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seedorfDurante l’ultima conferenza stampa, avvenuta prima della vittoriosa gara contro l’Atalanta, Acciuga ha svelato il segreto di Pulcinella, ovvero che questa è la sua ultima stagione al Milan. Clarence Seedorf, a meno di clamorose sorprese, sarà il suo successore. La cosa non ci coglie impreparati, poiché da tempo i media, amici e non, indicavano nell’olandese la prima scelta di Silvietto nel ruolo che quest’ultimo, da sempre, vorrebbe in realtà assegnare a se stesso. Una scelta azzardata giacché, come sappiamo, Clarenzio ha conseguito il patentino con la federazione olandese frequentando un corso on line, per di più senza possedere alcuna esperienza importante, neanche a livello giovanile. Scelta azzardata ma coraggiosa del proprietario, il quale, occorre riconoscerlo, dopo secoli è tornato a matterci la faccia. Perché – ed è bene che ammiratori e detrattori di mestiere del presidente lo tengano bene a mente – Seedorf è una scelta di Silvietto al cento per cento. Non di Adrianone, non di Barbarella, non del futuro DS Sean Luca Sogliano. Di Silvietto. Non vi sarà spazio per ridicole giustificazioni o arrampicate sugli specchi in caso di fallimento: Clarenzio non potrà mai essere usato come parafulmine, come invece è ingiustamente avvenuto per i suoi predecessori. Per contro, se, come tutti ci auguriamo, il progetto avrà successo, un plauso a colui che l’ha ideato non potrà essere negato.

Non c’è ancora l’ufficialità, ma il tifo è già in subbuglio. E ovviamente, come ormai sempre più frequentemente accade, è spaccato in due. Da una parte i sostenitori della scelta presidenziale, dall’altra quelli che tale scelta la osteggiano. Sia nel primo gruppo sia nel secondo vi sono quelli che prenderebbero quel tipo di posizione cadesse il mondo, per cocciutaggine o per ragioni politiche; ma fortunatamente ci sono anche gli altri, quelli che si formano un’opinione pensando esclusivamente al Milan, ragionando con la propria testa e giungendo alle conclusioni dopo accurate e travagliate riflessioni.

Comunque la si pensi, è normalissimo chiedersi se quella di Seedorf sia una mossa sensata: Clarenzio, come detto, è a tutti gli effetti un novellino del mestiere di allenatore. Inoltre, come molte altre stars rossonere d’inizio millennio, prima di comprendere che fosse giunto il momento di congedarsi dal Milan aveva disputato qualche stagione non proprio brillante, trascinandosi stancamente verso l’addio con l’atteggiamento di uno a cui tutto è dovuto. Insomma diciamolo, con le sue prestazioni fra il pigro e il supponente e qualche irritante comportamento da primadonna, il tutto mai sufficientemente stigmatizzato da media sempre molto benevoli nei suoi confronti, egli aveva un po’ scassato la uallera. E’ quindi perfettamente comprensibile che qualcuno stenti a metterci una pietra sopra nonostante la straordinaria qualità che l’olandese possedeva da calciatore, qualità peraltro mai negata neppure da coloro che ora lo vedono come il fumo negli occhi.

Le scelte societarie possano anche non piacere preventivamente. Quelli che considerano il Milan un dogma e che, alla Mauro Suma, salgono sul pulpito predicando cautela prima di emettere qualsiasi giudizio negativo (per poi non ammettere un bel nulla neppure dopo, di fronte ai fallimenti più evidenti) mi stanno pesantemente sulle balle. Però è vero anche il contrario, ossia che certe scelte possono piacere a pelle, ancorché possano sembrare avventate, ancorché possano sembrare assurde.

E’ il caso di Seedorf: questa mossa mi piace. A livello epidermico.

Ma sarebbe riduttivo spiegare il mio gradimento soltanto con l’epidermide: Clarenzio è stato uno dei giocatori che più ho ammirato nella storia del Milan, per lo meno per quella parte di storia a cui ho avuto il piacere di assistere nell’ultimo mezzo secolo. Come ben sappiamo, non è detto che a grande giocatore segua grande allenatore, tuttavia l’olandese ha tutto per far sperare che il nuovo ruolo possa calzargli a pennello: notevoli conoscenze calcistiche avendo giocato in quattro diversi campionati; un carisma che – dovranno ammetterlo anche i due o tre ammiratori del livonese ancora presenti nel pianeta – il buon Max Allegri non possiede neppure in millesima parte, un orgoglio tipico dei cavalli di razza e un ego smisurato – che per un allenatore non è detto sia precisamente un difetto. Inoltre l’olandese, essendosi formato con Van Gaal alla scuola dell’Ajax, una delle migliori al mondo se non la migliore, e successivamente avendo avuto maestri del calibro di Eriksson, Capello, Heynckes e Ancelotti, qualcosa del mestiere di allenatore non può non averlo già dentro.

