16 3 minuti 9 anni

La lite tra Amelia e Bonera è ora di dominio pubblico.
Nel mondo rossonero si sapeva con certezza che qualcosa di poco chiaro fosse successo all’interno di quel pullman già da molto tempo, mancano solo i nomi dei protagonisti.
Questo è solo  l’ultimo episodio disdicevole riguardante l’universo rossonero arrivato sotto la luce dei riflettori.
Il che, se ci riflettete un attimo, può sembrare assai strano.
Fino a qualche anno fa eravamo abituati a vedere Milanello come un ambiente sano e privo di litigi, almeno dall’esterno.
Chiunque non sia un gonzo o un dispensatore di patenti di tifo sapeva chiaramente che i litigi e, perchè no, anche qualche rissa erano pane non dico quotidiano ma frequente, però la notizia non c’era quasi mai.
Ora sembra che le vicende di Milanello si svolgano sotto un enorme campana di vetro e, diciamocela tutta, non è un bene.

Fino a qualche anno fa era sicuramente più possibile “controllare” le fughe di notizie, internet e i social media non avevano lo stesso impatto attuale, ma il Milan come società capace di gestire alla grande ogni problema forse è solo un ricordo.
Dai tweet della moglie di Pazzini, alle e-mail di Seedorf, passando per la rissa Ibra-Onyewu e i ritardi di Ronaldinho ci sono proprio tutte.

Ora, capiamoci bene, nel 2014 è praticamente impossibile, se non nei campi di concetramento della Korea del Nord, isolarsi dal mondo esterno ma quello che accade nel nostro ambiente ha del clamoroso.
Una volta lo spogliatoio del Milan era retto dai grandi senatori che facevano da collante tra i nuovi arrivi e il vecchio nucleo. Gente come Maldini, Nesta, Ambrosini, Gattuso ti costringevano (anche fisicamente) a comportarti in maniera adeguata alla maglia che indossavi. Ora il nostro spogliatoio è un insieme di clan come manco i sobborghi di una malfamata città sudamericana e se i senatori sono i vari Bonera ed Abbiati, che si rifiutano di salutare tifosi arrivati da chissà dove solo per vederli, capite che si è alla frutta.
Siamo talmente alla frutta da esultare per uno schiaffone dato da Amelia a quello che da alcuni prezzolati viene chiamato “ultima bandiera”.
Amelia, sì proprio quel portiere scarso che probabilmente tra 10 anni verrà più ricordato per questa pizza in faccia al bresciano che per l’effettivo apporto alla nostra causa.

La leggenda di Milanello Bianco (inventata dai nostri cugini) è più una bella storia del passato. Passato in cui si vinceva, passato in cui si era Milan, passato in cui l’entusiasmo arrivava a suon di vittorie. Un passato che ora non c’è più.

16 commenti su “What’s the Situation? C’era una volta Milanello Bianco…

  1. Appunto “c’era una volta…”.

    Ora che è rimasto di quel Milan? Solo il nome, e non so neanche fino a quando! Già ci stanno provando con il logo, tra un po’ penseranno sul serio anche a cambiare il nome magari in “A.C. Piersilviomilan spcs” dove spcs sta per “società per cazzi sua”…

    Sono avvilito e nauseato, certo ci sono problemi ben più seri in questo momento della vita, ma uno che si vuole rilassare col calcio, con la propria squadra, certamente finisce per avvilirsi ancora di più.

  2. buongiorno…
    queste cose sono sempre successe e sempre succederanno.
    La differenza sta nel fatto che una volta si risolvevano nello spogliatoio e la Società faceva scudo, oggi l’etica dello spogliatoio è andata a farsi fottere alla stessa velocità del propagarsi delle informazioni sui social: rapidissimamente.

    Se poi ci si mettono anche le mogli et similia a fare da scudieri ai nostri eroi pallonari, beh… non pretendiamo poi che questi tirino fuori i coglioni sul campo da gioco.

