14 4 minuti 6 anni

Se dicessi che sono un tifoso felice mentirei. Se si tifa Milan non si può essere felici dopo un sesto posto in campionato, una eliminazione agli ottavi di finale di Europa League contro un Arsenal in crisi e soprattutto dopo una umiliante sconfitta da quattro pappine in finale di Coppa Italia contro la squadra  più odiosa e odiata al mondo. Questo è a tutti gli effetti il bilancio della stagione morente e, snocciolato così, brutalmente, in due righe, non c’è dubbio che faccia il medesimo effetto di un violento pugno nello stomaco. Erano troppe le stagioni nelle quali stavamo vivacchiando nella mediocrità, e il mercato che aveva preceduto quest’ultima era stato scoppiettante come da tempo non ne vedevamo: grandi cifre per gli investimenti, acquisti interessanti di giovani promettenti e di giocatori  più esperti dalla buona reputazione, stop ai parametri zero bolliti o inutili:  è perfettamente comprensibile che noi tutti ci aspettassimo qualcosa di più in termini di risultati  rispetto al recente passato. Se qualcuno fosse felice di come sono andate le cose, delle due l’una: o avrebbe bisogno di uno bravo, oppure non sarebbe milanista. Ma un conto è la legittima infelicità da tifoso, un altro è il disfattismo cosmico che sta imperversando nel tifo rossonero, non solo ora ma da diversi mesi. I disfattisti concordano più o meno tutti sugli stessi punti per alimentare il proprio malcontento, ma le origini del loro disfattismo sono diverse. Ci sono i tifosi scontenti nel DNA, e con quelli non c’è niente da fare, quelli sarebbero capaci di storcere il naso anche di fronte a un secondo posto in campionato o a una semifinale di Champions League. Ci sono i vedovi, quelli che “quando c’era lui caro lei”, quelli che avevano i fucili carichi e puntati sulla nuova gestione da inizio stagione e non vedevano l’ora di usarli.  Infine ci sono quelli onestamente convinti che riuscire a sgombrare le macerie lasciate dalla vecchia gestione e ricostruire un grattacielo imponente e solido sarebbe stato un gioco da ragazzi in neanche un anno di attività.

A me piace discutere con questi ultimi, perché sono in buona fede. Non posso condividere le loro opinioni, anche perché sono certo che dentro di loro ci sia ancora quel pizzico di nostalgia per Silvietto che tanto vincere ci ha fatto. Ma almeno li rispetto profondamente.

Invece con gli altri, gli scontenti a prescindere, che  non capiscono un cazzo di calcio e di sport, di cosa potrei mai discutere? Di cosa si può parlare con gente che pretende  di tifare senza sofferenze, che esige dalla propria squadra la garanzia del successo sennò è una perdita di tempo? Sì, si potrebbe tentare di portare a questa gente qualche esempio tipo il Nottingham Forest, che ha vinto tante Champions  quante ne ha vinte la Juventus ma che da decenni è uscito dal calcio che conta e attualmente vivacchia nella bassa classifica delle serie B inglese, e che ciò nonostante si ritrova ancora al seguito  un sacco di tifosi appassionati e non un branco di piagnoni viziati. Ma sarebbero fiato e tempo sprecati.

Con i vedovi, che non rispetto assolutamente, avrei addirittura meno argomenti. Con dei tipi del genere, per la maggior parte spinti da un insieme di sentimenti fra i quali dubito fortemente sia presente l’amore per il Milan, non ho nulla in comune: a me piace parlare di Milan con i tifosi del Milan, non con quelli di Berlusconi Silvio e Galliani Adriano.

Ne riparlerò quindi assieme a voi nel Volume II, cari onestamente convinti che sia stata una stagione di merda. Appuntamento alle prossima puntata dunque, dopo la Viola, quando tutto sarà finito.

14 commenti su “Kill Max (Volume I)

  1. Bella traccia di discussione: l’antropologia del tifoso milanista dal campionato 2017/2018.

    Vorrei suggerire altre 2 categorie minori:

    – gli odiatori di Mirabelli.
    Perchè non parla bene l’italiano, perchè è un grezzo (ha picchiato Raiola), perchè non ha esperienza (altro che Maldini),
    perchè ha sbagliato la campagna acquisti, perchè ha scelto Gattuso che a sua volta è inesperto.

    – i disprezzatori di Gattuso.
    stanno un pò in disparte perchè sanno che se incontrano il rossonero sbagliato rischiano la giugulare.
    Ci vuole Conte, secondo questi, solo che Conte col Chelsea quest’anno ha fatto poco.

  2. vabbè,aspettiamo il volume 2 di questo post per approfondire…però io dico già che questa non è stata una stagione di merda.

    deludente di sicuro…ma di merda no.

