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Notte fonda. Dopo Olympiakos-Milan di Europa League anche Torino-Milan diventa uno spareggio di cui non si sentiva davvero il bisogno (e che ci saremmo risparmiati evitando di perdere punti qua e là). Doveva essere la partita della vita ma il Milan non c’è; già la conferenza stampa prepartita di Gattuso sembrava una veglia funebre, oggi la squadra non ha fatto altro che confermare il periodo no, fatto prima ancora che di limiti tecnici (da parte di tutti, allenatore e giocatori allo stesso modo) da uno stato confusionale dal quale sembra impossibile tirarsi fuori…

Non mi dilungo più di tanto sulla partita: nel primo tempo ci si sveglia solo verso il 40′ (imbucata di Cutrone, oggi in campo dal 1′ al posto di Piatek, al 43′ per Calhanoglu, Sirigu sventa tutto). Per il resto i rossoneri risultano già troppo nervosi sin dalle battute iniziali (ammoniti Suso al 7′ e Conti al 12′), mentre i granata hanno alcune occasioni intorno alla mezz’ora…

Nella ripresa i nostri rimangono negli spogliatoi. Al 49′ c’è un contrasto in area rossonera tra Musacchio e Belotti sul quale Guida lascia correre (il placcaggio c’era tutto) ma poco importa, dato che al 58′ i padroni di casa passano in vantaggio con il Gallo su rigore concesso per una spinta di Kessie su Izzo. Con in campo non solo Cutrone ma anche con gli innesti di Piatek, Borini e Castillejo il Diavolo tenta una reazione d’orgoglio che ci porta vicini al pareggio al 65′ con la traversa centrata da Bakayoko, ma è il Toro a chiudere i giochi al 68′ con il colpo sotto l’incrocio dei pali da parte di Berenguer. A complicare tutto l’espulsione di Romagnoli all’80’ (ammonito solo qualche minuto prima, il nostro difensore si becca un rosso diretto per aver applaudito sarcasticamente all’arbitro). Non c’è più niente da commentare, il Torino ci raggiunge (ma in realtà è in vantaggio per gli scontri diretti a parità di punti) e la Roma ci supera, in attesa di sapere cosa farà l’Atalanta domani…

Ma Champions League o Europa League importa poco, qui non c’è dignità…

62 commenti su “TORINO-MILAN 2-0

  1. Da una parte abbiamo Gattuso, che più volte ultimamente ha detto, che la squadra non lo segue più; dall’altra parte abbiamo certamente dei giocatori che non sono professionisti e (forse) uomini seri, come lo invece erano i Gattuso al tempo.

    Quello che non mi torna è perché Gattuso, che conosce perfettamente le alchimie dello spogliatoio, abbia più volte, ultimamente, fatto intendere che la rosa non lo segua (per “n” motivi) e che, sostanzialmente, lui non sa come risolvere la cosa. A chi giova questa pubblica asserzione che contemporaneamente addita sé medesimo come incapace a gestire il gruppo e i giocatori come poco professionali?

    In questo contesto, forse, un altro allenatore “X”, non certo perché più bravo di Gattuso a prescindere, magari riuscirebbe a strappare i 12 punti? Finanche il Giunti della situazione? Mi pare che il gruppo abbia ammutinato con questo Comandante … e la società (se ne abbiamo veramente una) cosa fa? Concorda col ritiro punitivo? Sarà la scelta giusta?

    Io ho molti molti molti dubbi su quest’ultimo mese e mezzo, sulla gestione di questo ultimo periodo, a tutti i livelli. Gattuso, come allenatore, è ovviamente quello più esposto e quello più facile da cambiare (io a questo punto lo cambierei per queste 4 partite per non dare alibi a quei quaquaraqua dei nostri giocatori) ma non è solo Gattuso il problema, è ovvio.

  2. Ancora una volta sembra che sia una chiusura dei cancelli dopo che i buoi sono scappati.
    Questo ritiro punitivo dopo l’ultima dichiarazione mi sembra solo dimostrativo e sicuramente poco produttivo.
    L’ultima volta che il nostro si inventò un ritiro fu all’inizio della sua avventura in rossonero e ne seguì un bel 0 a 2 contro l’Atalanta. Evidentemente vuole chiudere come a incominciato.
    Non ho mai capito i ritiri punitivi e penso che quasi sempre non producano risultati. Se poi è vero che Bakayoko ha avuto un problema all’auto… quello che ha avuto di gran lunga il rendimento migliore… si fatica a capire.

