19 8 minuti 10 anni

pallone-di-calcio-su-manto-erboso_4153848_550x413Sono sempre stato a favore dell’altruismo, nella vita come nel calcio. Durante i miei trascorsi calcistici amatoriali su campi impolverati e spelacchiati, non ho mai smesso di considerare l’assist la forma più alta di sublimazione dell’arte calcistica. Molto più del gol, per dire. So benissimo che un un tiro al volo che si insacca all’incrocio, una rovesciata acrobatica o un doppio passo sono in grado di gasare maggiormente le folle, ma io sono fatto così. Per questa ragione, ho sempre ammirato e guardato con gli occhi a cuoricino i grandi assist man uomini assist che mandavano in rete i propri compagni. L’assist è molto più di quello che può sembrare; è vedere corridoi invisibili in mezzo a tonnare di giocatori, è dare il giusto tempo lasciando o meno la caviglia rigida per calibrare esattamente e la forza e il giro giusto del tocco, è tagliare in due la difesa avversaria che tenta di salire. Vediamo di ricordarne alcuni di loro e quelli che, almeno per me, sono state le migliori giocate da questo punto di vista.

Uno che quando giocava mi faceva impazzire e che sciorinava assist da paura, é stato Juan Roman Riquelme, argentino che faceva l’amore col pallone (cit.) e regalava attimi di poesia calcistica pura. Quante volte avrà mandato in rete il suo amico/nemico Palermo e il giovane Palacio ora in forza ai cugini. Questo breve contributo, riesce a dare l’idea di che tipo di giocate fosse capace l’argentino (con un occhio particolare all’assist alla posizione numero 9 e alla 3).

Dalle parti di Milanello soggiornò uno dei migliori della specialità. Era portoghese, si chiamava Rui Manuel César Costa e magari non aveva proprio un grandissimo fiuto del gol, ma come tagliava lui il campo con i suoi fendenti ne ho visti veramente pochi. Vi ricordate quando mandò in rete Sheva contro il Real nella Champions League 2003 (poi vinta grazie all’assenza di Nedved)? Manuel sapeva benissimo quante volte quel pallone avrebbe dovuto rotolare per permettere all’ucraino di presentarsi davanti a Casillas e trafiggerlo.

E che dire di Andres Iniesta? Il centrocampista del Barcellona è stato (ed è ancora) uno in grado di vedere quegli spazi invisibili a noi comuni mortali, di premiare sovrapposizioni anche guardando dall’altra parte del campo, perché in grado di “sentire” il compagno e prevedere gli spostamenti degli avversari. Non si contano le aperture o le chiusure di triangoli dove sapeva esattamente di quanti gradi aprire il piatto per ridare il pallone. Una meraviglia per gli occhi degli amanti del genere come il sottoscritto.

boban5Per tornare alle nostre fila, un tempo foriere di giocatori di questo genere, mi preme segnalare il Maestro Zlatan Ibrahimovic, enorme campione, in grado non solo di siglare caterve di gol, ma anche di mandare in rete i propri compagni con numeri a 2 cifre praticamente in ogni stagione. Ci riusciva perché anche lui dotato non solo di mezzi atletici sopraffini, con i quali riusciva a fare ciò che voleva a livello acrobatico, ma anche di intelligenza calcistica superiore alla norma. Era praticamente impossibile che Zlatan facesse una giocata banale. Quando un pallone si perdeva nel vuoto, era quasi sicuramente una sua visione calcistica che gli sfigati terzini rossoneri dell’epoca (che poi sono praticamente quasi quegli attuali) non riuscivano a cogliere, proprio perché inferiori e non in grado di “vedere” quella giocata. Oltre a lui, questo dono era posseduto da Ronaldinho. Dell’ex numero 80 rossonero (a proposito, quando li proibiamo questi numeri da football americano?) si può dire tutto, che giocasse su una mattonella, che fosse un pelandrone negli allenamenti, ma non che non abbia avuto un talento enorme, ben superiore a quello di molti degli attuali fenomeni. Ronaldinho, – e questo lo pensavo sempre quando lo vedevo giocare –  raramente faceva una giocata stupida. Il più delle volte, i suoi erano passaggi letteralmente G E N I A L I che facevano godere l’anima calcistica dei tifosi non accecati dalla rabbia verso lo sfascio del Milan che cominciava a palesarsi sinistro, e che ne ha fatto (ingiustamente) uno dei principali responsabili. Tuttavia, non me ne vogliano gli ultimi due, a me, uno degli assist più belli, lo ha regalato il grande Zvonimir Boban. Era il 1999, aprile se non sbaglio, e giocavamo al Delle Alpi contro una Juventus non fortissima, ma che era comunque un osso durissimo. Zvone prese palla al limite (andate al minuto 01:45) dell’area avversaria e con Weah vicinissimo a lui, fece letteralmente lievitare il pallone con un tocco sotto geniale, meraviglioso, diabolico che ancora adesso non riesco a spiegare, facendolo atterrare sul petto di Giorgione che lo scaraventò in rete per lo 0 a 2 finale,mettendo uno dei tasselli più importanti allo scudo di Zac.

