9 3 minuti 5 anni

La trasferta di Siviglia di domani (ore 21) e la partita casalinga contro i gobbi di domenica (ore 20 e 30) sono importantissime e arrivano in un momento particolare. Psicologicamente stiamo benone, veniamo da tre vittorie consecutive di cui due afferrate per i capelli allo scadere e una vinta  3 a 2 in rimonta dopo un micidiale 1 a 2. Benché i tre avversari non fossero delle invincibili armate, certe vittorie alimentano entusiasmo, stimolano i giocatori ed esaltano i tifosi. Certe vittorie non cancellano i problemi tecnici — che nel nostro caso sono ancora tanti — ma iniettano benzina nel motore, è innegabile. Per contro, c’è una situazione fisica decisamente preoccupante, con l’infermeria piena e diversi giocatori acciaccati. Questo invece è un danno, per il motore; magari per una o due partite ti va bene, ma a lungo andare, specie contro gli squadroni tipo la Juve che potrebbero tranquillamente legnarti anche se fossi a pieno organico, le possibilità di uscirne indenne ti si riducono ulteriormente. Il Betis invece è abbordabile, un Milan corsaro malgrado le assenze me lo aspetto. Anzi, lo pretendo.

Mentre attendiamo con una certa inquietudine queste prossime due gare, qualche vocina di mercato sta tenendo occupato il tempo libero di noi cacciaviti. Inutile perdersi in altri preamboli, vado subito al sodo: Ibra sì, Wenger assolutamente no.

Perché Ibra sì, malgrado l’età e la mia abituale idiosincrasia per le minestre riscaldate. Innanzi tutto perché ne avremo bisogno: è evidente che il modulo più efficace con questi uomini sia quello a due punte e, come il recente guaio di Higuain insegna, in caso d’infortunio ci troveremmo in guai seri. Inoltre lo svedese, malgrado non possa essere più quello di qualche anno fa, dispone di talento superiore e di una dote di cui nostro malgrado la rosa difetta, ossia la fisicità. E poi c’è il fattore rimpianto: l’improvvisa, ambigua, assurda cessione al PSG che dette di fatto il la al lungo dominio gobbo, pochi di noi l’hanno veramente digerita. Benché siano trascorsi così tanti anni, quell’amarezza è ancora palpabile, la si percepisce chiaramente ogni volta che esce una notizia che lo riguarda o ci s’imbatte in un filmato di qualche sua prodezza. Un ritorno di Zlatan Ibraimovic non cicatrizzerebbe del tutto quella ferita, ma le darebbe parecchio sollievo. E se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, lo invito a leggere questa rivelazione  tratta dalla nuova autobiografia dello svedese. Come si fa a non amarlo, a non rivolerlo in rossonero anche se fosse soltanto per pochi mesi?

Perché Wenger no. Ha settant’anni, non mi piaceva anche a cinquanta e l’ho sempre considerato un sopravvalutato. Ma credo sia una bufala, per fortuna.

 

9 commenti su “Ibra sì, Wenger no

  1. fare risultato pieno, giovedì sera, è tanta roba. Metti al sicuro il cammino in EL e aumenti la consapevolezza dei tuoi mezzi e alzi ancora il morale. Considerando che domenica sera ci troviamo i gobbi in casa, è un’occasione ghiotta per pensare positivo e non partire sconfitti in partenza.

  2. Ma non credo proprio che la ns dirigenza pensi a Wenger per il futuro, mi pare proprio una fake news come ha confermato lo stesso francese anche se questo non vuol dire nulla.

    Ibra mi intriga, ma anche un ritorno di pato mi stuzzica.
    Oggi si parla anche di lui

  3. Wenger credo proprio sia una ciofeca, messa in giro non so per quale motivo.
    Ibra, pur essendo un suo estimatore, non so. Devo ragionarci su.

    Ma i gobbi hanno perso in casa? In rimonta con i cambi azzeccati da quel cazzo di portoghese? :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
    Non sono imbattibili….vinciamo domani e poi ne riparliamo

  4. Devo ammettere che ieri sera per la prima volta ho trovato simpatico Mourinho.
    Vedere i gobbi perdere è sempre, comunque un sottile (mica tanto) piacere. Resta il fatto che tra loro e quelli che pretenderebbero di essere l’alternativa ci passa un abisso e quindi domenica con noi ci passa un abisso e mezzo.
    Questa sera sono curioso, e timoroso, di vedere con quale approccio scenderemo in campo. Lo sappiamo tutti che è la partita che conta per qualcosa. Quella di domenica conta solo per il palato, questa per la sopravvivenza.

    PS: dico una cosa cattiva. L’altra sera quando ho visto la divisa del Barca ho pensato che si erano vestiti da maialini pensando di andare a giocare con il letamaio di Milano. Si, è cattiva, ma non toglieteci anche queste ironie goliardiche.

  5. Insultano lui e famiglia di continuo, lui risponde una volta mostrando le tre dita per ricordare loro il triplete, e un’altra volta facendo il gesto delle orecchie. E qualcuno, anche qualche giornalaio italiano, fa la morale a lui.

    Mourinho sarà pure antipatico, ma stavolta ha reagito normalmente senza offendere nessuno.

  6. Non ho visto la partita e quindi neanche il gesto di Mou e tanto meno il risultato.

    Ho saputo stamattina accendendo il PC e leggendo su facebook insulti a non finire anche da juventini generalmente pacati, mentre (naturalmente) difeso ed osannato dai prescritti.

    Ad essere sincero Mou mi sta antipatico soprattutto per il fatto che abbia allenato i prescritti ed è rimasto loro affezionato, altrimenti mi starebbe molto simpatico.

    Premettendo che un qualsiasi gesto un professionista dovrebbe evitarlo, quello di ieri non mi è sembrato assolutamente offensivo, ma si sa che per i gobbi qualsiasi cosa contraria, anche un rigore al 90° per dire, è un affronto, così come quello con la maglia n. 19 ha cercato di “spiegare” al mister del Manchester.

  7. Ma si inculino i gobbi, spero si ripetano gli sfottó.
    Piuttosto….Biglia operato e fuori 4 mesi, questo mi preoccupa!!

  8. Ma la difesa a 3 con questi uomini non si può vedere dai Rino!

I commenti sono chiusi.