UE la Bce può fare solo quello che gli consentono i trattati, per il resto si tratta di scelte politiche (perché il Consiglio europeo è un organo politico, e la Commissione, anche se in apparenza è un organo tecnico, è composto da politici). Che ci siano problemi di politica economica e fiscale è un fatto, questo è vero – ma probabilmente non siamo d’accordo su quali sono i problemi e le soluzioni. Se il M5S si proporrà come vero movimento federalista europeo, almeno su questo singolo argomento avrà conquistato un simpatizzante, ma temo che non sia questa la linea politica del M5S (infatti il suo programma è assolutamente carente dal punto di vista della politica estera) o addirittura che qualcuno prima o poi tiri fuori tirate antitedesche (che sono una boiata) come in Grecia. Poi a livello europeo le strategie per uscire dalla crisi non sono univoche come descrivi, le opinioni sono più frastragliate. Io dico solo, per quel che riguarda l’Italia, che il debito deve essere sostenibile, ma uscire dall’euro sarà veramente un disastro. Mia previsione: presto la Grecia ne uscirà (ma dipende dalle elezioni di giugno), vedremo le conseguenze di questa scelta dall’altra parte del mare e ci toglieremo questo grillo per la testa. E forse capiremo che se nel resto del mondo ad ogni moneta corrisponde uno stato, mentre da noi ne corrispondono 17, allora un problema c’è.

    Limiti ai mandati: mi sono spiegato male. Il problema all’attaccamento alla poltrona c’è, quindi capisco la ratio di questa proposta ed è ragionevole. Per fare un paragone, è come la questione della presenza femminile nella politica (e questo, al momento, è un problema anche del M5s, a vedere i suoi candidati): creare quote di genere è sbagliato secondo me perché vìola il principio di uguaglianza, ma stabilirle per legge per tot. anni come soluzione tampone e incentivo è ragionevole. Una norma di limite ai mandati con questo spirito avrebbe dei punti a favore, ma porla come regola generale in una democrazia rappresentativa secondo me è sbagliato, se non per il semplice fatto che l’esperienza, nel bene e nel male, conta. Infine, non è che servono i leader, ma serve gente che occupa posti di responsabilità e si prende, appunto, la responsabilità politica delle proprie scelte (perché la politica è questione di scelte). Poi collaborare, chiedere consigli da esperti, sentire la gente è una cosa di comunissimo buon senso, ma se un sindaco, presidente ecc. fa pedissquamente quello che gli dice l’elettorato, come può poi l’elettorato punirlo? Non è una questione di principio: se chiunque eleggo fa quello che dice il popolo (uso il termine “popolo” per semplificare, se il popolo ha sempre ragione per definizione e se le elezioni sono fatte anche per punire chi sbaglia, dov’è l’elemento punitivo, la “falsificazione” di una linea politica? Non esiste, tanto vere scegliere dei capi per concorso o sorteggio, che può essere un’ottima idea ma poi non chiamatela democrazia rappresentativa. Riconosco che invece un metodo collaborativo è un’altra cosa, di maggiore buon senso. Ma non capisco ancora dove il M5S voglia andare a parare, se una cosa vicina alla democrazia diretta tout court o a una maggiore partecipazione dei cittadini e ricambio politico. Nel primo caso sarei contrario.

