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allegriPrima di tutto i freddi numeri del triennio 2010/2013:

SERIE A1° posto, 2° posto, 3° posto – 234 punti – 69 vittorie, 27 pareggi, 18 sconfitte – 208 gol fatti, 96 gol subiti.

CHAMPIONS LEAGUE – eliminazione ottavi, eliminazione quarti, eliminazione ottavi – 8 vittorie, 9 pareggi, 9 sconfitte – 32 gol fatti, 32 gol subiti.

COPPA ITALIA – eliminazione semifinale, eliminazione semifinale, eliminazione quarti – 5 vittorie, 2 pareggi, 3 sconfitte – 19 gol fatti, 13 subiti.

SUPERCOPPA ITALIANAvittoria – 1 vittoria – 2 gol fatti, 1 gol subito.

I numeri sono significativi del rendimento del gruppo Milan sotto la gestione Allegri, ma non raccontano le storie concrete di ogni singola stagione.

Nell’anno 2010/2011 viene allestita una rosa volta ad interrompere l’egemonia nerazzurra. I dispendiosi acquisti di Ibrahimovic e Robinho (che pagheremo con gli interessi poi) sono indicativi di questa volontà. Obiettivo dichiarato è la vittoria dello Scudetto. Con alcune peripezie iniziali e con un rischio rimonta dell’Inter, il Milan conquista la vittoria attraverso un percorso lineare e abbastanza sicuro. La Champions League non costituisce il traguardo richiesto, ma l’eliminazione agli ottavi contro il Tottenham (non contro il Real Madrid!) desta qualche perplessità alla luce della differenza di blasone ed esperienza delle due compagini. La corsa in Coppa Italia si ferma alla seminfinale contro il Palermo, complice la concomitante vittoria del Campionato che distrae la squadra. Si può affermare, senza tema di smentita, che Massimiliano Allegri raggiunge l’obiettivo prefissato dalla società.

L’estate 2011/2012 racconta di fantomatici botti mai avvenuti, sublimatisi nell’arrivo del buon Aquilani (che si scoprirà non riscattabile) e del sorprendente Nocerino. Sulla carta ci sono le condizioni per ripetere il successo in suolo italico. Dopo il solito inizio stentato, la corsa sembra inarrestabile e convincente, ma una serie di fattori pregiudicano il successo e ci costringono a subire l’onta della rimonta bianconera. In ordine sparso ricordo: l’incredibile sequenza d’infortuni; i decisivi errori arbitrali in occasione dei gol di Muntari e Robinho; una sorprendente Juventus che conclude il campionato imbattuta; alcune scelte “bislacche” di Allegri, incapace nel momento clou di gestire la squadra; la definitiva eclissi del fenomeno Pato, comunque decisivo nella stagione precedente; la tragicomica pantomima Tevez. Il Milan perde il campionato. Esce ai quarti con il Barcellona con un doppio incontro non giocato esattamente alla pari, ma, in ogni caso, deciso da un rigore balordo. La semifinale di Coppa Italia è vinta dalla Juventus, pur giocando il Milan una gara gagliarda (che pagheremo nel finale di stagione) allo Juventus Stadium. Massimiliano Allegri, pur vincendo la Supercoppa estiva contro la modesta Inter di Gasperini, manca l’obiettivo nazionale anche per colpe sue e questo incrina il rapporto con Silvio Berlusconi.

L’anno di grazia 2012/2013 è quello della svolta, o meglio, della rivoluzione. La società Milan archivia il glorioso passato e taglia drasticamente i costi spedendo i suoi due migliori giocatori (Ibrahimovic e Thiago Silva) a Parigi. Ne esce una squadra giovane, composta da giocatori inesperti, calciatori mediocri e interessanti scommesse. L’inizio è drammatico, ma un’improvvisa quadratura del cerchio, agevolata anche dall’ottima compattezza societaria e (perchè negarlo?) dall’intervento diretto di Berlusconi, lancia il Milan verso una rimonta strepitosa conclusa con l’affannoso, ma meritato, terzo posto finale. Il risultato conclusivo è stato agevolato dall’innesto invernale di Balotelli, perfetto mix (giovane, forte ed “economico”) per la nuova strada rossonera. Il Milan d’Europa sorprende in casa, ma crolla malamente in terra catalana, complice l’unica vera ed enorme prestazione di Messi nel primo semestre del 2013. Esce nuovamente ed immeritatamente dalla Coppa Italia contro la Juventus. Massimiliano Allegri raggiunge il traguardo fissato ad inizio stagione, ma (forse) gestisce male la partita di Barcellona, circostanza che agli occhi del presidente conta più di qualunque piazzamento italiano.

