15 4 minuti 5 anni

E’ con estremo piacere che, dopo quasi dieci anni, torno a scrivere su queste pagine. Ne sono successe di cose sia nella mia vita, ora in Germania, sia nella vita del Milan, sprofondato sempre di più in un triste anonimato.

Torno a scrivere in un momento importante, a tre giorni da un derby che, forse, arriva troppo presto per noi e per il calcio un po’ sofisticato (ma non sempre efficace) del mister Giampaolo, almeno in riferimento a quello apprezzato quando allenava la Sampdoria.

Ho avuto la “fortuna”(?) di vedere le nostre tre partite ufficiali e le quattro partite ufficiali dei cugini: non è stato un bello spettacolo. La prestazione nostra meno negativa è stata probabilmente quella contro il Brescia, con Bennacer in regia; quella dell’Inter la prima partita, dove il Lecce ha fatto tutto il possibile per permettere a Conte di esaltare il suo calcio ossessivamente in verticale.

La differenza fra le due rose e, certamente, anche tra i due allenatori, c’è, è evidente e va a vantaggio dei nerazzurri; tuttavia, a mio parere, non così ampia come i media italiani vorrebbero strombazzare o, almeno, hanno strombazzato fino alla figuraccia di ieri sera rimediata dall’Inter contro lo Slavia Praga.

E il Milan, Giampaolo in primis, deve ripartire proprio dalla partita fatta dallo Slavia Praga: densità a centrocampo, chiusura delle linee di passaggio, pressing, squadra corta, pochissimo spazio per le ripartenze avversarie, marcature a uomo, ecc. ecc.. Il Milan se vorrà dire la sua nel derby non potrà permettersi giocatori che non sono dentro la partita sempre, sia in fase di possesso che in fase di non possesso. In altre parole non potrà permettersi i Paqueta o Suso visti col Verona ma ci vorranno undici Rebic. Perché il Milan può e deve dire la sua.

Io non dimentico che il Milan la scorsa stagione è finito un solo punto dietro all’Inter, un Inter che a quindici minuti dalla fine del campionato era dietro il Milan e che è stata salvata da un gol di uno dei tanti epurati eccellenti di Conte. Se mi avessero chiesto a maggio chi erano i tre/quattro giocatori più forti dell’Inter, quasi sicuramente avrei risposto: Icardi (nonostante tutto), Nainggolan (nonostante tutto), Perisic e Handanovic. L’Inter ne ha persi tre su quattro. Ha sostituito Icardi con Lukaku, Perisic con A. Sanchez e Nainggolan con Barella/Sensi. Nel complesso non vedo un upgrade e, anzi, forse ci ha perso qualcosa in qualità complessiva. Quindi se il Milan, come credo pensiamo tutti, non è certo inferiore allo Slavia Praga, con un minimo di equilibrio e pragmatismo potrà mettere in difficoltà l’avversario se speculerà sul modo di giocare di Conte e se, quindi, Giampaolo avrà capito definitivamente che con questa rosa non potrà mai applicare il suo 4-3-1-2, almeno finché non avrà istruito Rebic nel ruolo di trequartista.

Alla luce di queste considerazioni la mia formazione per il derby sarebbe questa: (4-3-3) Donnarumma, Conti, Musacchio, Romagnoli, Theo Hernandez (Rodriguez), Kessie, Bennacer, Calhanoglu, Castillejo, Piatek, Rebic.

Theo Hernandez, perché, se è recuperato, può annientare il settore Godin-Candreva, sparigliando le carte della lettura tattica di Conte. Calhanoglu perché, nella sua mediocrità, è sempre dentro la partita, a differenza di Paqueta, tanto che fino ad ora è stato il giocatore più decisivo negli episodi. Castillejo e non Suso, anche in questo caso perché il primo si muove di più e in modo più imprevedibile, tema fondamentale per allargare la difesa a tre avversaria e/o costringere Asamoah a non spingere.

Qual è la vostra?

15 commenti su “Un milanista a Berlino – Il derby alle porte

  1. Intanto, bentornato Adamos. Una lettura in più delle nostre vicende rossonere può solo far bene.

    Ho letto con piacere che i prescritti hanno fatto un altro passo falso, confermando le difficoltà che tutte le squadre hanno quando fanno molti cambiamenti.
    La mia paura per domenica è solo per come potremo giocare noi, non certo per la “potenza di Suning”, e le nostre ultime prestazioni sono state piuttosto scarse.
    Pochi tiri in porta anche da fuori, quei pochi spesso in orbita di Plutone, e non si comprende il perché, continui passaggi in orizzontale per un possesso sterile se poi non affondi mai, qualche leziosità di troppo e palloni sbagliati e regalati sciaguratamente agli avversari.
    Nel derby non c’è spazio per giustificare nulla, va giocato e vinto.
    Mi accontenterei anche di una prestazione scandalosamente pessima pur di vincerlo.

