10 4 minuti 11 anni

In questo mercoledì prima della ripresa, ho intenzione di soffermarmi brevemente sulle dinamiche attuali dei veri reparti della squadra.

Difesa. Sulla questione portiere ho già avuto modo di esprimermi settimana scorsa. Abbiati non è più idoneo al suo ruolo. Ho provocatoriamente proposto l’innesto di Gabriel, ma egualmente Amelia può e deve considerarsi un’alternativa valida da percorrere. Il Milan è storicamente ancorato (Zaccheroni fu l’eccezione alla regola) alla linea a 4 difensiva e nulla smuove l’area tecnica della società da questa convinzione. Non ho elementi di contraddizione sul punto. Ritengo lo schieramento a 4 il più funzionale sia in fase di copertura/marcatura, sia in fase d’impostazione e ripartenza. La funzionalità è connessa al tipo di uomini di cui si dispone. Il Milan, quest’anno, è del tutto sprovvisto di difensori in grado di giocare la fare offensiva. Non esiste nella nostra rosa un surrogato decente dell’ultimo Thiago Silva. Bonera è l’unico in grado di guidare tecnicamente e tatticamente la costruzione di gioco. Mentre lo scrivo mi accorgo di quanto paradossale sia la mia affermazione. Ecco spiegata la sua sostanziale titolarità. Nè Mexes, nè Yepes, nè Zapata, nè Acerbi hanno mostrato queste caratteristiche. Sono tutti privi di leadership tecnica. Acerbi pare l’unico su cui poter costruire qualcosa. Ne segue che non pare peregrina l’opportunità di schierare tre marcatori affiancando agli stessi, discrezionalmente, due esterni tra Abate, Antonini, De Sciglio ed Emanuelson. Questi si equivalgono per inconsistenza e pochezza. Concedo ampi margini di crescita e maturazione a De Sciglio, il quale pare essere un potenziale buon calciatore.

Centrocampo. Il reparto conosce un’inconsistenza tecnica disarmante. Boateng e Nocerino si stanno dimostrando per quello che esattamente sono: onesti pedatori figli di dio Zlatan. Tutto il carrozzone è poi costituito da un gran mucchio di mediani pieni di garra e scarsi di piede. Salvo Ambrosini, più per affetto che per ragioni concrete. Rimane Montolivo, talento incerto e discontinuo. Nonostante ciò, io affiderei le chiavi di questa squadra ai suoi piedi. Deve essere libero di agire e di muoversi, pur nella sua lentezza, senza troppi compiti di copertura. Tatticamente una linea a 4 è impossibile, data la cronica assenza di ali. Resta solo lo schieramento a 3, disposto con il doppio mediano e il trequartista vertice alto del triangolo. Non è più riproponibile l’interno tecnico, poichè manca un uomo dalla tecnica di Pirlo o Seedorf, nè l’incursore capace di giocare verticale, data l’assenza degli spazi creati da Ibrahimovic. L’unico adeguato a poter ricorpire quest’ultimo ruolo, in contumacia di Ibrahimovic, pare essere Muntari. Un po’ poco!

Attacco. Potenzialmente è l’unico reparto affidabile, effettivamente è quello più deficitario. Bojan, El Shaarawy, Niang, Pato, Pazzini e Robinho, rappresentano un blocco con discreti numeri per la serie A. Ad oggi, salvo le ultime 2-3 uscite, è del tutto mancata l’alchimia, così come è mancata logicità nella loro disposizione e nei loro movimenti. La strada verso le 3 punte è stata comunque intrapresa e, condivisibilmente, ritengo non si possa tornare indietro. Alla luce della prematura “scomparsa” di Robinho, nel breve termine, molto del nostro futuro dipende dalla rinascita di Alexandre Pato e della continuità di Stephan El Shaarawy. Se entrambe queste cose, per una favorevole congiunzione astrale, dovessero collimare, allora una lieve ripresa è possibile. In difetto, chiudere dignitosamente la stagione (senza cadere nel baratro!) potrebbe essere difficile.

10 commenti su “… talking with Kevin Lomax

  1. Montolivo ha fatto una buona partita e un gran gol ieri sera, almeno così mi dicono. Anche nel derby non è stato male. Quindi sono d’accordo con te.

    La difesa la vedo malissimo, in qualsiasi modo io tenti di girarla. L’attacco è vero, dovrebbe essere il reparto più affidabile e la strada delle tre punte è quella giusta.

    Però partecipo anche io al toto-Pato: secondo me s’infortuna al 40′ minuto di gioco per stare fuori due mesi.

  2. Boss, al 40mo del primo tempo sarebbe grasso che cola.
    Io temo le scalette degli spogliatoi dell’olimpico nel prepartita.

  3. buongiorno…

    si, è così. Avevo scritto anch’io più o meno le stesse cose e mi “meravigliavo” del fatto che quasi c’era da rimpiangere Muntari.

    Pato giocherà poco con la Lazio ? Boh, 40 minuti basteranno ?
    La perturbazione Cleopatra ha addirittura ritardato l’arrivo nella capitale per avere la contemporaneità con il brasiliano: due fenomeni, annunciati più forti di come sono nella realtà.