    Università, scuola: per i libri, io dico che dare a tutti gli studenti un ereader costa. E i soldi? Non mi dite gli sprechi, quelli ci sono ma la lotta agli sprechi è una cosa che ripete di continuo pure Gasparri (sì, ok, poi dipende dall’autorevolezza di chi dice certe cose, però chiedo concretezza). In tanti paesi i libri di testo sono prestati dallo stato, e se li restituisci in cattive condizioni, paghi. Il giorno in cui le scuole dovranno comprare i libri di testo per i propri studenti, al trucchetto degli aggiornamenti non si adegueranno molto volentieri. Scuola: finanziare direttamente quelle private è incostituzionale, punto, non è tema di discussione. Dare buoni scuola come in Lombardia è un altro discorso. E io non sarei nemmeno contrario, per due motivi: primo, libertà di scelta nell’educazione dei figli; secondo, per motivi finanziari. Mi pare che ogni studente costi allo stato tipo 3000 euro (o forse ricordo male, facciamo che siano 3000); col buono scuola da – esempio – 1000 euro, con cui il genitore manda i figli dove vuole lui (ad es. alla scuola privata), ottieni 2000 euro di risparmio (visto che la differenza sulle rette e altro sarebbe a carico della famiglia) che puoi dirottare sulla scuola pubblica o altro. Pregasi notare l’effetto redistributivo (sempre che la cosa sia fatta bene, ovvio). Nota: nella socialdemocraticissima Svezia, dove il governo ti viene dietro dalla culla alla tomba, il 15% degli studenti va in scuole provate finanziate integralmente dallo stato. Il problema della valutazione dei docenti universitari in Italia è enorme, far fare la valutazione agli studenti, o almeno renderla preponderante rispetto ad altri criteri, è una sciocchezza. Può essere uno dei criteri, ma marginale. La legge Gelmini, se uno la va a vedere, su molti punti è una scatola vuota che senza decreti attuativi può voler dire tutto e il contrario di tutto. (Ah, hai tirato fuori la storia della guerra che è incostituzionale tout court. Non è vero. L’art. 11 ha due commi, e bisogna leggerli tutti. Se scattassero i meccanismi di difesa Nato, oltre a violare i trattati internazionali, addirittura incostituzionale sarebbe non partecipare ad operazioni belliche – ma su questo paradosso Camisa mi può aiutare).

    Commercio locale: no, guarda, l’ho inquadrato, e ho inquadrato pure gli unici metodi utili per mettere in atto una politica del genere: sussidi pubblici, coercizioni legislative, dazi. Non c’è bisogno neanche di scomodare la storia italiana, basta vedere come funzione la PAC in Europa (diciamo che tutela su grande scala la produzione “locale” UE) per vedere i problemi che crea un approccio del genere.

    Indennità parlamentari: in poche parole, fino a quando le indennità parlamentari non sono esistite o sono state basse, erano solo i super ricchi a partecipare alle elezioni. In UK, ad es., tralasciando le restrizioni di censo relative all’elettorato passivo (che comunque lasciavano spazio a certe categorie di candidarsi – certo non i poveracci), per molto tempo nei collegi si presentava alle elezioni un solo candidato (il super-ricco, nobile del luogo o il grosso proprietario terriero della zona), perché era l’unico che poteva permettersi le campagne elettorali e poi di stare in parlamento invece di lavorare. Se consideri che lo stipendio medio netto italiano è 1300 euro al mese e che il M5S vuole vietare di svolgere altre professioni durante il mandato, l’effetto delle proposte grilline è devastante: c’è un manipolo sparuto di operai oggi in parlamento, sparirebbero loro e un buon numero di quelli più ricchi di loro, mentre rimarrebbe solo gente che ha accumulato enormi patrimoni o che ha “altre” entrate.

    Rifiuti: ok, non sono espertissimo di questa materia, ma a naso dico che una qualche quantità di rifiuto rimarrà sempre, e che io sappia si tratta anche di un problema di trattamento di emissioni e scorie.

    Decrescita: visto che là vai a parare, le dedico quattro parole. Faccio mestamente notare che siamo, tecnicamente parlando, in “decrescita” dal 2009, e il risultato è che la gente chiude le aziende, perde il lavoro e poi si impicca. Non una grande idea. Poi che in Italia un sacco di gente pensi di fare la crescita col cemento armato e il calcestruzzo è vero, ma non è l’unico modo per la crescita economica. E poi andiamolo a dire ai BRICS – cioè a mezzo pianeta – che bisogna decrescere, proprio ora che loro stanno accedendo al benessere.

