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Il famoso calo. C’era un mondo intero ad attenderlo, e finalmente è arrivato. C’erano ovviamente i tifosi avversari, che nell’attesa ingannavano il tempo tempestando con le  ditine  le loro calcolatrici e piagnucolando sul numero di rigori concessici (“ci sono, ma a noi non li danno”). C’eravamo anche noi, in quel mondo, occorre essere onesti. Sapevamo perfettamente che questo calo prima o poi sarebbe arrivato: in un lungo torneo prima o poi capita a tutte le squadre, questo contrattempo.  Anzi, noi forse pensavamo che sarebbe arrivato prima. Questa squadra considerata mediocre fino a un annetto fa, massacrata da infortuni, squalifiche per cartellini distribuiti a cazzo e assenze prolungate per positività, ha sorprendentemente retto oltre le nostre e altrui aspettative. Facendo risultato, giocando bene, mantenendo cocciutamente il primato per una ventina di gare e sopportando alla grande le numerose pressioni mediatiche, alcune delle quali di uno squallore nauseante.

Ecco, magari non ci aspettavamo che questo calo avrebbe assunto le sembianze di un crollo. Neppure gli avversari se lo sarebbero aspettato, anche se ovviamente ci speravano. Poiché questo è ciò che sembra l’accaduto: un crollo. Non saprei altrimenti come definire sette gol subiti e due soli segnati (un gollonzo e un rigore generoso) in una settimana,  contro tre squadre due delle quali obbiettivamente mediocri. Per non parlare del gioco, poco bello a vedersi dalla cintola in su, per lunghi  tratti raccapricciante in fase difensiva. Di calo si poteva già parlare dalla partita contro la Juventus in poi; un calo come dicevo comprensibile, considerando i vari acciacchi e il carico di lavoro che avevano dovuto sopportare i fortunati giocatori che non erano inciampati in infortuni o positività. Un calo che si pensava sarebbe stato momentaneo, io stesso avrei scommesso sulla sua brevità. Un calo che invece sta durando troppo, tanto da, appunto, puzzare da crollo.

Poi c’è crollo e crollo. Ci sono crolli irreversibili, tipo quello di simpatia di Fabio Caressa. Oppure ci sono crolli da cui si può riemergere, purché le macerie non siano troppo pesanti. Per giudicare la consistenza di queste macerie bisognerebbe conoscere esattamente di che materiale esse sono formate, ma noi non abbiamo questo privilegio. Possiamo formulare le solite ipotesi. La più preoccupante, nonché irritante: rinnovi contrattuali che stentano a concretizzarsi (e che meriterebbero un discorso più ampio). Le più rimediabili: calo di forma e vertigine da vetta in classifica. Poi ci sarebbe anche quella più mediatica, che tende essenzialmente a romperci i maroni: Ibra a Sanremo. Su quest’ultima stenderei un velo pietoso — anche se, in tutta sincerità, non è che ‘sta cosa mi sia piaciuta granché.

Scopriremo tutto solo vivendo. Giovedì prossimo otterremo le prime informazioni, ma una fetta più consistente del mistero ci verrà svelata domenica sera alle 23 circa, a Roma. Ora come ora non ha senso prendersela con questo o quel giocatore (anche se su qualcuno qualche riflessione andrebbe fatta, non da noi, da chi di dovere), o addirittura col tecnico che tanto bene ha fatto per un intero anno: non è tempo di rese dei conti, c’è la zona Champions da ottenere a ogni costo. Zona Champions che è, ed è sempre stata, il nostro vero obbiettivo stagionale.

13 commenti su “Calo o crollo?

  1. Chiaro che noi da fuori non possiamo giudicare se trattasi di un semplice calo o se invece di un crollo irreversibile che potrebbe addirittura portarci alla mancata qualificazione in Champions.