  3. Ma è chiaro che in altra situazione la reazione sarebbe stata più soft. E’ sin troppo evidente che il ritardo è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso (comunque la scusa della benzina fa un po’ ridere, specialmente immediatamente dopo il discorso di Gazidis sulla professionalità). Bisogna vedere di che cosa era pieno quel vaso, giudicare in un senso o in un altro senza sapere le cose mi pare sbagliato (ecco che ci ricado).

    Il ritiro non è mai servito a molto, è vero, come è vero che questo ritiro sarà più che altro un messaggio ai naviganti, per lo meno a quelli che ci saranno il prossimo anno.

  4. Comunque non so se state guardando Barca-Liverpool, ma per le nostre abitudini qui siamo due categoria sopra. Depressione totale.

  5. I ratti non si rendono conto che il controllo 3.0 della Serie A, con la compiacenza di quasi tutte le ex rivali e la trasformazione delle medio-piccole in propri satelliti plusvalentizi, impedirà loro, anche prendessero Messi di giocare in Champions alla velocità e tecnica necessarie per vincere.

    Sono tutti (o quasi) complici e/o conniventi dei ratti in questa situazione, dove a molti fa comodo raccogliere le noccioline aspirando a fare, al massimo, la Rometta di Pallotta.

  6. Vabbè, vediamo positivo: quest’anno vediamo se la Proprietà ha prospettive.

    Io credo che troppa gente si sia messa in mezzo per tirare a campare, cioè per lasciare che il brand vada in rovina.

    Però siamo limitati da regole del cavolo che impediscono di comprare ottimi giocatori: possiamo solo andare su parametri zero, prestiti e/o promesse. E già le promesse con difficoltà: se spendi non vai in europa perchè ti sanzionano ma se non spendi non ci vai lo stesso perchè non ci arrivi.

    Almeno dovremmo capire se a livello di organico noi e la società condividiamo la definizione del problema

    Speriamo in bene per Lunedì.

  7. Sul FPF vorrei scrivere un giorno un commento lungo ma compiuto. Su questo blog scrissi già nel 2008-2010 la mia opinione cioè che si tratta di una farsa.

    Questo è un altro capitolo che ha affossato il calcio europeo cristallizzando le posizioni di comando ex ante firmato il sig. Platini, un ratto con lode.

  8. Caldara è molto sfigato e molto fragile. Fino a dicembre è out e non penso ci sarà molto utile se, ad ogni partita o allenamento, devi sperare che non si faccia male.
    Sarà molto dura da qui a fine campionato, indipendentemente dagli infortuni.

  9. Io detesto l’ex allenatore dell’Antalyaspor.
    E, se ben si ricorda, lo lodai molto da allenatore del Milan.
    Ciò posto, quest’estate concordai con la scelta Caldara, non con la scelta Higuain (che battezzai ad agosto un bollito).

    L’operazione Caldara ex ante ci poteva stare benissimo.
    Sarebbe facile per me, che ripeto detesto l’ex allenatore dell’Antalyaspor, sparare su di lui per Caldara.
    Caldara è solo sfiga, in realtà.

    Detto questo basta affari coi ratti, basta.
    I ratti infettano e contaminano, quindi perdio basta.

  10. Beh, se ne fanno una buona bisogna riconoscerla: gli auguri dei prescritti a Caldara.

  11. In questo momento il tiro al piccione su di noi potrebbe fare vendere quindi la GdS parla di liti, nottate brave e plurime condotte non professionali dei ns giocatori. Quando escono ‘ste cose mi sono fatto l’idea invecchiando che c’è un simpaticone nello spogliatoio che spiffera e conseguentemente almeno una parte di verità ci sia. A prescindere da ciò, dalle colpe oggettive di Gattuso, è chiaro che il ns gruppo, comunque, sia formato da mezze calzette. Mi chiedo in tutto questo, ove fosse vero, che cosa hanno fatto Gazidis, Leonardo e Maldini secondo i rispettivi poteri.

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