363 4 minuti 2 anni

Una domenica massacrante la mia. Durante una passeggiata in riva al mare perdo stupidamente il portafogli con all’interno un centinaio di euro, patente, carta d’identità, tessera sanitaria e carta di credito, ritrovo il tutto miracolosamente grazie al senso civico e all’onestà di uno sconosciuto e alla caparbietà di mia moglie che mi convince ad accompagnarla a cercare bagno per bagno (mentre al momento dell’amara scoperta io avevo scelto di lasciarmi morire di stenti lì, sulla sabbia rovente). Torno a casa stremato, giusto in tempo per vedere la Power Unit di Leclerc andare a puttane e Verstappen e la Red Bull trionfare, e mi domando cosa possa riservarmi l’attesissima serata vista la strana altalena di sfiga-fondoschiena con cui si è sviluppata la mia giornata.

La risposta è arrivata verso le venti e la serata mi ha riservato una grandissima gioia.

Il Milan ha vinto meritatamente il suo diciannovesimo scudetto, io ho vinto la stella come tifoso. Dei dieci scudetti che campeggiano nella mia personalissima bacheca questo è, assieme a quelli del ’79 e del ’88, senza dubbio il più bello. I primi due lo furono per diverse ragioni: il primo fu quello della stella per il club, il primo di cui fui testimone, il primo di Franco Baresi, l’ultimo di Gianni Rivera; il secondo fu il primo di Berlusconi e di Paolo Maldini figlio di Cesare, dopo un decennio da incubo, in mezzo a guai societari e devastanti saliscendi fra serie A e serie B. Questo scudetto è fantastico perché il decennio appena trascorso, pur non essendo stato tragico come quello sopra citato, è stato comunque scoraggiante, triste, umiliante. Il Milan degli ultimi due lustri è stato preso a pedate un po’ da tutti, media, organi istituzionali nazionali e internazionali, arbitri, da una parte del suo stesso tifo, e vincere uno scudetto in questo modo, in barba a tutti, è quanto di più grandioso possa accadere a tutti i tifosi veri. Odio assegnare patenti di tifo, non lo farò certamente stavolta. Vorrei soltanto che dopo questo scudetto si imparasse a mettere da parte il proprio ego  e ad amare nel vero senso della parola un club come il Milan. Che s’imparasse a rispettare un gigante come Paolo Maldini. Che s’imparasse a non bollare frettolosamente come pippe atleti giovani come Leao e Tonali al loro primo anno. Che s’imparasse che gli allenatori contano, ma soltanto se sono supportati da una grande società e da giocatori bravi e intelligenti. Che s’imparasse che il Milan è sempre il Milan, a prescindere da chi ne sia il proprietario.

Della partita è inutile parlare, non c’è stata storia. Troppa la differenza di valori e di motivazioni in campo, al di là delle fanfaronate mediatiche sprecate durante la settimana.

Dei protagonisti invece parleremo, ma non in questo post, avremo un’intera estate per fare questo e altro. Inoltre non ho la forza per proseguire: sono felice ma stanco, ho sonno.  E confesso di avere alzato anche un po’ il gomito.

363 commenti su “SASSUOLO-MILAN 0-3

  1. Dalla Gazzetta dello sport: in attesa del decisivo faccia a faccia tra Cardinale e Maldini in via Aldo Rossi vengono emergono significativi segnali di distensione. Le parole del d.t. alla Gazzetta sono state chiare, nette: «Per il bene del Milan». E guarda caso questo stesso concetto è stato espresso in queste ore dai vertici societari. L’impressione è che in questi frangenti nessuno voglia alzare della barricate preferendo trovare punti di incontro sugli obiettivi necessari per rinforzare la squadra di Pioli. E lo stesso tecnico ieri ha confermato che ha contatti quotidiani con Maldini e Massara riguardo il mercato.

  2. Alla fine Paolo ha fatto un vero e proprio colpo da maestro: ora non possono licenziarlo perché licenziarlo sarebbe praticamente un’ammissione di “si, vogliamo vivacchiare con budget risicati, se si vince bene se non si vince amen”, senza contare che Paolo è adorato da tutta la tifoseria e licenziarlo la metterebbe subito contro il club; e non possono neanche tenerlo senza fare una politica più “aggressiva” sul mercato (che non significa prendere Manè e De Bruyne, significa che colpì come quello di Zaniolo -che a me non fa impazzire, è una questione di concetto ciò che sto dicendo- non saranno più “inavvicinabili” come lo ha definito Suma in un video recente, e in effetti uno come Zaniolo era inavvicinabile per il Milan degli ultimi anni, cosa gravissima se pensiamo che è un giovane che non ha mostrato ancora nulla e che ha avuto gravi danni dall’infortunio, diverso è non volerlo prendere -e io non lo prenderei, andrei su altro- diverso è non poterlo prendere) perché se così fosse sarebbe lui ad andarsene (lo ha detto chiaramente nell’intervista recente che non sarebbe disposto a fare parte di, e a mettere la faccia per, un progetto perdente, come sarebbe indubbiamente quello attuale se non si alzasse l’asticella).

    Insomma, un ricatto in piena regola, diciamocelo chiaramente. Personalmente, da italiano, se comprassi un brand di basket o rugby negli States (entrambi sport di cui mi frega meno di zero, quindi se avessi i soldi e decidessi di investirli lì lo farei solo per speculare, sinceramente) e mi trovassi di fronte il “Maldini” della situazione, lo odierei a morte, sarebbe il mio peggior nemico, da italiano che del basket e del rugby se ne catafotte la cappella.

    Altroché “avrebbe dovuto aspettare la scadenza del contratto e poi parlare”. Un pezzo di cazzo. Avesse fatto così la nuova proprietà avrebbe potuto silurarlo e alcuni tifosi poi avrebbero detto che “si lamenta adesso perché è stato cacciato”. Così li ha messi letteralmente spalle al muro.

    Per noi Paolo è la migliore garanzia, quello di pochi giorni fa è stato forse il tackle più importante della sua vita. Un tackle per il futuro del Milan.

  3. Buongiorno Ray, è divertente rilevare che io e te la pensiamo in maniera opposta, sempre e su tutto.
    Quello che per te è un colpo da maestro per me è una figura di merda. Immagino la scena: Maldini in riunione per il rinnovo del contratto; dopo la firma qualcuno gli dice: “sì, però la prossima volta che hai um problema parlane col tuo responsabile piuttosto che andare a piangere dai comparucci giornalisti”

  4. @Cui

    Beh ci sta pensarla diversamente, io so che la stragrande maggioranza di tifosi la pensa come me, il che non vuol dire che abbiamo ragione, magari abbiamo torto, ma se non altro ciò significa che ci sono dei motivi validi per pensarla così. Figura di merda? Punti di vista. Per me la figura di merda l’hanno fatta i cafoni arricchiti che l’hanno trascinato fin qui senza rinnovarlo dopo che lui ha portato una macchina da 200 cv a vincere contro macchine da 400 cv. Ma non è nulla di nuovo eh, non è un trattamento “ad personam” su Maldini, questi manager americani sono così, te lo scrivevo nell’altra pagina, i dipendenti sono “expendable trash” rimpiazzabile anytime anywhere.

