55 11 minuti 11 anni

Bene, anche quest’anno é giunto il momento di premiarli, di riconoscere e certificare le loro seghinate che ci ha fatto imprecare o magari ridere a crepapelle (a seconda del tifo). É arrivato il tempo imprimere l’ignominioso marchio di Seghino della stagione a colui che lo merita di piú. Prima di partire con le nomination, sparate alta la musica da cerimonia di premiazione e create atmosfera, magari immaginando Marcovan, Darko e Ghost in prima fila e tiratissimi dentro un bello smoking nero, di fianco ad Adrianone, Campedelli e Preziosi (tra gli altri).

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Messa la musica? No, davvero. Senza non rende.
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MIGLIOR SEGHINATA DELLA STAGIONE 2012/2013
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Alvarez (FC Internazionale): il suo rigore contro lazio, e la seguente immagine di lui a terra nel fango dopo esser malamente caduto tirandolo nello stratosfera, é l’emblema della stagione dei cugini. Votate per lui se volete premiare una seghinata simbolica.
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– Goicochea (AS Roma):  quella contro il Cagliari, é stata un’autorete epica, che entrerá nella top horror del calcio internazionale di sempre, per onestá intellettuale di chi segue questo sport. Votatela se volete punire il ruolo del portiere, ovvero il male del calcio.
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– Pato (AC Milan): qua bisognava metterci qualcuno del Milan altrimenti dicono che siamo di parte. A quei tempi il rigore che Pato sbaglió contro la Fiorentina a S.Siro lo descrissi abbastanza chiaramente con queste parole. Votate per lui se volete premiare il detentore del Seghino di Platino della scorsa stagione e dare continuitá al premio.
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Jonathan (FC Internazionale): il clamoroso errore sotto porta a Udine sarebbe da ufficio inchieste se non fosse noto lo scarsume del giocatore in questione. Votate lui se volete premiare una seghinata di un seghino DOC.
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– Milito (FC Internazionale):  l’incredibile gol sbagliato da Monofinta contro il Cagliari ha lasciato sbalordito chiunque. Alla fine della stessa, l’allenatore nerazzurro  si lamentó a gran voce per un presunto rigore non assegnato a Ranocchia all’ultimo minuto, ignorando episodi come questo. Votatelo se volete punirne la stoltaggine dell’allenatore, sua e della squadra in generale.
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– Maicosuel(Udinese Calcio): la sua squadra dopo anni di geniali scouting in giro per l’Europa e fantastici campionati stava per coronare il sogno di approdare alla fase ai gironi di Champions League. Cosa fa il nuovo arrivato? Batte il rigore a cucchiaio parato dal portiere del Braga che, da gran signore, non si abbassa i pantaloncini prima di raccogliere la palla in segno di estremo spregio. Votate per lui se volete premiare una seghinata dannosa e che avrebbe meritato processi sommari da orde di tifosi inferociti.
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– Bovo (Genoa CFC):questo sí da ufficio inchieste. Un autogol talmente goffo da sembrare finto. Votatelo se volete un calcio piú pulito.
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– Ranocchia (FC Internazionale): altro nerazzurro in lizza per aggiudicarsi l’ambito premio. Errore da linciaggio, ma che ovviamente é pasato in secondo piano per il solito presunto torto arbitrale. Votatelo se vi siete rotti le palle di chi piange sul latte versato senza prendersi le sue RESPONSABILITÁ.
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SEGHINO DELLA STAGIONE 2012/2013
– Andrea Stramaccioni (FC Internazionale): la candidatura dell’appena trombato allenatore dell’Inter vuole prima di tutto essere un riconoscimento alla stagione tutta della squadra nerazzurra. In secondo luogo urge ribadire alcuni concetti per chi si sia fatto abbindolare dalle sue scenate in tv, dove a prescindere, Macinascroti, aveva una scusa che andava dall’evergreen dei (presunti) torti arbitrali che hanno danneggiato l’Inter dopo la vittoria all’Hello Kitty Stadium, fino all’interminabile lista degli infortunati ( quasi tutti muscolari, pochissimi di natura traumatica).
 A fine partita non poteva mancare il consueto paraculismo dell’allenatore più privilegiato degli ultimi 10 anni. Andrea Stramaccioni, tanto presuntuoso quanto incompetente. Premesso che il rigore fischiato contro i cugini è stato quasi surreale, il pianto greco davanti alle telecamere di qualsiasi emittente televisiva è stato qualcosa di oltremodo irritante. L’allenatore nerazzurro, davanti ai microfoni, ha vaneggiato per quasi 10 minuti di responsabilità prese dall’arbitro, alludendo allamaledetta (cit.) partita contro la Juve, dove l’Inter espugnò l’Hello Kitty Stadium, e dopo la quale, secondo una nebulosa ricostruzione dell’allenatore nerazzurro, sarebbero cominciati i torti sistematici ai loro danni. Ovviamente delle cappelle difensive della retroguardia nerazzurra che rendono scarpari come Denis e Matrisimili  a Messi e Ronaldo solo rimandi marginali. Stupendo poi il riferimento a Cassano ed al suo infortunio: “vedere Cassano sul lettino a primo tempo, sicuramente