Le vacanze estive sono prossime. Oggi pubblico la penultima puntata della mia rubrica prima della partenza. Il 27 luglio vado in ferie e, quindi, dopo settimana prossima ci si rileggerà il 18 agosto. L’intelligente smartphone mi permetterà di seguire e commentare, ma il mare mi toglierà il tempo di postare.

Berlusconi. Il punto non verte tanto sulla storia e sulla riconoscenza. Non posso che ritenere giuste e accettabili le critiche recenti. La questione è che vedo nella tifoseria rossonera una crescente stanchezza e intolleranza nella figura Berlusconi presidente del Milan. Dati alla mano, pur con gli alti e bassi del caso, l’ultimo quinquennio di presidenza Berlusconi ha comunque regalato ai tifosi: 1 Scudetto, 1 Champions, 1 Supercoppa Europea e 1 Mondiale per Club. Ad occhio un discreto bottino, in un’epoca in cui la competitività degli avversari è oggettivamente accresciuta. La sopra menzionata stanchezza, ad occhio disincatato, è frutto di una confusione con l’immagine politica di Berlusconi. Commistione dei ruoli di cui lui è primo colpevole, ma che ad un tifoso rossonero deve poco importare se l’esito sportivo è ritenuto preminente. Giustifico così, anche se ugualmente mi colpisce, la voglia di chiamare a Milano il primo sceicco o petroliere russo di turno, come se il soldo fresco fosse garanzia di successo immediato. Si prenda ad esempio il Chelsea del ricco Abramovic che dal 2003 insegue la Champions senza felice esito (una finale persa), periodo nel quale il Milan ne ha giocate due di finali, vincendone una. Se come si dice “pecunia non olet“, spiegatemi la ragione per cui quella di Berlusconi ora puzza e quella di un miliardario emiro no. Io un’idea me la sono fatta e non c’è in me alcuna [modalità Pdl ON] in funzione.

Raduno. Ieri è ufficialmente iniziata la stagione 2011/2012. Qualche faccia nuova, tanto entusiasmo dei tifosi ed un evidente torpore di Galliani e Allegri nel corso della conferenza stampa. Di per sè significa poco. Ciò che conta è il campo. Il periodo dei frizzi e dei lazzi, con pirotecniche presentazioni dei calciatori ce lo siamo forse lasciati alle spalle. Finalmente, oserei dire!

Si viene… Ricardo Josè Araujo Ferreira, classe 1992. Mi sfugge il perchè sia noto come Tiago Ferreria, ma sul tema indagherò. Non faccio mistero nel dire che il ragazzo mi è poco noto. Si parla di lui come l’erede di David Luiz, giocatore quest’ultimo che peraltro deve ancora dimostrare molto. I primi rumour raccontano di un giocatore interessante, tecnicamente dotato e fisicamente possente. Giocherà presumibilmente nella squadra primavera in coppia con il giovane difensore brasiliano Rodrigo Ely. Per principio io apprezzo gli acquisti in prospettiva, comunque essi vadano a finire.

Si va… Marco Borriello, classe 1982. Essendo stato riscattato dalla Roma, rivolgo a lui (con ritardo) un saluto. La mia impressione è che andrà a svernare in quel di Parigi in compagnia del suo amico Leonardo. E’ senza dubbio un discreto giocatore, ma non lo rimpiangerò di certo.

Consigli per gli acquisti. Mats Hummels, classe 1988. Forte difensore centrale del Borussia Dortmund, recente campione di Germania. Tenace e fisicamente imponente (1.91 cm), comanda con autorità la difesa insieme al coetaneo e altrettanto interessante Neven Subotic. Già nel giro della nazionale tedesca, è un giocatore di grandi potenzialità. Un difensore roccioso, ma con buoni piedi. Da tenere seriamente sotto osservazione per capire se in grado di ripetersi e migliorarsi.