21 10 minuti 11 anni
raduno
Notare l’espressione di Allegri: no el capisse già un casso

Ebbene sì, devo confessare di aver seguito con un certo interesse la trasmissione di Sky dedicata al raduno di ieri. Non c’è nulla di male, lo so, tuttavia, essendo ormai nel mondo Milan sempre tutto così ripetitivo, noioso e scontato, specialmente nel corso delle sessioni di mercato, qualcuno potrebbe obbiettare che la mia sia stata una perdita di tempo inutile. In effetti non c’è stato nulla di clamoroso nelle dichiarazioni dei protagonisti, ma la verità è che non mi sono annoiato: è stato comunque interessante vedere giovani – sia per il calcio sia per questa valle di lacrime – come Petagna, Saponara e Poli pronunciare timidamente le loro prime parole rossonere di fronte ai microfoni, visibilmente emozionati perché consapevoli di trovarsi al cospetto di una moltitudine di cacciaviti in famelica attesa. Ma a parte questo, il protagonista era il Milan, e tanto mi bastava. Non sono quindi affatto pentito.

La cronaca:

Silvietto si presenta al raduno come da auspici (anche miei), ma si allontana poco prima dell’inizio della conferenza stampa. E’ un fatto positivo che comunque si sia ricordato che esiste un Milan. Un altro fatto positivo è che non ha potuto sparare le solite fregnacce (ci sono ancora notti in cui mi sveglio madido di sudore dopo aver sognato il raduno in cui si presentò con Maroni). Lo rivedremo senz’altro fra qualche mese, a rompere le palle se le cose andranno o male o soltanto così così, oppure ad appropriarsi di eventuali (quanto improbabili) vittorie.

Con Silvietto latitante (sarà bene cominciare ad abituarci a certi termini sentendo parlare di lui), al bravo Nosotti di Sky non resta che accontentarsi del giovane Petagna che sta passando lì vicino; Nosotti lo ghermisce come un falco, gli domanda se abbia visto il patron e se con lui abbia scambiato qualche parola. Il ragazzone (faccia simpatica, devo dire) annuisce e rivela di averlo fatto assieme agli altri rookies, cioè Cristante, Poli e Saponara, ma tiene giustamente per sé gli argomenti trattati. Il giornalista allora scorge Galliani, lo blocca e a bruciapelo gli domanda di Robinho. Adrianone, all’apparenza di ottimo umore, si fa una bella risata e lo invita a pazientare fino all’imminente conferenza stampa. “Nosotti Nosotti…” mormora sorridendo mentre si allontana.

Inizia la conferenza stampa: in mezzo c’è Adrianone, alla sua sinistra Acciuga il quale, con la faccia così abbronzata, ha l’aria di non capire un casso ancora più del solito; ai lati Saponara e Poli.

Adrianone apre le danze: esordisce citando Marzullo, non riesco a comprendere l’aforisma ma, visto chi ne è l’autore, me ne faccio rapidamente una ragione. Successivamente l’AD ricomincia con la tiritera dei numeri delle scorse stagioni che, se paragonati a quelli della Juve , non sono poi così male; si sofferma su un ringraziamento alquanto tardivo all’ex capitano Ambrosini ora giocatore della Fiorentina, spende parole al miele per Allegri, ribadisce che il volere della proprietà – volere che lui, tiene a precisare, ha sposato in pieno – è quello che il Milan deve camminare con le proprie gambe e che la rosa, negli ultimi tre anni, è ringiovanita sensibilmente. Qualche leccata di culo al presidentissimo (quelle non devono mai mancare) e, dulcis in fundo, una improvvisa invettiva contro l’IRAP, tassa che notoriamente gli sta sul cazzo da anni (ma non soltanto a lui, credo), il cui nome egli definisce, cito fedelmente: “L’acronimo che sta per Imposta-Rapina“.

Poi elenca gli obbiettivi. Anche qui nulla di clamoroso, ma tutto secondo me realizzabile: primi tre posti in campionato, Coppa Italia poiché sono dieci anni che non la si vince, più strada possibile in Champions League.

A questo punto Adrianone dà il benvenuto ai giornalisti. Si può cominciare con le domande.

