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Inizia domani sera a San Siro contro il Lecce l’avventura sulla panchina rossonera di Stefano Pioli, allenatore che è stato accolto con generale freddezza dall’ambiente rossonero (sintomatico l’hashtag di tendenza su Twitter #Pioliout), non tanto per il suo curriculum, il quale, in fondo, è leggermente più prestigioso dell’appena esonerato Marco Giampaolo, quanto per quello che simbolizza, cioè un progetto tecnico precario, messo immediatamente in discussione da una dirigenza che dopo aver deciso, la scorsa primavera, che la rinascita sarebbe passata per il bel gioco e per un mercato di più o meno di giovani promesse, si è ritrovata a constatare un fallimento netto su tutta la linea già a metà autunno.

Il tentativo di Pioli di rimettere in sesto la baracca milanista passa da scelte in parte obbligate, in parte ovvie o almeno comprensibili. Il ritorno di Conti sulla fascia destra, ad esempio, è una scelta dettata dalla seconda squalifica stagionale di Calabria. Quello di Biglia in cabina di regia ha tutto sommato senso, visto che il mister e l’argentino si conoscono dai tempi della Lazio con la quale, tre anni fa, raggiunsero il terzo posto in campionato e la finale di Coppa Italia. Se finalmente Rebic sarà titolare al posto di Calhanoglu, invece, sarà probabilmente dovuto a un’esigenza tecnica (o forse anche a qualche spinta della società?), così come lo sarà la probabile ritrovata centralità del brasiliano Paquetà nella squadra.

La bravura di Pioli si misurerà in punti e null’altro. Questo credo e chiedo che sia chiaro. Ai due allenatori precedenti, a un certo punto, si sono applicati parametri differenti (il bel gioco, la capacità di far crescere i nuovi acquisti) e ci siamo infine ritrovati in questo guaio. Partiamo dalle basi, per una volta, e almeno quest’anno mettiamoci d’accordo su una cosa: ci servono punti, e basta. Lo scorso anno un pezzo, seppur probabilmente minoritario, del tifo rossonero uscì pazzo per il difensivismo a tratti banale da sembrare immobilismo di Gennaro Gattuso. Io ritengo, invece, che ci si debba sempre un po’ calare nello spirito del tempo per non rischiare di fare la figura degli acchiappafarfalle.

Insomma, da qui a maggio mi va bene tutto, mi vanno bene il gioco noioso, la mancanza di spettacolo, la banalità degli schemi e, se il cielo lo vorrà, le botte di fortuna. L’importante è che il mister ci porti punti. Il prestigio e lo spettacolo e le belle cose a cui eravamo abituati vanno messi da parte per il futuro. Grazie.

IL PROGRAMMA DELL’8a GIORNATA

Sabato 19 ottobre 2019
ore 15:00 – Lazio-Atalanta
ore 18:00 – Napoli-Verona
ore 20:45 – Juventus-Bologna

Domenica 20 ottobre 2019
ore 12:30 – Sassuolo-Inter
ore 15:00 – Cagliari-SPAL
ore 15:00 – Sampdoria-Roma
ore 15:00 – Udinese-Torino
ore 18:00 – Parma-Genoa
ore 20:45 – Milan-Lecce

Lunedì 21 ottobre 2019
ore 20:45 – Brescia-Fiorentina

14 commenti su “Serie A 2019/2020 – 8a giornata

  1. Cito il commento di Ibra nell’intervista sulla Gazzetta di oggi a proposito del Milan:
    «Un disastro: tante parole, pochi fatti. Questo non è il club del quale tutti si sono innamorati, in Italia e nel mondo. Forse oggi c’è gente sbagliata che dovrebbe stare da altre parti».
    La penso esattamente così anch’io.

    A Pioli e a questo Milan non chiedo niente di più di quanto a scritto Corrado.

  2. Finalmente si ricomincia a prendere a pedate il pallone. Ché di leggere paranoie assurde sul nostro passivo monstre ne avrei piene le tasche.

    Mica tanto minoritario il pezzo di tifo milanista che ce l’aveva con Gattuso, sai? Adesso sembrano meno di numero perché il Maestro Giampy ha toppato e tacciono, ma erano molti quelli che credevano che avessimo una rosa di fenomeni male allenati.

    Sono curiosissimo di vedere la formazione.

  3. La penso come Marcovan, leggere solamente aveva rotto i marroni. Finalmente domani sera si torna in campo. Fortuna vuole che giochi di domenica sera perché è Festa al mio paese e stasera a suonare c’è il gruppo di mio figlio.

    Speravamo in Spalletti, è arrivato Pioli. Cambia poco i giocatori sono questi, magari alla fine Pioli riuscirà a cavarci il meglio.

    L’Importante, inutile scriverlo, è cominciare con una vittoria, poi se sarà anche una buona prestazione meglio ancora.