    P.s

    “sì, però la prossima volta che hai um problema parlane col tuo responsabile piuttosto che andare a piangere dai comparucci giornalisti”

    Io risponderei: “per parlarne col mio responsabile dovrei prima poterlo vedere e, appunto, parlarci. Elliott non ha neanche voluto sedersi al tavolo con me e Massara. E poi parlarne a che pro? Per sentirmi dire che il piano aziendale è x e non si scappa? O per, magari, accertata una incompatibilità tra i miei obiettivi e i vostri, venire cacciato, con alcuni tra quelli che dovrebbero essere tifosi del Milan che, di fronte al mio “vuotare il sacco”, parlerebbero di frustrazione di un esonerato? No, grazie. Preferisco dire le cose come stanno di modo che tutti sappiano in anticipo il perché me ne andrei, qualora non si trovasse un accordo sulle rispettive ambizioni.”

    A me sembra incredibile (nel senso etimologico del termine, cioè non credibile) che non sia chiaro che Maldini con questa mossa ha messo i nuovi (e anche i vecchi, visto che resteranno col 30%) con le spalle al muro in un modo che non sarebbe mai e poi mai stato possibile con un colloquio privato (e nemmeno vuotando il sacco dopo un eventuale licenziamento/non rinnovo, per i motivi detti sopra).

  5. A questo

    Io risponderei: “per parlarne col mio responsabile dovrei prima poterlo vedere e, appunto, parlarci. Elliott non ha neanche voluto sedersi al tavolo con me e Massara. E poi parlarne a che pro? Per sentirmi dire che il piano aziendale è x e non si scappa? O per, magari, accertata una incompatibilità tra i miei obiettivi e i vostri, venire cacciato, con alcuni tra quelli che dovrebbero essere tifosi del Milan che, di fronte al mio “vuotare il sacco”, parlerebbero di frustrazione di un esonerato? No, grazie. Preferisco dire le cose come stanno di modo che tutti sappiano in anticipo il perché me ne andrei, qualora non si trovasse un accordo sulle rispettive ambizioni.”

    Aggiungerei anche quanto segue: “e poi, mi scusi, ma quelli verso i quali, secondo lei, avrei dovuto avere il tatto di non fare questa pubblica uscita, oltre che essere i cafoni arricchiti che mi ha trattato come l’ultimo dei magazzinieri in sede di rinnovo, non sono forse gli stessi che due anni e mezzo fa avevano contattato Rangnick senza dirmi nulla, tramite il loro lapdog Gazidis, e avevano fatto filtrate ke news a mezzo a stampa facendomi (anzi,l facendoci, me e Massara, e anche Pioli) passare per un dead man walking con la data di scadenza sulla schiena come uno Yogurt di quarta categoria? È verso gente del genere che, secondo lei, avrei dovuto mostrare questo “tatto”? Mi perdoni ma la domanda a questo punto è inevitabile: are you fucking kidding me?

  6. *che mi hanno trattato.

    *e avevano fatto filtrare le news a mezzo stampa.

  7. “sì, però la prossima volta che hai um problema parlane col tuo responsabile piuttosto che andare a piangere dai comparucci giornalisti”

    Faccio fatica a credere che quanto detto da Maldini alla gazzetta non fosse stato detto PRIMA alla proprietà
    Maldini non ha mai piagnucolato da giocatore nè in questi 2 anni da dirigente. Quell’intervista non è stato uno sfogo nè una lamentela: Paolo non è stupido e se ha detto quelle cose lo ha fatto per un suo obiettivo, probabilmente anche (o soprattutto) personale, tuttavia sono più propenso a credere che il bene del Milan coincida con gli obiettivi personali di una sua bandiera, piuttosto che con quelli di un manager multimilionario che vive in un attico di Manahttan

  8. Faccio fatica a credere che quanto detto da Maldini alla gazzetta non fosse stato detto PRIMA alla proprietà

    Beh Maldini ha detto che la proprietà non si è neanche seduta con lui e Massara a parlare del rinnovo. Se non hanno “trovato il tempo” da concedergli per una cosa così (mancanza di rispetto enorme), trovo improbabile che il suddetto tempo l’abbiano trovato per farsi dire da Maldini quello che poi il medesimo ha detto alla stampa.

    Paolo non è stupido e se ha detto quelle cose lo ha fatto per un suo obiettivo, probabilmente anche (o soprattutto) personale, tuttavia sono più propenso a credere che il bene del Milan coincida con gli obiettivi personali di una sua bandiera, piuttosto che con quelli di un manager multimilionario che vive in un attico di Manahttan

    Quoto col sangue. Stiamo parlando dell’unico calciatore che, oltre ad aver vinto cinque Champions, le ha vinte tutte con la stessa squadra, alzandone due da Capitano dopo che ne aveva vinte tre da giocatore, la prima da Capitano alzata 40 anni dopo esatti quella alzata da suo padre Cesare, anch’egli Capitano nel grande Milan di Rocco. Mai successo nella storia di calcio, due capitani, padre e figlio, che entrambi la prendono per le orecchie.

    Quando parliamo di Maldini non è esagerato dire che stiamo parlando di una specie di “incarnazione” del Milan. Pensare che non abbia fatto tutto ciò anche e soprattutto (anche se non solo, ovviamente entra in gioco anche l’orgoglio personale, e una leggenda così trattata come l’ultimo degli aiutocuochi alla mensa di Milanello -e per fugare gli equivoci, sarebbe stato comunque un comportamento inaccettabile- è ovvio che non abbia potuto prenderla bene) per il bene del Milan per me è impensabile.

  9. Che poi diciamocelo proprio senza tanti filtri: probabilmente anche vedere i Singer ballare sul pullman e prendersi pure la maggioranza dei meriti (da una parte grazie a Dio molto minoritaria della tifoseria) deve essere stato un boccone molto amaro da mandare giù * . Se a questo ci aggiungiamo il mancato rinnovo, l’essere stato trattato come un pezzo di m sacrificabile al quale non dedicare nemmeno un appuntamento per parlare, e l’incertezza sui piani di Redbird, beh ci sta tutto, ma proprii tutto, che lui abbia voluto chiarire le cose pubblicamente per far sapere che, in caso di mancato innalzamento dell’asticella, lui saluterebbe la compagnia.

    *Pensate ad un pilota che si vede mettere a disposizione dalla propria scuderia una macchina costruita al risparmio che ad ogni curva viene letteralmente violentata dalla Forza G, e che nonostante ciò questo pilota riesce, grazie ad una capacità di guida senza pari, a fare arrivare questa macchina davanti a macchine con una aerodinamica molto migliore e con una potenza in cavalli decisamente superiore. Pensate a questo pilota che, avendo vinto un mondiale in queste condizioni, vede i boss della propria casa automobilistica salire sul carro (lo stesso carro sul quale evitavano accuratamente di salire quando lui provava a far presente che stava rischiando l’osso del collo ad ogni curva) e addirittura alcuni fans dire che tuttosommato il merito del pilota va condiviso con la scuderia che gli ha messo a disposizione un’ottima macchina (con alcuni estremi che addirittura arrivano a dire che la vittoria del mondiale sia addirittura da attribuire maggiormente alla scuderia che al pilota in questione). Tutto questo con un rinnovo di contratto non solo non ancora proposto, ma neanche discusso, + dei proprietari che vengono presentati con interviste dove parlano di money ball e di robe come “nel calcio non serve spendere per vincere” (cosa vera se la tua massima ambizione è vincere un titolo ogni due o tre lustri se ti va di lusso). Bene, dopo aver fatto questo esperimento mentale, secondo me possiamo avvicinarci sia a ciò che Maldini ha sentito a livello personale e di orgoglio personale, sia alle preoccupazioni che può aver provato per il futuro del Milan.