    Partiti, politici, ecc.: il tuo esempio è lampante, questi, nella quasi totalità, non sono partiti politici classici ma personali. IDV, PDL, SEL, Lega (anche se forse sto terremoto giudiziario farà cambiare qualcosina), UDC, FLI, Radicali: le loro posizioni di vertice non sono contendibili, mentre nel resto del mondo sì. Io dico: dotiamoci di partiti democratici e funzionanti. Il M5S mi sembra che dica: democrazia diretta, processo decisionale diffuso, “uno vale uno” cose così. Io, che per vari motivi penso che la democrazia abbia bisogno di corpi intermedi di gestione e creazione del consenso politico e dei processi decisionali, sono per la prima opzione (con tutta la partecipazione dei cittadini che volete, per carità, questo è ovvio). E’ una divergenza insuperabile. Per quel che riguarda il post Tangentopoli, i cambiamenti ecc., sarò sintetico perché sono esausto: non credo nelle rivoluzioni. In Italia i fascisti proponevano la rivoluzione, e s’è visto. Ci poteva essere un grosso cambiamento con Tangentopoli, e s’è visto. Di solito chi propone di cambiare tutto finisce per essere il primo amico dei conservatori, inoltre non vedo perché i partiti politici tradizionali siano un residuo dell’ottocento quando ci sono ovunque! Due sono le cose: o noi siamo l’avanguardia e gli altri sono scemi, o gli altri sono ragionevoli e noi quelli pazzi. Io propendo per il secondo caso, può anche essere che mi sbagli.

    Grillo, il simbolo ecc.: infatti non l’ho menzionato affatto o quasi, se ci hai fatto caso.

    Non ho riletto. Se ci sono refusi o passaggi poco comprensibili, amen.

  34. @Corrado

    – Commercio locale: no, guarda, l’ho inquadrato, e ho inquadrato pure gli unici metodi utili per mettere in atto una politica del genere: sussidi pubblici, coercizioni legislative

    Nooooooooo! Nella maniera più assoluta. I sussidi pubblici sono una rovina… guarda quelli per il latte, per l’agricoltura dell’unione europea… assolutamente, tassativamente no. O almeno non credo. Grillo sostanzialmente si rifà molto ad opere di J. Rifkin, o L. Brown che queste cose le aborrano e hanno spiegato bene nei loro libri cosa stanno comportando. Se ci pensi vengono sovvenzionate più le mucche che i bambini poveri dell’Africa. Ogni mucca se non sbaglio prende 2 dollari al giorno di sovvenzione…. 😯

    Sui dazi non so.. tendenzialmente sono contrario, ma credo si possa ragionare caso per caso, fermo restando che questo sistema produttivo basato sul trasporto schizofrenico è destinato a finire per leggi fisiche. In economia internazionale ho studiato il vantaggio comparato, ma non so.. dovrei approfondire bene la questione.

    Per provvedere ad una politica locale bisognerebbe casomai disincentivare i supermarket, i centri commerciali e puntare sui G.A.S. gruppi di acquisto solidale (e locale) dove ti affili ad un contadino/allevatore della tua zona, che ti fornirà ciò che ti serve su tua ordinazione. E’ un fenomeno in ampia crescita, così come quello degli orti cittadini e dell’autoproduzione. Intendiamoci, il raggiungimento dell’obiettivo è lontano anni luce, ma qualcosa si muove. Per provare a fuggire dalle logiche del supermercato, consiglio questo libro…

    – Decrescita: visto che là vai a parare, le dedico quattro parole. Faccio mestamente notare che siamo, tecnicamente parlando, in “decrescita” dal 2009, e il risultato è che la gente chiude le aziende, perde il lavoro e poi si impicca.

    Negativo. Questo è un errore molto comune e il più dibattuto sui forum. Quella di cui parli tu, con aziende chiuse e disoccupazione è il frutto della recessione che causa una diminuzione dei valori del PIL. La decrescita riguarda la diminuzione del PIL ma in maniera completamente diversa. Per spiegarlo in tre righe, ti cito un articolo che lo spiega abbastanza bene: “La differenza con la recessione è chiarissima, per chi desidera capire: nella recessione tutti i beni che erano merci restano merci, solo che la gente non ha il denaro per comprarli. Nella decrescita alcuni beni vengono prodotti e scambiati al di fuori del mercato, mentre le merci che rimangono nel mercato richiedono meno sprechi per essere prodotte. Se questi sono discorsi troppo astratti, facciamo un esempio concreto: una delle proposte tipiche della decrescita è quella di una vasta iniziativa di miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni, in maniera da far nettamente diminuire il consumo per il riscaldamento. Una simile iniziativa richiederebbe ovviamente grandi investimenti iniziali, che contribuirebbero al Pil, ma a regime farebbe diminuire il Pil perché farebbe nettamente diminuire i consumi. Naturalmente lo scopo è quello che la gente abiti in case comode e riscaldate spendendo di meno. Nella recessione, invece, ciò che avviene è che la gente non ha i soldi per pagarsi il riscaldamento e sta al freddo. In entrambi i casi diminuisce il Pil, ma dovrebbe essere ovvia la differenza: nella recessione si sta male perché si è senza soldi in un mondo in cui tutto si paga, nella decrescita si sta bene perché si può avere il benessere (quello di una casa riscaldata, per esempio) pagando di meno in termini monetari e inquinando di meno.