    Curioso anch’io di vedere la formazione, ma certo è dura rinunciare a Leao visto finora. Vedremo.

  4. aspetto con ansia il ritorno in campo
    Ho timore che la società non abbia capito quale sia stato fino ad oggi il punto critico dei queste annate e anche di questi mesi.

    Si passa dall’incudine al martello senza soluzione di continuità.

    Prima è colpa dei giocatori, poi è colpa del mister, poi è colpa della società… poi è colpa dei giocatori… e così via.

    A mio parere il punto ripetitivo di queste considerazioni – abilmente gonfiate dai giornalisti per i quali è vero che gli anti gattuso erano una minoranza ( non piccola comunque, anzi, ma era enormemente amplificata) – è che la società non lascia tempo a nessun allenatore il tempo di raccogliere( o provare a raccogliere) le proprie esperienze: l’unico sarebbe stato proprio Gattuso a cui però l’estate funesta ha impedito una reale e ponderata campagna acquisti.

    Quest’ansia da prestazione ( se non arriva il CL, è la rovina) aveva già bruciato Montella.

    Per questo si passa da “ultima spiaggia” a “ultima spiaggia”.

    Io avrei preferito che la società dicesse: “il nostro obiettivo è seminare,il raccolto speriamo ci sia già quest’anno, ma se non ci fosse non ci interessa”
    “siamo qui per crescere coi giocatori e allenatore”
    invece…
    Condivido che JP fosse andato in confusione, ma bisognava lasciargli spazio e tempo. Lasciare il licenziamento come opzione per la fine del girone d’andata.

    Invece adesso, Pioli è anche bravo ma cosa ci sia aspetta? almeno la Uefa? altrimenti fallimento?

    Allora sarà portato a far giocare i più esperti per essere meno attaccabile?

    E allora torniamo ai soliti esperti e al gioco di Montella che produce zero occasioni agli attaccanti?

    Jtura, preoccupato… non per la partita o il campionato. Ma per le strategie ❓

  5. Nel frattempo Lazio e Atalanta si sono tolti punti a vicenda con un pareggio 3-3.

    Con una vittoria domani sera, agganciamo la Lazio e andiamo a -5 dall’Atalanta.

  6. ma bisognava lasciargli spazio e tempo

    A mio avviso, lasciare ancora tempo e spazio a Giampaolo ci avrebbe portato alla serie b. L’errore semmai era stato assumerlo.

    Sulle strategie sono d’accordo. Preoccupanti. Quelle dirigenziali dico. Quelle della proprietà non sono preoccupanti poiché sembrano chiare: risanamento drastico dei conti, avvio costruzione stadio, vendita, al di là delle smentite ufficiali. I risultati, qualora dovessero arrivare per una serie di fortunate coincidenze sarebbero ben accetti, ovviamente, ma non sono il primo obbiettivo.

    Da Pioli non mi aspetto la zona Champions, mi aspetto che non ci faccia fare le figuracce del predecessore, e che a differenza di quest’ultimo metta in campo la squadra usando il buon senso.

  7. Eh niente…se la toccano di mano in area, i gobbi, spunta fuori l’articolo, il comma, l’interpretazione o qualsiasi cazzo che fa in modo che “qualsiasi tocco di mano in area verrà punito con il calcio di rigore…tranne quando…” e il nuovo VAR è già affondato. Complimenti

  8. E Gasparino non ha tutti i torti sui rigori della Lazio. Immobile versione stuntman

  9. A proposito di Ibra…….
    Alla domanda scherzosa della giornalista, se avesse messo l’antifurto sulla sua nuova ferrari, la risposta e’ stata ” sono io l’antifurto”.
    Grande Ibra !

  10. Formazione titolare, rispunta dalla tomba il finto 4-3-3 con Suso e Chalacoso finte ali d’attacco per una finta squadra allestita da una finta società – come considerare altrimenti chi fa un passivo di 150 milioni per prendere un titolare nazionale che ha appena vinto un trofeo da protagonista, ed un altro che ha giocato la finale mondiale – e poi questi spariscono dai radar senza raccogliere manco 90′ in tre mesi – e si torna a schierare una formazione che ha fallito su tutti i fronti da anni? Da anni! santo cielo…

  11. Avevo detto che mi prendevo un periodo di stacco, confermo; speriamo di vincere, ma Pioli a parer mio parte col piede sbagliato.

  12. 2-2 con il Lecce in casa, non solo abbiamo toccato il fondo ma abbiamo iniziato a scavare. Il bello di tutto questo è che a fine primo tempo dovevamo stare 3-0!!!
    Per me Biglia e Suso pagano per giocare, non c’è altra spiegazione.

    3 STELLE Calhanoglu
    2 STELLE Hernandez
    1 STELLA Donnarumma

    3 BIDONI Suso
    2 BIDONI Biglia
    1 BIDONE Conti

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