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Nel palmares di Luciano Spalletti spiccano due successi nel campionato russo e due  in Coppa Italia, più diverse qualificazioni in Champions. Non una ventennale carriera zeppa di successi la sua, ma neppure di insuccessi se si valuta attentamente il tutto. Lo si può definire un tecnico affidabile quindi, il Luciano. Uno capace di adattarsi ai giocatori a disposizione, uno non legato rigidamente a un solo modulo e una sola filosofia, ma comunque un allenatore sempre capace di esprimere un buon calcio. Un tipo di calcio potenzialmente  semplice da comprendere per quelle capre che formano la nostra rosa, un calcio meno cervellotico di quello che appartiene a Giampaolo. Il carattere è il suo punto dolente. E’ un tipo incazzoso, Luciano. Con i giornalisti, con gli arbitri, con i giocatori. Probabilmente anche con il suo cane, se ne ha uno. E’ un po’ pazzo come molti toscani, Luciano, quindi imprevedibile. A me personalmente è sempre stato simpatico, ma comprendo che non sia facile trovare qualcuno che condivida questo mio sentimento. Certamente egli è affidabile quanto a capacità, ma caratterialmente è una mina vagante: o sarebbe riuscito a mettere in riga le capre di cui sopra, migliorarci e  riportarci a competere per qualcosa di più prestigioso della salvezza — ipotesi secondo me più probabile — oppure avremmo continuato a fare schifo come ora — ipotesi remota, improbabile fare come o peggio di Giampaolo. Spalletti, al di là del caratteraccio, era da prendere già l’estate scorsa, si doveva iniziare con lui senza autoinfliggerci il flop annunciato di Giampaolo. E senza infliggerlo a Giampaolo stesso, che mi è sempre sembrato una brava persona, un tecnico serio e appassionato (anche se per me scarso sul piano pratico). Ma soprattutto senza inscenare l’ignobile manfrina di questi giorni, con uno Spalletti prima contattato poi rimasto a fare il disoccupato extralusso, e il povero Pioli gettato nella mischia alla cazzo di cane, così, tanto per fare qualcosa.

Stefano Pioli ovviamente non è povero. Non di denaro almeno. Nessuno che abbia giocato e poi allenato a quel livello lo è, a meno che non abbia le mani bucatissime. Ma stiamo pur sempre parlando di esseri umani, con il loro orgoglio, la loro dignità. Non è che il denaro riesca a ripagare di tutto. Umanamente spiace per Giampaolo, ma ancora di più per Pioli. Ciò che si è scatenato sul web, che ha portato il Twitter hashtag #Pioliout al terzo posto mondiale è impressionante, credo senza precedenti nel mondo rossonero. Pur essendo profondamente scosso e preoccupato da questa situazione, non mi ci sono accodato, un po’ perché come al solito me la tiro, ma soprattutto perché prima di fare qualsiasi cosa ho la buona — o pessima, dipende — abitudine di rifletterci sopra. L’ho fatto, e ho concluso che chiunque sieda su quella panchina sempre più  bollente abbia bisogno, almeno inizialmente, di tutto il supporto possibile da parte nostra. Non oso immaginare come possa sentirsi un tecnico professionista di lungo corso di fronte a un’accoglienza del genere: di certo non carico a molla. C’è molto autolesionismo in questa spaventosa ondata d’indignazione. Tuttavia comprendo la reazione di pancia. Non posso biasimarla del tutto. Le manovre della dirigenza rossonera, per lo meno per ciò che concerne la guida tecnica della squadra, sono state finora senza senso, confusionarie, umorali, sorprendenti nell’accezione negativa del termine. Da dilettanti allo sbaraglio. Manovre non degne di chi ha vissuto esperienze di campo di quel livello. Le proteste, il malcontento praticamente unanime, non sono rivolti contro il nuovo allenatore del Milan, questo lo capirebbe anche chi possiede l’intelligenza di un pesce rosso (infatti parte dei giornalisti sportivi non l’ha capito e ci ha ricamato sopra una stucchevole retorica); è chiaro che il diretto interessato non può non venire ferito da tanto clamore, ma speriamo che, almeno lui, Stefano Pioli da Parma, comprenda.

