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Il portiere milanista Luigi Balzarini anticipa l’attaccante genoano Luigi Meroni nel corso di Genoa-Milan, finita 1-1 (22a giornata, Serie A 1963-1964). Immagine tratta da Wikipedia.

Archiviati, nell’ordine, la pausa natalizia, l’inizio della Coppa Italia, la finale di Supercoppa Italiana persa di misura contro una squadra che sì, si è mostrata superiore (i primi trenta-quaranta minuti la Juventus ha giocato come se fosse stata un’amichevole), ma che ha avuto anche quella che come minimo è stata la fortuna di trarre vantaggio da qualche fischio o mancato fischio arbitrale al momento opportuno, ci rituffiamo nel campionato, che inizia oggi il girone di ritorno. Cosa c’è di nuovo in casa Milan?

Innanzitutto, la quasi certa partenza di Gonzalo Higuain, destinato al Chelsea. L’affare, stando a chi lo segue, non si è ancora concluso per via dalla trattativa tra i rossoneri e i nostri avversari di lunedì, il Genoa, per l’attaccante polacco Krzysztof Piątek, che ha iniziato la sua prima stagione in Italia in maniera strepitosa (8 gol nelle prime sei partite) e al momento è secondo in classifica cannonieri con 13 reti (è stato inoltre autore di 6 reti in due partite di Coppa Italia).

Nato nel 1995, l’acquisto di Piątek segnerebbe il passaggio dall’usato sicuro rappresentato da Higuain (che, tolto le ultime settimane di scazzo, rimane oggettivamente un ottimo attaccante) alla scommessa sul giovane giocatore appena mostratosi in provincia. La cosa ha i suoi pro e i suoi contro: l’argentino, motivato e in forma, garantisce il suo buon numero di reti, mentre il polacco potrebbe essere il bomber in crescita da schierare per i prossimi anni, oppure il flop che fa perdere alla società il denaro di un importante investimento (e, di questi tempi, il Milan deve stare attento al proprio bilancio). Patrick Cutrone, inoltre, da un Higuain al 100% avrebbe potuto imparare molto. Fatto sta, però, che l’ex Real Madrid, Napoli e Juventus ha deciso di passare l’ultima parte della sua carriera altrove, pensando probabilmente che questo Milan non sia alla sua altezza, pur comunque essendo, classifica alla mano, una squadra che fa quello che si prometteva in estate, cioè lottare per andare in Champions League.

L’affare potrebbe portare anche a uno scontro sul riscatto di Bakayoko, giocatore ormai prezioso nel centrocampo rossonero, e un qualche esubero tra i nostri attuali giocatori meno rappresentativi.

Di nuovo c’è anche Lucas Tolentino Coelho de Lima detto Paquetà, poco più che ventunenne e costoso (35 milioni di euro) centrocampista brasiliano già annunciato da tempo, il cui acquisto la UEFA ha fatto sapere di non aver gradito. Gattuso lo ha subito piazzato in campo, nel ruolo di mezzala sinistra. Non ha sfigurato, né impressionato. Inizialmente la stampa lo aveva presentato come nuovo Kakà, mentre a me basterebbe un giovane ambizioso, sveglio e vivace in grado di rimpiazzare ottimamente, magari offrendo anche prestazioni superiori, il miglior Giacomo Bonaventura.

Si tratta di due operazioni di mercato, che, onestamente, ora non saprei giudicare. Per funzionare, i nuovi devono trovare una squadra che durante la pausa sia sia ricaricata fisicamente (i giocatori a dicembre erano scoppiati) e mentalmente (e si deve notare che, purtroppo, la Supercoppa ci ha fatto un poco innervosire).

Gli avversari – La partita di andata fu rinviata per via del crollo del ponte Morandi a Genova. Il recupero, giocato a fine ottobre, vide il Milan vincere nel recupero grazie a un gol di Romagnoli. Il Genoa si presenta senza il già citato Piątek (squalificato) e con molti altri giocatori coinvolti in trattative di mercato, dal giovane attaccante ivoriano Christian Kouamé, al difensore argentino Cristian Romero, fino all’ormai messo in disparte Gianluca Lapadula – non c’è nulla di nuovo in casa Preziosi. Per via degli svariati cambi in panchina, quella rossoblu è, a mio parere, una squadra che ha reso finora sotto il suo potenziale. Da inizio dicembre c’è Cesare Prandelli e le cose non sembrano essere migliorate, con cinque punti in cinque partite.

