11 5 minuti 6 anni

A me la pausa per le nazionali mette una grande tristezza. Mi riferisco al settore del mio cervello riservato ai passatempi, naturalmente, lo preciso ogni volta e so che questo potrebbe risultare stucchevole; se lo è chiedo venia, ma per me è un dettaglio importante. Comunque dicevo, grande tristezza. Innanzi tutto perché non ci sono le partite, e questo è scontato. Ma anche perché si sa, senza calcio giocato la mente degli addetti ai lavori tende a lavorare alacremente di fantasia. Non che m’importi granché di ciò che viene detto (dopo   Ronaldo panchinaro alla Juventus nulla può più scalfire il mio aplomb), però, giacché è ormai palese anche ai più scettici che il Milan non gode di eccessive simpatie mediatiche, se posso evitare le cazzate è meglio. Vorrei che si giocasse sempre, insomma, per lo meno d’inverno.

Però magari a noi (inteso come squadra) una pausa farà bene. Servirà a tamponare le ferite e a fermare l’emorragia. Almeno si spera. Non abbiamo trascorso bene l’ultimo mese, bisogna ammetterlo. E’ accaduto qualcosa che ha gettato una cascata d’acqua sul fuoco del nostro (inteso come tifoseria) entusiasmo, per  anni nostro malgrado forzatamente represso (che frase poetica, ditelo). La scorsa estate è stata memorabile: colpi di mercato costosi e sulla carta di spessore, uno dietro l’altro, senza tante umilianti sceneggiate, con poche fandonie e tanta concretezza. Una nuova società, un nuovo modo di agire, di comunicare, risposte rapide e circostanziate ai numerosi attacchi mediatici. Una bellezza. C’è stato un momento in cui Fassone, quanto a fans, faceva schiattare d’invidia il Paul McCartney dei tempi d’oro, e Mirabelli il John Lennon. Montella era addirittura diventato un allenatore presentabile, e per la tifoseria milanista degli ultimi anni ciò rappresentava un evento straordinario. Tutti in cuor nostro eravamo perfettamente consapevoli che il campo avrebbe presentato un po’ di difficoltà, ma ci siamo goduti il momento. Ora però c’è tanto scoramento. Le difficoltà sono state maggiori rispetto al previsto; Fassone e Mirabelli hanno ancora un sacco di fans, ma come numero sembrano un po’ scesi al livello di Ariza, diciamo. Mentre Montella beh, è tornato l’impresentabile di prima.

Rassicuratevi, non vi tedierò con lunghe analisi sui perché e i percome di questo ritorno alla dura realtà. Anche perché francamente questi perché e percome mi sfuggono. Come tutti mi aspettavo delle difficoltà,  ma come tutti non così tante. Non mi aspettavo un Bonucci così, una confusione tattica così, una confusione mentale da parte dell’allenatore così. Il dubbio che sia stata errata la scelta societaria di stravolgere in quel modo la rosa sorge, è innegabile. Forse sarebbe stato meglio operare nel modo alternativo, quello che aveva rivelato Fassone nel corso di un’intervista (quando ancora era Paul McCartney), ovvero procedere per piccoli passi, con acquisti di grande valore diluiti in più anni. Inoltre, visto che in genere le nuove dirigenze preferiscono ricominciare da zero anche per quanto concerne le conduzioni tecniche, forse sarebbe stato meglio affidare la rosa a un nuovo allenatore. Non so, dico io. Ma ripeto, sto brancolando nel buio, col senno di poi è sempre facile pontificare.

L’unica cosa che capisco è che abbiamo un serio problema nella fase difensiva. Non mi illudo che sia l’unico  problema, ma è l’unico che è saltato ai miei occhi profani. Ho una mente semplice, sono da sempre convinto che negli sport di squadra si vinca in difesa, o meglio, nella fase difensiva. Vinceva lì il Milan di Sacchi, da quel  pressing asfissiante e quella tattica del fuorigioco — esasperata ma eseguita alla perfezione — nasceva tutto il resto; vinceva lì il Barça di Guardiola, maestro nel recupero immediato della palla. Per gli amanti del basket: vincevano lì i Bulls di Jordan, i Lakers di Magic, vincono lì i Golden State di Curry. Se capissi qualcosa di pallamano, sono certo che anche in quell’orrendo sport troverei squadre leggendarie che lì, in difesa, fondarono i propri successi. E se non temessi di uccidervi di noia potrei passare altre due ore a magnificarvi le virtù di una buona fase difensiva. Ecco, spero che la pausa serva a Montella per aggiustare questo aspetto fondamentale del gioco. Per tutti gli altri problemi, che suppongo siano tanti ma che ignoro, dovremo attendere. Con una buona difesa, poco, con una pessima, un’eternità.

11 commenti su “La miglior difesa è… la difesa

  1. Assolutamente d’accordo che la fase difensiva è quella che “aiuta” di più a vincere gli scudetti. Campionato 93/94 “soli” 36 gol all’attivo e eppure vincemmo il 13° scudo.

