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A TUTTO CAMPO….GHOST TO GHOST

Il Mondiale è finito e tutto il polverone che ha sollevato si sta abbassando. Complice l’assenza di notizie interessanti o più che altro veritiere diciamo…, sul nostro Milan, mi sono tornate in mente alcune situazioni venutesi a creare durante i Mondiali.

Mi sono infatti ricordato che la FIGC ha il Presidente dimissionario e l’allenatore che una volta chiusa la porta di Casa Azzurri ha aperto subito quella del Galatasaray. Un tempismo e una capacità decisionale, quelli di Prandelli, che ricordavo non aver mai visto.

Abete, a questo punto, preferirei rivederlo a Natale tutto addobbato con le palline colorate ma, molto probabilmente, ce lo ritroveremo ancora tra le nostre… di palle. Non so sotto quale forma, ma credo sarà difficile liberarsene. Spero di sbagliare.

Le manovre per raggiungere la plancia di comando sono in corso e in piccola parte sottotraccia. Tavecchio si è già presentato spalleggiato dall’amico Macalli, come avevo ipotizzato nel post del 1 Luglio, mentre Albertini è, per ora, più defilato. Penso sarà una lotta tra questi due.

Al di là di chi sarà il nuovo Presidente federale, sarà interessante conoscere i programmi che intendono sostenere per risollevare la testa ad un movimento che, ormai da qualche anno, fatica a sviluppare nuove idee e linee guida per il mondo pallonaro. La mediocrità della nostra Nazionale non dipende solamente dal modulo o da chi dirige la FIGC: è una questione di uomini in campo e panchina.

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Il nuovo CT

Dal nuovo CT, che sarà il punto fondamentale di ripartenza, fino a qualche riforma che obblighi tutte le Società ad investire sui vivai o a impiegare per un certo numero di partite un determinato numero di giovani del proprio settore giovanile. Mi starebbe bene pure una limitazione al numero di calciatori extra UE.

Ora tutti parlano del modello tedesco come se si fosse materializzato dal nulla. Dei 23 teutonici, 16 giocano in Germania, 4 in Inghilterra, 2 in Italia e 1 in Spagna. Il più vecchio è Klose (09/06/1978) il più giovane è Ginter (19/01/1994), l’età media è poco oltre i 26 anni, 7 giocatori sono nato negli anni 90 e 6 di questi arrivano dall’U21 Campione d’Europa nel 2009 (Neuer, Höwedes, Boateng, Hummels, Khedira, Özil): hanno una base che garantisce un futuro roseo.

Il CT vincente
Il CT vincente

E pensare che questi hanno perso il loro Mondiale in casa nel 2006, non erano nemmeno qualificati a partecipare alla Confederations Cup nel 2009 e nel 2013. Eppure hanno lavorato bene e sono stati premiati. E anche con una dose di culo che, nel calcio, è sempre il 12° in campo o, più semplicemente, anche da un buon allenatore in panca.

14 commenti su “Dopo il crollo, la conta dei danni

  1. Una cosa di cui si parla poco è la qualità degli allenatori.
    Un tempo avevamo i migliori strateghi del mondo e soprattutto nel post-sacchi l’Italia fu una fucina di grandissimi tecnici.
    Oggi invece sforniamo finti preti, parruccati e mezze seghe. Se l’allenatore italiano più in voga come valica gli italici confini prende sberle a più non posso, mi viene il sospetto che i fantomatici corsi di Coverciani non insegnino una beneamata cippa, ma siano diventati (col tempo) le classiche pagliacciate all’italiana che distribuiscono patentini a destra e a manca senza alcun criterio.
    Certo, direte voi, per essere un bravo allenatore non basta studiare, bisogna capire e conoscere il calcio. Vero. Ma se non crei un terreno fertile che ex calciatori possano diventare bravi allenatori, allora poi ci ritroviamo con i Mancini, gli Allegri, i Mazzarri, etc: discreti da noi, seghini nei confronti dei colleghi europei.

  2. Prima parlavano del modello brasiliano (il joga bonito), poi di quello spagnolo (tiki-taka), ora di quello tedesco (programmazione, giovani eccetera). Chi vince fa moda. Questo però non significa che non si debba cambiare, mettere in campo idee nuove, quindi se potessi caccerei a calci in culo i vari Tavecchio, dinosauri e politicanti attaccati in modo disgustoso alla poltrone e voterei gli Albertini.

    Però il modello italiano andava benissimo, ha fruttato quattro titoli mondiali e qualche buon piazzamento. Il problema è che il modello italiano non esiste più da un po’. L’Italia ha sempre impostato i propri mondiali su uno o due blocchi provenienti da squadre forti anche a livello internazionale (se si riusciva a farli andare d’accordo era fatta). Nel 78 e nel 82 c’era quello juventino e facemmo bene, nel 70 c’erano quelli di Inter e Cagliari, nel 2006 quelli di Milan e Juve e facemmo bene.

    Io credo che i tedeschi siano i tedeschi e gli italiani gli italiani. Non penso proprio che riusciremmo a riorganizzarci in poco tempo come hanno fatto loro. La nostra nazionale è lo specchio del nostro campionato che è lo specchio del Paese. La vedo dura ritornare ai livelli di competitività di un tempo come campionato vista la crisi economica che sta devastando il Paese, ma se ci riusciremo avremo automaticamente di nuovo una Nazionale forte.