Le altre – Così come noi, anche la Juventus giocherà di lunedì (contro il Chievo). In base alla classifica, le partite che ci interessano sono Napoli-Lazio, Roma-Torino, Fiorentina-Sampdoria e, buon per i bergamaschi, Frosinone-Atalanta. Non tutte le nostre dirette avversarie scavalcheranno la ventesima giornata portando a casa i tre punti.

Da seguireNapoliLazio, indubbiamente la miglior partita a livello tecnico di questo turno.

Da evitareJuventusChievo.

IL PROGRAMMA DELLA 20a GIORNATA

Sabato 19 gennaio 2019
ore 15:00 – Roma-Torino
ore 18:00 – Udinese-Parma
ore 20:45 – Inter-Sassuolo

Domenica 20 gennaio 2019
ore 12:30 – Frosinone-Atalanta
ore 15:00 – Fiorentina-Sampdoria
ore 15:00 – SPAL-Bologna
ore 18:00 – Cagliari-Empoli
ore 20:30 – Napoli-Lazio

Lunedì 21 gennaio 2019
ore 15:00 – Genoa-Milan
ore 20:30 – Juventus-Chievo

15 commenti su “Serie A 2018/2019 – 20a giornata

  1. Neppure io saprei giudicare gli ultimi due acquisti (per il polacco manca solo l’ufficialità). Paquetà mi è piaciuto. Non ha fatto sfracelli, è vero, ma è giovanissimo, è stato proiettato in una nuova realtà, una realtà impegnativa, che peraltro non sta vivendo uno dei suoi periodi migliori. Al di là delle doti tecniche (notevoli), mi è sembrato un ragazzo serio e disciplinato. A me sembra l’ennesimo trequartista e non il centrocampista che ci servirebbe, ma vedremo. Piatek lo conosco poco; è uno che la mette dentro, ci sa fare di testa, ha una strana rincorsa nel battere i rigori ma li infila regolarmente. Se sarà flop o crack si vedrà, di certo è costato un fottio. Speriamo abbiano fatto bene i conti (con l’UEFA soprattutto, poiché abbiamo visto che i soldi non mancherebbero) perché servono ancora un centrocampista e un attaccante di fascia forti (Cala credo non possa fare l’attaccante di fascia, vedo anche lui come un trequartista).

    Due parole su Higuain. Il giocatore mi è sempre piaciuto molto e non è un mistero. Ma non si può trattenere uno controvoglia, peraltro arrivato da noi già scazzato. Nessun rimpianto, quindi.

  2. Gtura,

    Per il costo è vero, sembra una cifra esagerata, ma ormai i soldi sembrano noccioline…
    Però solo di ingaggio risparmiamo più o meno 7 netti, rispetto a Higuain; significa quasi 14 lordi, in un paio d’anno in cartellino è quasi alla pari.

    L’importante è che giochi e segni.

    A me piacerebbe che il gioco fosse stile Tottenham, 4231… però sto sul divano…

    Per Higuain oggi ho sentito DiCanio, che trovo sempre interessante nei commenti,definirlo un presuntuoso. Credo abbia ragione: ha un carattere infantile e presuntuoso per cui le colpe non sono mai sue. E anche poco intelligente. Sono una giocatore con poco sale in zucca avrebbe tirato il rigore contro la Juve, sapendo che non è la sua specialità e avendo tutto da perdere.
    Amen.

    Certo che se la sceta è di Gennaro si prende un bel rischio. Pari a quello che prende Sarri a volere a tutti i costi Higuain.

    Però credo che l’esperienza di quest’anno con Bakaiko abbia dimostrato che un giocatore non si deve giudicare per qualche partita. Io per primo faccio ammenda.

    Spero che le parole di Calabria trovino espressione in campo perchè tra infortunati e squalificati abbiamo 5/6 titolari fuori.

