23 5 minuti 5 anni

La vittoria sul Bologna ha illuso pochi. La fiducia in questo gruppo da parte del tifoso medio è ai minimi termini, inoltre l’arbitro Di Bello (toh, che “dolci” ricordi evoca questo cognome) ha ben pensato di mettere il proprio zampino sulla nostra strada, e anche un po’ sul petto di Paquetà.

Il tifoso medio è quello che s’incazza a bestia per il primo passaggio sbagliato, quello a cui non garba mai l’allenatore che siede sulla panchina della sua squadra e  quello che i propri giocatori  devono essere tutti Maradona, altrimenti sono da cedere dopo due giornate. Non stimo molto il tifoso medio, come si può intuire. Una volta tanto però è giusto che metta da parte il mio abituale snobismo, spezzando una lancia in suo favore.

Il tifoso milanista medio ha oggi tutte le ragioni per essere incazzato. E non soltanto per la maggiore passionalità che ci mette rispetto a noialtri un tantino più riflessivi. Dopo oltre un decennio di mediocrità squarciata soltanto da qualche estemporaneo lampo di luce, il furore è il minimo sindacale. C’è chi predica rassegnazione facendo notare che, esclusi un ventennio  berlusconiano e il decennio rizzoliano, la storia milanista del dopoguerra è sempre stata caratterizzata da alti (pochi, ancorché entusiasmanti) e bassi (tanti, alcuni anche umilianti), e da proprietà instabili, pittoresche, squattrinate. Il che è anche vero, ma non è che il tifoso — medio o no che sia — possa cancellare dalla propria mente gli altri trent’anni di storia, quelli vittoriosi. Trent’anni non sono esattamente bruscolini nell’esistenza di un club. Ne modificano ineluttabilmente il DNA, di conseguenza le ambizioni e le pretese dei tifosi. Io stesso, nato dopo la fine della presidenza Rizzoli e diventato milanista in un periodo non proprio fra i più felici, non posso adesso essere lo stesso dei tempi in cui istintivamente mi accontentavo di ciò che passava il convento dei Buticchi, Morazzoni, Colombo, Farina. Anche la mia incazzatura dunque, è schizzata ben oltre il livello di guardia.

Questa stagione avrebbe fatto bestemmiare anche un santo, inutile nasconderci dietro a un dito. C’era la sensazione di avere nuovamente una società forte e attenta, di una certa compattezza di squadra, di armonia e unità d’intenti. Buoni risultati  avevano portato addirittura a un incredibile terzo posto. Lo spogliatoio sembrava un’oasi di felicità,  una grande famiglia saldamente guidata da un papà sì severo, ma buono e comprensivo. Poi, a primavera, l’inspiegabile  e rovinoso crollo su tutti i fronti: allenatore che rilascia dichiarazioni sibilline e pessimistiche, società taciturna e poco reattiva, giocatori improvvisamente litigiosi e indisciplinati, pessimi risultati; e  gioco orrendo, due palle così a ogni partita, addirittura in declino rispetto ai livelli invernali già di per sé non eccelsi, a conferma che al peggio non c’è mai fine. Sembra quasi che sia stato fatto tutto scientemente. Come se un maratoneta in testa alla gara, negli ultimi cento metri decidesse autonomamente di complicarsi la vita correndo con una gamba sola, così, tanto perché gli si sono girate le balle. Che cosa abbia portato il Milan a buttare nel pattume in questo modo una stagione che avrebbe potuto portare enormi benefici sia finanziari sia psicologici, è un mistero.

I gialli sono appassionanti, ma al tifoso in linea di massima piacciono poco, specie se riguardano la sua squadra e ancor più quando avvengono durante una stagione deludente. E’ inevitabile che poi parta la caccia spietata — e spesso un po’ a cazzo —  all’assassino, o agli assassini.