Le referenze sono ottime quasi sotto ogni aspetto, dunque. A questo va aggiunto quanto detto prima: il fatto che Clarenzio sia stato scelto personalmente da Silvietto, lascia presagire non soltanto una certa autonomia decisionale in campo tecnico, ma anche un appoggio ambientale, morale, organizzativo, economico (anche se qui ho qualche dubbio in più) e mediatico da parte della proprietà di gran lunga superiore a quello concesso ai vari Leonardo, Allegri e al bistrattato Carletto degli ultimi anni. Avrei preferito Pippo Inzaghi, lo confesso, ma approvo la scelta di Seedorf. Bentornato Clarenzio, e buon lavoro.

20 commenti su “Il ritorno di Clarenzio

  1. Anche a me piace ad “epidermide” ed io non sono uno alla “Mauro Suma”, però penso sul serio che possa diventare un grande allenatore appunto perché è stato un grande giocatore ed un grande centrocampista e di solito i gradi centrocampisti sono anche più “intelligenti” degli attaccanti.

    Anzi rispetto al “boss” lo preferisco ad Inzaghi, ma senza un motivo “valido”, così ad “epidermide”…

  2. buongiorno…

    il rischio che gli ultimi anni di permanenza al Milan di Clarenzio brucino l’epidermide di tanti, è alto. Resta il fatto che, come allenatore, nessuno è in grado di dichiararne la capacità o meno. Lo verificheremo tra non molto.
    Le caratteristiche per fare bene però ci sono tutte: figura carismatica, poliglotta, intelligente e alta considerazione delle proprie capacità. E in più rossonero doc.
    Silvietto ha deciso e così sarà.

  3. Perfettamente d`accordo con Marcovan

    E` un ragazzo intelligente e carismatico

    L`ho insultato ogni 2 minuti negli ultimi anni quando giocava per noi

    Ma come allenatore credo fara` benissimo

    Ben venga per me

  4. Che Seedorf abbia tutto per diventare un grandissimo allenatore è innegabile.
    Tuttavia mi chiedo se fare un po’ di esperienzagavetta non sarebbe stato meglio. Pensate che Conte (attualmente il miglior tecnico del campionato per distacco) sarebbe stato subito così bravo, senza prima farsi le ossa a Siena, Bari e Bergamo?

    Gli allenatori lanciati in prima squadra senza un briciolo di esperienza che poi hanno avuto successo sono pochi (Capello e Guardiola) e tutti accumunati da un fattore fondamentale: la squadra dove arrivavano erano già di altissimo livello e già vittoriosa a più riprese.

    Stiamo attenti, che per 1 Guardiola si sono sempre 100 Stramaccioni. E spero proprio che Seedorf non emuli l’ex allenatore interista…

  5. di positivo c’è che seedorf avrebbe le spalle coperte direttamente da silviolo,con tutto ciò che ne segue, e se l’anno prossimo la barbarella diventasse la presidentessa,già con seedorf in panca,silvietto potrebbe anche farci un regalino di qualche decina di milioni di euro di tasca sua…magari.

    di negativo c’è che non ha esperienza,il suo staff sarà composto dai quattro caproni ignoranti già presenti in squadra e chissà chi gestirà il mercato,e chissà chi sarà l’uomo che farà da tramite tra società e squadra.
    inoltre dubito che in una sola sessione di mercato questa squadra si possa rinforzare di molto,le scorie tossiche di galliani ce le porteremo sul groppone per svariati anni.

    in ogni caso,seedorf da solo non potrà fare nulla. se l’andazzo societario rimane questo,arriveremo 12° indipendentemente dall’allenatore di turno.

