15 4 minuti 9 anni

Il paremetro zero a pelle non è simpatico a nessuno.
Tutti vorremmo vedere la società impegnarsi  spendere cifre adeguate a rinforzare la squadra. Perchè in una alta percentuale di casi chi spende di più (e meglio) vince.
Tutti inoltre vogliono la cd “programmazione” e, anch’essa, senza soldi è difficile se non impossibile da fare.

Il parametro zero invece è una sorta di arte dell’arrangiarsi, una sorta di tiriamo a campare. Siamo senza soldi? Raccattiamo quello che troviamo e viviamo alla giornata: se va bene sono un fenomeno, se va male non è costato nulla.
Tendenzialmente potrebbe sembrare un gioco dove si rischia di vincere, tanto, mentre la perdita è relativamente contentuta.
Ma è davvero sempre così?
Scorrendo la lista dei nostri parametri zero del passato scopriamo grandissimi giocatori, che tanto hanno dato alla causa, come tantissime ciofece assurde che non hanno fatto altro che ingolfare la prestigiosa panchina di San Siro e il monte ingaggi della nostra società.

Se da un lato (quello buono) troviamo: Tomasson, Leonardo, Cafù, Yepes, Van Bommel e Menez (per indicarne alcuni), l’altro lato della medaglia ci porta i nomi di: Vieri, Rivaldo, Dhorasoo, VogelOnyewu, Traorè, Essien, Flamini e Taiwo (sempre una piccola selezione).

La differenza sostanziale è che per acquistare questi giocatori a fine contratto devi garantire loro uno stipendio assai alto (Mexes, mi senti?) e solitamente anche abbastanza lungo. Il risultato è sotto gli occhi tutti: se va bene va bene, se va male va malissimo poichè ti tieni in rosa un giocatore scarso con un contratto oneroso e lunghissimo, praticamente impiazzabile, anche perchè assai spesso in età non più giovanissima.

Eh ma anche se spendi 20 milioni per un brocco poi non lo riesci a passare, TIFOSOTTO!” potrebbe sentenziare qualche vigile urbano.
Togliendo il fatto che solitamente (seppur con minusvalenze) poi quel giocatore lo riesci lo stesso a piazzare vi dirò una cosa strana: è proprio questo il bello.
La vita è fatta di scelte. Le scelte devono poter essere valutate per definire la bontà o no di un lavoratore.
Se un mio dirigente ha X milioni di euro di budget e li spende per comprare determinati giocatori che si rivelano poi scarsi, quel dirigente lo licenzio.
La formula del parametro zero invece è subdola perchè permette a chi la usa di mascherarsi sempre. Se va bene “è stata una grandissima intuizione di mercato del solito volpone”, se va male “non ha reso quanto aspettava ma pazienza, è costato zero!”.
Poi se quel parametro zero con contratto enorme pluriennale non vuole cambiare squadra (è un calciatore ma mica è scemo) la colpa è sua, perchè la società gli offre altre soluzioni, ma lui e la famiglia non vogliono spostarsi da Milano.
Strana la vita eh? Regali qualcosa a chi non se lo merita e poi costui non vuole più privarsene… Non c’è più religione proprio.

15 commenti su “What’s the Situation? Se costa zero…

  1. Non mi puoi mettere Flamini dalla parte di quelli andati male, ha reso meno di quello che si aspettava, ma il suo contributo l’ha dato, io farei cambio ora per averlo al posto di Essien o Muntari. Chiederei in prestito la bici al boss e riporterei a Londra uno di quei due, meglio Essien, e mi riprenderei immediatamente il francese.

    Comunque concordo sul post, anche se fa male poi si dice: Tanto è costato zero!

    Sticazzi, è costato zero come “costo” dell’acquisto, ma lo stipendio che gli dai è più alto di quello che gli daresti normalmente…

  2. La differenza sostanziale è che per acquistare questi giocatori a fine contratto devi garantire loro uno stipendio assai alto (Mexes, mi senti?) e solitamente anche abbastanza lungo.

    ecco, è questo uno degli aspetti che giocano a sfavore. Ora non tutti i parametri zero chiedono un botto d’ingaggio, ma basti pensare ad esempio all’alieno (Traoré per chi se lo fosse scordato) che si è faticato non poco a piazzarlo in Turchia proprio per lo stipendio alto o il già citato Mexes.

    Non è che la questione dei parametri zero sia deleteria, anzi a volte ha riservato piacevoli sorprese.
    Se è per quello le cazzate vengono fatte anche quando i giocatori li paghi, vedi ad esempio Matri, pagato un botto, inutile in quel momento perché serviva mettere la toppa da altre parti, osceno per rendimento e, non secondario, perché i quattrini sono stati, di fatto, regalati ai gobbi.

    A volte poi si legge che per piazzare questi fenomeni pallonari pompati per bene dai procuratori, e qui l’esempio più lampante è dato dal duo Raiola Balotelli dato che al Liveroppol si stanno mangiando già i coglioni e senza bisogno di depilarli peraltro, occorre contribuire a pagarne l’ingaggio.