  4. Bonera è l’unico in grado di guidare tecnicamente e tatticamente la costruzione di gioco. Mentre lo scrivo mi accorgo di quanto paradossale sia la mia affermazione. Ecco spiegata la sua sostanziale titolarità.

    STI CAZZI, mi dico io leggendo questa frase…BONERA l’unico leader difensivo…avessi detto Baresi…

    L’unico adeguato a poter ricorpire quest’ultimo ruolo, in contumacia di Ibrahimovic, pare essere Muntari.

    aridaje…prima bonera leader difensivo, ora muntari salvatore della mediana..
    spero che segolivo si stia svegliando.giocare bene in nazionale a san siro potrebbe essere un buon inizio….

    sull’attacco il fatto è che tutti SPERIAMO nella rinascita di Pato, ma nessuno ormai CI CREDE più a questa fighetta…
    col 4-2-3-1, saremmo decenti dai..

    portiere
    abate-bonera-yepes/zapata-de sciglio
    de jong-ambro/noce
    boa/bojan-montolivo-el shaarawy
    pato

  5. Però, Camisa, le tre proposte tutte insieme non sono attuabili: se davvero l’idea della difesa a 3 più due a farsi la fascia non è peregrina, o togliamo qualcuno a centrocampo (che proponi a 3) o qualcuno in attacco (stop al tridente). Ma ritengo che scrivendo centrocampo ed attacco tu stessi comunque contestualmente pensando alla tradizionale disposizione difensiva.

    Io sono un integralista della difesa a 4, fino alle soglie del terrorismo. E’ una cosa da cui non prescinderei mai, pur riconoscendo che il nostro acquisto principale in difesa (Zapata) in carriera ha dato il suo meglio giocando a 3. Un problema è ora decidere qual è la coppia centrale titolare: ritengo che più che qualsiasi altra “coppia” di ruoli, quella dei centrali difensivi sia quella che abbia maggiore bisogno di affiatamento e di tempo per adattarsi a giocare insieme. Consiglierei ad Allegri – o al mister che lo sostituirà la prossima settimana – di prendere una decisione in merito, perché, al netto di problemi fisici che pur hanno colpito il reparto, mi sembra che ancora non l’abbia fatto. Bonera titolare? Io preferisco Zapata-Mexès, onestamente.

    Il resto mi semba piuttosto condivisibile, ma vorrei ripetere un punto che sottolineavo questa estate durante il calciomercato: dalla fine dell’autunno 2010 in poi, il Milan di Allegri non prevede un regista centrale, classico, ma – come ha notato Camisa – un interno tecnico come è successo con Pirlo (poche volte in spezzoni di partita, poi s’è rotto, poi se n’è andato perchè lui povera stella un altro ruolo non lo fa, soprattutto senza contratto triennale) o Seedorf, o come è stato provato con scarso successo Montolivo. Tornare a quella soluzione sarebbe una clamorosa retromarcia dal punto di vista dell’impostazione tattica. Intendiamoci: la flessibilità è una virtù, e inoltre siamo in una situazione di acqua alla gola che non ci permette di fare tanto gli schizzinosi, per cui, se Montolivo sta bene là, mettiamolo là. Ma una scelta del genere avrebbe un significato non da poco, secondo me, e riaprirebbe anche certe valutazioni sulla bontà della decisione che ha portato all’addio a Pirlo.

    C’è però da aggiungere che la soluzione scelta per ora sembra sia quella De Jong-Montolivo, più tre a sostengo della prima punta (Pazzini/Bojan). Il giorno che adottiamo la soluzione del tridente puro e abbandoniamo il ruolo del trequartista che in rosa non abbiamo, è sempre troppo tardi (anche qui, altra nota: come si notava una settimana fa, un possibile trequartista potrebbe essere Montolivo, che infatti spesso ricopre il ruolo anche in nazionale spesso. Ho fortissimi dubbi su tale soluzione, però è nel novero delle possibilità. Il punto è che in nazionale ha De Rossi-Pirlo-Marchisio dietro, qui avrebbe cani e porci).

    Finisco il commento con un 4-3-3 in stile Playstation:

    Amelia
    Abate Zapata Mexès Emanuelson
    De Jong Montolivo Muntari (quando torna)
    Bojan Pato El Shaarawy

  6. La mia formazione ipotetica l’avevo già fornita settimana scorsa ed è un 4-2-3-1.

    Come hai ben sottolineato le combinazioni ipotizzate non s’incastrano.

    In concreto è un errore, ma la mia volontà era quella di esaminare reparto per reparto le possibile soluzioni per uscire da questo tragico stallo.

    Anche io preferisco altri a Bonera (per inciso Yepes e Mexes), ma ho cercato di spiegare le ragioni della titolarità di Daniele.

    Ah… Montolivo deve giocare trequartista e secondo me a Roma giocherà proprio in quel ruolo con De Jong e Ambrosini (se sta bene) alle sue spalle.

  7. meglio Irina della Satta, anche se siamo comunque su livelli stratosferici… ma si sa, a tutti piace variare un po’ la minestra. Magari fanno uno scambio di coppia…

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