23 5 minuti 7 anni

Al di là del risultato negativo, che mi ha seccato ma non privato del sonno, la partita di ieri sera ha offerto diversi spunti di riflessione. Sulle cosiddette seconde linee, su alcuni nuovi acquisti, sul VAR, sulla fascia di capitano.

Le seconde linee, che poi erano le prime lo scorso anno, hanno dimostrato molto impegno, tanta rassegnazione per il declassamento (almeno per ora), una buona condizione. Ma anche gli stessi limiti di sempre. E’ inutile che faccia nomi ed elenchi pregi (pochi) e difetti (tanti) di questi giocatori, l’abbiamo già fatto mille volte; spendo due parole soltanto per Locatelli, autore ieri sera di una buona prova: il dilemma è se cederlo in prestito affinché vada a farsi le ossa  giocando con continuità, oppure tenerlo come tredicesimo-quattordicesimo uomo per farlo crescere all’ombra di un buon maestro come Biglia. Telegraficamente la mia opinione: la seconda che ho detto.

I nuovi acquisti. Andrè Silva è oggettivamente indietro come condizione. La Confederations Cup ha lasciato qualche segno, ed è normale, inoltre il ragazzo mi sembra ancora un tantino spaesato, forse frastornato da una svolta così importante di carriera, certamente in difficoltà in meccanismi nuovi e ancora da mettere a punto. Però non occorre un espertone di pallone per scorgere in lui potenzialità tecniche e fisiche enormi. C’è chi l’ha già bollato come bidone, e trovo che ciò sia incommentabile. Lo stesso vale per Hakan Çalhanoğlu, la cui condizione non è ancora al meglio ma possiede doti tecniche indiscutibili e ha un piedino che la mette dove vuole. Non lo vedo molto bene a centrocampo, credo debba giocare più avanzato, ma per fortuna non devo decidere io; spero che Montella abbia le idee chiare su come metterlo in campo, poiché francamente stento a capire quale sia il suo progetto, per quanto concerne il turco ma anche in generale. Staremo a vedere, ma anche in questo caso preferisco ignorare i giudizi trancianti che ho letto sul giocatore.

Il VAR. Ritengo sia un’ottima idea. Tutto è migliorabile e dovranno essere messe a punto alcune procedure di utilizzo, e pensare di terminare una gara perfetta sotto l’aspetto regolamentare sarebbe pura utopia, ma l’importanza di questo strumento è innegabile. Prendiamo la partita di ieri: senza il VAR,  il risultato finale sarebbe stato senza ombra di dubbio falsato. Lasciamo stare l’andamento del gioco, basandosi essenzialmente su quello forse il Milan avrebbe meritato qualcosa in più, ma nel calcio gli episodi hanno un’importanza primaria, e gli episodi alla fine sono stati favorevoli al Betis. Tuttavia, senza il VAR, il gol di Silva sarebbe stato convalidato, il fallo di mano in area di Hakan non avrebbe causato il rigore e sarebbero state commesse due grosse ingiustizie ai danni degli spagnoli. Quella di ieri era un’amichevole che non contava un cippa, ma se il contesto fosse stato differente avrebbe vinto un grande trofeo o passato un turno una squadra che, secondo il regolamento, non l’avrebbe meritato. Poi esistono i romanticoni del tipo “l’errore arbitrale fa parte del fascino del calcio”, ma in genere questi romanticoni sono gobbi, o giornalai che hanno fondato la propria popolarità su becere polemiche. Personalmente gli errori arbitrali non mi piacciono, così come non mi piacciono le infinite polemiche che ne conseguono, quindi fanculo al romanticismo. Certo, come dicevo prima bisognerà studiare qualcosa per migliorare l’utilizzo di questo VAR, poiché così oggettivamente non va bene. Da amante del basket suggerisco il tempo effettivo (due tempi da trenta minuti), che peraltro eliminerebbe svariati altri equivoci, e  da amante del tennis inserirei qualcosa tipo il challenge, ossia la limitazione di utilizzo dello strumento elettronico a due episodi per tempo (è un numero buttato lì, ovviamente). Se fosse sempre esistito il VAR, credetemi,  altro che “35 sul campo” e vergogne di questo tipo.