    Tutto questo ricordando che la decrescita in sé non è un modello pronto all’uso che ci garantirà prosperità e vita serena per il resto dei nostri giorni. No, si tratta di un contenitore (come viene spesso definito) di tanti pensieri che mirano a trovare una soluzione all’insostenibile situazione attuale, recuperando l’individuo come essere umano e non più come “consumatore”. Sono pensieri sempre perfettibili e soggetti a miglioramento, che mirano a fermare questa corsa impazzita allo sviluppo perenne, alla crescita infinita in un pianeta con risorse finite.

    Purtroppo per i paesi in via di sviluppo, bisogna amaramente constatare che si sono svegliati tardi. Ci siamo “fumati” tutto noi. Questa è una parte controversa, ma scientifica. Il pianeta su cui viviamo è un pianeta che ha dei limiti fisici, ha risorse non rinnovabili, dai combustibili fossili ai minerali ad esempio. Per la legge dell’entropia, non possiamo assolutamente pensare di poter continuare a crescere e a consumare risorse come in questo momento, aggiungendo al banchetto anche Cina, Brasile, India etc. Già non se lo può permettere l’occidente solo, figuriamoci con i nuovi arrivati. L’attuale modello economico è insostenibile e va più veloce del progresso scientifico. O troviamo una soluzione, decresciamo felicemente tutti, o si va alla guerra per il cibo, con orde di affamati e alla distruzione totale. Senza contare tutti i problemi derivanti dal surriscaldamento globale (causato manco a dirlo dall’attuale modello di sviluppo basato sulla crescita) che causerà milioni di profughi ambientali. Paesi come il Bangladesh rischiano di finire sott’acqua con l’ascesa del livello dei mari e ci troveremo con 15 milioni di disperati da sistemare. CAzzo, ci siamo scannati per 4 gatti libici… Ma rischiano anche molte zone della Cina e degli USA. Insomma, allegria amici ascoltatori..

    – Europa ed UE: io sospetto che sia una tua interpretazione del programma, però, essendo un sospetto, lo lascio perdere e lo prendo per buono.

    No, non è una mia interpretazione. Grillo ha detto più volte: “dobbiamo rivedere il nostro ruolo nell’Euro… dobbiamo ridiscuterlo e vedere cosa si può fare, perché non è possibile pagare un debito così alto“. Tra l’altro lui stesso da anni parlava di questo debito e si sgolava sull’argomento. Ora la bolla è esplosa come aveva previsto.

    Ora io non sono di formazione prettamente economica, diciamo che mi interesso a questi temi, ho qualche strumento per provare a capirli, ma è una realtà molto complicata. Le politiche europee per uscirne però sono tutte basate sul rigore. La Merkel parla solo di quello, ha già ammonito Hollande (che ovviamente si è messo sull’attenti), la Grecia che te lo dico a fare, in Portogallo i miei amici parlano solo delle politiche di “austeridade” e in Spagna i miei amici spagnoli si stanno lagnando dei primi tagli. Gira che ti rigira le politiche sono quelle, diverse nei tempi e nell’intensità ma l’idea è quella della reliance che ho indicato.

    Bom, sono sfinito anche io. Se vorrai replicare bene, altrimenti pari e patta. Ci saranno altre occasioni se non tracolla tutto prima! :mrgreen:

  35. Cerco di essere sintetico così la finiamo qua.

    Mi approccio anch’io alla questione non da economista ma da persona che ha fatto altri studi che però ogni tanto si diletta in brevi letture economiche.

