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Italy's former prime minister Silvio Berlusconi attends a session at the Senate in RomeDopo la sconfitta di sabato sera contro i gobbi, Silvietto ha ribadito che il motto del Milan è e rimane quello già espresso da Adrianone giorni addietro: chi vince parla e chi perde tace. Un motto che la dice lunga sul coraggio, la serietà, la lucidità di questa società. Per non parlare del rispetto di essa nei confronti di noi tifosi; che saremo pure in larga maggioranza dei rompicoglioni, non evoluti, viziati e quant’altro, ma magari ci accontenteremmo anche di poco e qualche volta, forse, gradiremmo che qualcuno che non sia l’allenatore-parafulmine ci spieghi come sono andate le cose. Con due parole, non pretendiamo tanto. Magari raccontando le solite balle; ci incazzeremmo comunque, ma ci sentiremmo un po’ più considerati (pensa un po’ a che punto siamo arrivati).  Che poi, se sapessimo che dietro a questa scelta di tacere ci fosse un vulcano in procinto di eruttare, un apparato vivo, organizzato, intento a leccarsi le ferite ma nel contempo desideroso di ripartire e sbaragliare la concorrenza, questo silenzio potremmo anche comprenderlo, farcelo in qualche modo piacere. Okay — diremmo — tacete pure, non fate volare una mosca, sappiamo benissimo che dietro le quinte state facendo il diavolo a quattro quindi vi lasciamo lavorare in pace. Ma la verità è che dietro le quinte non c’è un cavolo di niente, a parte incompetenza, presunzione, arroganza e menefreghismo. E abbuffate da Giannino.

9 commenti su “Chi vince parla e chi perde tace

  1. Sacrosante parole! Dettate dal cuore “milanista tipo” innamorato della squadra a prescindere e che soffre questa situazione di merda, ma non di risultati naturalmente, ma di questo silenzio “assordante” della società, di questa presa per il culo a cominciare dall’affare Mr. Bee.

    Ci rinfaccia di aver speso 90 mln., ma se li spendi a cazzo di cane che “cazzo” vuoi da noi o dal mister? Io pure potrei spendere 15.000 euro per un catorcio di macchina che ha percorso 300.000 km e poi al primo problema dire: «Cazzo ho speso 15.000 euri…».

    Io tifo Milan dallo scudetto del 1968, ne ho viste e passate (anche gioito ndr) di tutto, ma una sensazione di impotenza e di menefreghismo che mi dà l’attuale dirigenza non ricordo di averla provata con i vari Farina, Colombo e Buticchi… Credo soprattutto perché ci ha dato tanto, anzi tantissimo ed appunto per questo che ci fa incazzare ancora di più!

  2. Anche se non ha senso, perché non ha senso, sembra proprio che non gliene freghi niente di questa società e di quello che la riguarda.
    Ci buttano dentro anche dei soldi….a perdere, e non frega niente a nessuno, anzi fanno finta di incazzarsi e poi non fanno quello che andrebbe fatto per raddrizzare la situazione. Non è possibile che decine di migliaia di persone hanno la soluzione in testa da anni e lì, dove c’è la gente che è pagata per risolvere certe situazioni o che i soldi ce li rimettono direttamente, non fanno assolutamente nulla.
    E’ una situazione irreale come è irreale il mondo in cui vive lui, il non presidente.

  3. E’ una scusa da bambini viziati, però in fondo non mi dispiace che se ne stiano zitti. Tanto quello che vorremmo sentirci dire non lo diranno mai. Come stiamo messi male lo sappiamo bene tutti, anche i bimbiminkia che fanno finta di niente.

  4. Ahahaha oggi c’è il gran torneo San Nicola con inter e bari (me cojoni ❗ ), e nemmeno lo possono mandare in tv causa partite di champions. e allo stadio non pare proprio esserci il tutto esaurito.
    Ma chi è che organizza queste cose inutili?
    Ah già, impossibile saperlo dato che non parla nessuno :mrgreen:

  5. Ma diciamoci la verità … cosa ci si può aspettare da questa schifezza di uomo, lo conosciamo, sappiamo cosa è …

  6. il Barcellona è andato a stuprare il Real a casa loro, figurarsi se non sbracavano con la Roma. Questi sono molto forti e penso che ad oggi nessuna squadra possa tenergli testa. Questi erano tramontati, ma ora c’è una nuova alba.

  7. Povero Sinisa….

    stesse parole che ho detto per gli ultimi 3 allenatori che si sono seduti sulla panchina del Milan. E sbagliai a non dirlo anche di Leo

  8. Questi erano tramontati, ma ora c’è una nuova alba.

    Per forza. Mica sono rimasti lì a rimirare la bacheca e farsi le seghe a vicenda, loro. Si sono rimboccati le maniche, hanno ringiovanito dove erano invecchiati e sono ripartiti alla grande.

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