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Zlatan è tornato…

Il secondo turno di Champions League ci vede esordire a san Siro contro i semisconosciuti cechi del Viktoria Plzen, arrivati alla fase finale della competizione dopo ben due turni preliminari. Il Milan recupera Zlatan che affianca Cassano in attacco, Antonini viene preferito a Zambrotta, Abate, contrariamente a quanto vociferato, è regolarmente in campo, Nesta ritorna titolare e a centrocampo la linea è costituita da Emanuelson, Van Bommel, Nocerino ed un ormai intoccabile Seedorf; inamovibili anche Abbiati e Thiago Silva.

Già dal 1′ Abate crossa in direzione del portiere Cech, ma sono gli ospiti a creare un’opportunità incredibile un minuto dopo con un colpo di testa sul quale Christian si supera; i rossoneri vogliono però fare la partita e, al 4′, Cassano tira una sassata di prima su assist di Zlatan, deviata da Cech in angolo. Nei primi minuti i nostri attaccano con cross soprattutto sulla sinistra da parte di Clarenzio e con un ottimo affiatamento tra lo svedese ed il fantasista barese; si ottengono diversi angoli e si cerca di aprirsi strada sia per vie centrali sia sulle fasce.

Gli ospiti hanno un buon momento tra il 15′ ed il 18′ con un tiro fuori area e due angoli, ma per il resto è il Diavolo a tentare di fare la partita: tra le azioni degne di nota, un tiro sul portiere di Ibra dopo un gran lavoro fatto da Ignazio ed un Antonini fermato per un fuorigioco inesistente.

Il primo tempo finisce così ancora bloccati sullo 0-0. La squadra c’è e vuole fare bene, ma ancora sembra mancare qualcosa quando si tratta di concludere.

La ripresa si apre con un tiraccio di Emanuelson con destinazione Marte; nei primi cinque minuti di gioco, il Milan fa di tutto per chiudere la partita (fallo in attacco di Cassano, lancio lungo di Ibra sul fondo, pregevolissimo cross dalla sinistra di Seedorf nel deserto), ma la svolta la si ha al 52′ quando viene concesso un calcio di rigore a nostro favore per un fallo di mano in area ceca. Ibra s’incarica del tiro e ci porta in vantaggio con un’esecuzione impeccabile (portiere a sinistra, palla a destra).

Cassano è illuminato e ne dà prova al 58′ con un tiro alto non di molto (Urby era libero sulla destra); l’appuntamento con il gol per il nostro fantasista è però solo rimandato: al 65′ Ibra smarca in maniera superlativa Fantantonio sulla sinistra, che trafigge il portiere ospite con un cucchiaio.

Il doppio vantaggio chiude praticamente la contesa; nei minuti finali entrano Aquilani al posto di Seedorf, Taiwo per un Antonini con i crampi ed il giovane De Sciglio per Abate (anche lui, apparentemente, con problemi fisici). Il Milan (anche per le numerose energie spese) lascia un po’ l’iniziativa al Plzen che cerca di riaprire i giochi negli ultimi minuti, ma di qui fino al fischio al 92′ il risultato non cambierà.

CONSIDERAZIONI:

Che Ibra abbia finalmente smentito la maledizione per cui non risulta mai decisivo in Champions? Beh, con un gol su rigore ed un assist per la seconda marcatura le premesse sembrerebbero esserci, anche se è ancora troppo presto per giudicare. Ibra ci seviva non solo in quanto falcidiati nella rosa ed in modo particolare in attacco, ma anche per il leader che ha sempre saputo essere in campo e fuori; la sua ottima intesa con Cassano fa ben sperare per i prossimi impegni.

Per il resto: Emanuelson comunque in crescendo nel secondo tempo, bene la difesa nel suo complesso (siamo alla seconda partita ufficiale senza subire reti), magistrale come da un po’ di tempo a questa parte Clarenzio, Nocerino corre e Van Bommel nella norma.

Sugli avversari: forse poca roba, ma hanno tentato di giocarsela e anche sotto di due gol si sono dati da fare per raddrizzare il match; per almeno cinquanta minuti hanno dimostrato compattezza e ordine.

Arriviamo così a quota quattro punti nel nostro girone; la condizione la si sta ritrovando e con i dovuti rientri le cose andranno ancora meglio. Ora un ostacolo durissimo in campionato con la Juve, ma io spero davvero in un risultato positivo.

Avanti così…