  3. Mi sembra scontato dire che non mi ritrovo in nessuno dei profili di tifoso milanista disegnati da Marcovan.
    Non sono un disfattista, né un vedovo e neppure uno sgombratore di macerie a tutti i costi. Forse, come la maggior parte dei tifosi della mia età (avanzata), sono uno che avendo vissuto gli anni ’60, belli e nostalgici (ero un ragazzo), quelli bui, con incluso il lampo dell’anno della stella, e l’incubo di due retrocessioni, per finire poi nella la giostra volante e scoppiettante del primo Berlusconi, edesso vivo con amarezza questi anni, ma con le spalle solide di chi la storia del tifo l’ha vissuta in tutte le sue forme.
    Non sono neppure onestamente convinto che sia stata una stagione di merda: come ho scritto ieri, è stata un’altra annata anonima e con poche soddisfazioni, ma contiamo che almeno un pezzo di “casa” sia stato riedificato.
    Diciamo, se fosse una previsione metereologica, che veniamo da lunghi periodi temporaleschi, il cielo si è un po’ squarciato, ma non vediamo ancora il sereno e il sole.

    Per rispondere a PJ, diciamo che tra gli “odiatori di Mirabelli” forzatamente ci potrei anche stare (odio però è un po’ forte). Si, perché non ha esperienza e ha sbagliato in parte, ma in punti sostanziali, la campagna acquisti. Non si può dire? Pazienza, ieri Mirabelli è stato addirittura criticato da Gianclint.
    Maldini non so cosa c’entra, ma credo che uno come lui, che ha giocato più di vent’anni a quei livelli, sappia sicuramente valutare un giocatore (anche nella personalità).
    Disprezzatori di Gattuso, proprio no! Però dire che Gattuso (grande, grandissima persona) non è il top in panchina non è un’offesa. Una cosa salta all’occhio: negli ultimi anni abbiamo “bucato” con Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi, Montella (Gattuso ancora non lo voglio mettere). Solo colpa dei giocatori? Tra questi, tranne il serbo e il napoletano, entrambi con un palmares a zero, gli altri sono praticamente debuttanti.

  4. post interessante e intelligente.
    Non sono felice nemmeno io, più che altro dopo Roma, ma riesco a vedere qualcosa di positivo.

    I coglioniveri, pochi ma semper quelli, i nostalgici “a tutti i costi” del duo SB&AG è dall’inizio del campionato che sperano di poter elargire merda per ravvivare la loro inutilità.
    Discussioni senza costrutto, incapacità di confronto, imbarazzanti argomentazioni, risibile credibilità. Ma qualche bigolo li ascolta e li condivide, indubbiamente.
    Ecco perché un post come questo aiuta a fare ciò di cui abbiamo bisogno: argomentare, discutere, confrontarci.

    Anche PJ scrive cose interessanti e da non sottovalutare. Il duo Mirafax non è esente da colpe, sia chiaro, delle minchiate le hanno fatte anche loro, lo sappiamo bene, ma un conto è farle passare come incapacità di ex prescritti che volutamente vogliono affossare il Milan o paragonarle al periodo d’oro di AG dove le situazioni erano completamente diverse, un altro è identificarle e cercare di ragionarci sopra.

    Credo che anche Gattuso abbia fatto una buona esperienza quest’anno. Il materiale che aveva era da riassemblare dopo che era stato pasticciato da Montella. Tanti nuovi e tanti non a posto fisicamente. Sono anche convinto che un Conti in condizioni ottimali avrebbe fatto fare un altro passo in avanti.

    Penso positivo per il futuro, abbiamo una discreta base dalla quale partire e con qualche aggiustamento di valore sportivo potremmo fare il salto che finora è mancato.

    Risolta la parte sportiva, quella del campo di gioco, bisogna fare la voce grossa con i famosi “entourage” dei giocatori. Liberarsi di personaggi come Raiola (al proposito ho letto che le voci di Donnarumma a Parigi le abbia messe in giro, poco prima della finale di Roma e con i risultati che si auguravano, qualcuno molto vicino a lui) diventa necessario per l’equilibrio dello spogliatoio e la serenità di tutti.
    Che Donnarumma abbia finito con il pagare anche queste tensioni è probabilmente vero, come è altrettanto vero che non ha attuato alcun cambiamento di procuratore come logica avrebbe consigliato. Se le cose non cambiano è giusto che gli facciano cambiare aria.
    L’acquisto di Reina lo vedo proprio in quest’ottica, ovvero mettersi in una condizione di parità di armi con il procuratore: fai quello che vuoi tanto io sono coperto nell’immediato e posso pensare a far crescere Plizzari ancora un annetto.

  5. Che Mirabelli fosse un DS magnifico e perfetto non se lo aspettava nessuno.
    Anzi, viste proprio le aspettative che avevamo su un perfetto sconosciuto, è innegabile che sia un suo merito l’aver convinto giocatori di un certo calibro a fare ciò che lui voleva.
    E mi riferisco a Bonucci, Biglia, André Silva (vedi rapporto con Mendes, che certo non tratta con tutti), e la questione-Donnarumma trattata secondo me nel miglior modo possibile.
    Parentesi su Raiola: da quando Mirabelli l’ha preso a schiaffi, si sono ribellati un po’ tutti, non ultimo Guardiola che gli ha rifiutato Pogba e Mkitharian.