  3. Ma il problema non è il parametro zero in sé. Quando per completare una rosa agguanti uno o due, anche tre parametri zero di cui hai bisogno, hai fatto un buon lavoro. Poi questi giocatori possono rendere oppure no, ma questa è un’incognita che presenta qualsiasi nuovo acquisto a prescindere dalla formula d’acquisizione. Soltanto che, al Milan, il parametro zero è diventata la regola. Una regola che fa schizzare alle stelle il monte ingaggi e fa sì che ogni anno si chiuda il bilancio in rosso, a parte qualche sporadica eccezione. Per non parlare di ciò che comporta il raccattare giocatori in questo modo: si ingaggia chi capita senza guardare troppo al ruolo e alle caratteristiche, poi saranno cazzi dell’allenatore adattarli. Peraltro – e l’abbiamo già visto varie volte – per “convincere” un procuratore ad indirizzare certi giocatori a parametro zero da noi, abbiamo dovuto fargli il “regalino”, ossia prenderci in squadra qualche altro suo parametro zero, in genere una pippa venuta a gonfiare la rosa – di conseguenza il monte ingaggi di cui sopra – oltre la necessità.

    P.s: io aspetterei prima di catalogare Menez fra quelli azzeccati. Non si sa mai.

  4. al Milan, il parametro zero è diventata la regola. Una regola che fa schizzare alle stelle il monte ingaggi e fa sì che ogni anno si chiuda il bilancio in rosso

    è questo il punto.
    Perchè il Milan insiste con questa strategia di mercato che ha chiaramente mostrato tutti i suoi enormi limiti sia economici che sportivi?
    Essendo certo che SB non ami sprecare i suoi soldi, sono ormai giunto alla conclusione che la strategia dei parametri 0 sia FORTEMENTE voluta dalla proprietà perchè gli ingaggi gonfiati permettano non so (e non voglio sapere) quali nefandezze fiscali, finanziarie, di bilancio.

  5. Ah, tanto per dire, attualmente 10 giocatori del Milan sono arrivati a parametro 0, quasi la metà della rosa.
    Sarei curioso di sapere se ci sono squadre che ne abbiano di più.

    Diego Lopez
    Michael Agazzi
    Philippe Mexès
    Alex
    Michael Essien
    Sulley Muntari
    Jérémy Ménez
    Riccardo Montolivo
    Fernando Torres
    Keisuke Honda.

  6. unisco un commento di ieri…

    Devi guarire dall’ossessione-Morganella. Ormai non verrà più, rassegnati!

    al post di oggi..Marcovan, dai tempo al tempo e aspetta un Morganella 30enne a fine contratto… :seghino:

    Il problema dei parametri zero è “il tropppo stroppia” che è ciò che sta accadendo a Milanello in questi ultimi anni..PErchè Van Bommel è arrivato, ma (oltre ad essere forte) insieme ad ibra, binho, boateng e cassano, investimenti pesanti. Menze (o anche Alex) è arrivato, ma insieme a agazzi, diego lopez, torres, essien poco prima..tutti parametri zero..

    Ci vorrebbe che i seghini dell’Olympiacos per una sera pensassero di non essere greci e magari pure i gobbi… così, tanto per rendere interessante il Campionato nostrano :mrgreen: :mrgreen:

    orco gggiuda che gufo :tie: :tie: :tie:

  7. A me Flamini e` sempre piaciuto

    E concordo con Marcovan, vedi un`occasione, lo prendi il parametro zero…

    Ma fare come il pelato e` inammissibile in qualsiasi azienda

    Il Milan, l`unico club al mondo a non avere da anni obiettivi sportivi.

    PS: Vedo quelle merde fare il rullo compressore in campionato e sucare cazzi a destra e a manca in Europa…ma non vi fa pensare?

  8. La “politica” del parametro zero al Milan è più anziana di quanto si tenda a ricordare.

    Io ricordo che arrivarono a parametro zero negli anni 90 giocatori fortissimi (Weah su tutti)e giocatori che hanno reso poco (la seconda tornata di olandesi presi dall’Ajax a p.0, Davids Reiziger e Kluivert, o Futre a fine carriera) e proprio qua sta il problema.
    Il problema non è tanto comprare a P.0 ma quando e come.
    Esempio: se prendi nel 95 Weah a P.0 ci sta. Ti serve una punta centrale, spendi soldi per Baggio, il giocatore è subito disponibile e pronto per giocare ad alti livelli, non è giovane ma è praticamente appena esploso. Va bene, ci sta.

    Altro discorso è quello di puntare un giocatore, e attendere la fine del contratto per comprarlo. Questo è stupido, ed è l’esempio di Kluivert. Kluivert ci segna nella finale del 95 e l’Ajax vince, come era costume del Milan del periodo (Savicevic, Desailly, Papin, Weah, Kluivert… Kutuzov) si compravano giocatori che avevano fatto bene contro di noi. Solo che prendiamo Weah e aspettiamo che Kluivert passi a zero per acquistarlo, il che significa 2 stagioni dove Kluivert era involuto e ci siamo fatti scappare i due veri fenomeni emergenti del periodo (Ronaldo e soprattutto Zidane a cui abbiamo preferito il compagno Dugarry)
    Quindi gli errori della dirigenza del Milan sono più antichi di quanto si creda, e più frequenti di quanto fatto ad esempio dalla Juve.
    Tanto che chi negli anni 90 seguiva il Milan, ricorderà come a metà anni 90 si diceva che il Milan non era più quello dei tempi d’oro da quando il Silvio era entrato in politica.

