12 3 minuti 11 anni

L’argomento della settimana, seppur extracalcistico, è sicuramente la confessione di Lance Armstrong.

“Le esplosioni muscolari di alcuni calciatori? E’ uno sbalordimento che comincia con Gianluca Vialli e arriva sino ad Alessandro Del Piero.”

E’ l’ennesima conferma che i superman non esistono, che è veramente molto molto improbabile che prestazioni sportive di altissimo livello dal punto di vista fisico (oltre che tecnico) siano effettivamente il frutto del solo allenamento e dell’alimentazione corretta.
Eppure abbiamo assistito, negli ultimi anni, a “cicli” di vittorie, in molti sport (calcio incluso), che hanno fatto venire più di un sospetto, specialmente ai tifosi avversari.
Oltretutto, scatta anche il fenomeno emulativo: prendete Schwazer, ad esempio, che compra le sostanze su internet e si fa beccare come fosse uno della Banda Bassotti.
Se un pippone come Schwazer si dopa, diventa un campione. Se si dopa un campione come Armstrong, diventa superman.
Come si può, alla luce della confessione di Armstrong, dare del pazzo a chi accusa (senza prove) mostri come i calciatori del Barcelona (o della Juve lippiana), i tennisti come Nadal, i ciclisti, i nuotatori e tutti quelli che compiono imprese del genere?
Lo sport professionistico da anni si fa in farmacia.
Chi di voi non ricorda il video di Cannavaro che si spara una flebo di Neoton (un farmaco lecito) prima della finale di Coppa Uefa, poi vinta? Oppure l’intervista-shock di Ferruccio Mazzola che lancia pesanti accuse contro la “Grande Inter” degli anni sessanta?
Ricordando in pillole quanto accaduto, mi chiedo e vi chiedo: voi ci credete ancora nello sport? Siamo tutti dei fessi a tifare, sperare, scommettere dei soldi? La mia risposta oggi è un po’ amara, la tengo per me.
Tuttavia, alle 15 guarderò la partita del Milan: sono assolutamente sicuro che i nostri calciatori non fanno uso di sostanze dopanti.
A meno che non abbiano preso un farmacista seghino… conoscendo Galliani, è un ragionevole dubbio. O no?

12 commenti su “Superman non esiste

  1. Credere ad uno sport professionistico pane e salame è da ingenui, specie quando cominciano a girare molti quattrini. Ricordo i rugbisti anni 70 e 80, quando l’interesse per questo sport era più blando: gli atleti erano per lo più un branco di energumeni forzuti e sovrappeso, ora sembrano tutti culturisti partecipanti a mr universo.

    Nella NBA, i giocatori europei in tre/quattro mesi prendono una decina di chili di massa magra. Solo coi pesi e l’alimentazione, checché ne dicano i frequentatori incalliti delle palestre, questo non è improbabile, è impossibile.

    Mi viene da ridere soltanto a pensare che un calendario serrato come quello ciclistico, in cui sono comprese tre grandi e durissime corse a tappe, possa essere affrontato da atleti che bevono semplicemente acqua e mangiano pasta e carne bianca.

    E mi viene da ridere quando tifosi di squadre dopate insinuano il doping nelle vittorie del dopato Barcellona.

    Ricordate il rifiuto di Gattuso e Seedorf ad un prelievo di sangue non programmato adducendo scuse strane e poco credibili?

    Tutti gli atleti professionisti in qualche modo si dopano. C’è chi lo fa per lo stretto necessario, chi esagera. Bisognerebbe stabilire qual è il limite che stravolge i valori sportivi e soprattutto che danneggia gravemente la salute, ma è molto difficile.

    Personalmente mi faccio poche seghe mentali sull’argomento: quando uno sport diventa una buffonata come il ciclismo, in cui le classifiche vengono regolarmente rivoluzionate (anche dopo anni), smetto di seguirlo.

  2. Io ero un grande appassionato di ciclismo ed attendevo con ansia l’ora in TV del “Giro d’Italia” assieme a mio nonno.
    Poi se c’era l’occasione che passassee dalle mie parti, stando vicino al Block House è capitato spesso, era una festa per tutti.

    Se passava di mattina uscivamo anche da scuola, oppure nel pomeriggio anche dal lavoro. Poi quando sono iniziati i vari scandali, il ciclismo per me è morto e sepolto. Ora mi attira come una finale di bocce ad un torneo di un centro anziani, anzi meno…

    Per il calcio anche se so che succede più o meno la stessa cosa è diverso. Il calcio, e questo succede per molti, è sentito come una specie di religione, come se fosse un “partito politico”, c’è del vero anche quando si dice “si cambia moglie, ma mai fede calcistica” per cui siamo tutti un po’ più tolleranti e chiudiamo più facilmente un occhio.