  10. Ancelotti in Italia sconta il biennio juventino (il ’99 in cui subentrò a Lippi e stava per far fuori lo United del treble – a proposito di feeling con le coppe – non lo conto), quando perse due campionati contro Lazio e Roma. E al Milan in Italia grazie (anche) a Moggi non è andata molto meglio, quindi in patria gode molto meno credito di quello che dovrebbe. Comunque occhio a festeggiarlo che se ne vince un’altra nel computo vi raggiunge. :p Riguardo a più triviali questioni, Maldini era inamovibile pure prima dell’uscita: gode del credito di cui gode un Sabatini e per di più lavora nel Milan. Nessuna persona sana di mente, a meno di problemi interpersonali o pretese folli dei diretti interessati, non rinnoverebbe oggi Maldini e Massara. Chiaro che con una cessione in corso anche solo come cortesia si attende il parere dell’acquirente (e chiaro che magari si attenda pure che l’acquirente diventi effettivamente tale). Ma probabilmente Maldini, visti anche i pregressi ed avendo un ego degno del giocatore italiano più forte degli ultimi 30 anni (questo lo dico io) nonché simbolo del club italiano più riconosciuto al mondo, l’ha vissuta come una mancanza di rispetto e ha sbroccato, perché lui rimane Paolo Maldini e deve essere trattato da Paolo Maldini. Oltre a ciò, c’è secondo me la volontà di far vedere che si vuole mantenere alta l’asticella e, malignando un po’, fare maniavantismo verso i tifosi visto che il rischio di fare una sessione di mercato estiva, per dirla alla francese, del cazzo proprio a causa della cessione (che necessariamente blocca le decisioni) è eventualità più che concreta. Sulle proprietà, RedBird deve rispondere ai propri investitori, e se sono bravi come i Singer NON faranno mai il passo più lungo della gamba: spenderanno di più perché i Singer hanno messo i conti a posto, ma per il Vlahovic/Higuain/R7 di turno ci vorranno cmq anni. Siete il Milan e non una provinciale, avete una fan-base ampia su scala mondiale (non come Roma o Lazio che fuori dal GRA spariscono) su cui appoggiarvi nonostante la derelitta Serie A, rifacendovi vivi agli ottavi/quarti Champions’ con regolarità (cosa che accadrà anche coi Singer) si ravviverà assieme al fatturato che crescerà di conseguenza. Ma una mediana titolare di centrocampo da 50 milioni di euro e fischia netti all’anno non l’avrete ancora per un bel po’ (posto che per quanto aiuti poterli spendere, puoi tirarne fuori una di livello anche spendendo molto meno), e pure per una che costi la metà non credo siate pronti. Vabbè, ero venuto a farvi la battuta su Ancelotti, poi mi son perso. Sorry. Vi leggo sempre.

  11. @Anima

    Sulle proprietà, RedBird deve rispondere ai propri investitori, e se sono bravi come i Singer NON faranno mai il passo più lungo della gamba: spenderanno di più perché i Singer hanno messo i conti a posto, ma per il Vlahovic/Higuain/R7 di turno ci vorranno cmq anni. Siete il Milan e non una provinciale, avete una fan-base ampia su scala mondiale (non come Roma o Lazio che fuori dal GRA spariscono) su cui appoggiarvi nonostante la derelitta Serie A, rifacendovi vivi agli ottavi/quarti Champions’ con regolarità (cosa che accadrà anche coi Singer) si ravviverà assieme al fatturato che crescerà di conseguenza. Ma una mediana titolare di centrocampo da 50 milioni di euro e fischia netti all’anno non l’avrete ancora per un bel po’ (posto che per quanto aiuti poterli spendere, puoi tirarne fuori una di livello anche spendendo molto meno), e pure per una che costi la metà non credo siate pronti.

    Ma questo ci sta, per carità, anche perché facciamo parte di un movimento, quello italiano, che come hai ben detto è derelitto. Ciò che non ci sta, però, è l’essere nettamente sotto,come forza economica, anche alle principali rivali italiane.

    L’obiettivo minimo nel medio termine deve essere quello di raggiungere il fatturato della Juventus, se non anche superarlo. Perché il Milan ha proprio tutto (storia, tifosi, appunto fan base globale, potenza del marchio) per stare davanti alla Juventus come fatturato, o alla pari nella peggiore delle ipotesi.

    Quindi posso accettare che nel medio periodo non vedrò il Milan dare acquisti da Premier League, ma nel giro di massimo due anni questa storia che la Juventus può permettersi di spendere per un solo giocatore ciò che noi spendiamo per intere campagne acquisti deve finire. Anche perché con una tale discrepanza di forza economica, se non rettificata, è inevitabile che ci superino, perché Maldini non è Gesù Cristo e non continuerà ad azzeccare ogni colpo, e alla Juve non sono tutto mentecatti che continueranno a fare campagne acquisti faraoniche senza alzare il livello. Quindi è inevitabile che senza alzare l’asticella a livello di investimenti siamo destinati a mangiare la polvere juventina.

    Detto questo, io non mi aspetto da Redbird che facciano il passo più lungo della gamba, mi aspetto però che facciano il loro, ad esempio dal punto di vista degli sponsor. Da regola Uefa una proprietà può mettere, come sponsorizzazioni da parti correlate, e in piena regola con il fair play finanziario, capitali che ammontino al 30% del “fatturato naturale” del club. Mi aspetto ad esempio che Redbird come prima cosa colmi questa macroscopica mancanza che abbiamo. Mancanza che, se colmata, avendo noi un fatturato attorno ai 300 milioni (attualmente) ci proietterebbe attorno ai 400 milioni.

    Giusto per dire, in Italia la prima società per incassi da main sponsor è la Juventus, la seconda è la Fiorentina. In comune: lo sponsor è un’azienda della proprietà (vedi sopra discorso sulle sponsorizzazioni da parti correlate). Poi va da sé che tutto dipenda dalle dimensioni del club e dei fatturati, ma a noi una sponsorizzazione simile (che da fatturato del Milan porterebbe il nostro fatturato dai 300 milioni attuali a sfiorare i 400) ci proietterebbe vicino alla Juventus come fatturato, e poi i percorsi in Europa (che si spera saranno sempre migliori) faranno il resto per colmare (e superare) il gap. Ma intanto il problema del main sponsor va risolto, e quello può farlo solo la nuova proprietà.

    Una delle principali motivazioni della nostra debolezza sul mercato in questi anni è stata la mancanza di uno sponsor forte collegato alla proprietà, se questo poteva essere accettabile da Elliott, ora questa storia deve finire e chi arriverà dovrà metterci del suo per aumentare il fatturato del club, non aspettare passivamente che lo faccia per “spontaneamente”. Anche perché pure fatturassimo 500 milioni spontaneamente, avere la possibilità di aggiungerci un 30% e non farlo perché il proprietario non vuole metterci i soldi sarebbe inaccettabile. Figurati se si parte da una base di 300 milioni (la metà dei top club europei e 100 milioni abbondanti meno della Juventus).

  12. perché Maldini non è Gesù Cristo e non continuerà ad azzeccare ogni colpo,

    Maldini ha già sbagliato alcuni colpi.
    E ha già preso delle decisioni rischiose.