    Per finire le polemiche per l’ennesimo arbitraggio pro gobbi.
    Ho letto che alcuni si sono lamentati per la poca polemica alimentata dalla società.
    Io invece condivido che bisogna stare zitti.
    Abbiamo già visto con Moratti che a parlare senza prove si finisce per fare solo la figura dei pirla.
    Bisogna tacere, subire e prepararsi a godere il giorno della nuova calciopoli.

    Zio… io penso che tu sia migliore di quello che scrivi

  3. Per Piatec parlano i numeri e solo per quelli l’ho giudicato positivamente. Non lo conosco e spero faccia bene, le premesse ci sono tutte.

    Il Pipita è da tempo che gioca male, l’abbiamo constato tutti e abbiamo anche buttato via punti importanti grazie alle sue prestazioni. In più, tutto ciò, ha contribuito anche a denigrare Gattuso che, nonostante tutto, lo ha sempre sollecitato e fatto sentire importante. Non piangerò di sicuro per il suo addio.

    Su Bakayoko anch’io mi sono ricreduto. All’inizio pensavo foss veramente un pippero epocale. Felice di essermi sbagliato.

    Avviso ai naviganti:
    se dovessi leggere ancora commenti come quelli scritti nei post precedenti, provvederò appena possibile a cancellarli. Spero sia chiaro che certi toni sono fuori luogo e vi invito a essere anche “coloriti” nei commenti, ma sempre usando il buon senso.
    Grazie

  4. I costi dei calciatori – nuovi e giovani ormai sono questi, per me è una vera e propria bolla economica che prima o poi scoppierà facendo danni. “Colpa” dei diritti televisivi abnormi in Inghilterra, che riempiono di soldi anche le medio-piccole, di PSG e Barca che strapagano anche le terze riserve…
    Se puoi spendere poco, ti devi accontentare dei cavalli di ritorno, di quelli che hanno mezzo fallito e sono usciti dal grande giro… che possono rilanciarsi, eh, tipo Gervinho o Shaquiri, o possono continuare a far pena tipo Zaza etc.

    A me Paquetà è piaciuto molto, sembra non aver paura di ricevere palla e sembra molto difficile portargliela via. A noi questi giocatori che accompagnano il pallone dalla nostra area fino a quella avversaria ci mancano come il pane, e da tanto. E poi, a me è parso che i compagni lo cercassero molto, la palla in uscita era sempre verso di lui (parlo della partita con la Juve).

    Ha fatto un controllo nel cerchio di centrocampo nel primo tempo, di prima, con l’uomo addosso, scaricando a non mi ricordo chi che correva verso la porta della Juve che avrebbe meritato un quadro.

  5. Capisco che ormai il Pipita è andato, ma io l’avrei convocato? Se serve un attaccante?

    Comunque spero che Piatek mi faccia ricredere come Bakayoko.

    Io come tutti non possiamo che sperare che faccia meglio dell’ex gobbo.

  6. ma convocare il Pipita per cosa? Per fargli tirare palloni sulla Lanterna? Quanti punti ci ha fatto perdere con i suoi scazzi e la voglia di giocare a calcio nel Milan pari a quella di Malgioglio per una donna!
    Ma che andasse affanculo subito, che se poi si fa male salta tutto. Aria, aria….
    Che poi vi immaginate se Sarri venisse magari esonerato? Penso che anche a Lugano mi sentirebbero ridere da casa.
    Buona fortuna :seghino:

  7. Gtura
    Sarri visto in conferenza stampa mi sembra un uomo sulla strada di Conte. Inviso allo spogliatoio. Un allenatore che si monta la testa e’ di quanto peggio puo’ avere una squadra

  8. Di Sarri nel 2015 pensavo questo.

    Il sarrismo mi ricorda un po’ lo zemanismo. Una moda mediatica. Si tratta di allenatori seri, preparati, professionisti esemplari, ma con una concezione di calcio che con ciò che più preme ai tifosi, cioè il palmares, fa spesso a pugni. Quando c’è da rompere i coglioni all’allenatore rossonero di turno ci sono miriadi di cacciaviti che con convinzione affermano di non essere interessati alla vittoria, bensì al bel giuuooco, ma poi, allorché scarseggiano i risultati, ricominciano a insultare il mister come al solito. Lo ripeterò fino alla nausea: prima si prendono giocatori forti tecnicamente e mentalmente, poi si può cominciare a discutere anche dell’allenatore.

