10 3 minuti 9 anni

Buon anno, innanzitutto buon anno!

Nel 2015 non avevo ancora scritto alcun post e, quindi, mi sembra doveroso iniziare con un augurio.

Nessun buon auspicio è sopraggiunto con il Milan di inizio anno. Abbiamo visto un Milan scialbo, spento e sparagnino, come difficilmente era capitato di vedere nella sua storia. Siamo vittime e complici di un atteggiamento rinunciatario e timoroso, che trova la sua unica spiegazione nel terrore che attanaglia gli occhi del nostro allenatore. L’approccio tattico e tecnico alle partite di Inzaghi è quanto di più lontano ci si potesse aspettare da un ex centravanti. SuperPippo non è mai stato un goleador da 30 gol a campionato, nè un attaccante alla Bierhoff o alla Toni (ossia marcantoni capaci di far salire la squadra e giocare di sponda), ma ha sempre avuto dalla sua l’ardore atletico e l’intelligenza di capire quanto fosse importante schierare un centravanti. Il calcio di oggi è un calcio rapido, tecnico, portato a privilegiare la velocità e il gioco a terra. E’ un progetto di calcio figlio del Barcellona e della Spagna. Un sistema ancora solido, ma destinato a non durare in eterno. L’assenza dei calciatori adatti, come avviene oggettivamente nella squadra rossonera, impone l’obbligo di pensare un calcio alternativo, più simile agli approcci tattici più classici, vale a dire quelli più affini al calcio che fu di Inzaghi: circolazione di palla limitata e ricerca rapida degli esterni o della verticale per favorire l’uomo (o gli uomini) più avanzato e offensivo. Stupisce, pertanto, osservare come il nostro allenatore, in un evidente situazione di crisi di pensiero, insista nella logica di giocare senza attaccanti (gli attaccanti mobili e che ripiegano non formano un vero reparto, a meno che non si chiamino Messi, Neymar, Robben ecc.), laddove la soluzione più ovvia sia ricorrere alla coperta di Linus (rectius di Pazzini). Menez è bravo, però non basta. Dobbiamo ripartire da qualcosa di solido e nulla è più granitico di un centravanti d’area, per quanto non eccelso. Indipendentemente dal risultato di Coppa Italia, perserverare su questa strada potrebbe essere tremendamente deleterio. Non siamo una squadra di fenomeni, ma cercare di mettere dei piccoli punti fermi potrebbe essere un buon inizio. Il centravanti è uno di quelli.

10 commenti su “il Mercoledì del Camisa

  1. Uno dei problemi più evidenti è stata proprio la mancanza di punti fermi. Formazioni rivoluzionate ad ogni gara, calciatori messi da parte e poi improvvisamente riproposti e considerati fondamentali. Segno di confusione mentale, tipica dei pivelli. Così come è tipica dei pivelli la paura e l’eccesso di prudenza. Sì, è vero, è sorprendente che un ex centravanti abbia una mentalità così sparagnina, ma un pivello resta un pivello.

    Concordo sul centravanti. A me il falso nueve fa cagare, voglio un vero nueve, anche non eccelso come il Pazzo (annunciato poc’anzi come nuovo acquisto, poiché Destro pare saltato essendo la Roma una società talmente venale da pretendere soldi in cambio)

  2. Mi aggiungo pur’io al partito di quelli che vogliono una punta vera davanti, e per quanto Pazzini sia modesto alla prima partita sua giocata quest’anno per intero è arrivato un gol.
    Vorrei aggiungere anche una cosa sul ventilato giro di attaccanti che pare ci sarà in questa sessione di mercato: ma perchè dobbiamo sempre dare qualcuno alla juve, fosse anche uno scarpone? Ma basta cazzo!

  3. io credo che quella di pippo sia una scelta obbligata. fernando torres non era più un calciatore, pazzini ormai non può essere il titolare di una squadra che vuole arrivare quarta o quinta.

    se prendono un centravanti vero, da 15-20 gol a stagione, inzaghi lo farebbe giocare eccome.

  4. beh, se serve il centravanti vero, allora cercare Destro è un’ottima idea. Ma gli offrono dei noodles spacciandoli per bucatini all’amatriciana..chi vogliamo prendere in giro?

    non mi interessa nulla se ne prendiamo tre dai gobbi o dalla roma o dal napoli, o da qualunque altra squadra nettamente superiore o alla pari, ma da TIFOSO NON ACCETTO figure di merda contro squadre nettamente inferiori ma assolutamente meglio organizzate grazie ad allenatori mediocri quanto vuoi ma ALLENATORI VERI.

    leggo solo ora, EC. quanto dici tu l’avevo scritto pari pari ad elbonito. E non posso non essere d’accordo. MA rimpiangere un Pioli o un Colantuono vuol dire volersi assestre sul centro classifica (pur non essendo troppo superiori eh..)