    Esempio:

    – Paquetà e Piatek (c’era lui, con Leonardo)
    – Leo Duarte
    – Laxalt
    – Mandzukic
    – Bakayoko
    – Pellegri

    e ha deciso di non prendere nessun difensore a gennaio scorso.

    Non è Gesù cristo, però finora il saldo è positivo.
    Chissà se con un attaccante vero, a gennaio scorso, avremmo vinto lo scudetto. Però in generale non gli si può rimproverare niente.

    Sono intervenuto solo per dire che Maldini non è perfetto, è “soltanto” molto molto bravo.

  13. @Darko

    e ha deciso di non prendere nessun difensore a gennaio scorso.

    Non è che “ha deciso”, è che non c’erano soldi. Lo aveva detto chiaramente, lo cito “ Dico che abbiamo fatto 86 punti. E solo una volta nella storia dei campionati a tre punti il Milan era riuscito a fare di più. E vorrei aggiungere che l’entusiasmo che abbiamo registrato nei tifosi era dovuto anche al gioco che la squadra ha espresso e al coraggio che abbiamo dimostrato. Anche nelle scelte di mercato. Questo inverno avevamo Kjaer fuori per infortunio e Tomori che si è lesionato il menisco. Non c’era budget. ”

    Avrebbe potuto tentare di tappare la falla con un prestito di qualche vecchia gloria o di qualche scarto ma ha deciso, non essendoci budget, di restare così, ed è andata bene perché è esploso Kalulu, ma non sempre si può contare sull’esplosione del Kalulu di turno, e se poi non hai il Kalulu di turno e devi intervenire, senz budget è facilissimo prendere delle cantonate e giocatori mediocri.

    Aldilà di questo, è indecoroso per un grande club essere sempre senza soldi.

    Sono intervenuto solo per dire che Maldini non è perfetto, è “soltanto” molto molto bravo.

    Esatto. E per tenere questo livello continuando ad avere un budget che è una frazione di quello delle nostre dirette rivali, dovrebbe essere perfetto (e gli altri continuare a sbagliare tutto), non “molto molto bravo”. Ma lui perfetto non è, come nessuno. Era proprio quello che intendevo quando scrivevo “ Anche perché con una tale discrepanza di forza economica, se non rettificata, è inevitabile che ci superino, perché Maldini non è Gesù Cristo e non continuerà ad azzeccare ogni colpo, e alla Juve non sono tutto mentecatti che continueranno a fare campagne acquisti faraoniche senza alzare il livello. ”

  14. @Darko

    Poi, a parte Paquetà e Piatek (che secondo me sono più farina del sacco di Leonardo, proprio per la tipologia di giocatori e le modalità( gli altri acquisti sbagliati da te citati sono appunto dovuti, secondo me almeno (ma non penso di essere lontano dal vero), al fatto che gli è sempre toccato operare al limite, con risorse che definire risicate è un eufemismo. Quando hai così pochi soldi ì Duarte, i Bakayoko ecc sono inevitabili, anzi aver preso i giocatori bravi che abbiamo preso operando così, con questi limiti di budget, è stato un overachievement pazzesco. Come tutti gli overachievement, però, se non seguito da un innalzamento dell’asticella, è destinato a rientrare nella norma (un po’ come l’Atalanta, per anni tra le prime 4 con una forza economica a stento da parte sinistra della classifica, non ha alzato l’asticella ed è tornata, e tornerà sempre di più, alla dimensione che compete un club con quella forza economica).

  15. Devo dire a quelli a cui mancano i programmi comici di una volta, Zelig, Mai dire gol, ancora prima Indietro Tutta.. farsi un giro sui blog dei topotristi in questi giorni è una più che valida alternativa, vedete che ho preso da uno dei loro riguardo la regola che vede le vincitrici dei dei campionati più importanti andare in prima fascia di CL “ Regole oscene. Chi esprime il calcio migliore e vince due trofei, non una merda di scudetto, deve stare in prima fascia!” 😀 😀 😀 😀

  16. Beh Ste, gli indaisti sono il peggio del peggio del peggio. Sempre detto. La vulgata è che lo juventino medio non capisca nulla di calcio, ma lo juventino medio, rispetto all’interista medio, è letteralmente Federico Buffa. Per incompetenza, antisportività e antipatia non hanno assolutamente rivali. La cosa peggiore di tutte però è la loro ipocrisia: sono antisportivi fin nel midollo, si vantano di scudetti di cartone o di tentati scudetti vinti a tavolino (quest’anno avrebbero goduto come i ratti di fogna che sono ad arrivarci davanti di un punto vincendo a tavolino a Bologna, l’hanno detto più e più volte), eppure si autodescrivono come un modello di etica e di sportività

    . Loro, i prescritti cartonati ripescati, modello di etica e di sportività (senza contare, sempre a proposito di sportività, che non riconoscono mai le vittorie altrui, hanno sempre una scusa, anche quando sono stati loro a ladrare pesantemente, solo che sono talmente sfigati e perdenti dentro che non riescono a vincere manco scudetti che avevano comprato come quello di quest’anno, e invece che stare zitti accusano i derubati di rubare. Non riconoscere mai i meriti e le vittorie altrui è la più grave mancanza di sportività che possa esserci, in assoluto, è la negazione stessa del senso dello sport).

    Loro che dopo la partita con la Lazio, nel loro forum più famoso avevano augurato a Tonali di fare la fine di Astori (mi ero iscritto apposta per dire al deficiente, con la madre collega di quella di Calhanoglu, che aveva scritto quell’obbrobrio, di scambiarci i contatti e di trovarci da qualche parte, ma a parte qualche minaccia e il farmi bannare instantaneamente, non ha fatto nulla).

    Sono veramente il peggio del peggio del peggio, la fogna più putrida, e mi dispiace, perché vorrei poter avere una rivalità forte, maschia ma sana e sportiva con l’Inda, ma non è possibile, a causa dei suoi tifosi. Milano è unica, l’unica città ad avere due squadre che hanno vinto la CL, l’unica città con due squadre che si contendono la seconda stella a sportellate, sarebbe bello poter avere una rivalità più sana, ma con fogna simili non è possibile.

    Il loro problema è il senso di inferiorità che mascherano con una ostentazione (nella quale fanno finta di credere solo loro) di superiorità basata sul nulla (tipo le presunte origini nobili quando sono solo una merda malcagata buttata fuori dal Milan stesso, nati da 43 milanisti traditori e fedifraghi). Guardano il palmares e vedono che due abissi li separano dalle due più grandi società italiane: un abisso di trofei li separa a livello internazionale dal Milan e un abisso di trofei li separa a livello nazionale dalla Juventus. Per non parlare dei campioni avuti (Milan e Juventus 8 palloni d’oro a testa, l’Inda 3). Questo complesso di inferiorità diventa inaccettabile ed ecco che, per giustificarlo e rendere il dolore da esso causato meno lancinante, il dolore di essere l’Atletico Madrid italiano (seppur molto più blasonato, perché l’Atletico ha undici scudetti e zero CL), devono trovare scuse che giustifichino, e permettano di non riconoscere, qualsiasi vittoria che non sia la loro.

    Nati dopo, nati tardi, nati male, fatti con lo scarto. Questo sono. Meglio un grande slam juventino che una Supercoppa italiana interista. Merde.