Inizia un tizio di Milan Channel, di cui non riesco a percepire il nome. Soliti inevitabili assist per una nuova dose di leccate di culo a distanza al presidente, assist che Adrianone raccoglie e trasforma con gioia, poi finalmente la domanda sulla rosa. Risposta: sarà sfoltita ulteriormente, ne rimarranno soltanto 26, nessuna illusione per eventuali colpacci a sorpresa sul mercato (ma chi si era illuso?), e in conclusione il canonico “se nessuno parte nessuno arriva”. Di Robinho, nonostante la promessa fatta a Nosotti, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa non si parlerà per tutta la conferenza stampa. Si può interpretare la cosa in due modi: o se ne sono scordati, oppure non si è voluto turbare una trattativa in corso.

Si passa ad Acciuga. In assenza del tecnico Silvietto, a lui viene rivolta una domanda sul modulo. La risposta è che si giocherà sicuramente con i quattro dietro e i tre a centrocampo, ma che l’assetto tattico dei tre davanti potrà variare di partita in partita. In soldoni, la presenza del trequartista non è poi così scontata come si voleva dare ad intendere dopo la famosa Cena Di Arcore, o perlomeno essa non sarà un dogma.

E’ il turno di Poli e Saponara. Quando inquadrano il primo per un attimo mi spavento, di primo acchito mi sembra Pato e penso: “Oddio, è tornato!” Poi mi tranquillizzo, i due si assomigliano soltanto nella folta capigliatura. Comunque, l’ex Samp ed Inter parla chiaro: è milanista da sempre (ma guarda un po’!), non prova alcun senso di rivalsa nei confronti dei prescritti, è felicissimo di trovarsi lì eccetera eccetera. Saponara sembra un tipo sveglio e umile, si schermisce quando Adrianone lo paragona a Kakà (un bel “magari!” ad alta voce mi sfugge, lo ammetto) e rivela che gli piacerebbe il numero di maglia che fu del suo idolo nonché omonimo, ma non osa pretenderlo essendo l’ultimo arrivato; interviene un paterno Adrianone che, con un sorrisone dei suoi, esclama: “Chiedi e ti sarà dato!”

Si ritorna da Acciuga. Gli si chiede se, alla fine della scorsa stagione, avrebbe immaginato di trovarsi lì per il quarto anno: risposta vaga, mente spudotatamente affermando di essere sempre stato sicuro di restare, ribadisce perseverando nelle menzogne la piena sintonia col presidente, si dilunga in qualche altra ovvietà. A domanda sulla Roma glissa preferendo parlare più in generale, ovvero che sì, qualcuno gli si è avvicinato ma è normale, come esiste un mercato-giocatori ne esiste anche uno allenatori. Non si sente sotto esame, almeno non più del normale per uno che fa il suo mestiere e si trova in una grande squadra, peraltro lui è convinto di avere fatto bene nel suo triennio milanista. Si toglie un sassolino dalla scarpa, manifestando noia per essere stato attaccato continuamente a livello personale da qualcuno, alludendo suppongo a qualche giornalista poiché dubito fortemente si riferisca a qualche blogger da strapazzo che non si caga nessuno. Conclude con un pensiero sulla Juve dichiarandola favorita (così Conte s’incazza) e uno sul Faraone: quella della seconda parte di stagione fu una normale flessione dovuta a forte pressione ambientale, gioventù quindi inesperienza, grande generosità in campo.

Improvvisamente, un tizio dall’accento francese, richiama in causa Adrianone incalzandolo sull’ eventuale cessione della squadra a terzi, cessione di cui si era sentito parlare poco tempo fa. La risposta è secca: il Milan non è in vendita, l’attuale attenzione della proprietà per il bilancio non è dovuta a difficoltà economiche bensì al pieno rispetto del Fair Play Finanziario imposto dall’Uefa. Mentre il naso dell’AD si allunga paurosamente, c’è spazio anche per le domande poste in un buffo italiano da una giornalista giapponese; è spiritoso Galliani quando finge di non immaginare quale sarà il tema di tali domande, che invece sa benissimo avranno come protagonista Honda e solo Honda. Adrianone dichiara cortesemente che si augura il giapponese possa arrivare nella sessione di gennaio. La cronista decide poi di assillare Allegri su questioni tattiche, non essendo forse al corrente che il livornese no el capisse un casso: ad ogni modo la domanda verte sulla posizione in campo indovinate di chi? Di Honda. Allegri risponde asciutto che, eventualmente, la posizione sarà quella di trequartista (bella scoperta). Neanche Saponara viene risparmiato dalla combattiva figlia del Sol Levante: al ragazzo viene chiesto che cosa ne pensa del fatto che il talento col nome da motocicletta potrebbe diventare suo concorrente per l’ambito posto di trequartista. Ma il ragazzo è italiano, ed è quindi già ben addestrato a ripetere le classiche banalità su concorrenza, lotta leale per il posto da titolare e quant’altro, per cui il tutto si esaurisce rapidamente e la giapponese si tranquillizza.

