10 3 minuti 4 anni

Maleficium, ci insegnano i latini, è una cattiva azione, un misfatto, un delitto. Successivamente ha acquisito anche l’accezione di atto di stregoneria. Beneficium è qualcosa che giova, che aiuta, che porta sollievo. Successivamente assume anche il significato di “vantaggio” in senso stretto.

Suso e Ibrahimovic. Maleficium e beneficium?

Fino ad Atalanta-Milan 5-0 il Milan ha deciso di appoggiarsi, volente o nolente, a Suso, considerato il giocatore più talentuoso della rosa. Ed in effetti Suso nei 90 minuti complessivi che regalava ogni quattro mesi, prima di questa stagione, aveva mostrato lampi da giocatore di un Milan vero. In questa stagione mai, tuttavia, se si esclude l’estemporaneo calcio di punizione con la Spal (all’andata in campionato) e un paio di assist. Troppo poco per costruire una squadra su di lui. Perché il 4-3-3 reggeva su di lui, le sue limitate invenzioni e la fiducia in lui, nella mattonella lì sul lato destro. Senza tutto ciò il Milan non ha alcun giocatore in rosa da 4-3-3 sugli esterni d’attacco e nelle mezzali.

Poi le telefonate. Di Maldini. Di Boban. Così tradunt. Ed ecco il “vecchio” Ibrahimovic 38enne alla corte di Pioli. Ed ecco il beneficium, la squadra che viene costruita su misura di un leader vero, di un campione vero, dentro e fuori dal campo. Non quell’Higuain che insultava i compagni per un passaggio errato, bensì quel campione che incoraggia i compagni per un passaggio tentato. Questo è un leader, questo è un giocatore su cui è sacrificabile la scelta di un sistema di gioco. Non segna sempre? Poco importa. Riguardare il 3 a 2 di Rebic di domenica scorsa: è lui che spizza la palla a centrocampo ed è sempre lui, al 93esimo, che abbassa la linea difensiva dell’Udinese, portandosi dietro tre uomini e concedendo a Rebic lo spazio per il tiro. Ibrahimovic è imprevedibile, Suso è scontato come un tweet di Ravezzani. Questa è la differenza.

Non sappiamo, ad oggi, se le tante reti realizzate dopo l’allontanamento di Suso dalla squadra titolare (otto in tre partite), successivamente alla vergognosa prestazione in Milan-Sampdoria, siano frutto del caso o del calendario ovvero di un beneficium, quello che possiamo dire è che questo Suso non ha alcun diritto di chiedere la cessione dopo tre (!) sole partite in cui è stato messo giustamente in panchina ma, nel caso, ce ne faremo una ragione e proseguiremo oltre senza particolari affanni, liberati dal maleficium.

10 commenti su “Un milanista a Berlino – maleficium et beneficium

  1. Ibra è sicuramente un beneficium. Credevo lo sarebbe stato solo per i nostri occhi, con qualche numero d’alta classe dei suoi e poco altro (e mi sarei accontentato), invece lo è stato anche per la squadra. Speriamo che l’effetto duri il più a lungo possibile.

    Suso… non vorrei essere troppo duro. Semplicemente si tratta di un calciatore estremamente sopravvalutato da tutti: media, tifosi, allenatori, se stesso. Non sarebbe un maleficium se guadagnasse meno della metà e fosse considerato nella sua vera dimensione, cioè quella del panchinaro. O anche quella del titolare, ma in una squadra dalle ambizioni modeste. In una squadra come la nostra, che ogni anno ha sbandierato ambizioni da zona Champions, nel ruolo da star ha fatto quasi solo danni.

  2. Suso.

    Negare che lo apprezzavo sarebbe ipocrita.
    Ed è vero che le poche gioie avute fino al 2019 hanno spesso visto Suso protagonista.

    Così come è altrettanto vero che le molte incazzature avute fino al 2019 hanno spesso visto Suso protagonista.

    C’è stato un momento in cui eravamo tutti concordi nel giudicarlo incedibile, ma, col senno di poi, era più il desiderio di aggrapparsi a qualcuno che vera considerazione ragionevole nei confronti di un presunto fenomeno.