  17. Carissimi, continuo ad essere ottimista. Con Elliott ormai sento che siamo rinati, in rampa di lancio, e anche se a breve (credo) ci cederanno, da “scettico” e “critico” (ma sempre con rispetto) nei confronti dei Singer sono diventato ormai un convinto sostenitore del loro lavoro e fiero di quel che hanno fatto con noi (per loro interesse, ma CI MANCHEREBBE, sono un fondo). Ho enorme fiducia anche in Don Gerry e nella permanenza di Paolino, ma anche in Pioli e nei cardini della rosa (giovanissimi e vecchissimi). Ve lo avevo promesso, Discepoli: a Scudo arrivato, sarei stato IL NICO RILASSATO. Eseguo ORA i consigli di Cui Prodest e di Ghostrider (buoni Maestri del Maestro): mi godo QUESTO momento. Per mesi.

  18. Leggo del City su Leao.Intendiamoci: giocatore fondamentale ma se non vuole rinnovare non può andare via a zero, questa è l’estate per venderlo. La clausola è 150 milioni di euro, prego.

  19. Certo sostituire Leao non sarà facile. Anche perché potrebbe scatenarsi un’azione a catena. Vendendo Leao si scadrebbe sul piano tecnico e quindi qualche altro fuoriclasse, leggi Theo, potrebbe anche lui chiedere di essere ceduto. Ok avremmo un sacco di soldi da spendere, ma rimpiazzare due tra i principali artefici dello scudetto significherebbe ridimensionarsi. Non vedo sostituti dello stesso livello. Io spero che rimangono altri 10 anni a Milano se vogliamo aprire un ciclo. Vedremo questa estate…

  20. Naturalmente lo spero anch’io Zullida però per me Leao o deve rinnovare quest’estate o deve essere ceduto quest’estate.Alzare l’asticella significa anche aumentare il tetto-ingaggi ma fino ad un certo limite. Se il City della situazione offre 10 milioni netti noi non possiamo ancora arrivarci. D’altra parte 4.5 netti è un tetto troppo basso per convincere Leao a rinnovare. Si trovassero a metà strada sui 7 bonus compresi, come il primo Ibra al ritorno dagli Usa penso sarebbe uno sforzo importante della società. Altrimenti qualcuno porti i 150 milioni…

  21. Con 150 Milioni, di Leao ne compriamo almeno 3, e su uno dei 3 salta fuori che è pure più forte di Leao. Abbiamo il coltello dalla parte del manico. Se nessuno pagasse la clausola, avrebbe ancora 2 anni di contratto, in cui dovrebbe giocare meglio di come ha giocato quest’anno (in cui ci ha letteralmente trascinati allo Scudo nelle ultime 6 giornate), se vuole poi andar via a zero e prendersi un ingaggio da Top. Cadiamo comunque in piedi. Non mi preoccuperei troppo di Leao (che comunque pe ri prossimi 2 anni + 1 mese è nostro).

  22. Io non cederei nemmeno Rebic, annata molto al di sotto delle aspettative perö due punti fondamentali a Salerno e a Torino, dove ha abbassato la cresta ai gobbi. Troppo poco per quest anno forse, ma in panca mi sembra una valida alternativa e poi fa parte del trio cattivo con Krunic e Ibra.

    Ma vorrei un terzino destro titolare, qualcuno che non si faccia umiliare dai vari Perisic, Lazovic e chiunque abbia un minimo di scatto di quelle parti del campo.

  23. Beh il rinnovo di Leao sarà una delle chiavi per giudicare la nuova proprietà: Friedkin alla Roma si è presentato con un mercato da 100 milioni lo scorso anno (che poi non abbia portato risultati è irrilevante, perché se li c’è chi non sa spendere i soldi non è colpa di Friedkin che li ha messi, lui il suo l’ha fatto), con una Roma in conference League. Cosa dovremmo pensare, quindi, di una nuova proprietà che si presentasse con la cessione o peggio il non rinnovo (che significherebbe perderlo a zero) del nostro gioiello più luccicante? Chiedo. No perché ci è stato detto che non possiamo comprare i campioni fatti (per campioni fatti intendo i 25/26enni o gli stessi come Leao adesso, non parlo degli ultratrentenni sui quali è meglio non spendere grosse cifre di cartellino), ma se oltre a non poter comprare i campioni fatti (cosa che il Milan ha sempre fatto, pensiamo a Gullit, Seedorf, Nesta e tanti altri) non possiamo neanche trattenere quelli che ci costruiamo in casa, allora la domanda è: cosa siamo diventati/stiamo diventando? Non mi pare nulla di diverso dall’Udinese di Pozzo, che non poteva comprare i grandi nomi e, appena qualcuno esplodeva da loro, li perdeva (non a zero, a differenza nostra, ma li perdeva comunque).

  24. @Nico, “ Con 150 Milioni, di Leao ne compriamo almeno 3, e su uno dei 3 salta fuori che è pure più forte di Leao.” Non saprei maestro, non saprei davvero. Potremmo prendere un altro Leao come potenziale? Assolutamente. Il problema è che se cediamo Leao, per non indebolirci toccherà prendere uno che sia forte almeno QUANTO IL LEAO ATTUALE. Un Vinicius, tanto per essere chiari. Ma se avessimo i soldi per prendere uno forte quanto il Leao di ora (perché con uno come il Leao del 2019/2020 e 2020/2021 si torna a lottare per il quarto posto se va bene, spero che sia chiaro e cristallino a tutti, a noi serve gente che sia forte adesso, non i “saranno famosi”), allora perché non rinnovare Leao? Capite perché parlo di Udinese di Pozzo? Il concetto è lo stesso, anche se il Milan ovviamente lo fa molto più “in grande”. Ma il Milan non può essere gestito così

  25. @Adamos, “ Si trovassero a metà strada sui 7 bonus compresi, come il primo Ibra al ritorno dagli Usa penso sarebbe uno sforzo importante della società.”
    Esatto, Adamos, perfetto. Gli si adegua il contratto con una cifra non astronomica promettendogli che, nei prossimi anni, con l’aumento dei ricavi che ci sarà anche grazie all’avere in squadra giocatori come lui che ci permetteranno di fare sempre più strade nelle coppe europee, adegueremo il suo contratto con cifre all’altezza di quelle dei top club europei attuali. Così ragionerebbe un grande club. Anche perché se ogni volta che ti trovi un gioiello per le mani non sei in grado di trattenerlo (e chi pensa che verrebbe sostituito senza fare downgrade per me sogna, questo non è un ruolo come il difensore o il portiere dove si possono trovare dei crack a basso prezzo, in attacco per avere gente forte devi spendere, altrimenti al massimo puoi prendere uno come il Leao del 2019 che avrebbe fatto veramente panchina dura anche al Sassuolo. Ma si torna sempre lì, se potessimo prendere uno forte come il Leao di OGGI, allora perché non rinnovare Leao direttamente?), strada in Champions League non la farai mai, e non facendola tanti auguri ad aumentare i ricavi (fermo restando che come dicevo ad Anima, anche la proprietà deve fare il suo coi ricavi, mettendo sponsor collegati all’azienda, come è tranquillamente permesso anche da regole Uefa) che ti permetteranno a loro volta di aumentare gli stipendi ai giocatori più forti e di prendere giocatori più forti in fase di campagna acquisti. Insomma siamo in un cul de sac, come ben detto da Maldini questo è il momento dove o alziamo l’asticella oppure regrediamo. Anche perché posso capire l’Inda che è strapiena di debiti, posso capire che loro si comportino così è che perdano big ogni anno (anxhe se ricordiamo che la loro situazione è dovuta al Covid che ha spinto il partito cinese a vietare a Suning ogni investimento in Italia; altrimenti non sarebbero affatto in questa situazione, quindi non è che sono messi così perché Suning “ha speso troppo”, anche noi saremmo messi così se ci avesse preso un magnate russo, per dire, con tutte le sanzioni che li stanno colpendo), ma il Milan è messo ben diversamente, il Milan non ha debiti con le banche e a bilancio è la big italiana messa di gran lunga meglio, quindi continuare a fare come l’Inter (seppur in piccolo, ovviamente, l’Inda fa uno smantellamento più aggressivo, e mancherebbe altro, visto come sono messi) non avrebbe davvero senso. Sarebbe semplicemente un denunciare le nostre ambizioni “ci va bene di galleggiare, come stronzi nel water, in zona Champions, e di tanto in tanto, quando tutti gli astri si allineano, vincere qualcosa, punto e stop, ma non abbiamo intenzione di alzare l’asticella per essere sempre competitivi in Italia e per sfidare i powers that be in Europa, mica siamo Berlusconi *, pivelli”. *come se l’unico grande Milan in Italia, in Europa e nel mondo fosse stato quello di Berlusconi e il ventennio 1950-1970 non fosse mai esistito.