  3. Straquoto il boss, troppo denaro in giro

    Ma a me fanno pena quelli che sparlano del Barça

    Quelli del Barça sono dei fenomeni e punto

    Non ci sono solo i controlli spagnoli, ci sono quelli dell’UEFA…

  4. Ciao, so che può sembrare assurdo ma per me il ciclismo ancora appassiona: mi piace fare uscite in bici, mi piace vedere le strade che attraversano nelle tappe, mi piace vedere la selezione in salita…se è doping o no a me poco importa.
    Tengo tra l’altro a sottolineare che doping non è l’assunzione di farmaci proibiti, ma l’alterazione dei valori del sangue oltre una certa soglia. Come per le norme dell’alcool alla guida. Ci sono poi certi valori che hanno soglia 0 e altri che ti permettono di assumere sostanze fino ad un certo livello. Questa ambiguità crea un margine di manovra che permette agli atleti di trasformarsi come evidenziato, e forse questo fa parte dei compiti di un “professionista”. Alla domanda “ci credete ancora nello sport?” quindi rispondo di si, perchè ho imparato a differenziare lo sport professionistico, in cui si lavora per i risultati, dallo sport come attività fisica. Faccio un esempio: mettiamo per assurdo doping e partita venduta, per voi è stato bello vedere la rovesciata di Mexes con l’Anderlecht? I gol di Pato e Boa col Barcellona? Le parate di Abbiati con lo Zenit? Tutte queste cose (cosi come i gesti atletici di tutti gli sport) secondo me sono belle da vedere a prescindere da doping o calcioscommesse. 🙂

  5. concordo con te, ziopeppino (e benvenuto!!!).

    Io ultimamente sono più emozionato dal gesto tecnico che non dalla vittoria finale.

    Però se è vero che il gesto tecnico calcistico (una rovesciata, una punizione all’incrocio, un dribbling) è frutto quasi totalmente della classe sopraffina, così come quello tennistico (la volee tra le gambe di federer, ad esempio), in altri sport non è la stessa cosa.
    Una progressione fulminea in una salita del 18% di pendenza cos’è, se non avere piu benzina nelle gambe?

    Io differenzierei tra prestazioni sportive figlie dell’estro e del talento, e quelle figlie dell’esclusiva potenza atletica. Su queste ultime, nutro sempre dubbi.

    Chiudo sul Barcelona: sono dei fenomeni dal punto di vista del talento.
    Se però questi fenomeni corressero come dei dannati per 90-120 minuti, senza accusare la minima fatica, si creerebbe un dislivello tale tra loro e le altre squadre del mondo che farebbe nascere ben piu di un sospetto.
    Io non guardo praticamente mai le partite del barcelona. Per questo non mi permetto di sospettare alcunché, vedo solo i video dei gol e vedo tanta tanta tecnica.
    Ma se li vedessi correre come… come una certa squadra bianconera di fine anni 90, ecco, allora sospetterei.

  6. Grande Zio Pep, e benvenuto.

    Spiego meglio il mio discorso sul ciclismo, sport che ho adorato e che ho definito “buffonata”. Buffonata non è lo sport del ciclismo,uno dei più belli e appassionanti di sempre, bensì lo è l’ipocrisia con cui viene gestita la questione doping nel ciclismo. Non si può ogni volta stravolgere le classifiche senza perdere di credibilità. Dall’albo d’oro sono stati cancellati sette Tour de France. Sette. E’agghiaggiante!, direbbe Conte – uno che di farmaci ne sa a pacchi, avendo conosciuto Agricola. Si butta in pasto all’opinione pubblica il colpevole di turno (in genere colui che vince, come se i seghini non si bombassero) ma la macchina da soldi pretende dagli atleti calendari serratissimi e gare sempre a tutta birra, a medie pazzesche. L’UCI pretende la botte piena e la moglie ubriaca, e come l’UCI anche le altre associazioni professionistiche importanti, calcio compreso.

  7. Mi sembra di essere a casa…uao… 😀 sono giorni che sto professando l’ambiguità dell’UCI ma tutti a puntare il dito su Armstrong…

    Eh si Darko…uno dei momenti in cui ho nutrito più sospetti è stato quando Riccò partì su una salitella medio-breve al 12% e staccò tutti…una salita troppo veloce per scattare..e infatti…beccato proprio in quella tappa.
    Ora sto aspettando Froome e Wiggins al varco al giro… 😛

  8. tutti quanti fanno uso di sostanze che aiutino,tutti quanti,nessuno escluso.

    poi bisogna vedere se la sostanza in questione è redbull,gatorade o quant’altro.

  9. Io ero un fan di quello che considero ancora un mito, anche perche’ era un Rossonero: Marco Pantani.
    Rimasi molto deluso quando scoppiarono gli scandali su di lui, ma ero e sono ancora convinto che abbia pagato per tutti.
    Resta il fatto che da allora non seguii piu’ il ciclismo.
    Zio Peppino fa piacere che sei venuto anche di qua.
    Ora abbiamo due Zii.

  10. nel frattempo segnalo che,nonostante tutto il mondo ne abbia parlato e discusso, il gesto di boammerd non è servito a una cippa di minchia.

  11. Purtroppo negli sport di pura fatica l’aiuto medico è determinante. Anch’io ormai non seguo più il ciclismo, avessi un figlio lo sconsiglierei. E anche sul nuoto io nutro forti perplessità. Negli sport in cui è determinante il gesto tecnico penso che il doping sia meno praticato.
    E condivido l’ipocrisia sull UCI.

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