La fascia di capitano. Capisco che faccia un certo effetto vederla indossata da Bonucci, un effetto per alcuni sgradevole. Pure a me la cosa provoca sentimenti bizzarri, contrastanti, lo ammetto, devo dire però che più passa il tempo più mi sto abituando all’idea. Non provo nulla di sgradevole, insomma. Leo è un grande giocatore, ha carattere, grinta, carisma. Un po’ testa di cazzo, ma il Milan è una squadra professionistica, non dell’oratorio. E poi tutti i grandi giocatori sono un po’ testa di cazzo, chi più chi meno, se non lo fossero molto probabilmente non sarebbero diventati così grandi in un mondo così competitivo. Per cui facciamola finita con i tafazzismi, la fascia di capitano, sempre che la nomina sia definitiva, è avvolta in un braccio più che degno.

 

 

23 commenti su “Semplice amichevole, ma piena di spunti

  1. Concordo su tutto MarcoVan, per quanto riguarda il VAR, finchè sarà a DISCREZIONE dell’arbitro quando utilizzarla, beh ne vedremo delle belle.

    Proporrei come nel Volley, una chiamata a tempo per le squadre e se il VAR ti dà ragione allora non perdi la possibilità di chiamare, altrimenti se hai torto ti viene scalata.

    Aspettiamo a dare giudizi, ci sono 10 giocatori nuovi che si devono ambientare, ora l’importante è passare il turno, e poi si inizia a fare sul serio in Campionato, lì potremo arrabbiarci, non perchè sperimenta in amichevole

  2. Ciao ragazzi, è da un po’ che non ci si sente ma vi Lurko sempre con affetto.

    La nuova dirigenza ha già avuto l’effetto di farmi rinnovare la cuore rossonero ()e di riaccendere gli entusiasmi in tutti noi. E magari mi iscrivo anche al Milan club di zona visto che quest’anno avranno come super ospite il grande Franco Baresi!

    Concordo sul fatto che si debba centellinare l’uso della VAR. Pensavo l’avessero già introdotto questo concetto ma evidentemente si dovrà affinare il tutto.

    Ho visto un buon Suso, e veder Bonucci che continua a parlare con l’arbitro mi fa molto piacere… quando prima come capitano avevamo Montolivo…beh che dire…non mi farei troppe pippe mentali sulla scelta a chi assegnare la fascia.

  3. Ciao Marco!

    Sì M90, concordo. Il challenge nel tennis funziona più o meno come nel volley. Nel tennis ogni giocatore ha il diritto di far consultare l’Occhio di Falco (il VAR del tennis) tre volte per set più una nel tie-break (quest’ultima credo solo durante i primi punti, ma non prenderlo per oro colato), se il richiedente ha ragione il numero di richieste possibili rimane inalterato. Ed è molto importante quello che hai ricordato, e che io invece nel post ho colpevolmente scordato di scrivere: devono essere le squadre a chiedere la verifica, non l’arbitro. Questo è fondamentale, perché sappiamo quanto sarebbero restii alcuni arbitri italiani a chiedere la verifica a sfavore di una famosa squadra, e quanto invece solerti a chiederla a sfavore di altre.

  4. devono essere le squadre a chiedere la verifica, non l’arbitro

    Quanto mai d’accordo! E aggiungo che se fosse così, sicuramente l’episodio del rigore il Betis non l’avrebbe mai chiesto.
    La VAR è sicuramente obiettiva sui fuorigioco, ma sui falli di mano lascerà molto spesso ombre di dubbio. Sul rigore fischiato ai gobbi al 96′ la VAR non avrebbe potuto incidere.

    Sulla squadra, premesso che praticamente non ho vista la partita, c’è da sottolineare la nostra cronica difficoltà ad andare a rete. I gol su azione sono col contagocce e se non arriva una punta vera, ma proprio vera, continueremo a perdere partite come quelle di ieri sera. Devo constatare purtroppo che Montella non riesce a trovare variazioni di gioco capaci di sfruttare le qualità delle quali dispone. Lo dico a malincuore perchè sono uno che l’ha sempre difeso a spada tratta, ma ho la sensazione che abbia bisogno di giocatori da adattare al suo gioco, anziché trovare un gioco per i giocatori che dispone.

  5. Per quanto riguarda la fascia di capitano, confesso che anche a me fa un di stacco vederla al braccio di Bonucci. Tuttavia se penso chi l’ha infangata negli ultimi anni non posso che rallegrarmi. L’unico aspetto che mi fa preoccupare è la possibilità che questa scelta imposta dall’alto possa aver dato fastidio agli altri giocatori (le dichiarazioni di Bonaventura nel post-Craiova erano un filino polemiche sull’argomento) generando quindi tensioni molto pericolose in un gruppo composto per la le metà da giocatori nuovi.