  6. A me preoccupano prevalentemente 2 cose:

    1. l’inesperienza
    2. l’arroganza

    Io Clarence me lo immagino tracotante alla Antonio Conte (per non dire alla Mourinho).
    Ma a differenza del portoghese che aveva dalla sua il palmares, e del coglionazzo gobbo che ha dalla sua il servilismo mediatico immemore della merda che la juve riversa sull’italia con la sua mera esistenza, Seedorf ha soltanto un poderoso palmarès da calciatore.

    Se anche dal punto di vista tecnico e tattico la sua esperienza da allenatore in campo e la sua visione di gioco possono essere un buon viatico sulla via che porta alla competenza, Seedorf probabilmente deficiterà nella gestione umana del gruppo (vedi punto precedente).
    Inoltre, veniamo da una fase post-ancelottiana in cui la fase difensiva è stata sempre bellamente ignorata.
    Già con Ancelotti non c’era questa impenetrabilità propria del milan Capelliano, ma Carletto sopperiva con una rosa magnifica (Maldini, Nesta, Stam, Kaladze, Cafu solo per citarne alcuni).
    Da Leonardo in poi un progressivo degrado, specie sulle palle inattive, mitigato dalla presenza dell’ultimo fenomeno Thiago Silva nell’anno dello scudetto (nel quale avevamo preso meno gol in 38 partite che quest’anno in 18).

    Vorrei che per una volta si puntasse a questo: movimenti consolidati dietro, affiatamento, attenzione alla fase di non possesso (raddoppi, diagonali e marcature) e al gioco aereo.
    Il problema del gioco aereo non è soltanto sulle palle inattive, perché la paura di portare gli avversari all’esterno (e quindi a un eventuale cross) è tale e tanta da concedere spesso l’imbucata centrale. Poi Zapata ci mette del suo, e quando De Jong non torna in tempo sono cazzi.

    Se Seedorf avrà capacità, pazienza e materiale umano per risolvere questo problema, lo scudetto arriverà perché davanti abbiamo tanti campioni, non ultimo Honda sul quale ho tanta tanta fiducia.

  7. Personalmente nutro ancora qualche dubbio (poca roba eh?) che Clarenzio poserà il suo culone a mandolino sull’infangata (dal gommonauta livornese) panchina rossonera. Ma se dovesse verificarsi tutto ciò starò ad osservare senza pregiudizi il lavoro dell’olandese.
    I pro e i contro sono esposti in maniera esaustiva e, a mio modo divedere, corretta nel post di Marcovan, e quindi non sto a ripeterli. Ciò che non mi è molto chiaro è come potranno conciliarsi la grande ambizione di Clarenzio con lo scarno mercato conseguenza del mancato accesso alla futura Champions … a meno che Silviolo non faccia uno dei suoi soliti tripli salti carpiati con triplo avvitamento smentendo la politica di austerità intrapresa in questi ultimi anni allo scopo di sostenere le sue scelte e il suo pupillo …

  8. Una scelta azzardata giacché, come sappiamo, Clarenzio ha conseguito il patentino con la federazione olandese frequentando un corso on line

    in realtà, STA CONSEGUENDO…lo avrà ad aprile il patentino da allenatore…

    io ho dei dubbi, espressi in parte da zio e in parte da darko. se la rosa è questa, credo manco mourinho o guardiola possano fare miracoli. hai voglia di tikitaka con nocerino e muntari o far venire gli occhi di tigre a balo, binho e zapata…
    devono cambiare altre cose, oltre all’allenatore.
    inoltre, forse era meglio qualche anno di gavetta tipo Inzaghi ma forse pippo è più amico di galliani che di silvietto.
    e si, lo vedo molto tracotante a livello mediatico (che può essere un bene) e di spogliatoio (che può essere un male.

    di positivo, seedorf può essere l’uomo del presidente, quindi appoggiato ed aiutato in tutto, dal mercato ai momenti bui della stagione.

    la vedo buia io, e anche stavolta saprei dove trovare il rsponsabile.
    ma come con l’acquisto estivo di galliani, kakà, anche stavolta sarei pronto a ricredermi e rimangiarmi tutto :mrgreen:

  9. vorrei che per una volta si puntasse a questo: movimenti consolidati dietro, affiatamento, attenzione alla fase di non possesso (raddoppi, diagonali e marcature) e al gioco aereo.

    stai fresco,anni fa seedorf bisticciò in diretta tv con mondonico per via “dell’organizzazione difensiva” delle squadre italiane (secondo mondonico),mentre seedorf la definiva semplicemente catenaccio. giusto per dire che per me seedorf farà solo calcio offensivo,la fase difensiva sarà quella di tenere il pallone e non lasciarlo agli aversari.