Sul banco degli imputati ci stanno finendo tutti. Singer, perché si sente la mancanza di un proprietario onnipresente che prenda a calci in culo chiunque gli passi appresso, e anche perché si presuppone non intenda cacciare un euro; Gazidis, perché “che cazzo sta facendo quello?”; Leonardo, perché è traditore inside e ha remato contro l’allenatore; Maldini, perché non si è accorto di nulla; Moncada, perché ancora non ha scoperto il nuovo Mbappè; Gattuso, perché incapace, rozzo, stupido, pescivendolo (e la new entry: attaccabrighe); i giocatori, perché scarsi e indisciplinati; il sottoscritto perché difende Gattuso.

Ovviamente tutto è possibile, specialmente l’ultima ipotesi. E altrettanto ovviamente anche io, come tutti, ho qualcuno da sbattere sul banco degli imputati: i giocatori, scarsi e indisciplinati. Ma avrò modo di affrontare questo argomento più avanti, a bocce forme.

23 commenti su “Caccia al colpevole

  1. Ho sempre sostenuto e sostengo tuttora che i giocatori abbiano la parte fondamentale e più consistente nel determinare un risultato.
    Penso che questi giocatori, questa rosa, abbiano in canna la zona-Champions in questo Campionato dove, pur avendo fatto schifo per larga parte della stagione, sei ancora a 4 punti dal terzo posto, in quanto il livello medio è lo schifo, quindi lo facciamo noi tanto quanto gli altri.
    E infatti siamo ancora in corsa, questo è un dato oggettivo.

    A questo punto devono essere introdotte due variabili:
    1) l’allenatore;
    2) gli arbitraggi.

    L’allenatore, che ho difeso anche in questo spazio fino al 29 marzo (conferenza pre Sampdoria-Milan), se guardiamo alla posizione in classifica attuale e alla possibilità ancora di entrare in Champions, sta facendo il suo. Diciamo, che, a mio parere non ha dato nulla in più alla squadra rispetto al suo valore e, allo stesso tempo, non vi ha tolto nulla. Arrivassimo quinti gli darei un 6. Della Coppa Italia e dell’Europa League a me sinceramente frega il giusto quindi non le valuto nel 6. Questo da un punto di vista tecnico.
    Da un punto di vista gestionale mi sembra tradisca più volte nervosismo, poca lucidità (anche nel corso del match), sbalzi umorali (rassegnazione eccessiva a volte, giocatori punzecchiati in pubblico altre volte, giocatore invece troppo protetti altre volte ancora dove lui si è assunto la responsabilità di ogni cosa, ecc ecc), eccessiva predilezione per certi giocatori che giocano sempre a discapito di altri a prescindere dalla prestazione fornita nel weekend.
    Insomma, a mio parere, a livello gestionale essendo un allenatore che, di fatto, è alla prima esperienza vera in Serie A, è un po’ ingenuotto, poco scafato e devo migliorare molto su questo aspetto che potrebbe avere inciso sulla serenità e compattezza della rosa (non al punto di dire che se non arriviamo quarti è colpa sua al 100%, sia chiaro e lo ribadisco).

    Gli arbitraggi. Beh, ovviamente non si hanno prove, però sempre ho avuto la sensazione che ogni volta che c’era il volo da prendere sarebbe arrivato l’Orsato, il Damato, il Pairetto, il Valeri della situazione che nel singolo episodio ci avrebbe dato la mazzata. E’ innegabile che un Sampdoria-Milan, per esempio arbitrata in Europa, avrebbe (sottolineato il condizionale) potuto avere un altro indirizzo. Questa non è una scusa per i nostri errori ma gli episodi arbitrali possono eccome incidere sul risultato. Se c’è un rigore tu intanto dammelo, poi magari non lo segno e gli altri ne fanno quattro, però intanto dammelo. In un Campionato dove anche il punto fa la differenza arbitraggi così possono avere inciso.

    Riguardo alla società mi farei due domande, tralasciando il calciomercato, solo sull’aspetto comportamentale dei giocatori indisciplinati. Se sono vere le cose lette in queste ultime settimane, per esempio riguardo a Bakayoko, si doveva intervenire prima. Intervenire adesso ha poco senso, adesso – come ho detto ieri – i buoi sono già scappati dal recinto. Sicuramente una società dove l’AD va a parlare in inglese ai giocatori (dopo 6 mesi non è stato ancora capace di imparare un lessico decente in italiano per fare un discorso in uno spogliatoio di calcio??!) e dove ogni giorno si legge che Leonardo e Gattuso si detestano (eh sì, lo leggono anche i giocatori …) non dà l’idea alla rosa di avere il polso della situazione e furbacchioni milionari ne approfittano.

