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Il mese di fuoco è terminato. Non che il prossimo sia all’acqua di rose, beninteso, ma Roma, Lazio, Juventus e Napoli in una striscia di cinque giornate rappresenterebbe un tour de force massacrante per chiunque, soprattutto  dal punto di vista psicologico. Le due gare più recenti, Juventus in trasferta e Napoli in casa,  erano da zero punti sicuri sicuri, abbiamo racimolato un punto; meglio così, un punto guadagnato. Le prossime due trasferte, Parma e Bologna, nel mondo immaginario che ci eravamo creati la scorsa estate — e che nella zucca di alcuni di noi sta continuando ad albergare imperterrito al grido di “noi siamo il Milan, cazzo!” —  sarebbero state senz’altro da sei punti; ma nell’attuale dura realtà penso che quattro sarebbero da festeggiamenti tipo Spagna ’82 (nel qual caso spero di non finire sbronzo e seminudo in una fontana di Marina Di Ravenna come allora: adesso fa un po’ freddo e non ho più diciotto anni). Le successive quattro (Sassuolo e Samp in casa, Atalanta e Cagliari fuori) sono da sette punti, sempre se a quel punto, con il lavoro dell’allenatore, soprattutto a livello psicologico, saremo migliorati. Se sommiamo il tutto avremo un girone d’andata a venticinque punti, con una proiezione di cinquanta a torneo concluso. Una salvezza abbastanza tranquilla, alla fine; certo, un punteggio umiliante per il Milan per come lo abbiamo sempre inteso noi, ma abbastanza realistico per questa rosa senza carattere e dalla serietà professionale incerta. Senza contare che il mercato di gennaio qualche rinforzo, soprattutto di personalità, dovrà essere aggiunto a questa banda di smidollati, e qualche punto in più rispetto alle mie previsioni grazie a ciò potrebbe arrivare. In quel momento sarò lieto di venire malamente apostrofato per essermi dimostrato esageratamente apprensivo. Ma nel frattempo, avendo pochissima stima di questo gruppo di giocatori, continuerò con i miei irritanti conti: meno trentuno alla salvezza, più quattro sulla terzultima nel momento in cui scrivo. Mi fa stare meglio, che volete che vi dica.

Due parole sui due fatti che hanno imperversato per qualche ora sui social milanisti domenica scorsa.

Il primo: calciatori rossoneri immortalati a giochicchiare con i telefonini negli spogliatoi prima della gara. Non frequento gli spogliatoi di serie A, ma sono pronto a scommettere che la scena sia la stessa ovunque, anche negli spogliatoi di squadre vincenti o comunque più competitive della nostra. Trovo quindi che certi commenti scandalizzati siano stati esagerati. Certo, vista la classifica, troppa apparente rilassatezza dei nostri calciatori prima della gara irrita anche me, ma temo siano ben altri e ben più biasimevoli i segnali negativi che in questa prima parte di stagione i nostri eroi hanno lasciato trapelare.

Il secondo: il “nazista”  Marco Van Basten. Nessuno si azzardi anche soltanto a tentare d’infangare questo signore per una battuta innocua, per la quale egli peraltro si è prontamente scusato — e poteva farne a meno, secondo me. E’ successo più o meno questo:

Suvvia, piantiamola di rompere le scatole per qualsiasi stupidaggine.

11 commenti su “Un po’ di conti

  1. mi fido dei tuoi calcoli, anche se sogno sempre un risveglio roboante dei nostri eroi :rotfl: :rotfl:

    I fatti di domenica: devo ammettere che le immagini dei nostri, con i telefonini in mano, mi ha fatto girare le balle. Poi ho letto da qualche parte che il procuratore di Biglia ha detto che il suo assistito stava guardando la classifica, poi oggi Pioli ha detto che stavano invece studiando gli avversari con un’app dello smartphone.
    Ecco, avessero taciuto tutti, le mie balle si sarebbero fermate e invece continuano a girare.

    Sulla questione Van Basten è emersa tutta la mediocrità dei media. Sul nulla, non spreco una parola in più.

  2. Comincio col dire, e faccio riferimento al mio ultimo commento nel post precedente, che Pioli è intervenuto personalmente per spiegare la questione dei cellulari, spiegando che ha introdotto, come alla Fiorentina, la app con la parte tattica sugli avversari, che i giocatori possono guardare prima della partita.
    Poiché della professionalità di Pioli mi fido, a differenza di quella dei nostri giocatori, ritiro il mio fastidio su questa foto, dove mi aveva impressionato la mollezza più che l’uso del cellulare in sé.