I meriti. Senza scendere nella ridicola diatriba di cosa è “allegriano” e cosa non lo è, Massimiliano Allegri ha l’indubbio merito di aver guidato il Milan in un triennio di cambiamenti. E’ stato il triennio del sostanziale passaggio di consegne tra Silvio e Barbara. E’ stato il triennio in cui si è deciso di archiviare con violenza il glorioso passato, circostanza in cui il contributo rude di Allegri è stato determinante. E’ stato il triennio in cui dalle spese pazze dell’anno dello Scudetto si è passati ad una chiusura dei cordoni e ad un’idea di progetto “giovani, vigorosi e a basso costo”. E’ stato il triennio del declino verticale del calcio italiano che, con l’ultimo respiro esalato dall’Inter del triplete, è crollato in una spirale negativa nella quale i campioni fuggono per insostenibilità economica o per perdita di appeal del calcio italiano, ma ciò nonostante Allegri è stato in grado di mettere in campo una squadra dignitosa, lanciando ragazzi interessanti e di prospettiva. Allegri ha il forte merito di aver resuscitato una squadra e una società ormai bolse. Alcuni progetti sono andati bene (es. Abate, El Shaarawy, De Sciglio, Constant, Montolivo, Flamini, Pazzini), altri così così (es. Boateng, Nocerino, Niang), altri malissimo (es. Merkel, Strasser, Bojan, Emanuelson, Taiwo), ma ciò che conta è che ci siano stati tentativi che da anni non avvenivano a causa del fossilizzarsi dei vari Nesta, Maldini, Seedorf, Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Inzaghi ecc. (si parla sempre di campioni assoluti ovviamente!). In tutto questo, nei due anni che potevamo concretamente competere, ha vinto uno Scudetto e una Supercoppa: un bottino discreto e sicuramente non negativo.

I demeriti. Chi odia Allegri imputa a lui tutto: dalla cessione di Pirlo sino al mancato lancio di Didac Vilà (!!!). Una lettura oggettiva, rilevato che ogni lavoratore nelle proprie attività quotidiane si ricopre di milioni di piccoli errori, m’impone di segnalare tre errori determinanti, i quali pesantemente hanno inficiato il suo rapporto con il mondo Milan, inteso come presidente Berlusconi. L’evidente carenza di un gioco offensivo. Il Milan di Allegri è sempre stato un Milan solido e compatto. Un Milan capace di remare in un’unica direzione e di soffrire come squadra. Mai, però, ha avuto una chiara logica d’attacco. La squadra rossonera si è retta per due anni sulle spalle di Ibrahimovic, dimenticando del tutto ogni possibile alternativa. L’idea era: o segna Zlatan o segnano i centrocampisti che si inseriscono da dietro. Il semestre 2013 è stato analogo: tutti per Balotelli. Capisco che un giocatore dominante imponga una scelta drastica, ma non accetto che Allegri abbia deciso di addormentare la sua concezione di calcio. Il miglior Milan di Allegri si è visto nel trimestre decisivo dello Scudetto (periodo in cui Ibrahimovic è stato più in tribuna che in campo) e nel periodo novembre-gennaio della stagione appena conclusa. Con El Shaarawy, Pazzini, Montolivo e Niang si era creato un sistema dinamico e aggressivo, che l’innesto di Balotelli (essenziale per il terzo posto!) ha frenato certificando una sorta di pigrizia intellettuale dell’allenatore. Sconta Allegri la preferenza di un gioco rapido e muscolare rispetto all’amata tecnica presidenziale. Questo costituisce un peccato grave anche al cospetto di molta tifoseria rossonera, abituata a sciogliersi (pellegattianamente parlando) al cospetto dei Rui Costa, dei Rivaldo, dei Kakà, dei Ronaldinho, dei Seedorf, dei Pirlo, dei Savicevic, dei Boban e dei Baggio. Pur con le attenuanti e la condivisione verso alcune scelte, non possono non segnalare  l’involuzione del gioco del Milan, a volte snervante per la sua inconcludenza. ContB. e zoccole, che novitàano i cavalli (vero), eppure anche un branco di asini se ben istruito può combinare qualcosa di meglio. Da ultimo, Allegri paga la rimonta subita dalla Juventus. Semplificando il concetto, pur riconoscendo l’esistenza delle difficoltà descritte nell’analisi della stagione 2011/2012, perdere un tricolore avendo Ibrahimovic in rosa (autore di 28 gol!) è un crimine da cui nessun allenatore può uscirne indenne.