  2. ah, il Napoli ha liquidato il Liverpool con 2 perozzi. E bravo Carletto! Sei sempre il migliore.

  3. Dieci anni? Ammazza come passa il tempo.

    Una delle ragioni per le quali non vedevo di buon occhio l’arrivo di Giampaolo era proprio il suo 4-3-1-2. Principalmente perché non mi piace il modulo di per sé (Carletto stesso spesso lo rinnegava ripiegando sul più equilibrato albero di Natale); ma anche perché penso che non abbiamo gli uomini adatti per attuarlo (e anche dopo gli acquisti invernali pare proprio che non ne siano arrivati). Il problema è che non abbiamo gli uomini adatti anche per il 4-3-3. Uno può domandarsi: ma allora, a cosa sono adatti questi qua? A tutti i moduli, purché ci accontentiamo. Li adattiamo a quello meno dannoso e proviamo a giocarci faticosamente il quarto posto fino alla fine. Non so però se Giampaolo sia in grado come mentalità di farlo. Personalmente ne dubito.

    Sull’Inter, boh, credo sia più forte di quel che pensiate. Non sottovalutate Sensi, lo seguivo nel Cesena quando era giovanissimo perché speravo che un giorno l’avremmo notato, ed era già molto forte; non credo si sia involuto. La partita di ieri dice poco: pensavano a noi, è evidente.

  4. La partita di ieri dice poco: pensavano a noi, è evidente.

    Questa è carina! :rotfl: :rotfl: :rotfl:
    Credo anch’io che siano superiori a noi, come lo erano l’anno scorso, almeno negli scontri diretti. Però anche l’anno scorso hanno vinto più per episodi che per una reale superiorità sul campo. Solo mi sembrano più “cattivi” di noi. Oltre il gioco che non c’è sembriamo un po’ mosci.
    Mettiamoci in testa che non è un esame solo per noi. L’uomo con il gatto in testa ha subito iniziato ha fare lo sbruffoncello… che gusto sarebbe lisciargli il pelo.
    Intanto questa sera vediamo i gobbi ladri di che pasta sono fatti con il nuovo chef in panchina.

  5. Ho visto tutti gli Higlights delle altre partite di Champions.
    Impressionato dal Salisburgo e dal Lipsia.

  6. Anche i gobbi si sono fatti rimontare nuovamente. Pensavano di averla sfangata e invece…taaaaaaaacc. Catturati!!

    L’Atalanta dei miracoli non ha ancora capito cosa è successo. Pesantissima legnata :rotfl:

  7. Io ho guardato il Bayern, prestazione monumentale di Perisic contra la Stella Rossa.
    Però sicuramente, secondo il parrucchino gobbo almeno, saranno superiori Politano o Candreva o Lautaro Martinez come seconda punta …

  8. Che dimostrano che non è necessario spendere per avere giocatori forti
    Il norvegese del salisburgo sembra un fenomeno

  9. Jtura avevo visto gli Highlights del Salisburgo ed ero rimasto impressionato. Mi sono preso la briga di riguardare la partita intera. Il norvegese ha una struttura fisica imponente ma sembra avere l’agilità di uno Shevchenko. In generale è una squadra che gioca a mille, sia Napoli che Liverpool dovranno stare molto attenti, molto attenti.

    Qui in Germania il gioco del Lipsia è lodato da tutti. Se riesco un weekend volevo andare a Leipzig per vedere una partita dal vivo. Le due squadre Redbull hanno potenzialità economiche importanti ma non hanno certo investito più di noi negli ultimi 3 anni, questo fa incazzare. Spendi 300-350 milioni e poi ti ritrovi che il portiere (scovato dalla fu era Berlusconi) è comunque l’unico forte.

  10. Designato Doveri per il derby. Attenzione allo score con noi e coi cugini nei precedenti. L’ovino ha paura?

  11. Che dimostrano che non è necessario spendere per avere giocatori forti

    Cose che noi qui sosteniamo da una decina d’anni. Da quando cioè berlusca affermò — legittimamente — di volere chiudere i rubinetti indicando la via dell’autogestione. Peccato che poi lo fece soltanto a parole, poiché nei fatti lasciò il mondo com’era, anzi, peggiorandolo, continuando a spendere ma meno, a casaccio o solo quando faceva politicamente comodo a lui.Tanto del risultato non gl’importava più da tempo, a lui era sufficiente rilasciare ogni tanto qualche minchiata per alimentare il suo ego ipertrofico o far parlare di sé.

    Adesso ripartire è molto, molto più complicato.

  12. Paqueta e Suso sulla trequarti, sembra.
    Se fanno la partita di Verona ci massacrano.
    I terzini saranno fondamentali, perché se i due davanti passeggiano in fase di non possesso, il centrocampo sarà totalmente loro.

    Buon derby a tutti!

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