Non so a chi, fra  Paolino o Zorro, vadano attribuite le piene responsabilità del flop  di Giampaolo (ripeto per l’ennesima volta: ampiamente prevedibile, non c’è senno di poi che tenga nella fattispecie) o dell’esposizione mediatica sulla trattativa Spalletti poi sfumata in quel modo, o della successiva virata su Pioli; e neanche mi interessa più di tanto vista l’amicizia fra i due (alle scempiaggini mediatiche circa aspri disaccordi fra loro non credo manco se li vedo fare a cazzotti). La sostanza invece mi interessa: è stata fatta una orrenda figura in generale. Inesperienza, si dirà. E comunque l’esperto Galliani cacciò Terim alla decima giornata e Tabarez all’undicesima, si dirà. Tutto vero, infatti nessuno dovrebbe crocifiggere definitivamente ancora nessuno, se non altro perché la qualità del mercato svolto in estate non si è ancora  potuta valutare appieno, giacché il precedente allenatore quel mercato se l’è filato davvero pochissimo. Ma proprio non è possibile essere tranquilli, neanche il cacciavite più ottimista può esserlo in questo momento. Le strane fughe di Leonardo e Gattuso e il malumore di quest’ultimo ostentato in conferenza stampa a  due mesi dal termine della stagione scorsa, all’epoca li abbiamo assimilati abbastanza rapidamente e nascosti da qualche parte, ma ora riaffiorano, e inducono a fosche considerazioni. Vedo molta approssimazione, poca umiltà. Tanta energia nel volere costruire stadi e poca nel volere investire nella squadra. E un distacco nei confronti dei tifosi oltremodo irritante, che mi ha costretto a rivedere un po’ — non senza dolore — l’alta considerazione che avevo per qualcuno: qualche discesa dal piedistallo e qualche spiegazione pubblica in più, preferibilmente sincera, non avrebbero guastato. Né ora né durante tutta la nuova avventura dietro la scrivania.

52 commenti su “Giampaolo-Spalletti-Pioli: storia di una pessima figura

  1. Nella pessima figura io ci inserirei anche le dichiarazioni di Gazidis: non può andare in giro a dire che hanno salvato il club dalla serie D. Non è così.
    Io le cose me le ricordo in modo un po’ diverso.
    Il Milan è stato dato in pegno da Li quale garanzia al prestito ricevuto. Non essendo stato in grado di ripianarlo siamo finiti a loro e se la cosa non era di loro gradimento ci avrebbero potuto girare immediatamente al primo acquirente che era il sig. Commisso col quale, almeno all’inizio, non avremmo di certo corso alcun rischio di declassamento. Ci hanno tenuto nel loro portafoglio per farci soldi, altro che balle.
    A meno che quella dichiarazione non fosse una velata minaccia, alla quale in ogni caso un bel vaffanculo non si negherebbe.

  2. quoto Alex, la storia della serie D è una cazzata colossale proprio perché era Elliott il creditore nei confronti del cinese. Gazidis non mi piace per niente.

    Sono d’accordo anche con il post. Spalletti mi sta pesantemente sulle palle, l’unica cosa che apprezzo in lui è il nome di battesimo per ovvi motivi.

    L’unico che ha ammesso di aver sbagliato con Giampaolo è stato Boban, Maldini tende solo a pulire la sua immagine da critiche e dubbi più che leciti. Che fosse uno che se la tira lo si sapeva fin da quando giocava, ma allora gli si perdonava tutto, oggi sono cambiate le situazioni.

    Qualche parola in più verso il popolino è da quando si sono insediati che la auspico, ma nulla. Sembra non gliene fotta molto di far sapere ai contribuenti al loro lauto stipendio di come fanno le cose.