    Suso nella storia del Milan, si può collocare alla pari (o appena sotto) di gente come Deulofeu o El Shaarawy.
    Luci, ombre, gioco sugli esterni, periodi di vacche grasse, lunghi digiuni.

    Con la sua partenza, spero si chiuda una lunga parentesi tattica che parte da Leonardo e finisce con Pioli in Milan-Samp, ovvero il 4-3-3 con il quale non abbiamo vinto assolutamente niente: lo scudo di allegri ha iniziato a materializzarsi quando finalmente passò dal 4-3-3 al 4-3-1-2.

    Ecco, se c’è un merito che riconosco a Ibra in questa sua seconda avventura con noi, è l’aver obbligato Pioli al cambio di modulo.
    Il 4-3-3 è redditizio solo se hai gente che corre. Calhanoglu, Paquetà, Bonaventura, Suso, tutta gente che non corre (più).
    Il 4-3-3 richiede una certa intelligenza tattica delle mezzali, posizioni in cui a destra abbiamo avuto un tonto Kessié (piu tonto di Muntari, questo qui) e a sinistra una girandola di passeggiatori.

    Il 4-4-2, che in fase di attacco è diventato 4-2-3-1, ha valorizzato Rebic e Leao, gente che corre, rendendoli liberi di spaccare il campo con la corsa.
    Certo, ha penalizzato Bennacer che infatti è diffida (avrebbe bisogno di un “buttafuori” alla Gattuso, accanto, e invece si ritrova quell’asino di Kessié). Ma è un rischio che dobbiamo correre, visto che dobbiamo vincerle tutte per salvare la stagione.

    Noi non siamo certo allenatori, non vediamo gli allenamenti e non conosciamo lo stato dei giocatori come può conoscerlo un allenatore.
    Ma il perpetrare una convinzione, sapendo che evidentemente non porta a niente, è stupido.
    E’ stupido l’operato di Giampaolo; è stato stupido il catenaccio Gattusiano, troppo legato allo stare bassi e palla a Suso; è stato stupido Pioli a viaggiare nel solco di Gattuso fino a quando Ibra non gli ha spiegato come si sta al mondo.

    Bravo Pioli a cambiare dunque, ma tonto Pioli a non voler tentare ciò che gli sta riuscendo, pare con rebic e Leao.
    A mio avviso, Paquetà è un giocatore valido e va responsabilizzato e tatticamente istruito. Vale la pena.
    Piatek no.
    Piatek s’è montato la testa, si credeva d’essere Lewandowski, s’è svegliato Raducioiu.
    Piatek va venduto: lo terrei come riserva di un vero centravanti (post Ibra), uno alla Lukaku. Ma visto quanto l’abbiam pagato, 35mln per una riserva sono fin troppi.

    Sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria, dico che tutto sommato non posso lamentarmi troppo di Maldini/Boban.
    Se è vero che la stagione è fallita per colpa loro, per la scelta drammatica di Giampaolo/Pioli, è altrettanto vero che la rosa è qualitativamaente migliorata, andando a pescare perfino due giocatori che sono di livello superiore: Ismael Bennacer , e Theo Hernandez (quanto gli voglio bene a sto qua).

    nota a margine: mi sa che la gita a Roma salta: avremo la Juve in semifinale di coppa italia, se battiamo il torino.
    E questi figli della merda faranno di tutto per rubarcela di nuovo.

  3. Tutte osservazioni condivisibili le vostre.
    Aggiungo, come ha evidenziato Marcovan, che Suso ha troppa stima di sé,così tanta da chiedere un rinnovo da 5,5 milioni netti. Dal giusto rifiuto dei dirigenti il suo rendimento è se possibile ulteriormente peggiorato.

    Paqueta nel 4-2-3-1 può fare il Leao, sottopunta, ma al momento non ne ha la voglia e comunque pecca in velocità. Nel 4-4-2 a sinistra o destra a centrocampo? Idem ne ha velocità e la voglia di coprire il terzino?
    In mezzo forse il vice-Bennacer ma torniamo al solito discorso: 35-38 milioni per un panchinaro?