  6. Eh Lapinsù, ma lo sai qual è il problema? Bonaventura, gli piaccia o no, sarà in rotazione con qualcun altro, Bonucci, salute permettendo, assolutamente no. Jack è forte, serio, degno della fascia, ma un capitano credibile deve essere titolare indiscusso, ecco perché quella di Leo è una candidatura più forte rispetto alla sua.

  7. Si, sono d’accordo con te anche perchè c’è un altro aspetto: il carisma. Jack, benchè bravissimo, mi sembra un ragazzo timido e schivo, mentre il Milan ora ha bisogno di un leader forte che sappia dosare con giusta misura bastone e carota e, soprattutto che dia l’esempio in campo e fuori. Per questo ritengo la scelta del pur antipatico Bonucci quella più giusta (in alternativa, la fascia l’avrei data a Biglia, anche lui nuovo arrivato).

    Il mio discorso però aveva un’altra sfumatura: i “senatori” (come per l’appunto Jack, Abate, Montolivo, Zapata, etc) potrebbero aver trovato di cattivo gusto la scelta di dare la fascia a Bonucci (e se l’ha fatto capire tra le righe Bonaventura di solito molto neutro nelle dichiarazioni significa che qualcosa sotto c’è) ed avere all’interno dello spogliatoio un gruppo abbastanza nutrito di giocatori che non vedono di buon occhio la scelta della società può creare problemi e antipatie tra i membri del gruppo. E in una squadra composta per metà di nuovi e senza uno zoccolo duro di Senatori (questa volta con la S maiuscola, perchè mi riferisco a gente come Baresi, Maldini, Gattuso, Seedorf, etc) a tenere dritto il timone, il rischio di sbandate è dietro l’angolo e la possibilità che la squadra si spacchi in gruppetti sarebbe una vera iattura.

  8. e allora si prendono gli scontenti e li si buttano fuori dai coglioni.

  9. i “senatori” (come per l’appunto Jack, Abate, Montolivo, Zapata, etc) potrebbero aver trovato di cattivo gusto la scelta di dare la fascia a Bonucci … Jack, Abate, Montolivo, Zapata

    sono un gruppo che ci ha portato dal 6 posto in giù, mi dispiacerebbe solo per Jack.
    Ma è gente che se gioca di malavoglia finisce in panca o in tribuna senza problemi.

    Io ho un debole e l’avrò sempre per Locatelli, Cutrone, Calabria e Donnarumma. I ragazzi cresciuti in rossonero.

    Hanno talento devono imparare: ad imparare, a non accontentarsi a cercare la perfezione in modo maniacale, ad incazzarsi duri con se stessi quando perdono.
    Possono imparare da Bonucci e da Jack forse… di sicuro non da Montolivo, Zapata e Abate

  10. la capra l’ha presa in culo un’altra volta, e con questa son 5 le finali perse: col napoli, col milan, col barca,col real e con la lazio. non male.

    de sciglio invece ha già colpito.

  11. Ahahahahahah la capra….
    Un mediocre allenatore capace di vincere quello che chiunque altro vincerebbe. Un poveraccio che si è sempre scontrato con giocatori di personalità pensando di essere lui il protagonista vincente. Impagabile la sua faccia sul gol di Murgia.
    Adesso gli si è affiancato anche il caprettino tanto amato dai tempi nostri… Lukaku gli ha passeggiato sopra in maniera indecente per un qualunque difensore.
    Ancora una volta… alzala Gigi, alzala :winner: :winner: :winner:

  12. Infatti il grande Conte in Europa, con una Juve parimenti forte, aveva fatto figuroni indimenticabili (sono un suo estimatore, ma la realtà non va sottaciuta). Uno che vince quattro scudetti, tre coppe Italia, si fa due finali di Champions perdendole contro due squadre leggendarie sarebbe un mediocre? Ma per favore. Va bene l’antipatia, ma sostenere l’insostenibile mi pare eccessivo. Gli scontri con le forti personalità mi fanno ridere. I due mostri sacri della nostra panca, Sacchi e Capello, dopo tre anni stavano sui coglioni a mezza rosa, è cronaca dell’epoca, anche se ora, col passare del tempo e grazie alla saggezza data dall’età, molti di quei giocatori tessono le lodi dei loro ex maestri (ma farlo ora è un tantino più facile). Tra l’altro il primo, Sacchi, aveva grossi problemi con Van Basten, il secondo, Capello, li aveva con Gullit, col quale si scontrò anche fisicamente.