  3. Nella pessima figura io ci inserirei anche le dichiarazioni di Gazidis: non può andare in giro a dire che hanno salvato il club dalla serie D. Non è così

    io non ho la più pallida idea di come sia andata e secondo me neanche Gazidis lo sa. Ma gli hanno raccontato una storia e sicuramente l’indebitamento di AC Milan era notevole.

    ripeto per l’ennesima volta: ampiamente prevedibile, non c’è senno di poi che tenga nella fattispecie

    Giampaolo: le sue idee d’acciaio a cui i giocatori si devono adattare. Le conoscevano tutti, aneddoti compresi.
    Quando lo hanno ingaggiato ho pensato: wow, a questi non fa paura niente… mi sbagliavo erano solo sprovveduti.
    Questa è stata la delusione più grande.

    Mentre l’esonero è una conseguenza e la ricerca affannosa di un mister un’altra conseguenza.
    Speriamo che anche loro abbiano imparato qualcosa.

  4. Post dove è difficile aggiungere qualcosa, descrizione perfetta della situazione.

    Ieri sera mi sono visto la conferenza per intero, quindi anche Gazidis.
    E mi sono visto i 20 minuti del primo allenamento di Pioli.

    Allora voglio dire intanto una cosa su Gazidis. Il Milan non è una s.p.a. qualunque. Non sono assolutamente di quelli per cui se vivi in un Paese e magari lavori in inglese devi per forza diventare un C1 di italiano o spagnolo o tedesco ecc ecc, per carità. Ma il Milan non è una s.p.a. qualunque. Si può quasi dire sia un’organizzazione di tendenza dove il “cliente” sono i tifosi. E i tifosi del Milan sono prima di tutto i 4-5 milioni di italiani come noi. Tu devi, dopo un anno, essere in grado di fare un discorso completo in italiano, tra l’altro non di meccatronica razionale ma di banalità, sarà un lessico di 100 parole a voler stare larghi. Cosa vuol dire “fra 6 mesi sarò in grado”, maddai. Per me non esiste.

    Comunque, a parte questa che è una cosa mia che può tranquillamente essere criticata, ha detto una boiata. Ne abbiamo parlato anche ieri. Banalmente: Elliott gestisce i soldi di altri. Chi ha garantito per il prestanome cinese (non bastavano certo le quote di una società in perdita costante di 100-90 milioni di euro a giustificare il prestito del Fondo) sta garantendo la continuità attuale e, probabilmente, vuole rivendere uno volta concluso il progetto stadio, ecco la fretta improvvisa nel progetto stadio, l’unico che potrebbe alzare il valore del club al fatidico miliardo di euro. Ora, questo (o questi) soggetto per tutelare il proprio investimento dovrebbe mettere uomini suoi nel CDA del Milan e/o delle varie controllanti attuali del Milan, guarda caso tanti uomini sono curiosamente collegabili alla galassia Fininvest. Da qui i miei dubbi. Comunque, a parte questo, Gazidis ha detto una boiata perché l’uscita di scena del fantoccio cinese era perfettamente prevista e calcolata da chi sta dietro. Chiedo a Gazidis se gli è piaciuto l’over 25 Ribery, invece …

    Riguardo a Pioli, se dobbiamo essere lucidi. Il miglior allenatore dopo Allegri. Non credo abbiamo, poi, mai ingaggiato nessuno arrivato terzo in A. Correggetemi se sbaglio. Quindi un pelo sopra a Montella e Mihajlovic. Ieri mi sono visto come dicevo il 20 minuti del primo allenamento. E’ un professionista serio e deciso. Merita tutto il mio appoggio.

  5. OT
    l’avete vista la copertina di Sportweek con Suso nostro a petto nudo? Spero sia photoshop fatto male, perchè pare il fisico di Di Maio al mare.

  6. In 2 anni e mezzo abbiamo cambiato:
    3 proprietà
    4 allenatori
    5 direttori sportivi

    Francamente mi sarei anche rotto le palle di tutto questo viavai.
    Nel bene e nel male bisogna dare continuirà agli uomini e al lavoro, ricominciare dall’inizio ogni 6 mesi è semplicemente stupido.
    Se non capiamo questo, faremo la fine dell’Inter di Moratti, che bruciava campioni in serie, salvo poi vederli trionfare non appena si allontanavano da Appiano Gentile.