    In conclusione:
    1) cambierei l’allenatore perché ancora acerbo a livello gestionale e comunicativo;
    2) inviterei il ns AD ad imparare l’italiano visto che lavora e viene pagato da una spa con sede in Italia, conseguentemente ad essere più presente ed incisivo a livello comunicativo, lasciando al direttore sportivo Leonardo un ruolo più defilato e tecnico, stile Ariedo Braida;
    3) poiché non si possono cambiare 10-15 giocatori ripartirei però da un gruppo di uomini veri intanto, prima che calciatori e, se a livello economico non ci possiamo permettere granché, si insista con i Paqueta e i Piatek, purché si sia chiari (ma Leonardo lo è stato) con i tifosi.
    4) non mi farei problemi a generare plusvalenze con i Donnarumma o i Cutrone della situazione ed, in generale, non vedo nessun incedibile tra i giocatori in rosa, nemmeno il ns capitano.

  2. Acclarato che
    – la nostra rosa vale poco e che se la Roma avesse fatto il campionato che le competeva il quarto posto sarebbe impossibile,
    – Gattuso è un allenatore troppo giovane e con poca esperienza

    credo ci siano enorme responsabilità dirigenziali.
    Il caso più totale che regna nello spogliatoio dalla lite Biglia-Kessiè è allucinante: una figura di merda dietro l’altra, spifferi continui su questini che sarebbero dovute gestite nell’intimità dello spogliatoio.
    Se accade questo, i due dirigenti che più sono vicini alla squadra (Leonardo e Maldini) devono fare un esame di coscienza e rimediare agli errori che hanno per forza di cose commesso.
    Perchè margini per sbagliare ancora non ci sono più: stiamo lentamente facendo la fine del Nottingham Forest e se non ci sbrighiamo a invertire la tendenza, temo che il processo sarà inevitabile.

  3. Io posso essere d’accordo all’80% con quello che scrivi, equilibrato e ragionevole solo mi sfugge la rosa che vale poco in Serie A.

    Io leggo, con la massima calma e pur nella mia ignoranza, la rosa della Roma di Dzeko-Perotti-El Shaarawy e mi sfugge la sua superiorità. Mi dirai che hanno fatto una semifinale di Champions un anno fa, benissimo, ma con un altro portiere e un altro Dzeko … Con questa Roma siamo perfino in vantaggio negli scontri diretti quest’anno. Poi leggo il Torino o l’Atalanta e mi chiedo se Calhanoglu è così più scarso di Ilicic o chi accompagna Belotti.
    Boh, saremo scarsi in assoluto ma relativamente all’Italietta a me pare siamo scarsi come gli altri al massimo.

  4. buoni spunti di riflessione.

    Pure io mi chiedevo tempo fa, come mai nessuno della Società si espone e si esprime compiutamente. Perfino davanti all’ultimo caso di Paquetà, leggo che probabilmente non intendano fare ricorso o protestare. E non ne comprendo la ragione, visto che nessuno degli addetti ai lavori ha dato ragione all’operato dell’arbitro.

    Attribuisco ai giocatori una grossa fetta di responsabilità su ciò che è accaduto dal derby in poi. Il resto è di Gattuso, indubbiamente.
    Giusto osservare che è senza esperienza in serie A, che fatica a stare davanti alle telecamere e che ripete come un mantra più o meno gli stessi concetti. Ma non sono colpe che causano tracolli in campo, queste.
    Ha fatto cambi errati o messo in campo giocatori non pronti o adatti al tipo di partita, questo si. Ma non è che tutte le partite le fa così.