  3. La FIGC oltre che soffrire dell’italico problema della gerontocrazia, è pure ostaggio dei voleri dei grandi club a mezzo Lega calcio. Sintomatico il fatto che ormai da 10 anni presentiamo una serie A a 20 squadre che non ha senso di esistere.
    Un caso che Spagna e Inghilterra come noi hanno un campionato cosi lungo e invece i tedeschi hanno 18 squadre in serie A? Questo per dirne una.

    Un’altra cosa che mi viene in mente è il fatto che sia singolare che tutti i rossoneri che abbiano intenzione di intraprendere una carriera dirigenziale siano osteggiati dal nostro Imperatore del mercato: Albertini non credo possa avere speranze.

  4. LA NAZIONALE è LO SPECCHIO DEL PAESE. verissimo.
    i più grandi difetti della nostra mnazionale per me, al di là del valore tecnico dei giocatori, sono stati la mancanza di grinta, coraggio, voglia. Mi sembravano tutti scazzati, come se non remassero tutti nella stessa direzione, come se sapessero di non potercela fare. Eu na grandissima mancanza di organizzazione, non era per l’appunto una squadra.

    Ma è del tutto naturale , è la diretta conseguenza di ciò che sta accadendo ne paese a livello sociale ed economico. Se ai vertici della FiGc si continuerà ad infilare politici invece che managers, se coloro che falliranno saranno ricompensati con cambi di poltrona invece che essere licenziati, se alle società sportive continuerà ad essere impedito di potersi dotare di stadi di proprietà , se le tasse e le incombenze burocratiche ( così come a tutte le organizzazioni che producono fatturato e reddito del paese) continueranno a fare da freno e a disincentivare gli investimenti, questi saranno i risultati ancora per molti molti anni.

  5. Alex, più che ostaggio io parlerei di connivenza . Cazzo ormai in italia , a nessun livello, si paga per i danni o per le malefatte che si compiono. Il vero grandissimo problema è questo.
    L’ex presidente del bayern Monaco si sta facendo due anni di galera per frode fiscale, in germania questa cosa è stata accolta quasi con normalità ed anche Hoeness ha accolto il suo arresto con serenità, della serie : ho sbagliato, pago.
    ve l’immaginate che fine farebbero TUTTi i nstri presidenti o AD se le leggi fossero applicate veramente?
    Finche c’è la moneta che gira, la merda del sistema la copri bene, quando finisce la moneta, viene a galla, ma in Italia non c’è nessuno che la porta via.

  6. In ogni caso la nostra nazionale è molto meno scarsa di quello che pensiamo. Vedrete.

  7. Invece secondo me siamo proprio scarsi, ma scarsi tanto.
    Andati in pensione gli ultimi resti della nazionale campione del mondo 2006, ci solo mezzi giocatori o pipponi inguardabili.
    Per come la vedo io sarà dura qualificarsi al prossimo mondiale (non all’europeo, visto che entreranno addirittura 24 squadre).
    L’unica speranza è far crescre DA SUBITO baldi giovani, ma comunque una strategia di questo tipo richiede molto tempo perchè dia dei frutti.

  8. L’anno scorso c’è stata la finale dell’europeo under 21. Le formazioni erano

    Italia (4-4-2): Bardi; Donati, Bianchetti, Caldirola, Regini; Florenzi, Rossi, Verratti, Insigne; Borini, Immobile. Panchina: Leali, Colombi, Biraghi, Capuano, Marrone, Bertolacci, Crimi, Gabbiadini, Destro, Sansone, Paloschi, Saponara.

    Adesso, ditemi voi un anno dopo cosa abbiamo ritrovato in nazionale A? Verratti, che manco doveva esserci, insigne e Immobile, per giunta in panca. Ci sarebbero Florenzi e Destro è vero, ma poi? In difesa, per dire, è un pianto.

    Nel 1986, stesso contesto solo che la formazione di allora
    Zenga, Ferri, Cravero, Francini, Baroni, Donadoni, Di Napoli, Matteoli, Giannini, Mancini, Vialli.
    è leggermente migliore, tant’è che dal 1988 ci fu l’immediato riscatto azzurro.

  9. però se ai nomi che hai citato tu aggiungiamo desciglio, elsha, alla fine 7/8 buoni su cui lavorare escono….è un punto di partenza, ci vorrebbe un ct con le palle che se ne frega dei senatori e fa tabula rasa.

    perin, bardi
    desci, caldirola
    verratti florenzi
    destro elsha insigne immobile

    dai ci si può lavorare bene.

  10. Una cosa che non capisco è perchè quando uno va a giocare all’estero regolarmente la nazionale si dimentica di lui.

  11. Perchè abbiamo dei tecnici minchioni che ancora credono che il miglior calcio si faccia in Italia, ed ancora non si sono abituati all’idea che gl’Italiani più forti possono tranquillamente ambire ad altre squadre oltre che le solite tre sorelle italiane.
    tabula rasa ad ogni livello. è quello che ci vuole.

  12. E’ scoppiata la bomba!

    Silvio, Silvio…So che ci leggi! Un ultimo ballo, dai!…un funerale vichingo! Comprati – e compraci – una squadra da scudetto, così da andartene in gloria!…è il destino, Silvio, il destino ti chiama all’ultima impresa! :winner: :rotfl: :seghino: :suca:

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