Il futuro. Io non cambierei allenatore! Dato atto che il licenziamento in diretta TV di Massimiliano Allegri non fornisce spazio ad alcuna residua trattativa, resta da capire quali sino le ipotesi futuribili. Io dividerei gli allenatori papabili in 3 gruppi: la SCOMMESSA col CUORE ROSSONERO (Seedorf, Inzaghi, Gattuso, Costacurta ecc.); l’ALLEGRI 2.0 (Donadoni, Mazzarri, Montella, Guidolin, Van Basten ecc.); l’ALLENATORE VINCENTE (Benitez, Spalletti, Mancini ecc.). Silvio Berlusconi ha già deciso. L’allenatore sarà Seedorf con Gattuso come secondo. Se, invece, volessimo tentare di ponderare meglio il futuro, scarterei a priori la categoria degli ALLEGRI 2.0, poichè dopo 4 mesi saremmo punto e a capo. Stimando Seedorf come calciatore, non lo vedo caratterialmente adatto al ruolo di allenatore. Sarò folle, ma a quel punto nella categoria SCOMMESSA col CUORE ROSSONERO sceglierei Inzaghi, che mi sembra abbia un physique du role più adeguato. Come ALLENATORE VINCENTE opterei per Mancini, magari sbagliando, vista la dote di astio che si trascina ogni volta che cambia squadra. Eppure, fatti tutti questi nomi, io farei una scelta del tutto diversa: Paolo Di Canio.

113 commenti su “… talking with Kevin Lomax

  1. ilCamisa ho sempre detto che se dovessi fare una scelta tra tutti i papabili io confermerei Allegri. ma io non sarei mai arrivato ad oggi dato che l’avrei mandato via l’anno scorso quando regalò uno scudetto vinto.

    ma detto ciò mi fido della scelta del Presidente… e se dovesse scegliere Clarence Cylde Seedorf non potrei che essere ottimista e contento.

  2. A me queste diatribe tra proprietà, dirigenza, tifoseria, guida tecnica interessano poco.

    Io voglio quello che è meglio per il Milan nei limiti del possibile. Ora le possibilità sono, per quel che riguarda la panchina:
    – Allegri
    – Seedorf
    – un altro da definire

    In attesa di definire l’altro, io preferisco Allegri a Seedorf. Poi, se arriva Clarenzio, come già scrissi, non mi dispero.

  3. Alcuni progetti sono andati bene es. Abate

    ….abate?

    E’ stato il triennio del sostanziale passaggio di consegne tra Silvio e Barbara

    ahahahahahahahahahaha

    m dai,ma non fatemi ridere con sta berluscona,che conta meno del magazziniere,il passaggio di consegne non c’è e non ci sarà mai,finchè il milan sarà di Berlusconi a decidere tutto sarà Berlusconi,punto-stop-fine della discussione.

    per quel che riguarda il nuovo allenatore…o ha un minimo di esperienza in serie A, o tanto vale ingaggiare stramaccioni.

  4. Abate, per quanto scarso, nei 3 anni ha fornito un contributo significativo… Quanto meno in termini di continuità atletica e titolarità.

    Può non piacere il calciatore (a me fa cagare!), ma Allegri ha completato un percorso con Abate.

    Evidentemente a molti sta cosa del passaggio di consegne sostanziale non è chiara… 😉

    Rinuncio… 😛

  5. Abate ha fornito il suo contributo perché non c’era di meglio. Ha dato qualcosa in più, giusto l’anno dello scudetto, il resto è vero: continuità molto sotto il livello della sufficienza! E stavolte sono d’accordo con Zioalduccio: questi teatrini servono soltanto per farci perculare dal resto del mondo calcistico e nel Milan non si sposta un euro che il pedopresidente non voglia! È stato detto e ribadito più volte e sarà così finché ci sarà lui!

  6. io per passaggio di consegne intendo che tizio cede il comando a caio.

    caio comanda e di quel che dice tizio non gliene fotte più nulla a nessuno,tizio non ha più voce in capitolo, e non ha più nulla a che fare col coso in questione.

    esempio pratico: Ratzinger e bergoglio.