    Le colpe maggiori le attribuisco a chi calcia la palla nell’orbita di Plutone, a chi potrebbe calciare la palla e non lo fa nemmeno sotto tortura, a chi non spinge mai sull’acceleratore e si rifugia nei soliti retropassaggi, a chi pensa di essere un fenomeno e fa passaggi no look regalando però palloni agli avversari, a chi da un’azione di calcio d’angolo a favore riesce a far compiere contropiedi e gol agli avversari, a chi non sa fare il salto di qualità e resta un calciatore normale.

    Se devo dirla tutta, ad oggi, la cosa che più mi fa paura è non aver ancora capito cosa fanno i vari Gazidis, Leonardo e Maldini. Vanno d’accordo tra loro? Hanno unità d’intenti o ciascuno rema dalla parte che vuole?
    A questo proposito cerco di leggere il meno possibile dai soliti noti, che siano testate, tv o blog. Ma in tutta onestà non ci ho ancora capito niente.

  5. solo mi sfugge la rosa che vale poco in Serie A.

    il fatto che un giocatore vesta la maglia del Milan non lo rende automaticamente più forte di uno che veste la maglia del Torino o dell’Atalanta. Numeri alla mano, Ilicic è NETTAMENTE più forte di Calhanoglu, come per altro lo stesso Rincón è nettamente più forte dei due giocatori che abbiamo schierato nel ruolo (Biglia e Bakayoko). Nonostante mi stia antipaticissimo, noi non abbiamo un difensore con la personalità di Izzo o con l’esperienza di Masiello e queste sono qualità che servono in una squadra. Suso è considerato uno dei nostri giocatori migliori ma vive di rendita con gli ottimi (ma mai più ripetuti) primi 5 mesi sotto la gestione Montella.
    Se prendi uno per uno i nostri titolari, difficilmente lo sarebbero nelle altre squadre con cui battagliamo, o comunque siamo lì come valore, quindi ci sta che la classifica ci veda allineati a Atalanta e Torino.
    Che la Roma abbia una rosa superiore è evidente: più panchina, più classe in mezzo al campo. Poi hanno avuto una condotta scellerata con un DS che ha comprato tutti giocatori inadatti all’allenatore, ma questo è un problema societario, non di rosa che resta valida.

    a cosa che più mi fa paura è non aver ancora capito cosa fanno i vari Gazidis, Leonardo e Maldini. Vanno d’accordo tra loro? Hanno unità d’intenti o ciascuno rema dalla parte che vuole?

    Secondo me questo è un non problema, nel senso che Gazidis pensa ai soldi e LeoPaolo pensano alla squadra, un po’ come succedeva al Milan quando le cose funzionavano (Braida sceglieva i giocatori e Galliani li comprava). I ruoli sono definiti e che Leo vada in conferenza stampa in luogo di Gazidis ci sta (anche alla Juve succede così: parla Paratici).
    Il problema semmai è un altro: ognuno sta facendo bene il proprio lavoro? Io qualche dubbio ce l’ho, soprattutto su Leonardo e Maldini. Per ora meritano ancora il beneficio del dubbio perchè sono arrivati a fine mercato estivo, quando i giochi erano fatti. Ma dall’anno prossimo per me non avranno più scusanti neppure loro.

  6. Per ora meritano ancora il beneficio del dubbio perchè sono arrivati a fine mercato estivo, quando i giochi erano fatti. Ma dall’anno prossimo per me non avranno più scusanti neppure loro.

    Concordo e aggiungo che, comunque, a gennaio hanno preso Piatek e Paqueta che sono giocatori con caratteristiche funzionali ad un progetto.

    Il problema sarà se, come pare non andremo in CHL: perché sarà compito della società riuscire a migliorare una rosa – sulla quale la penso esattamente come Lap – scarsa per centrare il risultato che ci permetterebbe di fare il salto di qualità necessario a garantire stabilmente l’ingresso in CHL (quanto meno a competere con costanza per tale risultato…).