  7. Neanch’io mi sono accodato al #PIOLIOUT la ritengo una cosa stupida e che non fa sicuramente bene al Milan.

    Personalmente anch’io avrei preferito Spalletti, ritengo (impressione personale) che sia lui a non essere voluto venire, ma ora Pioli deve avere tutto il nostro appoggio come lo aveva il mio corregionale Giampaolo che non avrei assolutamente preso questa estate.

    Intanto pensiamo a battere il Lecce domenica prossima, partire bene naturalmente è sempre positivo, poi vediamo come ce la caviamo col trittico che ci aspetta.

  8. Il post è perfetto e non c’è davvero molto da aggiungere, se non che ha me Spalletti è antipaticissimo (!), ma che in questo momento lo avrei preferito ad altri. Che poi alla storia della buonuscita montata ad arte per non dire con è voluto venire ci ho sempre pensato. Ma tutto questo fa ancor più parte della figuraccia (si dice figura del cazzo!) che abbiamo fatto. Dico “abbiamo” perchè quando sei davanti ai tuoi amici gobbi o prescritti ti fanno sentire la figuraccia come tua.

    La foto a torso nudo di Maldini e Boban a Perugia con uno degli scudetti che ricordo con più affetto perchè assolutamente insperato mi fa tanta nostalgia. Era l’anno del nostro centenario e per culo e merito avevamo trovato il modo di festeggiarlo alla grande. Altri tempi, altro Milan.

  9. confermo quello che ho scritto prima.
    ho controllato.
    Montella era arrivato quarto.

    Pioli terzo.

    Pioli come risultato massimo ottenuto in Serie A è il miglior allenatore del Milan dopo Allegri.

  10. adamos8181 ha detto

    Non condivido l’idea che un giocatore venga valutato dal palmares, e nemmeno un allenatore

    ci sono molte variabili: se Allegri non fosse andato alla gobba e ci fosse finito (?) Iachini (?) ora parleremmo del più grande allenatore dai tempi di Marconi.

    Detto questo credo che Pioli sia un eccellente session-man: può suonare ogni spartito e magari per questi strumenti più che un nuovo genere musicale bisogna far suonare spariti semplici.

    Io credo ci siano elementi poco abbinabili, o a cui manca un legame.

    Come avere un ottimo chitarrista solista, poi per fare il gruppo c’è un altro ottimo chitarrista solista, poi un sassofonista, un pianista… ma qualcosa che faccia raccordo? che lighi questi strumenti?
    Forse è arrivato il momento di escludere alcuni strumenti e partire da zero.

    Temo invece che si riparta sempre da Montella: 433 e uno dei tre è Suso

    Mi sembra che la dirigenza voglia arrivare nei primi 4, assolutamente.

    Io avrei preferito arrivare 10mo ma con le idee chiare per il prssimo anno.

    D’altro canto nel modo dei se… io sarei…

  11. Il re è morto, viva il re.

    Pioli, da quel che si dice e legge, vorrebbe ripartire dal 4-3-3 con Suso e Leao (da far esplodere in stile Chiesa, secondo i giornali) di sostegno a Piatek, che si deve rilanciare.

    Inizialmente a centrocampo dovrebbe puntare su Biglia, che ha allenato (con successo, va detto) alla Lazio, con una porta apera sempre per Bennacer. Paquetà diventa centrale e si prenderebbe il posto di mezzala sinistra a sfavore di Bonaventura e Calhanoglu. La linea difensiva resta quella che conosciamo.

    Dal punto di vista degli uomini, spero che
    – si proceda a un maggiore progressivo utilizzo di Bonaventura (magari cambiando modulo nel lungo periodo?);
    – si cerchi di capire se Conti e Caldara sono recuperabili o, se dopo i loro problemi fisici, ce li siamo giocati definitivamente;
    – si capisca cosa fare di Rebic.

  12. JTura,
    concordo, l’almanacco non è tutto.
    E’ un numero, è un fatto, sono dei dati oggettivi, tuttavia.
    L’ho riportato più per ricordare a me stesso e, convincermi, che se, ritenevo, con Spalletti, possibile una lotta per il quarto posto, non devo pensare che il differenziale tra i due allenatori sia tale che allora con Pioli dobbiamo solo salvarci.
    Anche perché ho sempre detto che i giocatori contano più dell’allenatore.