    P.S. Auguri, cagionevole stalker :winner:

  3. Ah guarda, i tweet delle mogli che ficcano il naso nelle decisioni tecniche sono una roba che mi manda in bestia.

    Certe cose sono sempre successe in tutte le squadre, anche nella nostra, anche in tempi in cui la situazione era ben più rosea. Gli spifferi sono aumentati perché, non essendo più quello sportivo l’obbiettivo principale, si lascia trapelare ad arte ciò che serve (Ibra spacca spogliatoi, Balotelli combina cazzate, Seedorf testa di minchia eccetera).

    Amelia che vuota il sacco è una cosa diversa, si tratta di un ex che dice quel che gli pare. Poteva senz’altro risparmiarselo (ma comunque qualcosa si sapeva già), però è interessante sapere che tipo di persone sono quelle che dovrebbero dare l’esempio ai giovani e ai nuovi arrivati.

  4. io continuo a pensare che quando non vogliono far uscire qualcosa continuano a non farla uscire

    se qualcosa fanno uscire serve a qualcosa

    non ci vedo anarchia ma precisi dettami

    far uscire di lite fra giocatori nel pullman può servire a dire “eh ma con seedorf vedete come lo spogliatoio è spaccato”

  5. Passato in cui si vinceva, passato in cui si era Milan, passato in cui l’entusiasmo arrivava a suon di vittorie. Un passato che ora non c’è più.

    AMEN

    Nessun Berlusconi ieri allo stadio, ma non si vergognano nemmeno un po’?
    5.000 persone con nemmeno 15.000 euro di introiti, credo sia costato di più il solo banchetto da Giannino…
    che figura ragazzi, che figure…
    io la partita l’ho vista in differita, ma a metà (DI ENTRAMBI I TEMPI) mi sono addormentato….

    zebina venne pestato da ibra ai tempi della juve (non so se ne parli nel libro), e zebinà per un mese andò in giro con l’occhio birbo.
    contra invece fece a botte con davids,potessi riesumarne uno sarebbe proprio edgarone!

    uuuuh vero, errore mio :seghino:
    la storia di Ibra e Zebina c’era nel suo libro.

  6. E’ indubbio che il crepuscolo del Milan si veda anche negli spifferi sempre più frequenti che colpiscono lo spogliatoio, anche se comunque credo che Galliani influenzi ancora molti giornalisti che bazzicano a Milanello, potendo quindi incidere su come e quando fare uscire certe notizie,

  7. non sono d’accordo. i problemi nello spogliatoio del milan (e di tutte le altre squadre del mondo) ci sono sempre stati.

    ricordo scazzi, diventati pubblici, tra maldini e boban, tra shevchenko e tutto il resto dello spogliatoio, tra costacurta e davids, per non parlare di gullit andando ancora indietro nel tempo….

    il punto vero è che mentre prima queste storie riguardavano mostri sacri rossoneri, e quindi le accettavamo senza problemi (anche perchè alla fine si vinceva), sapere che la nostra maglia viene “sporcata” da due come amelia e bonera, di sicuro mi fa girare molto più le palle.

  8. E’ anche Vero che ai tempi di Boban e maldini non c’erano i social, ne i blog, ne tremila emittenti private sul digitale…amplificandosi l’offerta di informazione si amplifica anche la notizia stessa…

    per quanto riguarda , nessuno mi toglie dalla testa che i “tuit ” delle zocc…ehm, mogli fidanzate e varie sono Super telecomandati…non esiste , se uno dice alla moglie di non azzardarsi per questioni di professionalità, sono sicuro che lei non lo farebbe mai.

    sono i giocatori che sono molto meno professionali e visto che non possono parlare delegano…

  9. Grazie mille seghini.
    Sono uscito di casa alle 7 e ci torno ora dopo aver fatto 8 ore di convegno su Beccaria. Peggio di venti bottiglie di rum.

    Stasera si festeggia un po’ poi vedremo il da farsi.

  10. Ricordati di usare sempre le precauzioni: chiedi prima “Quant’è?” e non dire mai “Ti è piaciuto?”. :seghino: :seghino:
    :mrgreen:

  11. E prima butta una mano laggiù dove non batte il sole. Che non ci sia la sorpresina.

  12. E giacché siamo in vena di auguri, buon compleanno anche a questo qui

    ragazzi, questo aveva un piede solo, ma era una vera furia.

I commenti sono chiusi.