Quando sembra tutto finito e mentre tutti accennano ad alzarsi, ad un cronista salta in mente di chiedere ad Adrianone il nome del nuovo Capitano. Un nome che in verità conoscevano anche i sassi, ma la risposta dell’AD appone finalmente alla notizia il marchio dell’ufficialità: “Riccardo Montolivo sarà il nuovo Capitano, anche Abbiati è d’accordo.” Buona fortuna, Riccardo. Resta però una mia curiosità: se Abbiati non era d’accordo, che succedeva?

21 commenti su “Raduno 2013

  1. dio mio ma sbaglio o non c’ha un cazzo di colore Galliani nella foto che stia bene con l’altro tra giacca pantaloni e cravatta??

  2. mi diverto a dare i voti alla nostra rosa allora vediamo

    Christian Abbiati 6-
    Marco Amelia 5
    Gabriel sv

    Philippe Mexes 7
    Christian Zapata 6,5
    Daniele Bonera 5
    Kevin Constant 6+
    Luca Antonini 5
    Didac Vila sv
    Christian Zaccardo 6
    Ignazio Abate 6+
    Mattia De Sciglio 7- con alto indice di crescita
    Jherson Vergara sv

    Muntari Sulley 6
    Urby Emanuelson 6
    Antonio Nocerino 6
    Kevin Boateng 6+
    Bakaye Traorè 4,5
    Nigel DeJong 6,5 con potenziale ritorno a livelli ancora più alti
    Bryan Cristante sv con indice di crescita
    Riccardo Saponara sv con potenziale indice di crescita
    Rodney Strasser sv con indice di crescita
    Andrea Poli 6+ con potenziale indice di crescita
    Riccardo Montolivo 7,5

    M’baye Niang 6+ con potenziale indice di crescita
    Andrea Petagna sv con indice di crescita
    Giampaolo Pazzini 7
    Robinho 6 (?)
    Mario Balotelli 8,5 con alto indice di crescita
    Stephan El Shaarawy 7,5 con alto indice di crescita
    Nnamdi Oduamadi sv

    Le certezze sono Mexes, Montolivo, Pazzini e Balotelli.
    Le prossime probabili certezze De Sciglio, Zapata, De Jong ed El Shaarawy.
    I giocatori con il più alto tasso di crescita potenziale De Sciglio, Poli, Niang, Balotelli ed El Shaarawy.
    I giocatori che non rendono per il loro stipendio e dunque sopravvalutati Boateng, Traore e Robinho.
    La curiosità è Saponara.
    La scommessa è Cristante.

    Lacune.
    I portieri oggettivamente non si possono guardare.
    In difesa dietro a Mexes Zapata c’è il vuoto.
    A centrocampo chi sa stoppare una palla e fare un lancio è solo Montolivo, da valutare Poli e Cristante.
    L’attacco va già bene così per la A meglio ancora se va via Robinho e ne arriva un altro.

  3. La rosa ricalca più o meno quella dell’anno scorso, con la megadifferenza di un Balotelli in più e un Pato in meno.

    L’anno scorso speravamo in sbirulinho e boateng e deprecavamo Pazzini e Montolivo; quest’anno è l’esatto opposto.