    Non so se siamo sulla china presa dal Nottingham Forrest, certo che gli anni passano e 10 anni di mediocrità iniziano a farsi sentire.
    Spero solo non dovremo ridurci come quelli là che per 45 anni hanno vissuto di ricordi…

  7. CRedo ci siano diverse attenuanti, e anche non casuali

    per esempio: la roma potrebbe avere l’attenuante di aver cambiato molti giocatori, ma è una scelta e un rischio loro, con quindi conseguenze

    noi abbiamo avuto troppi infortuni gravi.
    Il limite è stata una campagna acquisti di luglio totalmente errata, che non ha mai permesso non solo un miglioramento ma neanche dei cambi adeguati

    Purtroppo alcuni giocatori hanno reso male, di chi è la colpa e perchè non lo so.

    Fino al derby il gruppo era in grande entusiasmo, cosa sia accaduto dopo non lo so

    la mia sensazione è che Gattuso abbia fatto miracoli, se poi è stato preso anche lui da uno scoramento non so.

    Insomma, non so nulla.

    La mia sensazione è che più che sul pilota bisogna intervenire su altre componenti, neanche tanti ( 2-3 giocatori), e sul 70% della panchina

    Arbitraggi imbarazzanti, ma non siamo stati fortunati, da quando un portiere del Genoa ci mandò in serie B; senza andare ai LoBrutti di Rivierana memoria-

  8. il fatto che un giocatore vesta la maglia del Milan non lo rende automaticamente più forte di uno che veste la maglia del Torino o dell’Atalanta.

    Mai detto il contrario, concordo.

    Numeri alla mano, Ilicic è NETTAMENTE più forte di Calhanoglu, come per altro lo stesso Rincón è nettamente più forte dei due giocatori che abbiamo schierato nel ruolo (Biglia e Bakayoko).

    Oddio, se guardo i numeri, potrei dire che il turco ha solo tre reti in meno di Dybala in Champions League, mentre di Ilicic non so quante presenze si possano contare in Champions League. Posto che lo sloveno ha tra l’altro 6 anni in più …
    Su Rincon nettamente più forte, ripeto “nettamente più forte” di Bakayoko e Biglia, alzo le mani e non guardo neanche i numeri e le rispettive carriere, giusto che ognuno abbia le sue opinioni.

    Nonostante mi stia antipaticissimo, noi non abbiamo un difensore con la personalità di Izzo o con l’esperienza di Masiello e queste sono qualità che servono in una squadra.

    Non tocco nemmeno il livello tecnico dei due, anche qui gusti, ma certo che hai scelto proprio due personaggi molto esperti, in ogni campo …

    Suso è considerato uno dei nostri giocatori migliori ma vive di rendita con gli ottimi (ma mai più ripetuti) primi 5 mesi sotto la gestione Montella.
    Se prendi uno per uno i nostri titolari, difficilmente lo sarebbero nelle altre squadre con cui battagliamo, o comunque siamo lì come valore, quindi ci sta che la classifica ci veda allineati a Atalanta e Torino.

    Non ho detto che siamo nettamente superiori a Torino e Atalanta, ho detto che la rosa se la può giocare, è nel gruppo che se la può giocare per la Champions, appiattito su un livello basso. Infatti a tre giornate dal termine è sopra al magnificente Torino di Izzo e dietro di tre punti alla funambolica Atalanta di Masiello.

    Che la Roma abbia una rosa superiore è evidente: più panchina, più classe in mezzo al campo. Poi hanno avuto una condotta scellerata con un DS che ha comprato tutti giocatori inadatti all’allenatore, ma questo è un problema societario, non di rosa che resta valida.

    sarà evidente ma nelle due partite contro di noi io non ho visto tutta questa superiorità e, al momento, siamo a pari punti a tre giornate dal termine.

    Nessuna polemica, infatti il mio messaggio era tranquillo e non polemico, semplicemente credo Tu non mi abbia letto con attenzione, spero di essermi spiegato meglio.

  9. il fatto che un giocatore vesta la maglia del Milan non lo rende automaticamente più forte di uno che veste la maglia del Torino o dell’Atalanta.

    Questa frase mi trova estremamente d’accordo. Credo sia la chiave di tutto.

    Ma a parte questa, che è soltanto una mia opinione, mi siete piaciuti molto tutti devo dire. Nervi saldi, voglia di capire che cosa sta succedendo, ragionamenti pacati. Una boccata d’ossigeno.