Prima del gran finale con il mio preferito e il miglior assist, non posso non citare due dei migliori specialisti che ho avuto la fortuna di vedere giocare, ovverosia Francesco Totti e Zinedine Zidane. Il primo, ancora oggi, credo sia uno dei migliori giocatori al mondo a giocare la palla di prima e balisticamente un mostro. Ricordo assist spalle alla porta che mandavano in rete i Delvecchio o Montella di turno, ricordo passaggi di esterno millimetrici e fendenti che tagliavano a pezzi difese e difensori che restavano col braccio alzato a chiedere un fuorigioco che non poteva esistere. Il francese invece, correva con la palla attaccata a piedi, per liberarsene sempre e solo al momento esatto. Quante finte e controfinte, quanti difensori che si buttavano “a pesce”, beffati poi da un passaggio fatto un momento prima o un momento dopo il loro “sacrificio”. Zinedine, nonostante abbia giocato per l’odiata Juve, era un giocatore sublime, che ha fatto godere miliardi di appassionati in tutto il mondo.

Ma colui che mi regalò l’emozione più bella da questo punto vista è stato José Maria Gutiérrez Hernández, che detto così non è nessuno, perché nella realtà è conosciuto come Guti. L’ex centrocampista e bandiera del Real Madrid fu nominato come preferito da questo punto di vista nientepopodimeno che da un certo Luis Nazario da Lima Ronaldo, che con lui giocò qualche anno nel Real Madrid. Ma tralasciando questi dettagli, un bel giorno a La Coruna, durante un contropiede magistrale del Madrid, Guti si trovo da solo davanti al portiere. Solo che, nessuno ha ben capito come e perché, anziché calciare fece un colpo di tacco all’indietro perfetto che permise a Benzema di siglare col portiere ormai a terra a causa del colpo di genio dello biondo numero 14 madridista. Questo è stato e probabilmente sarà per sempre il miglior assist mai visto per classe e coraggio.

E voi? Avete qualche assist da segnalare? Qualche uomo assist che vi faceva impazzire e che non ho citato?

 

19 commenti su “L’arte dell’assist

  1. Adoro gli uomini assist del basket, mentre verso quelli del calcio sono un po’ più freddino. Però mi piacciono quei giocatori che sanno anche passarla al compagno meglio smarcato – infatti Inzaghi, che non avrebbe passato una palla sotto porta neppure se minacciato da un cannone, non mi è mai piaciuto come giocatore.

    Segnalo questo assist di Redondo, più che altro per la spettacolare preparazione, e questo di Bergkamp, che in fondo è un assist a se stesso.

  2. Grazie Betis, semplicemente grazie per questo articolo

    Il Ronaldinho del Barcellona e` il mio giocatore preferito, poesia pura, peccato sia durato poco…

    E per Totti ho sempre avuto un debole, un fottuto genio con il pallone, altro che Del Piero

    E peccato per il nuovo modo di giocare, gli uomini assist stanno sparendo, ora conta la forma fisica e atletica

  3. Volevo notare l`assist di Kaka` per Crespo nella finale di Champions 2005

    E quello di Gilardino per Del Piero in Italia – Germania…Gila, che giocatore :mrgreen:

  4. Duole dirlo, ma Pirlo è un mago dell’assist.
    A suo modo lo era anche Donadoni, non tanto per l’assist in sè quanto per la funambolica preparazione.

    PS: Donadoni è stato a mio avviso uno dei giocatori più sottovalutati del Milan di SacchiCapello, oscurato dai grandi Olandesi e dal carisma di Baresi. Ai suoi tempi era senza dubbio uno dei primi 5 centrocampisti del mondo.