    Su Pioli ricordo quanto ha detto lui: se non si fosse infortunato in Milan-Lazio era già titolare con lui Castillejo.

  4. Leggo ora (La Repubblica) che Paqueta domenica sarebbe stato portato in ospedale per un attacco d’ansia.
    Il giocatore, si vede chiaramente, fin dall’inizio di questa stagione, mentalmente non c’è. Non so a questo come possa essere recuperato. Forse un prestito oneroso al Flamengo.

  5. Al di là della girandola di numeri (4-4-2, 4-3-3 o 5-5-5 di Oronzo Canà), il problema è sempre stato la gamba (scusate se mi ripeto). Ciascuna delle lumache sopra elencate (Suso, Paquetà, Calhanoglu), presi singolarmente, in una squadra piena di gente che corre farebbero la loro porca figura, anzi, magari diventerebbero titolari inamovibili. Anche in una squadra di vertice (ne dubito, ma nel calcio non si sa mai). Ma deve essercene solo uno di loro con quelle caratteristiche, due sarebbero già troppi. Noi addirittura abbiamo giocato una miriade di partite con questi tre più Bonaventura, Biglia e Rodriguez, altri tre elementi privi di gamba. Sei uomini che non possono essere lanciati in profondità, che vogliono la palla nei piedi, che la giocano sempre a tre o quattro tocchi e poco rapidi nel tornare in difesa. Per di più fisicamente poco prestanti. Nel calcio di oggi, una squadra infarcita di gente così fatica a creare sia da azione manovrata sia da calcio piazzato, e rischia di subire sia da azione manovrata sia da calcio piazzato.

    Ecco descritto il Milan degli ultimi anni.

    Dite di Gattuso. Ognuno la pensa come crede, per carità, ma Gattuso giocava nell’unico modo possibile con quel tipo di rosa. Tutti indietro per non farsi infilare (poiché se giochi alto con quelle tartarughe ne prendi sette a partita) e palla a Suso o Piatek sperando che accada qualcosa. E qualcosa è accaduto spesso se siamo arrivati a un quarto d’ora dalla zona Champions, no?

    Gattuso poteva cambiare qualcosa, si dice. Ma cosa? Per cambiare modulo occorrono gli uomini giusti. Chi c’era in rosa lo scorso anno che avrebbe permesso un cambio di modulo? Dico in modo efficace, non un cambio tanto per. Forse Castillejo al posto di Suso per togliere una lumaca dal campo e mettere uno di maggior gamba, ma uno non sarebbe bastato, poiché diciamolo, Samu è bravo, sta facendo bene e gli auguro di continuare, ma non mi pare uno che alla lunga possa cambiare la vita a una squadra. Comunque okay, mettiamo Samu. Poi?

    Allora uno potrebbe dirmi: genio, se ti sei accorto di tutte queste cose perché Maldini e Boban non se ne sono accorti?

    Se ne sono accorti molto prima di me, che all’inizio e un po’ anche oltre ho dato fin troppo credito alla disastrosa campagna acquisti del duo Mirafax. Il fatto è che non è facile smontare pezzo per pezzo una rosa con dei lunghi e pesanti contratti in essere e rifarla in pochi mesi. Ci stanno però provando. Un fulmine come Hernandez, un peperino come Bennacer, lo stesso Leao, sono acquisti che vanno in una direzione chiarissima, quella della velocità. Poiché è sempre stato quello il problema. Oltre all’esperienza, ma quello è sempre stato un problema secondario.

  6. Concordo in toto col commento di Marcovan.

    Intanto il sig. Paqueta ha chiesto di non essere convocato per Brescia in quanto poco sereno. Mossa dell’ex allenatore dell’Antalyaspor per costringerci ad accettare i 20 milioni? Di questi PIRLA DEBOSCIATI ne ho pieni i c…. FUORI ROSA. E multa.

  7. La valutazione dell’operato di Maldini e Boban ha dato esiti contrastanti.
    Non può essere giudicata del tutto positiva la campagna acquisti, se a questa aggiungi la scelta di due allenatori del genere.