    Ho poi avuto modo di guardare/sentire la questione Van Basten. Si tratta chiaramente di una cialtroneria senza il minimo intento di propaganda filonazi. Va presa come tale perché tale è stata. L’Olanda è un Paese meraviglioso che ha, purtroppo, conosciuto il nazismo, la dominazione nazista, e facilmente (essendo pochi gli abitanti) il Ns. Marco avrà avuto un qualche parente deportato o assassinato, quindi qualsiasi polemica su questo punto sarebbe pretestuosa.

    Riguardo ai punti.
    Io sto con Marcovan.
    Nel senso che per ora mi guardo dietro e festeggio i pareggi di Lecce, Spal e Genoa.
    Mi limito ad osservare come un navigato alla Ranieri abbia fatto più punti, correggetemi se sbaglio, di Pioli da quando è arrivato alla Samp. Certo certo, ha avuto un calendario diverso, questo è innegabile e ben descritto nel post.
    La trasferta a Parma è durissima.
    Mi sono rivisto la partita del Parma col Bologna e meritava molto, molto di più.
    Sarei contentissimo di fare un punto a Parma.

  3. Parma e Bologna 4 punti è sicuramente grasso che cola. Mi accontenterei anche di tre, ma temo che potrebbero essere anche due.

    Sui cellulari confesso la mia ignoranza. Non ho neppure sentito parlare della vicenda.

    Su lo “scivolone” di Van Basten, con una facile battuta, posso pensare che oggi va molto di moda dare la caccia al nazista o fascista, come una volta si dava la caccia alle streghe. Marco in ogni caso, ha ragione il nostro omonimo “capo”, non si tocca.

  4. Parma la vedo piu’ difficile di Bologna.
    Io spero di vincerle entrambe, ma non sara’ facile.
    Per quanto riguarda Van Basten, si e’ subito scusato.
    Il problema sono i media, che ormai montano casi anche sulle scoregge.

  5. Parma è molto difficile. Stanno bene e hanno un ottimo gruppo. Non dimentichiamo che hanno bloccato quest’Inter a Milano. E noi facciamo una fatica matta a segnare. Preghiamo per Ibrahimovic.

  6. Partite molto impegnative. Molto.

    Noi siamo mentalmente fragili.

    Si tratta di prove importanti per capire a che punto stiamo e dove possiamo andare

  7. Concordo su tutto.

    Ma faccio outing e ammetto il mio scoramento.
    Un tifoso dovrebbe sostenere sempre la squadra e invece a me di questi signorini non frega nulla.

    Mi esaltava di più il Milan di capitano Montolivo con mezza rosa in prestito e un quarto del talento di questa rosa.

    Abbiamo giocato la supercoppa con Kucka-Locatelli-Bertolacci a centrocampo e abbiamo vinto… contro la Juve.
    Col Napoli e’ bastato che Bonaventura ritrovasse un minimo di forma e l’ha messa.

    Calhanoglu, Paquetà e Bennacer hanno tonnellate di classe in più… ma non sanno che farsene
    Kessie e Suso… boh

    Io rivoglio i giocatori che escono dal campo in lacrime quando perdono, se questi sono quelli bravi… ridatemi Kucka e Lapadula

  8. Duarte è stato operato e starà fuori 3/4 mesi. Continuano i media a pompare Demiral per gennaio, sembra che sia un fenomeno assoluto.

    Ma è possibile che non ricordo niente di eclatante di questo difensore (1998) ex Sassuolo, preso dai gobbi a maggio per 15 mln. e che probabilmente verrà rivenduto a non meno di 25? E ha fatto una sola partita con la maglia dei gobbi, per il resto ha tenuto calda la panca. Ed è pure turco, come se non bastasse averne già uno.

  9. Frattura del calcagno roba mai sentita. A gennaio serve una rivoluzione… almeno 4 titolari. Speriamo di non essere ultimi allora.

  10. Greci, giapponesi e sì, anche africani sarebbe meglio non prenderne. Poi ci sono le eccezioni. Manolas, Nakata, Salah, Weah, Eto’o, Drogba, ma appunto, perle rare. Di eccezioni turche invece non me ne vengono. Per carità, stia dov’è Demiral.

  11. Ma poi, voglio dire, di sole dai ratti di Torino quante ne abbiamo prese ultimamente?
    Sono in gravissima crisi finanziaria, a quanto si legge anche oggi, e gli serviamo su un piatto di argento la solita plusvalenza nel giochino che hanno fatto, più volte, col Sassuolo?
    Basta affari coi ratti, basta, fosse anche Dybala in gioco.

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