  26. A 150 mln di euro Leao va spedito a Madrid di corsa: ha comunque 23 anni ed ha azzeccato 6 mesi di carriera, non esattamente Haaland. E con quella cifra ci puntellate l’ossatura della squadra. Poi ci sarebbe da chiedersi che se ne fanno a Madrid di Leao quando ne hanno già DUE così più giovani e direi fortarelli. E pure il sistema Guardiola non mi pare proprio perfetto per lui (e lui non è Haaland). Io sentirei puzza di calciominchiata da chilometri. Sicuramente proveranno a rinnovarlo, ma se prima arriva qualcuno a pagar la clausola io stapperei di quello buono: a prescindere dalla carriera che avrà, OGGI a quelle cifre è un affare.

  27. @Anima, partiamo da un presupposto: Fiorentina e Sassuolo (Fiorentina e Sassuolo, ripeto) incassano più di noi dal main sponsor, rispettivamente 26 e 18 milioni. Il valore di mercato per metttere il marchio sulle maglietta di Fiorentina e Sassuolo è superiore a quello per mettere il marchio sulla maglia dell’Ac Milan? Non credo. Sono somme versate dalle rispettive proprietà attraverso contratti di sponsorizzazioni con le proprie aziende e che fanno aumentare i ricavi del club. Il fatto che il Milan incassi dal main sponsor meno di due provinciali fa capire bene dove stia la maggioranza dei nostri problemi (e cioè nell’avere/avere avuto proprietà menefreghiste), perché saremo tutti concordi che una roba del genere non è normale. Secondariamente il tuo ragionamento sulla carta non fa una piega: non fosse che storicamente ogni volta che abbiamo ceduto un campione per motivi economici, poi è andata male. Iniziò tutto con Sheva, per la prima volta cedemmo un campione p per motivi economici e da lì non fummo mai più gli stessi. La CL del 2007 la vincemmo per la voglia di rivalsa si un gruppo di vecchi canpioni; da lì in poi, però, attraversamo praticamente ogni girone dell’interno calcistico.

  28. “Attraversammo praticamente ogni girone dell’inferno calcistico”, volevo dire. Il discorso comunque è che ogni club ha una sua “anima” (perdonami il gioco di parole Anima, ahahah), ad esempio ci sono club più portati per lo stage internazionale che nazionale e viceversa. Lo stesso vale anche per la gestione del parco giocatori; e il Milan storicamente non è MAI stato un club “venditore”, mai. Riusciremo a cambiare il nostro DNA? Non lo so ma ne dubito; non siamo un club giovane, siamo un club storico vecchio di 123 anni. Non siamo nati nel ‘70 come il PSG. Detto questo ribadisco che questi discorsi comunque sono aria fritta dal momento che incassiamo dal main sponsor meno di Fiorentina e Sassuolo, e quello non è colpa di nessuno se non della/delle proprietà di cialtroni magnaNTI (siamo passati dai magnati ai MAGNANTI, quelli che parlano bene direbbero “sic transit gloria mundi”) che abbiamo/abbiamo avuto. Leggo che Cardinale ha firmato. Aldilà dell’ovvia e scadente battuta sulla prima fumata bianca della storia per un cardinale, speriamo che non sia un cialtrone come l’ultimo Berlusconi e quelli venuti dopo di lui.

  29. Vista la situazione aggiungiamoci pure un Pater Noster, caro Franz.

  30. Per Leao c’è la clausola da 150 milioni, detto da Maldini. Se qualcuno si presenta con quella cifra non è il Milan a decidere se venderlo ma il giocatore a decidere se accettare o restare. @Ray, sinceramente, difficile che possiamo offrire al giocatore uno stipendio più alto di un club che si presentasse con 150 milioni per la clausola, quindi amen, ci sono top club che hanno venduto top player a cifre iperboliche, non vedo perché non debba farlo il Milan senza essere bollato come Udinese in grande. 150 milioni sarebbero quasi tutti di plusvalenza, una cifra incredibile, un booster di liquidità a disposizione per il mercato pazzesco, con quei soldi messi a bilancio per il prossimo anno ci paghi ammortamento e stipendio di Renato Sanches, De Katelaere (fortissimo), Botman, Asensio e chissà anche un attaccante più forte di Giroud – il sogno è Darwin Nunez

  31. Tirando le somme mi sembra di capire che se vinci uno scudetto ma spendi meno della Roma sei comunque un pezzente. Ergo, se facessimo un mercato da 50 mln ma vincessimo la champions saremmo comunque una società di merda. Cosi, eh! Tanto per capire.

  32. @Cui Prodest, pensa che l’unica volta che mi ritenni soddisfatto del mercato, dal 2003 in poi, fu l’anno delle mirabellate. Poi ci pensò il campo a frenarmi gli entusiasmi immotivati.

  33. Tirando le somme mi sembra di capire che se vinci uno scudetto ma spendi meno della Roma sei comunque un pezzente. Ergo, se facessimo un mercato da 50 mln ma vincessimo la champions saremmo comunque una società di merda. Cosi, eh! Tanto per capire.

    Cui, ormai l’andazzo è questo, certuni si segano soltanto se la proprietà stacca assegni fantasmagorici. Eppure il nostro scudetto e il flop del PSG in Europa avrebbero dovuto insegnare qualcosa.

    Ora che non arrivino i soliti noti con la litania “non si chiede di spendere cifre astronomiche ma il giusto” perché è una balla colossale: la verità è che volete vedere volare i cifroni per sfottere gli amici interisti e gobbi al bar o sotto l’ombrellone, poi se d’inverno non si vince una mazza chi se ne frega.

  34. @Marcovan

    Eppure il nostro scudetto e il flop del PSG in Europa avrebbero dovuto insegnare qualcosa.