  9. Capisco perfettamente quello che hai voluto dire, ma la voglio rigirare nel senso che: finchè non si prendono giocatori forti tecnicamente e mentalmente, si potrebbe cominciare a discutere anche di un allenatore bravo per giocatori non tanto bravi.
    Abbiamo avuto un’eccezione ed era Sacchi. Un allenatore bravo, che non aveva mai allenato bravi giocatori, ma che con una società solida (e per solida intendo di personalità) ha convinto i bravi giocatori a seguirlo ed è nata una sinfonia calcistica che sarà difficilmente ripetibile.

    Quanto al tennis ho ammirato ed amato tanti giocatori che non giocano o non ci sono più: da Laver (sono vecchio, lo sapete) a Connors, da Borg a McEnroe, da Vilas ad Arthur Ashe, da Sampras ad Agassi, fino a Federer e Djokovic. Dopo di loro ne verranno ciclicamente altri (Sverev non è mica male). Non mi dimentico comunque delle coppe davis con Panatta, Bertolucci e quel pallettaro di Barazzuti che mi hanno fatto passare interminabili pomeriggi, di caldo, incollato alla televisione, in bianco e nero. E quello “zingaro” di Nastase? Beata giovinezza.

    PS: visto come vanno le altre mi sa che dovremo mettere il cuore in pace anche quest’anno.Il guaio è che più vai giù, più sarà complicato tornare su.

  10. Io credo che gli allenatori, come i giocatori, sono persone che si portano dietro il loro bagaglio.
    Personalmente ho massima stima di Zeman. Lo reputo un allenatore straordinario ma anche un pessimo gestore.
    Però poi non esiste una sola possibilità di “bloccare” la propria vita: Del Neri ha fatto cose fantastiche ma non riuscire a replicarle in una big è diventato per lui un fardello.
    Ho visto poche squadre giocare bene come la fiorentina e il Parma di Malesani, ma anche lui, un po’ come Sacchi, si è consumato nel suo entusiasmo.

    Per Sarri mi sembra che possa valere il discorso di Del Neri: gestire una realtà come Napoli ha i suoi limiti, ma nella scia dell’entusiasmo anche i suoi pregi, e lui è riuscito ad accenderli.

    Purtroppo mi sembra di capire che il primo a gettare la spugna in albergo l’anno scorso a Firenze sia stato per primo lui.

    Adesso a Londra sta dando delle colpe ai giocatori: Gattuso, che secondo me “sente” lo spogliatoio in modo fantastico ( non senza errori) una cretinata del genere non l’ha mai fatta.

    Vediamo con l’arrivo di Mr.”fenomeno” Higuain… di cui mi viene in mente a proposito una citazione di Zeman: “io non ho problemi coi grandi giocatori, ho problemi con chi si crede un grande giocatore”

    Oggi partita tradizionalmente dura. Dobbiamo essere tenaci e cercare di portare a casa il risultato Pieno.

  11. “io non ho problemi coi grandi giocatori, ho problemi con chi si crede un grande giocatore”

    Non me la ricordavo… è fantastica.

    Oggi è doppiamente dura.

  12. Io ero piccolo e non mi ricordo, mi sembra però che Sacchi mai sia riuscito a replicare – anche solo in piccolo – quanto fatto coi (grazie ai?) grandi giocatori del Milan. Coll’Italia arrivò in finale, ma credo fosse inviso allo spogliatoio, e lo schema era palla-a-Baggio-che-ci-pensa-lui (estremizzo, ma avevo sette anni e il Codino era il mio supereroe). Da dirigente-allenatore ombra non ne parliamo, sia in Spagna sia al Parma…
    Più che “bravo allenatore” oserei dire “uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto”.

    Più in generale, nelle grandi squadre, e nelle ex grandi squadre, sicuri che serva il “bravo allenatore” ?

    Sulla partita di oggi, se prendiamo i tre punti facciamo un mezzo miracolo, secondo me. Formazione obbligata, ma da brividi lo stesso…

  13. la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo e probabilmente tifa pure Inter…

  14. Io ero piccolo e non mi ricordo

    Appunto Fre, eri piccolo.

    L’inter ha da anni il miglior giocatore di sempre: Culovic.

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