    Tuttavia Paquetà secondo me è meno lumaca di ciò che vuol farci credere, e idem Chalanoglu.
    Chalanoglu ha giocato molto meglio in fase di copertura e rientro, piuttosto che in attacco. Gattuso lo metteva mezzala, e non sbagliava.

    Su Gattuso, mi ripeto e non ci torno più perché oramai non è piu un nostro tesserato, non posso che pensare che il suo unico merito è stato quello di compattare la squadra attorno a Piatek, il quale ha avuto 2 mesi di fuoco per poi afflosciarsi leggermente.
    Per come la vedo io, culo. Culo nel non aver dovuto applicare correttivi tattici (Pioli in questo è stato piu sveglio, sia per esperienza sia per l’aiuto di ibra), culo nell’aver avuto risultati insperati che però fanno il paio con episodi assurdi, tipo il litigio Biglia-Kessié nel derby, dopo il quale ha fatto 5 punti in 7 partite.

    Paquetà, dicevamo: secondo me, dietro la punta in 4-2-3-1 può rendere al meglio, a seconda della partita e dell’avversario.
    Sulle ali no: l’importante compito di copertura in mediana che hanno svolto ottimamente Leao, Rebic e Castillejo (gente che corre!) non è nelle sue corde, sebbene l’abbia fatto da quando è arrivato. E ha preso soltanto cartellini.
    Nel 4-4-2 concordo, non fa per lui.

    E’ evidente, tuttavia, che Paquetà e Piatek fanno parte di un disegno tattico leonardiano che è finito morto e sepolto come le nostre speranze di risalita.

    Se è vero, come spero, che l’intero mercato rossonero si riveli ben fatto (e mi riferisco quindi a Leao e Rebic), adesso manca il tassello finale: l’allenatore vero, quello del salto di qualità.
    Può essere Spalletti?
    Mah.

  8. Paquetà ha ancora tre anni e mezzo di contratto, la sua mi sembra una mossa stupida. Il Milan, se vuole, può lasciarlo a marcire in panchina fino alla naturale scadenza, così, soltanto per ripicca. Se Leonardo lo vuole deve portare almeno una quarantina di pippi, non vedo il motivo di preoccuparsi.

  9. Darko,
    naturalmente sbagliare l’allenatore è una cosa grave, a maggior ragione se non possiamo permetterci nessun disavanzo di bilancio se vogliamo giocare la prossima Europa League, nel caso ci qualificassimo, quindi regalare 4 milioni di euro lordi a Giampaolo solo per quest’anno, se poi non si accasa anche il prossimo, già questo è una nota di demerito innegabile, da un punto di vista sportivo e, appunto, economico.
    Ciò posto sulla scelta di Pioli credo che dovremmo aspettare la fine del campionato per tirare le somme. Va dato atto, tuttavia, ai due, di aver avuto il coraggio di cambiare così presto, di ammettere il proprio errore, e in quel momento i cordoni della borsa non permettevano altro. Hanno tentato Spalletti ma non era possibile, e perché forse lui di entrare in corsa non aveva voglia, e perché c’era da pagare la buonuscita che lui pretendeva dall’Inter. Quindi, onestamente, chi potevano prendere dopo Genoa-Milan?
    A livello di mercato, anche qui tireremo le somme a maggio, ma penso si possa dire tranquillamente che un terzino come Hernandez ( ed io ero molto scettico a luglio!) non si vedeva in Italia da molto tempo. E che Bennacer ha doti molto importanti, per dinamismo e capacità di dribblare l’avversario. E altri profili come Leao, in primis, sembrano utili alla causa se non, addirittura, futuri potenziali titolari di un Milan più forte. Insomma, per avere budget ZERO o quasi, rispetto ai loro predecessori, credo qualcosina di positivo si possa dire l’abbiano realizzato.

    Su Paqueta voglio non cediamo di una virgola.
    Di questi clown ne ho pieni i c…..
    Via a 40 milioni di euro o resta e si rimette in riga, altrimenti tribuna fino a fine contratto. Basta gente così.

I commenti sono chiusi.