    Per come sembra dalle ultime prestazioni e ci metto anche le vittorie con Bologna e Crotone, il timore di un crollo irreversibile c’è. Poi anche questi cazzo di contratti certamente non aiutano l’ambiente. Purtroppo non possiamo permetterci di perdere Gigio a parametro zero, sarebbe una beffa colossale, però hanno stancato. Sia lui che Calha, se vogliono il Milan devono fare un passo decisivo ed “accontentarsi” anche di 1 barra 2 milioni in meno e che cazzo (e sono due) guadagnano già una marea di soldi.

    Capisco Gigio che vorrebbe giocare la Champions e forse per rinnovare aspetta la qualificazione, ma hai 20 anni…

    Io temo molto la partita di giovedì, quel pari al 93° non ci fa stare tranquilli, prendere una partita sottogamba sappiamo per esperienza che non è mai positivo.

    Poi domenica sera abbiamo veramente la prova del fuoco, perdere ancora sarebbe terribilmente fatale psicologicamente per il gruppo, poi riprendere la marcia sarebbe durissima. Io già da ora firmerei per un pari.

    Prima di questo trittico Spezia-Inter-Roma avevo scritto che se facevamo 7 punti vincevamo lo scudetto, ed in effetti servivano 7 punti per continuare a sognare. Ora invece mi trovo “costretto” a sperare almeno in 1 per non perdere il treno Champions. Roma, Lazio, Atalanta e Juve sono lì, lasciamo stare i gobbi che probabilmente arriverà seconda, ma dobbiamo stare molto attenti alle romane e anche Gasp’s band non scherza. Tra l’altro, per quello che conta tutte in trasferta.
    L’Atalanta l’abbiamo all’ultima e che ne sappiamo come ci arriviamo?

    lo so forse il commento è stato troppo negativo, ma purtroppo questa è la situazione attuale.

  2. Io non vedo niente di drammatico.

    Mi spiego: il calo è evidente ma pure evidenti e logiche sono le motivazioni:

    diversi giocatori hanno un rendimento molto inferiore a quello ottimale
    esempio

    Bennacer -. addirittura assente per infortunio
    Chala – post covid
    Rebic – Post Covid
    Saelemaker – Covid e/o infortunio
    Kjaer – infortunio

    siamo a n° 5 titolari

    A questo si sommano altri giocatori con “normali” cali, per esempio Romagnoli o Kessie e Ibra che sarebbe ininfluenti in una situazione “normale” e tutto sembra negativo

    Poi forse influisce un legittimo ma sbagliato rilassamento dopo fatiche straordinarie, ma io sarei tranquillo

    Penso per esempio all’atalanta: a inizio stagione non erano al top e facevano fatica, adesso vanno molto meglio.
    Non erano pippe prima e non sono geni adesso, semplicemente nell’arco di una stagione la condizione può variare: se cambia per 4/5 giocatori contemporaneamente diventa dura.

    L’importante è essere pronti per la votata finale da metà marzo. e io sono fiducioso.

    Ieri qualcuno aveva detto che Pioli non esce dalle crisi. Non mi sembra vero: dopo aver preso la squadra da GP siamo andati sempre peggio… è con calma e sangue freddo, compattandosi, che ne siamo usciti e Con Pioli

  3. I sintomi sono quelli del crollo, ma c’è ancora margine per far si che si sia trattato solo di un calo.
    IL fatto che Pioli in passato non sia stato bravo a gestire le crisi (questo è un dato di fatto) non signifiaca che ora non saprà farlo. In fondo anche Carletto quando venne da noi era già stato etichettato come un eterno secondo e un perdente di successo, invece poi…
    Io di Pioli mi fido e credo abbia le qualità per aiutare la squadra a superare il brutto momento. Se però non vi riuscisse, indipendentemente dal piazzamento finale, io qualche domanda me la farei…

  4. Sicuramente “calo”, ma “crollo” lo trovo esagerato.

    Non credo proprio che dopo un anno (non un mese, un anno) nel quale si è fatto molto bene, all’improvviso siano diventati tutti brocchi e asini.