  5. Anche l’illetterato di Bari vecchia con gli assist ci sa fare… bisogna ammetterlo!

    Ottimo quello di Redondo… giocata pazzesca..

  6. L’illetterato fa una roba meravigliosa per il primo goal di Marione alla Germania.
    Ciccione, post-infartuato, immobile sulla mattonella, eppure…MAGIA!

  7. agli assist io preferisco i cross tesi e carichi di effetto che basta sfiorare la palla e questa va in porta da sola.cosa che al milan ormai non succede più da anni.

    se devo dire un assist dico pirlo per grosso…gli avrò urlato di tirarla almeno 7 volte…e come assit-man,dico rui costa.

  8. Caos Milan: Bonera e Amelia litigano sul pullman.

    22 MAGGIO 2014 | di Monica Colombo
    A dispetto del ritornello che viene recitato a ogni conferenza stampa a Milanello da Clarence Seedorf (“il gruppo è unito, altrimenti non avrebbe raggiunto certi risultati”), lo spogliatoio del Milan è pieno di crepe e malumori. Passi per i mugugni e lo stupore di quanti accoglierebbero un’eventuale decisione di Silvio Berlusconi di trattenere sulla panchina (sopraelevata) milanista il tecnico olandese (di certo non manca chi chiederebbe di essere ceduto). Più difficile da comprendere -.quando si ripete che lo sogliatoio è compatto- la lite con manate annesse andata in scena lunedì sul pullman che portava la squadra alla presentazione di Casa Milan.

    Pare infatti che nell’occasione siano volate parole grosse e spintoni fra il -di solito mite- Daniele Bonera e Marco Amelia, il portiere destinato a lasciare il Milan per far posto ad Agazzi (che ha firmato questa mattina un contratto triennale con il Milan). Antiseedorfiani contro seedorfiani? Montecchi contro Capuleti? E’ questo il motivo del litigio? (resta difficile pensare che battibeccassero per le canzoni da cantare sul bus). Ora si spiega il motivo per cui si sono aperte con qualche minuto di ritardo le porte del pullman (carico di tensione) all’arrivo alla neo-sede del Milan.

    La società conferma l’episodio ma non commenta (invitando peraltro i duellanti a fare altrettanto).

    Nel primo pomeriggio Bonera ha twittato: “Quante cazzate, basta dare peso a persone che parlano senza sapere. un’indiscrezione non e’ una notizia. Provate a immaginarvi una vita costantemente sotto i riflettori, senza spazi privati e piena di falsità, poi fatemi sapere”. E ancora: “Amelia, un saluto e un abbraccio fratello”.

    Avranno litigato per il post di Betis, Amelia adorava gli assist di Cassano mentre Bonera non era d’accordo 😆

  9. @M90

    Almeno ne fosse rimasto solo uno…

    Re degli assist Rui Costa…
    Io adoravo Zorro.
    Ricorderei anche un certo Rpuntato che, se non ricordo male, era capacino!

    Dei non milanisti Totti è fuori dal comune, Zidane era poesia in movimento e Guti, se solo (non) avesse giocato in quel Real, sarebbe stato molto più considerato!

  10. Ho letto 3 righe di questo articolo e immaginavo: adesso parlerà di Rui Costa e del Barça tikitaka.
    Un rui costa da 50 assist prima di marcare una rete in rossonera, ma che giocatore.
    i numeri 12 e 3 di Iniesta sono il top

    ibra, dinho (quanti gol ha regalato a Pato, quando ancora il papero era un giocatore di calcio?), boban…aaaah, bei tempi…

  11. Zvone BOBAN. Un idolo.
    Poi ovviamente i mostri sacri da voi già citati
    Italiani : 1 Totti, 2 Pirlo, , 3 Cassano.

  12. al minuto 7 e 45 il primo assist che ricordo in una partita di calcio.
    Perdeteci 8 minuti e guardatelo tutto, ne vale la pena.
    Io ho scoperto che ha indossato la maglia n°5 con l’Alessandria e rivedere certe sue giocate mi porta pace al cuore e mi rende fiero di essere rossonero.
    http://www.youtube.com/watch?v=TqcQJgb8_gg

  13. …che palleggio che aveva..che numero di maglia indossa Honda?? 👿

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