    Sinceramente neanch’io mi aspettavo di trovarmi ad ottobre in queste condizioni, con un Bonucci che ci sta facendo rimpiangere “Roque Junior”. Il”capitano” doveva essere il trascinatore ed invece oltre alle urla di inizio partita “zero”.

    Lo sapevamo che non sarebbe stato sicuramente facile e che non avremmo lottato per lo scudetto come qualche “giornalaio” diceva con la non segreta speranza che andasse come sta andando, ma di sicuro non ci immaginavamo una situazione del genere, considerando che alla ripresa abbiamo il derby e a “loro” va tutto bene. Di base hanno una “squadra” ma hanno un culo spaventoso, anche il var va loro a favore.

    Credo che cambiare prima del derby non avrebbe avuto senso, una eventuale e probabile sconfitta avrebbe già depresso il nuovo mister, ora invece Montella si gioca veramente tutto e speriamo che il “culo” che aleggia alla Pinetina durante questa pausa (anch’io odio le pause nazionali n.d.r.) decida di svolazzare altrove.

  2. Condivisibile la riflessione che senza buona difesa non si va da nessuna parte. Giustamente a capo di questo problema ci deve arrivare Montella in quanto non è necessario avere dei fenomeni dietro perché sono sufficienti difensori discreti (e i nostri lo sono, e ad eccezione di Zapata anche qualcosa più che discreti) ma che vanno inseriti in meccanismi più oliati che prevedono dei movimenti di copertura dei centrocampisti che al momento non si vedono.

  3. L’aver cambiato tanto era il rischio più grande cui andavamo incontro e ricordo che anche qui ne avevamo discusso.

    Senz’altro la scelta societaria è stata azzardata, tuttavia mi chiedo se ci fossero margini d’azione diversi: sarebbe stato possibile lottare per il 4 posto innestando solo 3-4 giocatori? Francamente ho i miei dubbi.

    Al più si può discutere sul fatto che gli acquisti siano stati azzeccati (alcuni finora hanno deluso), se la squadra sia stata costruita con criterio (il nuovo modulo penalizza alcuni giocatori), se l’allenatore sia quello giusto (non ho mai capito se Montella sia stato confermato perchè gradito o perchè non c’erano alternative migliori disponibili)

    Ma per poter dare risposte ponderate credo che dovremo aspettare almeno fino a Natale

  4. Per la gioia di grandi e piccini, Silvio è tornato a parlare di Milan.

    Speriamo di fare una bella figura nel derby e scacciare tutti ‘sti avvoltoi…

  5. Ehi, è rimasta un po’ di vita in questo desertico blog, quindi…

    Beh, Carlitos, devo dire che anche le uscite di Arighe e Silvietto sono state insidiose per il mio aplomb. Ma ha resistito.

  6. Proviamo a parlare d’altro, vista la partita della Nazionale, che dire di fronte avevamo la Macedonia… e si è vista tutta l’inconsistenza di un’Italia priva di gioco, ma quelli che più mi ha colpito sono state le dichiarazioni a caldo subito dopo la partita di Ventura e Chiellini. Non se se avete visto, se si chiedo conferma, ma io ho avuto la netta sensazione di un allenatore completamente nel pallone, incapace di argomentare e dare la colpa per la pessima partita a presunte pressioni psicologiche create dai media… altro spessore, serietà e assunzioni di responsabilità le dichiarazioni di Chiellini.. p.s. Non amo particolarmente Chiellini come giocatore ma devo dire che mi sorprende sempre più per la lucidità di come Sto arrivando! Analizzare cose di calcio.

  7. La Nazionale non l’ho vista e credo di aver speso bene il mio tempo.

    Oggi, ovviamente, leggo di tutto e principalmente l’ennesima, brutta, prestazione di Bonucci.
    Non l’ho vista, dicevo, quindi non so se sia andata così veramente ma ciò che mi conforta è leggere come il popolo scribacchino abbia preso di mira il 19 del Milan e non manchi occasione per bocciarlo e percularlo: da Repubblica (ma non è una novità) a Ruttosport, dalla Calzetta a Mediaset è una crocifissione unica, come se avesse giocato da solo e gli altri siano tutti esenti da responsabilità.
    Bonucci paga, giustamente, prestazioni imbarazzanti per il suo livello ma paga anche l’aver abbandonato rumorosamente i gobbi e tutto il loro mondo di protezioni, connivenze e intimidazioni e tutto ciò viene evidenziato maggiormente ora che il rinnegato è passato al nemico.
    Si da fastidio, tanto fastidio, sia che il Milan sia vincente che perdente. Dovrà abituarsi alla svelta.

  8. Ah, Silvietto si sta avvicinando alla campagna elettorale per cui mi aspetto, oltre che da lui, anche da Salvini alcuni utilissimi consigli non richiesti. Bertinotti e Mario Monti fortunatamente sono out già da tempo, ma in giro ci sono ancora la Boschi, Cuperlo e Letta.
    Brutta roba quando i politici usano il Milan per imbellettarsi, ma ….ccà nisciun è fess!

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