  5. Di sicuro non siamo diventati brocchi o asini — come non eravamo fenomeni prima. Però che si stia perdendo malissimo e, quando capita, vincendo a fatica da un mese e mezzo, è un dato di fatto.

    Nel post sono stato chiaro: dipende dalla natura di questo vistoso rallentamento. Di sicuro, prendere tre palle ogni volta che si perde con una squadra di alto livello (Inter, Atalanta, Juventus, e sarebbero potute essere tre anche contro lo Spezia (palo allo scadere), segnando peraltro solo un gol, non è rassicurante.

    Vedremo. E’ sicuramente presto per il pessimismo, ma credo lo sia anche per l’ottimismo.

  6. Marcovan,

    però scusa, di malissimo c’è stata. per me, solo Spezia

    Con l’inter abbiamo subito il primo tempo ma con un briciolo di fortuna con Theo e di attenzione con Ibra che invece di cercare un tacco improbabile poteva passare a Rebic super libero… poi certo, abbiamo subito

    IO ricordo il primo derby del secondo anno di Sacchi
    Eravamo malmessi per gli infortuni
    abbiamo dominato il possesso palla ma l’inter ci ha fatto due gol con due contropiedi

    era un periodo difficile, c’era anche il pareggio, forse stessi giorni col la Stella Rossa, già si intonava il deprofundis e che l’anno prima era stato un caso e Sacchi stava tornando il carneade che era per tutti…

    Torno alla mia odiata formula 1

    se da in testa si diventa secondi e si gira un po’ più piano non è un crollo, è un rallentamento che trovo anche giustificato ( Spezia in qualche modo, ma non del tutto escluso)

  7. Jtura, troppi se e ma. Anche la parola “fortuna”, sai meglio di me, viene spesso utilizzata dai perdenti che cercano alibi.

    Contro l’Inter di sfortuna non ne ho vista. Abbiamo dato l’impressione di poter pareggiare in quei dieci minuti di fuoco in cui Handanovic si è superato (ma avere un bravo portiere non è fortuna), poi nient’altro. Dieci minuti. Negli altri 80 la sensazione è stata di netta inferiorità. Stiamo male, negarlo non serve. Come non serve affermarlo, ma io preferisco la verità.

    Ma attenzione, si tratta del giudizio sul momento attuale, non di un de profundis. Può succedere di tutto da giovedì in poi, nel bene (speriamo) e nel male (facciamo le corna). Il calcio è così.

  8. prendere tre palle ogni volta che si perde con una squadra di alto livello (Inter, Atalanta, Juventus, e sarebbero potute essere tre anche contro lo Spezia (palo allo scadere), segnando peraltro solo un gol, non è rassicurante.

    Questo è la fotografia del momento. Non c’è molto da aggiungere.
    Contro i prescritti in fallimento però, al di là della bravura di Handanovic, un po’ di casualità negli episodi ha inciso. Non toglie nulla alla sconfitta, alle sue dimensioni e per come è venuta, però lascia aperta la speranza che l’encefalogramma non è piatto e il cuore batte ancora. Abbiamo due gare per dimostrare che i segni vitali dimostrano un risveglio.

  9. Come capita spesso il blog ogni tanto “muore”.
    Sveglia che tra mezz’ora c’è una partita che ha una certa importanza per il nostro cammino. Non solo in Europa.

  10. Mamma mia che incubo. Per 10 mesi siamo stati la grande sorpresa in POSITIVO del nostro calcio, grande mercato giovani con grande plusvalenze, ora in meno di due mesi tutto d’un colpo siamo la sorpresa in NEGATIVO. Prima quadrava tutto (forse anche troppo) da Pioli a Maldini con gli acquisti… tutti quadrava ora improvvisamente non quadra più niente. Il nostro obiettivo massimo era e doveva essere solo uno”arrivare nei primi quattro per la Champions e non era cosa semplice, poi mi sa che ci siamo illusi, troppo illusi , e ora siamo incapaci di vivere e tornare in quella che è la nostra realtà

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