  7. Bei commenti oggi.

    Fabregas che è diventato allegriano poi, è straordinerio!!!

    resta con noi Fabregas, ripudia le olgettine!!!!

  8. p.p.s.

    dopo che ha rinnovato a bonera per due anni,spero che venga cacciato a fucilate anche galliani.

  9. nel Milan non si sposta un euro che il pedopresidente non voglia!

    perchè ti meravigli?? chi mette i soldi??? la curva sud?? allegri??? galliani???

  10. Dietro il comunicato della Curva ho la sensazione che indirettamente ci sia lo zampino di Galliani.
    Detto questo ritengo molto improbabile una marcia indietro di SB.
    Staremo a vedere, io personalmente non voglio “Culone” sulla nostra panchina. Faccia 2/3 anni d’esperienza, poi se si rivelera’ un buon Allenatore non avrei nulla in contrario ad averlo con noi.

  11. … non credo che si meravigliasse … forse (forse) voleva solo ribadire che non c’è nessun passaggio di consegna (forse) 🙄

  12. a me la curva che difende Allegri (e non Ancelotti per dire) ma insulta Maldini o sta zitta dopo la buffonata del rinnovo a Silva e successiva vendita e tutto il resto, continua a far cacare uguale

  13. Beh ma adesso cosa facciamo, se galliani convince, non so come, berlusxa a tenere allegri, vuol dire fare un campionato di merda, alle prime difficoltà quello lo esonera e via con le comiche fino a giugno in strama style

  14. Al punto in cui siamo, Allegri deve andarsene.

    Voglio un allenatore scelto CHIARAMENTE da Silvietto porcaputtana…

  15. Voglio un allenatore scelto CHIARAMENTE da Silvietto porcaputtana…

    come darti torto, visto i precedenti si va sul sicuro.. vedi sacchi e capello..

    quando a scegliere è Galliani si è andati quasi sempre di merda: tabarez,leonardo,allegri…

  16. dai su galliani rompeva la fava con la sua personale scelta(leonardo), famosa la sua frase “l’ho spinto io a fare l’allenatore, lui non voleva farlo” ecc….

  17. Beh Dorian, non e’ che quello che dice la Curva e’ Vangelo……….
    Figurati poi la Curva di adesso.
    Resta il fatto che quel comunicato rappresenta il 70% del pensiero dei tifosi Milanisti.

  18. perchè ti meravigli?? chi mette i soldi??? la curva sud?? allegri??? galliani???

    Come dice Max, non mi meraviglio. Però volevo anche dire che le scelte sono tutto condivise e avallate da chi mette i soldi! Quindi potreste smetterla di dire minchiate tipo:

    quando a scegliere è Galliani si è andati quasi sempre di merda: tabarez,leonardo,allegri…

    Perchè altrimenti ti contraddici ogni cinque minuti o quando ti fa comodo!

  19. leonardo era un altro dei pupilli di silviolo…dopo che aveva lasciato il milan,ritornò per far da balia a rivaldo,su idea di chi? ma di silviolo,ovviamente,che lo mise anche in quella cazzo di panca,c’era anche il cazzo di virgolettato in prima pagina della gazzetta tratto dalla conferenza stampa di leonardo, che scelse lui,punto e stoppete.

  20. La frase intera era così:

    “l’ho spinto io a fare l’allenatore, lui non voleva farlo”

    “e tu non devi sborsare un euro in più!”
    Così al pedopresidente non gli è parso vero di accettare!

  21. allegryq ovvio che le scelte di allegri, tabarez, leonardo sono stata avallate dal Presidente ma sono scelte dove c’è stato un condizionamento pesante di galliani mentre per quanto riguarda sacchi e capello la scelta venne fatta dal Presidente in prima persona…

  22. Povera bestia, è stato condizionato ….. smak, smak ….. povero ……! Invece le scelte buone sono tutte sue …. smak, smak …..!

  23. Boh, questa ammirazione per un futuro galeotto è inspiegabile. Ma anche no, a pensarci bene pure Vallanzasca aveva un sacco di groupies.

    Comunque, bene, benissimo! Se Silvietto azzeccasse la scelta anche stavolta sarei contento. Non tifo contro l’allenatore, ma per il Milan. Io.

  24. va in scena la puntata numero n^ di “tutti gli uomini del deficiente”…….

    galera galera galera!!!