    Si è fidato del mister, ma è un errore che non puoi prevedere. Dopo l’ottimo lavoro di Montella l’anno scorso, non puoi minimamente prevedere che Vincenzo non ci capisse una fava e andasse in paranoia.
    E la poca chiarezza nella testa di montella ha portato a costruire una difesa da 3-5-2 e un attacco da 4-3-3.
    Alcuni acquisti infatti erano stati fatti seguendo quel progetto tattico (Bonucci e Musacchio i centraloni con Alessio, Conti e RR piu attaccanti che difensori, Biglia regista con Kessié schermo e Jack incursore) che però finiva col penalizzare il nostro uomo migliore, Suso.
    Per rivitalizzare Suso siamo rimasti senza attaccanti, ma ci siamo ritrovati con una superlativa difesa, che però ha di fatto penalizzato un investimento (Musacchio).
    E temo che con la difesa a 4 Conti possa patire la giovane età e l’approccio un po’ piu difensivo del ruolo.

    Adesso che il progetto tecnico di Gattuso è chiaro (anche se a me il 4-3-3 non piace, ma Rino non ha l’esperienza e gli uomini per fare un 4-2-3-1 più moderno), e che un anno di serie A è servito tantissimo anche a Mirabelli, penso che i correttivi sicuramente verranno apportati.

    Mirabelli e Fassone hanno fatto cose buone e cose meno buone, ma non ci hanno lasciato quel senso del ridicolo e della pantomima che solo Galliani ci ha saputo regalare negli ultimi dieci anni.
    Citofonare a casa Destro, sequestrare Maxi Lopez, fare il karaoke con Preziosi per Constant, i denti di Cissokho, sono vette inarrivabili.

  6. Se guardiamo alle aspettative estive di sicuro una stagione deludente. Probabilmente illusi dalla faraonica campagna acquisti e credevamo che si potesse già “essere” squadra.

    Mi ritrovo quindi un po’ nella terza categoria descritta dal boss.

    Nonostante una stagione non brillantissima, sono convinto però che si siamo messe le basi per un futuro più roseo.

  7. A Mirabelli mi sento di dare solo un consiglio: parlare il meno possibile con i giornalisti perchè le sue qualità di comunicatore sono PESSIME. Faccia il suo lavoro di scouting in silenzio, compri i giocatori che ritiene adeguati ma limiti al minimo (possibilmente a 0) le interviste, come per altro fanno quasi tutti gli altri suoi colleghi di mansione.
    Spero poi che sappia fare tesoro degli innegabili errori commessi quest’anno e che sia la conferma di Gattuso che i prossimi acquisti siano colmare quei buchi enormi che ancora abbiamo.

    A proposito di acquisti, visto che il nome caldo per il prossimo anno sarà quello della punta, voi chi vorreste con la maglietta numero 9?
    (ovviamente un giocatore verosimile).

    I nomi che circolano mi convincono poco: Belotti è un’incognita, Mandzukic è forte ma segna troppo poco, Mertens mi pare tanto miracolato da Sarri.
    Per caratteristiche tecniche, familiarità col gol e fisicità, io punterei forte su Dzeko. Le 32 candeline sono un handicap, però almeno 2 anni ad alti livelli può farli e per ora ci basterebbe.

  8. Lapi, io vorrei due centrocampisti con molta tecnica. Le punte vanno bene quelle che abbiamo

  9. Di norma sarei d’accordo con te perchè la qualità e la bravura dei centrocampisti è la cosa più importante in una squadra.
    Nel nostro caso però comprare un attaccante forte è prioritario ma davanti la situazione è tragica:
    CUTRONE: 20enne di belle speranze cui non si possono affidare le redini dell’attacco
    KALINIC: centravanti discreto che palesa enormi difficoltà caratteriali nel gestire la pressione della nostra maglia. Ormai è un fallimento acclarato
    ANDRE SILVA: attaccante dotato ma vale lo stesso discorso di Cutrone perchè è troppo giovane e troppo immaturo per essere il nostro centravanti

    Con 3 così davanti, puoi avere anche il miglior Pirlo o il miglior Iniesta, ma sempre spuntato resterai.

  10. Belotti è un buon centravanti, Dzeko è altrettanto efficace e bravo, Mandzukic è bravo anche tatticamente.
    Al momento il più probabile potrebbe essere il granata e se devo scegliere, tengo Silva a fargli da spalla. Per lui è una questione di testa e carattere che puoi ancora plasmare, Cutrone va plasmato anche in tecnica. E mi dispiace dirlo, forse è già tardi.

  11. Sinceramente su A.Silva non sono d’accordo. Ha dimostrato che se gioca con, a centrocampo, William-André Gomes-João Mário-Quaresma- Ronaldo allora riesce a segnare contro tutti. Se invece gioca con Locatelli-Biglia-Montolivo-Bonaventura-Borini qualche difficoltà ce l’ha. Io preferirei tutta la vita investire su un centrocampo decente

  12. Il Parma è in A con la terza promozione consecutiva. Complimenti!

I commenti sono chiusi.