    Anche il decimo posto del Lille dopo lo scudetto dello scorso anno avrebbe dovuto insegnare qualcosa. Poi se dire che si trova indecoroso che il Milan abbia meno ricavi dal main sponsor di due provinciali e che non vorremmo vedere il Milan spendere per intere campagne acquisti ciò che la Juve spende per un solo giocatore (perché è un modello che nel lungo termine, ma anche medio, non può che portare a farsi superare, lo dice la storia) significa voler spendere cifroni per prendere per il culo gobbi e indaisti sotto l’ombrellone, non si possono che alzare le mani in segno di resa. È la solita banalizzazione e stereotipizzazione, nulla di nuovo. O sei il PSG che ha i cessi d’oro al centro sportivo oppure devi trovarti a Gennaio impossibilitato a fare mercato perché non c’è budget (come detto da Maldini) dopo che ad Agosto hai tirato giù Messias dal pedalò mentre si ingozzava di soppressata. Vie di mezzo non esistono ed è perfettamente normale che la squadra campione d’Italia abbia un main sponsor meno munifico di due grandi club come Fiorentina e Sassuolo, chi non lo accetta è perché vuole Al Maktum che gli compri Mbappè e De Bruyne,

    Amen e così sia.

  35. @Stefano72

    @Ray, sinceramente, difficile che possiamo offrire al giocatore uno stipendio più alto di un club che si presentasse con 150 milioni per la clausola, quindi amen, ci sono top club che hanno venduto top player a cifre iperboliche, non vedo perché non debba farlo il Milan senza essere bollato come Udinese in grande. 150 milioni sarebbero quasi tutti di plusvalenza, una cifra incredibile, un booster di liquidità a disposizione per il mercato pazzesco, con quei soldi messi a bilancio per il prossimo anno ci paghi ammortamento e stipendio di Renato Sanches, De Katelaere (fortissimo), Botman, Asensio e chissà anche un attaccante più forte di Giroud – il sogno è Darwin Nunez

    Chiaro che se vendono Leao per fare un mercato come quello da te detto e mi portano Darwin Nunez allora posso accettarlo. Se invece dovessimo vendere Leao e poi fare il solito “mercato creativo” con tanto di “non avevamo soldi per il mercato di Gennaio” allora le cose cambierebbero molto.

    Ovviamente aspettiamo i fatti, anche se tendenzialmente una nuova proprietà, anche quelle più parsimoniose, tendono a presentarsi in grande stile (di solito rinnovando ai gioielli della squadra, tanto per dire, quindi in caso di cessione mi aspetto che si facciano le cose fatte bene, che per l’ennesima volta non significa prendere Mbappè ma poter prendere giovani forti davvero e non scarti di altre squadre che poi magari si rivelano forti ma che sono stati presi innanzitutto perché costavano due ceres e tre banane Chiquita).

    Ma poi in effetti di cosa mi lamento? Siamo vicini a due top club come Sassuolo e Fiorentina, come main sponsor, due club che hanno vinto e stravinto tutto ciò che c’era da vincere (perlomeno questo è ciò che è successo nell’universo 36 del multiverso 27), quindi ogni preoccupazione è immotivata.

    Il Lille è arrivato decimo dopo aver vinto lo scudetto francese, il Leicester è arrivato addirittura dodicesimo l’anno dopo aver vinto quella memorabile Premier League, ed entrambi i club sono stati accomunati da una incapacità di alzare l’asticella dopo aver vinto?

    Dettagli, abbiamo vinto quindi va tutto bene così, chiunque dica il contrario lo fa in malafede o per il gusto di lamentarsi (o per una voglia non sodisfatta di sfottò da ombrellone).

  36. @Ray, sono d’accordo sullo sponsor di maglia, 15 milioni all’anno sono una cifra ridicola, meglio di noi come dicevi tu persino Fiorentina e Sassuolo. È una delle prime cose che la nuova proprietà dovrà sistemare, perché necessariamente devono avere una strategia a riguardo. Strategia che Elliott non poteva avere perché non avevano obiettivo a lungo termine e per non pesare a livello finanziario su altre società nel loro portfolio, ma uccello rosso può e deve. Basta pensare che con 20 milioni in più di sponsor di maglia ci paghi ammortamento e stipendio lordo annui di Sanches e Botman senza impattare minimamente il bilancio

  37. Io dico che non potendo fare come Silvio negli anni ’90 una campagna acquisti come la Juve 2001 (non vorrei sbagliare anno) è una campagna intelligente. Vendettero Zidane e Inzaghi (con tutto il rispetto per Leao, altro pianeta) e coi 200 miliardi e fischia incassati presero Buffon, Thuram, Nedved, Salas e altri. Se Leao parte a 150, anche investendo solo 100 cash e 50 destinandoli a stipendi/debiti/cheneso ti compri almeno 2-3 giocatori cui puoi dare il tetto max di stipendio (quelli che costano di più chiedono stipensi per voi attualmente insostenibili). E ne esci più forte. Ma tanto Leao non va da nessuna parte: Real e City a meno che non vogliano regalarvi soldi non ha nessun senso che vadano su Leao.

  38. @Ray, la logica vuole che chi si presenta con 1,3 miliardi (di euro o dollari siamo lì) abbia intenzioni serie e obiettivi a medio e a lungo termine. Soprattutto abbia l’obiettivo di far crescere ulteriormente il valore del club, diciamo raddoppiarlo, che si può ottenere solo con il Milan tornato nel gotha del calcio europeo e mondiale, con stadio di proprietà. Quindi c’è da stare in attesa, fiduciosi e positivi. Intanto cambio avatar eheheheh

  39. @Stefano

    Appunto. Senza contare che la Juventus ha 40 milioni (dicasi 40 milioni) in più di noi dal main sponsor. Quello è già più capibile visto che viene da un decennio dove ci hanno usato come pitale personale , ma inutile dire che si tratti di una cosa che va rettificata. Perché il tifoso milanista può e deve accettare che nel breve e medio (temo) periodo non potrà spendere come i club di Premier league (o come il Real, il Bayern e il PSG) a causa di un sistema paese non competitivo, ciò che il tifoso milanista non può e non deve accettare, invece (ovviamente a mio parere), è di essere molto meno competitivo sul mercato (che alla lunga si traduce anche in essere meno competitivi sul campo, inevitabilmente) di club che fanno parte del proprio stesso sistema paese e che hanno una base di tifosi internazionale meno ampia di quella dell’Ac Milan.

    @Cui Prodest

    Tirando le somme mi sembra di capire che se vinci uno scudetto ma spendi meno della Roma sei comunque un pezzente.

    Mai detto questo, ma bisogna essere consci che vincere uno suddetto spendendo meno della Roma è un outlier, una cosa straordinaria (letteralmente, fuori dall’ordinario) ma, se non viene usata come base per alzare la posta in gioco è destinato inevitabilmente a rientrare nella norma, come dodici decenni (più o meno) di calcio dimostrano.

    Questo almeno nel mio (nostro? Perché a volte mi viene il dubbio di essere attaccato ad una macchina in attesa che arrivi Morpheus con la sua pillola rossa) universo, magari in un altro universo il Lille e il Leicester dopo il loro scudetto hanno avviato un memorabile ciclo di trionfi che mostra che solo dei dementi possano pensare che solo con investimenti importanti si possa rimanere al top nel calcio (e non vincere qualche titolo isolato ogni tot decenni, come un miraggio Fata Morgana in deserti di mediocrità e anonimato).