    -1 grado di giudizio

  25. questa ammirazione per un futuro galeotto è inspiegabile

    boh…anche io trovo inspiegabile chi non ammira il Presidente più vincente della storia della propria squadra del cuore, il Presidente che ci ha portato ad essere la società con più titoli internazioni…che ci ha permesso di vincere 5 coppe campioni( le stesse che hanno vinto juve e inter insieme) ecc…

    bisogna saper separare il calcio dalla politica o dalla sua vita privata…

  26. Se fosse davvero un deficiente, ci sarebbe da anni in galera. Magari!

  27. bisogna saper separare il calcio dalla politica o dalla sua vita privata…

    Tu sei il primo a non saperlo fare!

  28. Voi che siete esperti di storia milanista, c’è modo di sapere chi ha scelto i vari allenatori in questi 25 anni?
    Zaccheroni? Sacchi-bis? Capello-bis?

  29. Zaccheroni vinse lo scudo, ma ricordo anche che S. disse che non era il sarto adatto a quel pò pò di stoffa che gli aveva dato. Era pupillo di Galliani?
    Sacchi e Capello li richiamò lui, vero? Erano sue creature… O fu Galliani?

  30. A parte il fatto che non si tratta di politica ma di cronaca nera, è proprio perché so separare le cose che vedo il tuo idolo per quello che è veramente, caro Fabregas. Poi le coppe, gli scudetti, un ringraziamento mica glielo nego eh? Ma l’uomo continuo a giudicarlo per quello che è. So che per te e quelli come te è un concetto impossibile da comprendere.

    Fre, Berlusca ha scelto Sacchi e Capello,pure le versioni bis, tutto il resto è farina del sacco di Adrianone nostro.

  31. Quindi come ”infallibile selezionatore di allenatori” ha toppato pure lui…

  32. L’ossessione della Galera a tutti i costi non l’ho mai avuta, quindi parliamo di Milan e basta.

  33. Quindi come ”infallibile selezionatore di allenatori” ha toppato pure lui…

    beh certo. Però bisogna precisare che le due versioni bis vennero scelte dal berlusca già impegnato a fottersi il Paese. Si può dire che, quando è stato impegnato anima e corpo nel Milan, ossia per sei anni circa, Silvietto ha avuto il cento per cento di successo nella scelta dei mister.

  34. Stante il contesto odierno, allora, temo siamo in orbita di un Sacchi-bis piuttosto che di un Capello primo.

  35. Zaccheroni e Allegri li ha scelti Galliani.
    Berlusca e le olgettine restituiscano 2 scudetti.

  36. Avete presente quando un in una coppia se il figlio ha fatto una cazzata, il marito (o la moglie n.d.r.) si rivolge al consorte dicendo: “TUO” figlio… ecc. ecc.. Se invece al contrario ha fatto una cosa buona: “MIO” figlio… ecc. ecc.

    Ecco così si comporta il “nostro” presidente…

  37. Zaccheroni il primo anno l’ha scelto Berlusconi, gli altri due anni Galliani.
    Per Allegri uguale, è stato scelto da Berlusconi solo il primo anno.

  38. In questo momento sono terrorizzato da un eventuale un ripensamento. sarebbe la conferma che nel Milan c’è un casino di proporzioni bibliche.

    Allegri ormai è delegittimato, e, se Berlusca non vuole più un allenatore, quest’ultimo se ne deve andare. Non ci sono altre vie. La fiducia di chi paga è tutto. Non esiste che un AD, un dipendente, si opponga alla volontà del proprietario. A farne le spese, in una situazione del genere, è il Milan come squadra.

    Aspetto con ansia l’annuncio dell’addio. Più ovviamente il nome del successore. Scelto CHIARAMENTE da Silvietto.

  39. buongiorno…

    la situazione che si è creata ormai non ha soluzioni alternative. La strada è una sola.
    Che facciano presto, anche se penso aspetteranno si giochi la finale di Coppa Italia. Per ovvie ragioni.

    Di questi tempi Silvietto è come Azzurrina. L’ectoplasma di una bambina albina caduta in una ghiacciaia mentre giocava a palla.
    Ogni tanto appare e poi scompare.
    Vengono registrate voci e filmate apparizioni ma spesso le parole sono incomprensibili e le immagini sgranate.
    Ma servono a creare suggestione e ad alimentarne la curiosità.
    Di chi è interessato, ovviamente.

    E se il prossimo fosse un vulcanico trentino?

  40. quindi arriva culonio…
    ai cugini waly crying, sulla panchina adatta.
    allegri va a roma?
    e al napoli ciccio?

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