    Come ho detto credo che quasi tutte le colpe vadano ascritte ai giocatori. Alcuni sono proprio sopravvalutati, altri hanno poco cervello oppure non hanno i nervi sufficientemente saldi. La società può avere sbagliato qualcosa, ed è vero che Rino è ingenuo, inesperto, ancora molto limitato, e che ripartire con lui sarebbe un errore fatale, ma a un certo punto quella banda l’aveva portata lui al terzo posto. Eravamo lì. Non giocavamo bene, ma farci gol era un’impresa e il nostro bomber la metteva con puntualità. Quello che è successo dopo è pazzesco e l’hanno causato loro, i giocatori. Ingenuità come beccare gol su calcio d’angolo a favore, o anche come il gol del Bologna di lunedì (sono solo due esempi in mezzo a un oceano), le hanno commesse i giocatori, non Rino o la società o Singer. Cazzate come sfidarsi sui social con gli avversari, esibire una maglia come trofeo, litigare in mondovisione o cadere ingenuamente nei tranelli arbitrali le hanno commesse loro, i giocatori. Inoltre non credo sia Rino a vietare ai nostri due attaccanti esterni di puntare la porta o il fondo più dello zero assoluto che abbiamo visto durante quasi tutte le partite.

    Gazidis dovrà imparare l’italiano eccetera eccetera, ma principalmente alcuni giocatori dovranno maturare e altri dovranno togliersi dalle palle, per essere sostituiti da gente seria e intelligente.

  10. Concordo, Marcovan.
    Soprattutto questo:

    Ma a parte questa, che è soltanto una mia opinione, mi siete piaciuti molto tutti devo dire. Nervi saldi, voglia di capire che cosa sta succedendo, ragionamenti pacati. Una boccata d’ossigeno.

    La differenza con i blog autoreferenzianti, quelli con millemila commenti e poca sostanza o quelli con pochi commenti e mai vista sostanza.

  11. Nessuna polemica, infatti il mio messaggio era tranquillo e non polemico, semplicemente credo Tu non mi abbia letto con attenzione, spero di essermi spiegato meglio

    Assolutamente, Adamos8181 (Fu) , questo confronto è molto stimolante e interessante.
    Alla fine stiamo esprimendo concetti molto simili che si distinguono solo per sfumature. Che la rosa del Milan sia sopravvalutata credo sia un dato di fatto difficilmente contestabile: se da un lato Gattuso non è così bravo da cavare il sanue dalle rape, dall’altro lato non è così somaro da far giocare di merda una squadra di fenomeni.

    Ci barcameniamo tra quarto e sesto posto perchè quella è la dimensione della rosa.

    Si può discutere sulle differenze, più o meno evidente con le altre squadre, ma la sostanza resta questa.

    L’unica possibilità di migliorare la nostra condizione risiede
    a) nella scelta di un allenatore che sappia valorizzare la rosa a disposizione al 110%
    b) in una impostazione societaria più rigida e funzionale di quella mostrata in questi mesi

  12. Altra semifinale da standing ovation. Che partita!!!!!
    Due partite meravigliose in due giorni era da anni che non le vedevo :winner: :winner: :winner:

  13. A parte le due semifinali di straordinaria bellezza, la Champions League è la massima espressione del calcio mondiale. E che espressione! Il calcio, giocato a questi livelli e in questo modo, ha pochi eguali in fatto di spettacolo sportivo. Peccato non fare più parte di questa Lega.

  14. Bellissime partite, più quella di ieri sera che la precedente, però.
    Ma non so se mi piacerebbe vedere la mia squadra giocare così – si intende ovviamente una squadra piena di campioni sicuri come Liverpool e Barca.
    Ho letto un commento che diceva “Il calcio è diventato come il basket NBA, un attacco a te, un attacco a me, nessuna difesa, perde chi sbaglia di più”.
    C’è un episodio di asterix dove due capi-villaggio fanno un incontro di pugilato “antico” dove la regola è assestare un pugno a testa per turno, non vale difendersi o schivare, vince chi rimane in piedi. Ormai la moda è questa.