    Ciò che non mi è molto chiaro è come potranno conciliarsi la grande ambizione di Clarenzio con lo scarno mercato conseguenza del mancato accesso alla futura Champions

    per avere un buon trampolino di lancio verso il calcio che conta? tutto fa curriculum. e poi vuoi mettere cominciare dalla serie b?che palle.

  10. A livello epidermico: una delle scelte che mi stanno più sul cazzo di sempre.
    Ovviamente spero di sbagliarmi e che Clarence possa diventare in breve tempo l’allenatore più vincente della storia del Milan.

    Vado a spiegare perchè mi sta sul cazzo.
    Io non l’ho mai amato. Per carità di dio, un giocatore con le palle che potrebbero far invidia a due mongolfiere, sicuramente fortissimo ma che non mi ha mai entusiasmato, pur avendolo ritenuto spesso fondamentale. Non a caso nella seconda parte quando nella sua penultima stagione al Milan, quando sostituì Pirlo infortunato (alla grandissima), fui uno dei primi a dire che lo scudetto l’avrebbe in buona parte deciso Seedorf e la sua continutà.
    Il suo ego e la sua testardaggine sono però quanto di più pericoloso possa esserci sulla panchina.
    Mettiamo che capitan Suriname si inventi qualche abominio tattico che non funziona. Piuttosto che ammettere di stare sbagliando uno così gioca pure alla Playstation con quel modulo. If you know what I mean.

  11. stai fresco,anni fa seedorf bisticciò in diretta tv con mondonico per via “dell’organizzazione difensiva” delle squadre italiane (secondo mondonico),mentre seedorf la definiva semplicemente catenaccio. giusto per dire che per me seedorf farà solo calcio offensivo,la fase difensiva sarà quella di tenere il pallone e non lasciarlo agli aversari.

    voglio sperare che allora fosse un punto di vista da “attaccante” (lento, aggiungo io) che com’è ovvio soffre il catenaccio.

    Se la parentesi-seedorf deve essere una rivisitazione in salsa olandese del 4-2-fantasia, allora che stia dov’è e promuoviamo Inzaghi.
    O Mangia. O chicazzè.

  12. Non so. Clarenzio è scaltro, ne ha viste di ogni, ha giocato in Italia una vita. E’ olandese scuola Ajax, che significa 3-4-3, possesso palla, difesa altissima, i due attaccanti esterni larghissimi; però ha giocato quasi sempre con tecnici che davano enorme importanza alla fase difensiva. Spero che tutte queste influenze così diverse fra loro ne facciano un buon/grande tecnico. E’ chiaro che l’appoggio societario sarà fondamentale, perché se lui ha in testa un progetto basato su giocatori di tipo A e se ne vedrà recapitare di tipo Z beh, tutti i nostri discorsi di adesso andranno a farsi friggere.

  13. Io non ho preclusioni per Seedorf, come non ne ho per Inzaghi.

    Ne ho per i Mazzarri, per i Donadoni ecc.

    Ottimi professionisti, ma privi di guizzi.

    In quel caso mi sarei tenuto lo stantio Allegri.

    Oggi come oggi al Milan serve qualcosa di fresco e di imprevedibile, a costo di pescare un nuovo Stramaccioni.

  14. Seedorf é un megalomane.

    Se perde darà la colpa alla rosa dopo aver chiesto Messi, C. ronaldo, Ibra, Sheva, Zidane, Ronaldo, Baggio, Van Basten, Maradona, Zico e Pelé (Gullit e Rivera no, l’unico 10 è seedorf).

    Se vince sarà solo merito suo, nonostante rosa scarsa, dirigenza assente, eccetera.

  15. guarda darko, senza volerlo il tuo commento rappresenta meglio di qualunque discorso il perchè avere seedorf sarebbe una benedizione per il milan.

    sul serio cazzo,pensaci.

  16. Liberamente Milan

    AC MILAN COMUNICATO UFFICIALE – ‪#‎AcMilan‬ comunica che il giocatore Alessandro ‪#‎Matri‬ ha appena subìto la frattura del setto nasale. Rientrando a casa non ha centrato la porta. Seguiranno accertamenti medici.

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