    Mi sto sforzando di essere ottimista, come mia natura, per cui cerco appigli ovunque, anche nell’almanacco.

    Sì la società vuole arrivare quarta.
    Anche per questo non si capisce la scelta di Giampaolo e della ricerca della filosofia tattica del bel giuoco. Abbiamo tutti detto qui dentro che il sistema di giuoco di Giampaolo avrebbe richiesto tempo.
    Se la società non aveva questo tempo doveva puntare Spalletti a maggio.
    Dilettanti allo sbaraglio come scritto nel post.
    E umanamente grande dispiacere per Giampaolo, ero pronto a supportarlo ancora.

    Detto questo, guardo avanti, e vedo in Pioli un tecnico di campo, pragmatico, che bada al sodo, per nulla un pirla senza carattere (anzi), forse come pragmatismo un Allegri che non ha mai avuto la fortuna di rubare coi Ratti (da allenatore).

  13. @Corrado

    non so se hai visto sull’app l’allenamento di ieri (20 minuti di sintesi).
    Me li sono sorbiti tutti.
    Percepisco una chiara predilezione di Pioli per Bonaventura.
    E’ l’unico cui ha dato pacche sulle spalle durante il riscaldamento e poi durante l’esercizio di possesso palla l’ha più volte lodato dicendo “bravo Jack, bravo Jack”.

    Io credo Bonaventura sarà fisso nei titolari.

  14. Mi preoccupa poco il modulo o i giocatori: per quanto anche a me Suso stia sulle palle, non è che togliendo lui diventiamo uno squadrone…

    Pioli non è uno sprovveduto, ma io credo che al Milan serva qualcosa di diverso, un allenatore di grande personalità e bravura che sappia colmare le lacune societarie inevitabili (sia per i continui cambi al vertice, sia per l’inesperienza di Zvone e Paolo).
    Finchè non avremo un allenatore che viene visto dai tifosi ma soprattutto dai giocatori come un TOTEM (il ruolo che ebbero Conte e Mourinho quando arrivarono a Juve e Inter, per capirci), dubito che ci solleveremo dall’attuale mediocrità.

    D’altronde tutti i giocatori che vengono da noi, tempo qualche mese e diventano pippe inguarabili, come se a Milanello ci sia un virus o qualcosa del genere. Mi auguro con tutto il cuore che Pioli possa assolvere questo compito, ma la sua carriera non fa ben sperare in tal senso.

  15. Lapinsu

    concordo, Pioli non è quell’allenatore-Totem.

    Però se guardi la conferenza di ieri, fremeva quando si facevano domande su Spalletti. E’ molto orgoglioso e secondo me le palle le ha, pensa a come si è dimesso dalla Fiorentina la scorsa stagione quando i Della Valle avevano, in qualche modo, criticato la sua professionalità. Dimettersi non è da tutti onestamente.

  16. Vero, ma essere orgogliosi non significa essere persone di carisma e personalità…

    Tra i tanti nostri problemi, c’è l’inevitabile (e al momento incolmabile) differenza tra le aspettative di tifosi e media da un lato e l’effettivo valore della rosa.
    Se non abbiamo un allenatore che sappia fare da scudo a tutto questo, i giocatori ne saranno stritolati fino a giocare da schifo (l’esempio di Piatek è paradigmatico)

  17. Lapinsu

    mi hai fatto venire in mente il dialogo Marsellus-Butch di un film epico …. “l’orgoglio fa solo male …. mettiglielo Tu nel c… supera certe cagate”

    Ovvio orgoglio non è carisma, Pioli non ce l’ha il carisma che noi volevamo, che io volevo per togliere a questi 4 smidollati gli alibi, però nel breve periodo mi pare un pragmatico, di quei Ranieri di nuova leva, se posso vedrò altri suoi allenamenti, per convincermi che abbia la valigia di Pulp Fiction tra le mani e il famoso contenuto … chissà …

  18. Ultimo uomo parla ancora di noi
    Devo con un po’ di malizia dire che oggi mi sembra l’oracolo del giorno dopo

  19. Interessante l intervista a Donadoni.
    In parallelo con Pioli direi che una squadra vive di certezze, le nostre certezze mi mettono un po’ di tristezza… 😆
    Speriamo nella terza dote che vuole portare…. Entusiasmo? Non ricordo la parola esatta.