  4. a guardare la rosa, una frase sorge spontanea:
    “Tolto Montolivo, il centrocampo fa cagare”.
    Speriamo che si riesca a prendere qualcosa lì in mezzo…

  5. Corrado, credevo che la tua fosse una battuta. Poi ho visto che non lo era…. 🙁

  6. Corrado, credevo che la tua fosse una battuta. Poi ho visto che non lo era….

    Ieri ho letto un resoconto delle gaffe di Silvio di questo tipo:
    -“Lei chi è?” chiesto da Berlusconi a Flamini e Antonini prima del Trofeo Berlusconi 2008
    – Zigoni trasformato in Zigone
    – Thiago Silva che ha fatto un grande Mondiale (non giocò un secondo)
    – Papastathopoulos che ha fermato Messi, sempre al Mondiale
    – Maxi Lopez ex giocatore del Lecce.

  7. beh, anche “il ragazzo col nome egiziano” non è male.

  8. Comunque i voti di Dorian ci possono stare. Ha forse esagerato con Boateng e con qualcun altro, ma tutto sommato condivido.

  9. di robinho ne ha parlato galliani,dicendo che o va al santos o rimane da noi.

    …c’è anche l’opzione che si schianti a 100 all’ora contro un platano, ma non dipende da noi,purtroppo.

  10. Da noi no zio, dipende chi incontra sulla sua strada.
    Incontrasse Ruiu altro che platano, gli arriverebbe un Bojng 747 sulla testa………
    Ruiu quando guarda in cielo potrebbe fermare un astronave con lo sguardo 😯

  11. il problema grosso di Silvio è che lui i giocatori li vede tramite le videocassette, e ormai non c’è più nessuno che usa i videoregistratori vhs. :mrgreen:
    perciò sui giuovani virgulti è un po spiazzato.
    sulle giuovani no però perchè quelle le tasta live 8)

  12. Marcovan ciao, quello che volevo mettere sulla tavola della discussione era che è importante valutare i giocatori di cui sappiamo che più di quello che hanno dato non daranno, i giocatori che potrebbero esplodere definitivamente, i giocatori che hanno mostrato delle qualità e si sono persi, i giocatori che potrebbero avere un calo di rendimento ulteriore magari per l’età anche

    allora io dico dei titolari no

    Abbiati potrebbe calare ancora

    Abate Mexes sappiamo cosa possono dare ormai

    De Sciglio potrebbe esplodere definitivamente

    Zapata non è giovane c’ha 27 anni questo, io sarei portato a metterlo con Abate e Mexes, sappiamo cosa può dare

    Poli potrebbe esplodere ma in percentuale meno crack di un De Sciglio, ha 24 anni già, è giovane ma non giovane giovane

    De Jong è un incognita per l’infortunio no? però siamo su livelli da Montolivo in ruoli differenti se recupera, più o meno da Montolivo. tra Mexes e Montolivo via

    Montolivo sappiamo quello che può dare e c’ha la sua età

    facciamo per ora il tridente? El92 Balo e uno fra Boateng e Robinho? facciamo il trequartista con Saponara o Boa?
    diciamo che 2/3 sono già validi ora e potrebbero crescere ancora, il terzo in ogni è un’incognita

    quindi a me pare che l’attacco già ora il più forte sia anche quello con la prospettiva maggiore di miglioramento.

    la difesa, portiere incluso, c’ha il miglioramento di De Sciglio bilanciato dal possibile peggioramento di Abbiati, e le costanti Abate Mexes Zapata quindi non vedo grandi margini

    il centrocampo è da piangere perché oltre Montolivo certezza, abbiamo l’incognita De Jong per via dell’infortunio e l’incognita Poli per via del salto in una grande squadra. dietro di loro le certezze mediocri Muntari Nocerino

  13. In effetti ha le ciglia del fu Breznev 🙄
    Marcovan, diciamo che non ha proprio una gran bella…. cera…..

  14. le sopracciglia sembrano un filare di uveite.

    Immagini con qualità scadente, in effetti. Così sembra il fratello maggiore di Elio.
    Comunque anche l’intervistatrice è sul pezzo: quando lui dice Pignatone, lei annuisce. Azz…

  15. Ha delle stranissime sopracciglia…

    Erano in omaggio col decimo trapianto.

  16. ahahahahahahahaha

    PIGNATONE!!!!!!!!!

    :rotfl: :rotfl: :rotfl:

    …ma siamo sicuri che sia lui…a me pare un sosia,tipo sadam Hussein…con quella faccia di gomma là…

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