    Detto questo, sui gruppi d’acquisto, i fornitori locali e i disincentivi alla GDO: io che i primi siano migliori della seconda non lo vedo così evidente. La grande distribuzione di solito alloca in maniera più efficiente i beni. E se un prodotto non è disponibile? E sa c’è siccità, carestia, e dobbiamo comprare le arance da Israele o dalla Spagna? E se l’offerta è maggiore delle domanda, che facciamo, bruciamo l’insalata? Poi, ognuno compra dove vuole e se si vuole organizzare in gruppi è libero di farlo, magari in certi contesti o per certi mercati è una buona idea. Così, per inciso, faccio notare che nella GDO la gente lavora regolarmente con contratto, mentre altrove trovi il fuoribusta e il lavoratore occasionale in nero. In aggiunta, proprio ora mi viene in mente Grillo che fa ironia sulle mozzarelle che vanno a Kiev, ma ad andare a prendere il pepe in Oriente ci andavamo già secoli e millenni fa, e non c’è nulla da ironizzare. Ma sto divagando.

    L’esempio sull’efficienza energetica (tralasciando la proposta di tornare sostanzialmente al baratto, le cose è bene chiamarle col loro nome) non mi trova d’accordo: se spendi di meno in consumo energetico liberi risorse che puoi usare in altro modo (compri libri, vestiti, patate, vai al cinema, al ristorante, dai soldi per opere di bene o ti accendi un sigaro con una banconota da 500 euro, oppure diovoglia investi in ricerca e innovazione, o magari “decresci”, se vuoi), non c’è nessuno automatismo nella diminuzione dei consumi nel loro complesso. (Attenzione: cose tipo l’efficienza energetica, l’attenzione all’ambiente, piani di trasporto meno inquinanti sono cose buone in sé, io critico il disegno, a cui arrivo dopo). In altre parole, si può inquinare meno e aumentare il Pil, secondo me non è un esempio che calza alla perfezione.

    Che le risorse naturali finiranno e ci ridurremo alla fame, lo diceva già Malthus un secolo e mezzo fa, eppure siamo ancora tutti qua. Per giunta, la frase L’attuale modello economico è insostenibile e va più veloce del progresso scientifico io mica l’ho capita. Cioè? Per sostenere una cosa del genere ci vorrebbero un po’ di cifre, imho.

    Il punto è questo: a prescindere dai singoli problemi e dalle possibili soluzioni (alcuni delle quali potrebbero essere assolutamente ragionevoli), qui si tratta di un disegno (infatti tu lo chiami contenutore) che prevede un cambiamento totale di paradigma valoriale che può avvenire in due soli modi, cioè coercetivamente o volontariamente. Nel primo caso, no grazie, ci tengo alla mia libertà, non vorrei trovarmi la polizia in casa se resto cinque minuti di troppo sotto la doccia; col cavolo che sarebbe una decrescita felice. Nel secondo caso, un cambiamento di queste dimensioni, che si caratterizzerebbe per essere un unicum storico che per giunta a) non garantirebbe alcun benessere a priori e b) cerca di rispondere a problemi di cui non è l’unica soluzione, richiederebbe una sorta di palingenesi dell’umanità – cosa cui io, francamente, non credo. Poi, nel mondo, io vedo che i paesi che si aprono ai commerci, ai mercati, investono e così via aumentano il proprio reddito (che è legato alla crescita e alla produzione) e il proprio benessere, educano meglio e per più tempo i propri giovani, si dedicano maggiormente anche a problemi “non economici” tra cui, tra gli altri, quelli ambientali, contribuiscono all’innovazione tecnologica e fanno meno figli.

    Sul debito: Grillo non è il primo che ne parla. Io del problema del debito pubblico ne sento parlare da sempre. Non inventa nulla. C’era pure tra gli economisti chi diceva che fare un euro così non avrebbe funzionato. Cosa significa: “non è possibile pagare un debito così alto”? E perché no? Il debito alto non è insostenibile di per sé, è cosa stranota. E, al contrario, anche un debito più basso potrebbe essere insostenibile (infatti, Grecia a parte, in UE hanno tutti un debito più bassi del nostro).

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