    Negli ultimi anni poi con la spending review si è passati all’ultimo modello, il peggiore di tutti, il modello Futre. Cioè, a differenza di Weah, si aspetta che un gran giocatore arrivi agli scoggioli della carriera per ingaggiarlo, combinando dei disastri senza pari. Il primo che ricordi fu appunto Futre, poi conosciamo tutti le prestazioni dei Beckham, Ronaldo, dei Shevchenko bis. Alle volte può andare bene, vedasi Cafu, ma col tempo tutti questi giocatori diventano comunque inutili o dannosi, quanti anni ha fatto bene Cafu? E quanto un giocatore così anziano può dare nel lungo periodo e nella programmazione?

    Ora si è arrivati all’ultimissimo stadio, oltre alle figurine, ossia qualunque giocatore va preso a P.0 combinando disastri, andando a strapagare gente finita o dando stipendi assurdi a giocatori tipo Traorè. Non è quindi il tipo d’acquisto a far male, anzi, pagare il giusto stipendio a un P.0 utile è una manna, ma le modalità. Frutto di scarsa programmazione (o come fatto giustamente notare di doppi fini)

  9. A parte la piccola inessattezza su Giorgione Weah (http://it.wikipedia.org/wiki/George_Weah#Milan) che in realtà fu pagato, concordo in toto con le riflessioni di Zvone.
    I mali di questo Milan vengono da lontano, da un modo di fare e intendere calcio che già mostrava scricchiolii 20 anni fa e se il palazzo non crollò allora fu perchè tra il 1999 e il 2002 Silvietto sganciò fior di milioni per i vari Nesta, Sheva, Pirlo, Gattuso, Ruicosta, Inzaghi, etc.
    Ora, senza più i campioni e senza più i milioni di SB, tutti i nodi vengono al pettine.

  10. Mah,
    il punto dipartenza è il progetto sportivo, magari ci fossero sul mercato tutti parametri zero che potessero essere adeguati alla realizzazione del progetto sportivo.No dico c’è qualcosa di male? Non avendo noi un progetto sportivo, i parametri zero sono attualmente presi ad minchiam, in base al nome o a qualche tornaconto del caso. i risultati si vedono.

  11. Scusate se mi permetto ma a mio modo di vedere il punto non è la politica societaria sulle quali noi possiamo dare giudizi, ma che rimane esclusiva (ci mancherebbe) di chi la società la gestisce.

    Quello che fa più incazzare molti nel blog e anche molti altri tifosi è la mancanza assoluta di coerenza e trasparenza.

    Da anni ci vogliono far fare le nozze con i fichi secchi e se qualcuno osa far notare che c’è enorme discrepanza tra dichiarazioni e fatti si becca pure del non evoluto!

    Il discorso di zvone lo condivido in parte perché fino al 2002 comunque, si erano allestite rose più o meno competitive. Ovviamente per i motivi che segnalavi tu (leggasi cash speso!).

    Perchè il Milan insiste con questa strategia di mercato che ha chiaramente mostrato tutti i suoi enormi limiti sia economici che sportivi?

    Perché come si diceva sopra questo offre una scusa in caso di fallimento. Senza contare i vari capri espiatori che si trovano di volta in volta…

  12. Lapinsù ha ragione, peccato che il mio errore non fa altro che peggiorare gli effetti del mio ragionamento 😐 😐
    Diciamo che il modo di fare alla SilvioB che ha fatto godere anche me, assomiglia più a una modalità Psg-Man City che al modello Barca per tanti anni dominante. Cioè, si punta sui grandi nomi sui milioni e solo con quelli si vince. Per chi ricorda i Galacticos, ora anche tra chi può spendere vale più il modello Zidanes y Pavones (campioni e cantera)
    Il Silvio ha avuto la fortuna di imbastire una squadra su un Milan giovanile che ti metteva a disposizione fior di campioni, aggiungi a Baresi Tassotti Maldini Rijkard Gullit e Van Basten e vinci.

    Ora che mancano i Baresi Tassotti Maldini, al massimo si possono comprare Ibra Thiago e Cavani, ma mancano i soldi.
    Ecco perchè il modello non funziona più, e prima confessiamolo funzionava a sprazzi.
    Non cambierei una delle mie champions per trenta scudetti dei gobbastri ma va ammesso che da Moggi in poi la loro continuità noi ce la siamo sognata, e loro hanno utilizzato meno milioni e più programmazione. Prima puntellavamo con grandi dirigenti (Leonardo) ora ve lo vedete zio fester che scopre un Pogba o un Suarez?

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