  20. Conte e Mourinho sono diventati totem dopo. Francamente non ricordo questo sventolio di vessilli all’annuncio del loro ingaggio. Soprattutto con Conte. Naturalmente parlo del periodo juventino

  21. Conte e Mourinho sono diventati totem dopo

    e Allegri? Quando è andato via dal Milan? Oggi è un allenatore dallo stipendio di giada, da noi se ne è andato con le 4 pere del Sassuolo sul groppone.

    Stabilità societaria prima. Poi i risultati arrivano.

  22. Il pezzo di Serafini è notevole, in questo ultimo periodo mi pare ancora più lucido del solito.

    Sto apprezzando molto Pellegatti adesso, ben più di quando lavorava a Mediaset (oddio francamente non so se ci lavora ancora non essendo in Italia), comunque guardo sempre il suo canale youtube, e ha qualche chicca.

    Ho guardato sulla app l’allenamento di ieri di Pioli.
    A pelle a me piace.
    Si mette lì coi giocatori ad allenarsi anche lui con questo dialetto parmense che ben ricordo.
    Forse ha ragione Pellegatti, il Milan in questo momento aveva bisogno di uno così, che non porta scossoni, che cerca il meglio dai giocatori con semplicità, che abiura a qualsiasi schema imposto in attacco (ieri ha detto espressamente agli attaccanti di muoversi come vogliono davanti).

    Non ha il carisma, forse, come diceva ieri Lapinsu ma sostituisce questo con un approccio “ancelottiano” alla rosa, cioè un approccio di servizio-alla-rosa e poi sorride, cosa che a Giampaolo non ho mai visto fare, il nostro allenatore è molto sereno, anche questo conta, Giampaolo pareva sempre tesissimo.

    #PioliIn!

  23. Serafini è uno che ci tiene veramente tanto al Milan. Non è infallibile, come tutti noi, e a volte l’amicizia con qualche giocatore lo ha fuorviato nei giudizi (ma è umano, io stesso ho fatto uno sforzo notevole per criticare Zorro e Paolo in questo post, e non li conosco personalmente), però conosce la materia ed è intellettualmente onesto. E ci legge (scherzo, non credo, ma qualche volta mi viene qualche dubbio).

    La penso come PJ, la società è tutto. L’allenatore è una scelta della società, una conseguenza. Infatti ancora mi sto chiedendo cosa diavolo sia passato per la testa di Maldini (credo sia stata farina del suo sacco) quando ha pensato a Giampaolo. Ha ascoltato i consigli di qualcuno? Magari di Sacchi, che vive ormai in una realtà parallela e non ne azzecca più una dal 1990? Lo spero, perché se ha fatto di testa sua c’è da preoccuparsi.

    Pioli può fare bene o male, ora come ora non si sa, il calcio deve il suo successo anche a questo. A me basterebbe che ripetesse i risultati di Rino, con un pizzico di noia in meno dal punto di vista del gioco e molti patemi d’animo in meno nelle partite contro le squadre sulla carta inferiori a noi. Non chiedo altro. In attesa che Elliot ci venda a una proprietà stabile — tanto si sa che il prossimo step sarà quello.

  24. Luca Serafini è uno che scrive quello che pensa e ha pagato un prezzo in passato per essere così trasparente e diretto. Ora è tornato a parlare e scrivere di Milan, ma forse non ha mai smesso. Mi piace molto perché esprime i suoi concetti in maniera profonda, con l’anima del tifoso ma con la mente lucida e razionale. Lo leggo sempre con molto piacere.

    Pioli spero fortemente riesca a raddrizzare la baracca, poi se qualche sorriso in più serve a migliorare le cose, sorrida quanto vuole. Non mi sembra uno che finge.