    Boh, la vostra ossessione per Allegri non la capirò mai.

  13. Questione di punti di vista Marcovan. Io non capirò mai il tuo debole per la capra… ma il mondo è bello perchè e vario.
    Paragonare Sacchi e Capello a lui è pura blasfemia e non solo per la differenza di quello che hanno vinto.
    Restano le cinque finali perse. E, se Real e Barcellona sono mostri sacri, Napoli, Milan (quel Milan) e Lazio non proprio. L’uomo non sa vincere quando conta vincere e che spacchi lo spogliatoio è cosa provata al Milan e alla Juve.
    Certo che anche Sacchi e Capello hanno avuto i loro attriti, ma vincevano tutto quello che c’era da vincere e il primo Milan di Arrigo, in assoluto, forse non aveva una rosa superiore all’ultima Juve.
    Per finire, Conte ha comunque fatto dai gobbi un po’ quello che Sacchi aveva fatto da noi. Peccato che acciughina non abbia fatto come Capello…

  14. Guarda, potrei smontarti la frase “tutto quello che c’era da vincere” in mille modi ma non lo farò, poiché trovo disdicevole giudicare gli allenatori in base a ciò che hanno perso invece che in base a ciò che hanno vinto.

    In ogni caso, il paragone con Sacchi e Capello riguardava chiaramente la propensione a scontrarsi con le personalità forti, non al valore o alle vittorie. E non ho un debole per Allegri, che considero niente di più che un buon allenatore: ho un debole per l’equilibrio nei giudizi.

  15. Effettivamente ci vuole equilibrio nei giudizi. Ed un giudizio equilibrato non può non notare che i campionati vinti, vista la netta nettissima superiorità della rosa, la Juve li avrebbe vinti con chiunque in panca , provate a scambiare sarri/Allegri o Spalletti/Allegri e ditemi se sarebbe qualcosa.
    le finali invece le partite secche sono un’altra cosa e li anche la squadra più debole può dire la sua. E di quelle Allegri ne ha perse più di quelle che ha vinto. Gli si possono riconoscere le finali di Champions sicuramente, ma due finali raggiunte non faranno mai di lui un allenatore da big. Alla Juve c’è finito perché la Juve non aveva alternative. Non dimentichiamocelo.

  16. Su “quello che c’era da vincere” era una esemplificazione. Lo so perfettamente che Sacchi e Capello hanno perso.. e tanto. Ma hanno, uno dopo l’altro, portato al Milan e al calcio italiano tanta roba che prima non c’era. Per la verità nel merito c’entra anche (mamma mia cosa dico) un certo Berlusconi, ma osare tanto, anche dimenticandosi per un momento della politica, spesso per noi rossoneri duri e puri sembra un’eresia.
    Purtroppo Allegri è stato usato come grimaldello per l’ultimo periodo (infausto, disastroso e ignobile) del presidente (più vincente?) più longevo della nostra storia. Errore madornale.
    Ma era ed è una capra, aziendalista (eufemismo di servo) e semplice manovale del calcio.
    Forse non sono equilibrato, ma il calcio è cuore e passione, e pensare ad Allegri come un buon allenatore mi ribolle il sangue. Non ha lasciato nulla, dico nulla, nei cuori di noi rossoneri, come non lasciò nulla Zaccheroni con il suo scudetto del centenario.
    Fortunatamente adesso siamo al Milan 2.0. Resettiamo tutto e riprendiamo a tifare senza se e senza ma.
    Juve merda e Inter anche!!!

  17. Ah, la Juve avrebbe vinto con chiunque in panca. Prendo quindi atto che quando Allegri vince è merito della squadra, quando perde è colpa sua. E prendo atto che l’aggettivo “buono” attribuito a uno che ha vinto 4 scudetti e perso due finali di Champions contro due squadroni (battuti entrambi nelle due edizioni nelle fasi a eliminazione, peraltro), fa ribollire il sangue. Per carità, sono il primo a sostenere che l’allenatore nella maggior parte dei casi conta il giusto e al massimo può fare qualche danno, ma se questi sono giudizi equilibrati…

  18. Perché con La Rosa che aveva se ci fossero stati sarri, ventura, mancini, Spalletti o Montella sarebbe cambiato qualcosa? Con quelle Rose lì? Negl’ultimi 6 anni si è giocato il campionato solo per sapere chi arrivava dal secondo in poi.