    Mi ci ritrovo, perchè ormai la norma è prendere una asfaltata all’andata, restituire l’asfaltata al ritorno, una settimana brocchi, una settimana fenomeni in campo; più goal in un solo turno di semifinali di quanti ne segnò il Milan per vincere nel 2003 oppure l’Italia nel 2006. E quelle non erano grandissime squadre, forse?

    O forse non mi abituo alla narrazione enfatica che va per la maggiore adesso, attorno al calcio ed ai suoi protagonisti, dove tutti sono guru della panchina e miracolosi sul campo…
    Per dire, DeLigt, fortissimo, il centrocampo Ajax, ubriacante, ieri sera sono stati annientati da Llorente – bravissimo professionista ci mancherebbe, ma mica un campione assoluto! – e dai lanci lunghi, che la torre spagnola, appunto, arpionava e spizzava per i compagni.
    Il Trap secondo me si sarà commosso.

  15. Vero ciò che hanno scritto sul basket NBA. È diventato un altro sport, anche se molto somigliante a quello di prima. Egualmente bello secondo me, ma non so se gli appassionati miei coetanei sono dello stesso avviso.
    Ma lì si è trattato di un’evoluzione dettata dall’adattamento di giocatori e tecnici a una linea dei tre punti molto distante dal canestro. Adesso tutti e cinque i ruoli colpiscono con percentuali incredibili da distanze siderali e le difese sono costrette a lasciare spazi amplissimi in area. Per questo sembra che le difese siano meno arcigne rispetto a una volta, ma in realtà ci sono costrette, a stare più larghe.

    Il caso del calcio credo sia diverso. Non c’è stata un’importante introduzione regolamentare che abbia costretto il gioco a cambiare, per cui penso che il gioco delle semifinaliste di CL così aperto sia stato per via delle caratteristiche dei giocatori in campo. Poi non so se questo tipo di gioco possa essere imbrigliato da una impostazione più cinica e pragmatica (se è questo che intendevi, Fre). Il caso della Juve contro l’Ajax dimostrerebbe di no, ma vai a sapere.

  16. Secondo me il calcio in Europa (ma non in Italia) è basato sull’esasperazione dell’atletismo unita ad buona tecnica di base dei giocatori (tralasciando l’estro dei pochi veramente dotati). In Italia si pensa ancora al possesso palla, secondo le logiche di Liedholm di 40 anni fa o del “guardiolismo”, morto da più di un lustro.
    Oggi anche il Man.City di Guardiola (per dire) gioca a 300 all’ora con altissima intensità per 100 minuti.
    L’unica squadra che in Italia e contro il Milan ho visto giocare in questo modo è stata la Samp di Giampaolo

  17. Io penso che il livello tecnico del calcio attuale sia enormemente superiore a quello di 20 30 anni fa
    Direi di prendere come esempio i portieri: guardate un video degli anni 70 e vi viene da ridere
    Invece parlando di talento e personalità…. credo siano calati molto.
    Se volete un altro esempio andate su youtube e cercate rivelino e elastico, c’e un filmato in cui tutti i giocatori delle due squadre sono fermi per 20-30 secondi a aspettare la giocata di rivelino….
    La mediocrità dei nostri beniamini
    Condivido ma non so se è una condizione di fatto o momentanea
    Penso a robben, male a Madrid, male a Londra e bene a lungo a Monaco. O ai nostri cambi con gli interisti: pirlo seedorf….
    Insomma : non so

  18. Prendere come esempio di crescita della tecnica oggi rispetto ai bei tempi che furono proprio i portieri!

    Che il portiere moderno sappia stoppare un pallone, dribblare in area e passare con precisione è ovviamente un plus, ma scopo primario rimangono (o forse, sarebbero dovute rimanere?) le parate, e qui, anche nei top-team, c’è davvero da ridere.