  25. Stupenda rimpatriata del Milan degli invincibili, c’erano praticamente tutti tranne uno, il solito……
    Se qualcuno avesse ancora dei dubbi su che persona e’……..

  26. L’ho vista in parte, è stata molto emozionante. Bello aver chiamato Italo Galbiati insieme ai ragazzi.

    Se ti riferisci a Maldini, che non c’era, tutto sommato lo trovo giusto. Lo avrebbero coinvolto a parlare del Milan attuale e dei problemi legati al cambio di allenatore, del gioco e blablabla…
    Meglio così, perché l’attenzione è rimasta solo sul grande Milan degli Invincibili, come era giusto.

  27. Ehhh caro Ghost, se l’avessero coinvolto rispondeva semplicemente che era li per altre faccende e non per parlare dell’attuale situazione, ma come al solito lui sgattaiola sempre.Evidentemente non sta sulle palle a buona parte della tifoseria, ma anche a molti suoi ex compagni.

  28. Non ti accanire Rincon. Che Paolo non sia il massimo dell’empatia lo sappiamo tutti, ma il monumento che rappresentano lui e il padre supera qualunque di queste quisquilie. La storia si fa con i fatti non con la simpatia e loro due hanno fatto ampiamente e più di qualunque altro la storia della nostra squadra.
    Superiamo queste piccole, fragili e inutili barriere delle fragilità umane e sosteniamo sempre e comunque le nostre bandiere.
    Tra l’altro in momenti come i nostri se non ci attacchiamo a loro…

    PS: non so a voi ma quella maglia verde della nostra nazionale mi destabilizza parecchio. Mi sembra di vedere la nazionale irlandese. Cazzo!!! Ma ci hanno tolto anche gli azzurri?!!!

  29. Ma infatti carissimo, nessuno osa contestare quello fatto sui campi di gioco.
    Non mi sembra una cosa cosi eclatante rimarcare che il Maldini calciatore era una cosa, il Maldini uomo un’ altra.
    Ti posso anche assicurare che il grande Cesarone era anche una gran bella persona e non lo dico tanto per dire, ma perche’ mio Padre moltissimi anni fa ha avuto il piacere di conoscere.
    Comunque vorrei non parlare piu’ Maldini per non creare inutili polemiche. Chi sa certe cose e le ha vissute di persona ha una sua idea, chi sente solo le panzane di certi giornalai , ovviamente ne ha un’ altra.

  30. Interessante che Berlusconi dica a Gazidis che la frase sulla Serie D evitata sia da dire solo al cesso

    qui

    😈 ❗

  31. Non so se sia lui a esprimere opinioni sul Milan o i giornalisti a punzecchiarlo. Credo la seconda. Per conto mio preferisco ignorarlo. Un pessimo personaggio. Tutta la mia stima nei suoi confronti, che era tanta, si polverizzò nel ’94. Malgrado ancora tre scudetti e due Champions, gestione della società troppo legata ai suoi fini politici, infatti si è visto ciò dove ci ha portato. Ai milanisti forzisti magari la cosa sarà anche andata a genio, a me no.

  32. Mi sentirò più sicuro ad ignorarlo quando Elliott avrà ceduto per un miliardo e Scaroni non sarà più il presidente del Milan … Scaroni eheheheh 😉

  33. Uhhh, ma parla ancora, quello che ci doveva lasciare in mani sicure….?

  34. Scusate so che la politica deve rimanere fuori dal blog, ma Calhanoglu dopo starmi sui coglioni per come (non) gioca nel Milan, ora dopo quel saluto militare con la nazionale turca lo vorrei vedere fuori dalla rosa e venderlo a gennaio.

    Scusate ma questa situazione di Erdogan Vs. i Curdi mi fa star male.

  35. Concordo con Zullida. Qui al St. Pauli hanno licenziato un calciatore turco che su instagram aveva espresso apprezzamento per il genocidio di Erdogan.

  36. Cala è un giocatore che detesto e che vorrei fuori dai coglioni il prima possibile, ma prima di biasimare i calciatori turchi per il loro appoggio a Erdogan bisognerebbe conoscere la storia dei connazionali atleti che invece si sono dissociati.