    Personalmente preferisco accanirmi contro qualcun altro.
    Ad esempio Menez, il cui atteggiamento svogliato, supponente e irritante non può essere passato inosservato (ma pare di sì, nessuno ne parla); o De Sciglio, il grande mistero, fortissimo terzino da adolescente e inspiegabilmente pippa una volta fattosi uomo; ma più di tutti Muntari, autore sabato di una prova fra le più vergognose della storia del Milan – ma suppongo anche del Ghana – e protagonista di una sceneggiata da bastonate nella schiena al momento della sacrosanta sostituzione (bastonate che nessuno gli ha dato e, scommetto, nessuno gli darà: non sia mai, Muntari, il signore del centrocampo, lo Zidane nero…).

    muntari è un cancro che forse riusciamo ad estirpare a giugno. con essien. sempre troppo tardi. ma visto come siamo conciati meglio di niente.
    de sciglio averlo venduto al real o diventava roberto carlos o era un pacco stile kakà.
    menez dovrebbe riposare, o giocare in un 4231 dietro ad una punta vera. che ora pare si chiami Pazzini, l’incedibile bomber di Coppa.

  5. il 4-2-3-1 è un modulo che questo Milan operaio non può fare.
    Non possiamo giocare con tre fantasisti e un ariete, quando la solidità del nostro centrocampo fa acqua da tutte le parti.
    Il rischio è che si creino degli spazi enormi tra i reparti, con De Jong che finisce per fare sempre il terzo centrale, i terzini che si abbassano, le ali esterne che si sfiancano su ripiegamenti spesso inutili perché come già detto al centro non c’è nessuno a dare supporto, il play basso (Montolivo, se va bene) deve aspettare che la squadra risalga e paghiamo in velocità di manovra, la punta rimane isolata in avanti.
    Non si può attuare questo modulo senza centrali difensivi in grado di far ripartire la manovra (alla Thiago Silva), senza terzini stantuffo che salgono con quantità e qualità, senza un playmaker rapido di pensiero e d’azione, senza qualità sulla trequarti.

    Tra l’altro, anche il 4-3-3 comincia a mostrare i suoi limiti. Io prediligevo la versione “allegriana”, che però aveva la stragrande facilitazione di avere un Ibrahimovic capace di tenere palla, risolvere da solo, o attirare le marcature per liberare gli inserimenti degli esterni e delle mezzali. In quel caso sì.
    Ma a questo punto, vista la rosa pezzente che abbiamo, forse è da tentare la strada del 4-4-2, o del 3-4-1-2.
    Tre centrali rocciosi (mexes, alex, rami/bonera), due esterni mobili (Armero, Abate), due centrali di quantità e qualità (De Jong, Montolivo), Bonaventura dietro Pazzini e Menez.
    De Jong sarebbe meno gravato dal compito di roncolare, con un centrale in più, e potrebbe fornire adeguato supporto al Montolivo play (con i dovuti distinguo, un po’ come faceva Gattuso con Pirlo).
    Abate e Armero giocherebbero più avanti, con possibilità di dare supporto sugli esterni e crossare per il Pazzo (e di tenersi lontani dalla nostra area, dove fanno solo danno).
    Bonaventura smetterebbe di farsi il culo a ripiegare inutilmente, Pazzini terrebbe alta la squadra e i marcatori avversari, Menez sarebbe libero di fare il cazzo che gli pare.
    Il 4-3-3 si userebbe solo a partita in corsa, abbassando jack e uno degli esterni, e inserendo dalla panca Cerci, o quel bluff crestato. L’altro terzino lo farebbe uno tra Rami e Bonera.
    Tra l’altro il modulo col fantasista potrebbe forse far rendere meglio Honda.

    Basta, ho finito di sparare cazzate.

  6. Ha ragione Darko, inutile mettere 4 giocatori offensivi + Montolivo, DeJong finirebbe dallo psichiatra. Intanto Galliani sta proseguendo il suo giro del mondo col piattino in mano chiedendo l’elemosina a qualsiasi società gli capiti di fronte, ovviamente ricevendo solo rifiuti. Che vergogna

  7. Il Milan non spende per i cartellini da una vita, a meno di non avere fatto cessioni illustri. Ma facendo cessioni illustri indebolisce la rosa, inoltre ormai gli “illustri” sono finiti, quindi va ad elemosinare. Ma ci rendiamo conto che anche un esborso di 5-6 milioni diventa impossibile per noi, mentre per le altre squadre, alcune delle quali fatturano la metà di noi, non è un problema? Vi sembra normale?

    Possiamo pure lambiccarci il cervello con i 4-4-2 (che adoro), 3-4-3 eccetera, ma se si prendono scarti, disadattati, giocatori sul viale del tramonto sperando poi che il parafulmine di turno compia il miracolo, si farà poca strada per molti anni ancora.

  8. La scorsa estate versaljko, buon terzino e nostri obiettivo, ci fu strappato da Sassuolo che al contrario nostro ha i soldi per acquistare i cartellini. Stiamo trattando giocatori che valgono dai 10 ai 20 milioni proponendo prestiti con diritto di riscatto che ovviamente non onoreremo mai. È davvero umiliante avere una società così.

  9. Ma a questo punto, vista la rosa pezzente che abbiamo, forse è da tentare la strada del 4-4-2, o del 3-4-1-2.

    bhè il 4231 in fase difensiva, con elsha/bonaventura/cerci o chi per loro sulle fasce diventa un 442 facile, con menez a supporto di pazzini.
    BOSS, non è vero che il Milan non spende per i cartellini. Estate 2013, abbiamo tirato fuori 11-12 mln per un bomber di razza…canina :seghino: :seghino: :seghino:

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