    Uscite a vuoto, errori di posizione o di calcolo sui calci d’angolo (Donnarumma…), tiri mal deviati, niente più prese ma solo ribattute spesso a centro area, o comunque in zone pericolose…
    Se pensate che tra i migliori in Serie A (oltre al Nostro, che ha dei limiti noti) c’è Handanovic, pur affetto da un curioso caso di Morbo-di-Amelia, quello che provoca improvvisa immobilità e sguardo laser assassino sui tiri dalla media-lunga distanza…

  19. Qua si riesce sempre a discutere molto bene, la propria opinione, giusta o sbagliata che sia, non finisce nel calderone del nulla, tutti hanno interesse a leggerla e, per carità, anche a criticarla se necessario.

    Questo spazio è sempre da preservare.

    Quae ita cum sint, a me le parole di Gattuso, anche oggi, non sono piaciute, mi riferisco a Frosinone e Spal.
    Io detesto parlare male di Gattuso ma, poverino, mi pare molto insicuro.
    Sarebbe da introdurre il tema delle proprietà (siamo sicuri siano più proprietà?) che usano l’ex campione come allenatore in modo da indurre nei tifosi lo spettro “se attacchi Gattuso o l’ex campione X allora sei un ingrato”?

  20. ma non credo molto all’ingratitudine per l’ex campione. Ciò che hanno dato da calciatori e ce li ha fatti amare ed entrare nel cuore è una cosa, ciò che hanno fatto dopo è altro. Ad esempio a me Pirlo è sempre piaciuto come calciatore e l’ho adorato molto quando era da noi, poi è passato ai gobbi e, complice anche il suo scritto (chiamarlo libro mi pare troppo…), mi è stato pesantemente sui coglioni e non lo posso più vedere. Ma di lui avrò sempre un grandissimo ricordo di quando era rossonero.

  21. Mamma mia se concordo su Pirlo, dire che mi sta adesso pesantemente sui coglioni è poco …

    Questa “moda” conveniente di prendere l’ex campione del super-Milan di Ancelotti (quello sì avrebbe meritato di vincere 8 Scudetti consecutivi), ancora acerbo come allenatore, quindi poco costoso, ma al tempo stesso perfetto per calmare i tifosi, io credo sia una mossa ben studiata.

    Poi ovviamente qui siamo persone tutte intelligenti e oneste intellettualmente quindi sappiamo ben distinguere i ruoli e giudicare le cose con il giusto distacco, in generale, però, nel Mondo rossonero mi accorgo che, ed è proprio qui la mossa furba e voluta, il tifoso spesso confonde, o in un senso o nell’altro, i due ruoli.

    Ecco, se posso esprimere un desiderio per il futuro, vorrei che al Milan venisse un allenatore che si è conquistato il Milan per quanto fatto in panchina e non per quanto fatto al Milan da giocatore.

    Questo, ripetendo, è un discorso generale, degli ex giocatori che ci hanno allenato ultimamente Gattuso è decisamente il migliore o, comunque, il meno peggio, quindi non è un attacco a lui.

  22. Vero. Che Gattuso sia il miglior allenatore che abbiamo avuto ultimamente fra gli ex grandi milanisti è un dato di fatto. Solo Seedorf ha avuto una media punti superiore, ma con molte meno presenze. Chi lo definisce — e c’è chi lo fa — il peggior allenatore della storia del Milan (addirittura) non capisce un cazzo, o ha la memoria corta. E non mi si venga a dire che Rino ha avuto la rosa migliore rispetto ad altri, che rido fino a domattina.

    Però concordo, questa storia delle bandiere in panca deve finire. Non ha mai portato a nulla di buono, se non a bruciare delle leggende amatissime. E a estrarre il peggio di sé da una tifoseria che mi sta deludendo ogni giorno di più (hai voglia di minimizzare circoscrivendo il tutto al tifo social, anche quelli fanno parte della tifoseria, sono tanti e sono in grado di sollevare polveroni inauditi).

    La palla passa alla proprietà e alla dirigenza. Il tempo di scegliere un tecnico che non sia un parafulmine, e di accontentarlo in base ai propri gusti e alle sue esigenze (che devono coincidere fra loro, altrimenti è tutto inutile) lo hanno avuto. Non ci sono più scuse.

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