  40. @Stefano

    @Ray, la logica vuole che chi si presenta con 1,3 miliardi (di euro o dollari siamo lì) abbia intenzioni serie e obiettivi a medio e a lungo termine. Soprattutto abbia l’obiettivo di far crescere ulteriormente il valore del club, diciamo raddoppiarlo, che si può ottenere solo con il Milan tornato nel gotha del calcio europeo e mondiale, con stadio di proprietà. Quindi c’è da stare in attesa, fiduciosi e positivi. Intanto cambio avatar eheheheh

    Non hai idea di quanto io speri che tu abbia ragione, Stefano. Poi però penso all’Arsenal, che è decimo come brand mondiale pur essendo un autentico laughing stock calcistico dal lontanissimo 2004 (stiamo parlando del Cretaceo, in termini calcistici), e questa equivalenza che apparentemente sembra obbligata tra aumento del valore del brand e risultati sportivi diventa più debole. Purtroppo gli americani a fare i soldi sono bravissimi, anche aldilà delle vittorie. Speriamo che in questo caso i nostri obiettivi e i loro coincidano, non possiamo fare altro (anche se spero che in caso di mancata “coincidenza” di interessi piazza Duomo venga ancora riempita come con lo scudetto, ma per cacciarli a furor di popolo).

    @Anima

    Io dico che non potendo fare come Silvio negli anni ’90 una campagna acquisti come la Juve 2001 (non vorrei sbagliare anno) è una campagna intelligente. Vendettero Zidane e Inzaghi (con tutto il rispetto per Leao, altro pianeta) e coi 200 miliardi e fischia incassati presero Buffon, Thuram, Nedved, Salas e altri.

    Vero, va anche detto che la Juve non è mai riuscita ad imporsi in Europa anche per questa tendenza a vendere i giocatori di maggior classe per rimpiazzarli con giocatori più muscolari e forti (adatti a vincere in Serie A, molto meno in Europa, dove serve la Classe con C maiuscola). E infatti Zidane subito dopo essere stato ceduto vince la Champions col Real nel 2002, che a differenza dei gobbi i propri campioni non li vendeva. Quindi se l’obiettivo è quello di tornare, fosse anche tra cinque anni, al top in Europa, i giocatori forti vanno tenuti (e il Leao di quest’anno è uno dei migliori al mondo nel ruolo, ammesso che si confermi).

    Io poi non sono contro il player trading ad ogni costo, ma per me il player trading dovrebbe più essere come quello del Chelsea, che ha venduto Hazard quando ha capito (prima che lo capissero gli altri) che era bollito e che era ormai buono solo per essere una figurina e ha reinvestito i ricavi su giovani forti. Ma i giovani forti, se sei un club con ambizione, vanno tenuti, in linea di massima. Se poi mi dicono “cediamo Leao ma è una fase transitoria per arrivare tra cinque anni ad essere al livello delle big europee in tutto” allora posso accettarlo, però servono FATTI che dimostrino inequivocabilmente questa cosa (sponsorizzazioni e main sponsor in primis, non puoi dire di voler riportare il Milan al top e poi non mettere un euro per aumentare il fatturato del club, perché se lo fai sei un cialtrone venuto qui solo a mangiare e che deve essere spedito da dove è venuto a colpi di Nukite nelle parti basse),

  41. Beh oddio la Juve in quegli anni non è che abbia fatto così peggio del Real.
    Diciamo che se si fosse beccata in finale il Bayer di turno anziché non devo dirvi chi probabilmente avrebbe una Champions’ in bacheca in più, eINtan negli anni successivi, pre-calciopoli a memoria fece pure un po’ meglio (sicuramente non peggio) del Real nonostante quelli comprassero Ronaldo, Beckham e compagnia.
    Intanto RedBird ha firmato la binding offer (credo sia quella, i giornali sono un po’ confusi in materia, mi farebbe strano fosse già il signing, sempre che i Bene Informati non fossero indietro di un giro).
    Per vostra fortuna.

    Vi leggo sempre (e mi rimetto a lavorare).

  42. Sono ricominciati i piagnistei preventivi (in realtà non ho letto una riga dei tuoi nuovi romanzi, Ray, vado a intuito)

  43. @Anima

    Beh oddio la Juve in quegli anni non è che abbia fatto così peggio del Real.

    Beh negli anni 2000 la Juve è arrivata in finale di CL solo una volta, quella persa con noi nel 2003, per il resto non arrivarono mai neanche in semifinale. Quindi negli anni 2000 penso che si possa dire che abbiano fatto peggio del Real e che la cessione di Zidane non abbia pagato particolarmente in termini sportivi. Il Milan invece che giocava con 5 trequartisti e aveva solo Gattuso a centrocampo a fare lavoro di fatica in quegli anni dal 2002 al 2007 fece 3 finali con due vittorie + una semifinale. Però noi i nostri campioni li tenevamo, fino a quando Silvio non decise che era ora di smontare il giochetto.

    Sono ricominciati i piagnistei preventivi (in realtà non ho letto una riga dei tuoi nuovi romanzi, Ray, vado a intuito)

    E ci mancherebbe altro che tu leggessi ciò che scrive un sempliciotto che vuole che la proprietà spenda cifroni per poter prendere per il culo gobbi e indaisti al bar o sotto l’ombrellone. Non sarebbe una scelta saggia, per nulla.

  44. No Ray, quest’ultimo commento l’ho letto. E sai perché? Perché non era chilometrico. I piagnistei, purché leggibili, sono molto meno fastidiosi.

  45. @Marco

    Però non capisco questo banalizzare tutto, come quando scrivi della storia dell’ombrellone, che è quanto di più lontana ci sia dal vero, si tratta di analizzare ciò che è successo in 120 anni, dodici decenni, 43.800 giorni di calcio e di capire la differenza tra un club vincente “strutturalmente” e L’underdog stile Buster Douglas vs Tyson che fa l’impresa della vita.

    Quello che io e altri stiamo facendo è semplicemente mettere in guardia e dire “occhio che non è che sti ammeregani qui abbiano scoperto l’uovo di Colombo, 120 anni di calcio hanno decretato che senza spendere continuativamente e consistentemente o non si vince, o quando si vince rimane un caso isolato, e lo dimostra sia la storia del Milan (lo suddetto della stella, quello di Zac è quello di Allegri furono tre scudetti entrambi accomunati dal fatto che non vennero seguiti da investimenti, anzi in due casi su tre, quello della stella e quelli di Allegri, vennero seguiti addirittura da smantellamenti, e in tutti e tre i casi non diedero inizio ad un ciclo) che quella del calcio in senso stretto (i casi più recenti sono quelli del Lille e del Leicester, ma andando indietro potremmo citare Roma, Lazio, Verona e tanti altri casi italiani e non)”. Questa cosa viene ricordata perché molti adesso sono stragasati dallo scudetto e pensano che si possa aprire un ciclo, fosse anche solo in Italia, con questa filosofia, ma sia una minima conoscenza della storia del calcio sia le parole di un certo Paolo Maldini (che a naso tendo si possa escludere che sia un piagnone che rosica perché non può prendere per il culo il vicino gobbo o indaista sotto l’ombrellone o al Bar) dovrebbero chiarire che così non è.

    Se poi vogliamo banalizzare tutto accomodiamoci. Siamo nell’era della banalizzazione massiva, dopo tutto, quindi farlo non è nulla di scandaloso, in America (dove ho vissuto e anche per questo mi permetto di dire che il concetto di sport come inteso dagli americani è profondamente diverso da come lo intendiamo noi, come è diverso il modo di intendere la vita) direbbero “we are going with the flow”.

  46. OT. Perisic al Tottenham, godo di brutto e con mucho gusto.

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