  19. Marcovan, Allegri è un tasto dolente che quando lo si tocca ti da fastidio. Non so perchè, ma hai una certa affezione per quest’uomo (come allenatore s’intende :wink:).
    L’acciughina non è amato quasi da nessun milanista e, ti dirò di più, non è neppure troppo ben visto anche da parte di fede gobba. Forse qualche motivo ci sarà.
    Comunque non mi hai risposto a tono. Hai ripetuto lo stesso ritornello. Non sono quegli scudetti che fanno grande l’allenatore, ma le cinque finali perse sono invece un serio indice che manca qualcosa. L’ultima col Real si può perdere sicuramente, ma dipende il modo come la si è persa. Le rotture con Bonucci e Dani Alves sono poi un altro serio indicatore.
    Ma va bene così… come ho detto sopra… il mondo è bello perchè è vario.
    Buon Ferragosto!!!

  20. A me pareva di avere risposto a tono e in maniera esaustiva, ma mi sarò distratto.

    Ma per carità, ciascuno la pensi come vuole su Allegri, su Berlusca, su chiunque non sia mio parente stretto. Ci mancherebbe altro.

  21. Bacca in prestito col rischio che il prossimo anno ce lo ritroviamo di nuovo sul groppone. Sempre che tra oggi e domani non salti l’accordo…

    Evidentemente nessuno crede in lui.

    Io per la questione “Allegri” sono più per quanto afferma il Boss. La juve non è l’ultima società italiana, anzi… può darsi che all’inizio gli abbiamo affidato la panchina bollente di Conte in modo da esserne capro espiatorio in caso di fallimento.

    Invece secondo me e secondo alcuni intenditori ha fatto anche meglio del diversamente capelluto. Ora che faccia qualche errore ci sta, ma che sia uno scarso dai!!!!!!
    Certo aveva una rosa mostruosa rispetto alle altre, ma ciò non toglie i suoi indubbi meriti come per esempio ha gestito il reparto offensivo lo scorso anno inventandosi Mandzukic ala.

  22. Onestamente non capirò mai l’odio profondo che vaste schiere del tifo milanista ha per Allegri.

    A me non sta nè simpatico nè antipatico, lo giudico per il suo palmares e, più in generale, per i risultati raggiunti.

    Al Milan ha fatto 3 stagioni intere:
    – nella prima ha vinto lo scudetto, battendo tra l’altro l’inter del Triplete, quindi tutti zitti
    – il secondo anno perso lo scudetto (L’UNICO AD AVERLO PERSO CON IBRAHHAHAHAHAHAH) però nessuno si ricorda che quello fu l’anno del gol di Muntari e del non gol di Robinho a Catania. Due torti clamorosi (soprattutto il primo) che hanno condizionato pesantemente la stagione
    – nella terza stagione centrò la qualificazione alla champions con una squadra di scappati di casa dove era stati ceduti Ibra, Silva e Cassano e presi solo Zapata e Pazzini

    Certamente fu partecipe del ridimensionamento, ma cosa avrebbe dovuto fare? dimettersi perchè gli vendevano i giocatori? Incatenarsi a Milanello perchè non SB non cacciava il grano?

    Capitolo Juve: è vero che ha avuto sempre una rosa fortissima, però questo da solo da non basta (chiedetelo al Moratti pre-calciopoli) perchè i giocatori bisogna metterli insieme in campo.
    Di più: ha raggiungo due finali in 3 anni e (questo non lo fa notare nessuno mai) con due squadre titolari stravolte nel modulo e negli uomini.

    Ora, lungi da me dire che sia un genio della panchina (non lo sono neppure Mourinho e Ancelotti, se è per questo), però è uno che i risultati li porta a casa. Non fara un gioco spumeggiante, ma se è per questo non lo faceva neppure Capello, come non lo fa Mourimho e in fondo in fondo nemmeno Ancelotti.

    Allegri è un buon allenatore, non un fenomeno. Ha fatto cazzate, vero, ma ne ha prese anche molte giuste.
    Chi lo critica lo fa con pregiudizio, forse perchè gli rammenta l’inizio dell’epoca più buia del Milan Berlusconiano.

  23. Ecco, quello di Lapinsù è ciò che intendevo per “giudizio equilibrato”. Che qualcuno potrebbe scambiare per reazione a un “tasto dolente” o difesa per eccessiva “affezione”, ma non io.

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