hai una percezione della realtà, dicendo abbiamo perso un altro nostro campione”. Ma di cosa stai vaneggiando? Ma vi rendete conto degli sproloqui di questo signore? Sembra quasi che Cassano fosse negli spogliatoi con un arto grondante sangue. Il pianto poi è continuato asserendo che questi 3 punti avrebbero dato un senso alla stagione. Ma un senso de che?? Ma se giochi al nulla mischiato con niente da mesi e mesi, hai cambiato 16 moduli, ti sei fatto vendere Snejider senza fiatare (anzi coprendo il mobbing della società), hai lasciato andar via Livaja e farti prendere Rocchi senza dire neanche “bah”, con l’atteggiamento da va tutto bene madama la marchesa, ti sei quasi preso a sberle in allenamento con il tuo amico Cassano, parli di coesione e la talpa ti sputtana, aspettavi il ritorno di Samuel che guarda come ti ha ricompensato. Va bene  l’arbitro Gervasoni, ma prenditele anche tu le tue responsabilità Cristo. Vai in conferenza e dici: stiamo giocando di merda da novembre, Benitez fu cacciato per molto meno. Punto. Basta. Non c’è molto altro da aggiungere. Questo é, e questo sei. Un incompetente presuntuoso. Come dici? Gli infortuni? E sei pure uno sfigato allora. Complimentoni.
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Maurizio Zamparini (UC Palermo): l’ignominiosa retrocessione in B del Palermo é principalmente colpa sua e dei suoi continui cambi di allenatore e successivi ripensamenti.
Partiti in ritiro con il buon Giuseppe Sannino (intendiamoci, non il profeta del calcio moderno), ed esonerato dopo sole 3 partite (2 sconfitte ed un pareggio) e sostituito nientepopodimeno che da Gian Piero Gasperini. Quest’ultimo, riesce a resiste praticamente un intero girone tra alti e bassi, fino al conseguente esonero e la sostituzione con il rivoluzionario Alberto Malesani. A sua volta, anche il tecnico veronese viene cacciato di mala maniera dopo 3 giornate (e 3 pareggi), e sostiuito c0n il cavallo di ritorno Gasperini (non sto scherzando). Il buon Gian Piero, infine, verrá ricacciato per ridare il posto a Giuseppe Sannino che traghetterá la squadra verso la B, nonostante una piccola rimonta prima del crollo finale in casa contro l’Udinese ed il seguente tonfo di Firenze di cui sopra. Probabilmente proprio tutti questi esoneri sono stati letali alla squadra, specie a livello di gruppo. Una squadra che, va detto, non era certo entusiasmante e ben imbottita di seghini, ma comunque superiore (almeno sulla carta) a molte altre compagini come il Chievo ed il Cagliari, che con una programmazione piú seria, e con una altrettanto piú seria attitudine a sopportare eventuali guai fisiologici delle stagioni calcistiche (leggi, PERIODI NO, DOVE NON VINCI NEANCHE SE PREGHI IN UZBEKO), sono riusciti a salvarsi senza troppi affanni.
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Kevin Prince Boateng (AC Milan): eh sí, alla fine, tira che ti tira, te la sei meritata la candidatura caro Prince. Sono lontani i tempi del moonwalking e del Maestro che ti faceva sembrare una mezzapunta moderna.
Oggi lancerò le mie strali su uno dei più acclamati dalla folla cacciavite indispettita. Acclamato come e peggio di Barabba ai tempi di Ponzio Pilato, ecco arrivare sul patibolo Kevin Prince Boateng. Questo tamarro che sembra uscito dai sobborghi popolari di Mezzana Mortigliengo ci aveva illuso l’anno scorso di essere un buon giocatore, con reti pazzesche e un dinamismo devastante (al netto di una fragilità muscolare piuttosto elevata). Molti sostengono che senza Ibra non valga un cazzo; questo è parzialmente vero, il problema però non è tanto la mancanza tattica di Ibra, quanto quella caratteriale. Mi spiego meglio: questa specie di Fabrizio Corona prestato al giuoco del calcio si era illuso, una volta vendute tutte le star, di essere davvero il più forte e di poter fare il cazzo che voleva in campo. Non a caso infatti, quando prende il pallone, riesce a fare solo una cosa, ovverosia tirare in porta! Il che non sarebbe necessariamente un male se almeno riuscisse a centrarla qualche volta, o almeno a tirare in maniera dignitosa. Purtroppo per noi questo riesce a tirare solo in volo, riprovando in continuazione i numeri dello spot Mediaset Premium in cui duella con Marchisio, e che tanto ci sta sfrangiando i coglioni da un mese a questa parte. La maglia numero 10 sulle spalle di questo acefalo è un insulto per Manuel Rui Costa, Ruud Gullit, Dejan Savicevic e Zvone Boban (che sono i grandi numeri 10 che ho visto io al Milan, essendo troppo giovane per ricordare Rivera, ma se voi dite che era buono, mi fido). Non è un trequartista, ma non vuole saperne di giocare in un ruolo diverso.. secondo me sarebbe anche una discreta ALA destra, ma ormai Kevin è talmente montato che alla proposta di giocare in quest’ultimo ruolo, risponderebbe probabilmente che lui al massimo potrà giocare (o sedere) ALLA destra del Padre. Basta con questo tamarro, tagliategli la cresta, lavategli i tatuaggi, nascondetegli le pinzette per le sopracciglia e mandatelo a scavare buche dove raccogliere le fantomatiche provviste di nebbia.
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Questi sono i nominati. Votateli con tutto il vostro sdegno e la settimana prossima non perdetevi la premiazione…

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