    E’ naturale che certi gesti sono stati loro esplicitamente richiesti. Saranno pure senza palle i Cala, Demiral eccetera, ma se avessi familiari in patria, o comunque ci abitassi o volessi un giorno tornarci, mi comporterei esattamente allo stesso modo.

  37. Sicuramente Marcovan ma Calhanoglu non lo paga la sua amata Turchia. Come ha comunicato il St. Pauli ci sono dei valori in cui un giocatore deve riconoscersi, dei valori cui il proprio datore di lavoro impronta la sua organizzazione sociale e la sua attività, così facendo la 10 del Milan verrà associata dalle prossime partite non solo ad un giocatore mediocre ma anche ad un uomo piccolo piccolo, con un danno enorme per il Milan. Basta leggere le rivolte social dei tifosi del Milan di tutto il Mondo. Per me o manifesta le sue scuse ufficiali o è da licenziamento. E se dalla prossima lo facesse anche con la nostra maglia?

  38. Mai bisognerebbe mischiare lo sport con la politica, ma purtroppo in quest’ era di nuovi pazzi, succede spesso e non solo nel calcio.

  39. Le scuse ufficiali non le farà mai per i motivi che ho descritto sopra e, ripeto, non le farei manco io al suo posto. Non so se ripeterà tali gesti anche in rossonero, ne dubito. Vedremo.

  40. Sto assolutamente con quello che ha detto Marcovan. Bisognerebbe un attimino fermarsi e valutare tutto bene a 360° prima di esprimere giudizi o attuare decisioni troppo affrettate e dettate solo dall’emotività e dal ribrezzo per gli avvenimenti.

    Poi Adamos un conto è esprimere le proprie convinzioni pubblicamente e un altro è soggiacere, forse vigliaccamente, ma passivamente, a condizionamenti che non ti lasciano molte alternative.

  41. se avessi familiari in patria, o comunque ci abitassi o volessi un giorno tornarci, mi comporterei esattamente allo stesso modo

    esatto Marcovan. Sottovalutiamo l’aria pesante che c’è in Turchia.

    ma purtroppo in quest’ era di nuovi pazzi, succede spesso e non solo nel calcio

    a dire la verità l’uso propagandistico dello sport risale proprio agli anni ’30.
    Nulla di nuovo sotto il sole. Ma non mi sarei aspettato che la democrazia laica Turchia sarebbe scivolata così.

  42. Ataturk si sta rivoltando nella tomba, caro PJ

    Questi eravamo noi nel ’38. Non credo che tutti i calciatori nella foto fossero fascisti convinti e appoggiassero totalmente le idee e le azioni del regime. Ma tutti indossarono fieramente le divise nere e alzarono altrettanto fieramente il braccio, fra i fischi non solo dello stadio, ma di tutto il mondo democratico. Perché lo fecero? Perché non ebbero scelta.

  43. 10 10 1000 Bruno Neri
    qui

    Marcovan secondo me è molto pericoloso sostenere che tutti lo fecero perché non ebbero scelta, per apagoge si arriverebbe alla conclusione che nessuno in Italia era fascista nel 1938 o che nessuno in Turchia sostiene Erdogan. Molto molto pericoloso.

  44. Marcovan secondo me è molto pericoloso sostenere che tutti lo fecero perché non ebbero scelta

    non tutti sono eroi come Bruno Neri e, in ogni caso, sembra che le ritorsioni di Erdogan siano più *accurate* (ma non meno infami) di quelle di Mussolini al tempo. Forse anche merito dei mezzi di comunicazione odierni.

    Per cui cui se un giocatore turco esprime dissenso molto molto probabilmente in nazionale non ci arriva e noi non lo vediamo.
    Vediamo solo quelli schierati.

  45. Per tornare a questioni più “ideologiche”… secondo voi sarebbe possibile vedere Biglia e Bennacer insieme a centrocampo con Paquetà Rebic Leao ali/mezzali e Piontek davanti?

  46. Rischiosa, Cui. Non credo proprio che Pioli il Normalizzatore schiererà mai una roba così.

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