
Un Milan devastante. Per la mia pazienza, ormai esauritasi da parecchio tempo. La partita contava poco, al massimo per salvare la faccia, ma ci sarebbe sicuramente piaciuto assistere alla conferma di ciò che di buono sembrava essere accaduto a Udine. Invece, contro l’Atalanta, le uniche conferme sono state in negativo. Pare che la panacea dei nostri mali, il 3-4-3, sia stata l’ennesima illusione stagionale; ma ormai ci abbiamo fatto il callo.
Nel primo tempo abbiamo retto abbastanza bene il predominio territoriale dei bergamaschi, anche perché abbiamo rischiato poco, pensando principalmente a difenderci e attaccando nell’unico modo che conosciamo, ossia lancio in avanti sperando che Rafa la prenda. Purtroppo, Rafa non l’ha mai presa. Soltanto Jovic ha punzecchiato un po’, con una bella girata in area terminata poco sopra il sette. Nel secondo tempo non siamo ripartiti malissimo; niente di che, ma almeno abbiamo tentato qualcosa di più. Sfortunatamente siamo stati infilati da un’azione magistrale dell’Atalanta nel nostro momento migliore — o meno negativo —, Atalanta che ha poi sprecato almeno due grosse occasioni per il raddoppio, mentre noi di occasioni nitide per il pareggio non ne abbiamo realmente mai avute. La squadra di Gasperini ha meritato la vittoria, alla fine.
Mercoledì ci attende il derby di Coppa Italia. Vincerlo, conquistando poi la Coppa Italia sarebbe una grande soddisfazione, ma la stagione resterebbe comunque disastrosa.
Che l’Atalanta abbia meritato non ci sono dubbi, ma c’è stato un momento (più di un momneto9 della ripresa che se fossimo passati in vantaggio nessuno poteva recriminare nulla.
Theo – Reijnders – Jovic

Leao – Pulisic
Poi subito il gol, ci siamo ammosciati. Stavolta il subentrato Abraham non ha ripetuto l’ingresso in campo di Udine, anche perché lì ha potuto sfruttare le praterie lasciate dai friulani.
Ormai la qualificazione diretta in Europa (Conference compresa) sembra essere svanita nel nulla ed andarci via “Coppa Italia” sembra una impresa ardua. Primo abbiamo il derby mercoledì e non sarà una passeggiata. Secondo se dovessimo passare il turno avremmo di contro un Bologna che in questo momento, ma piraticamente per tutta la stagione ci è sempre stata superiore. Ma già arrivare in finale sarebbe già una (piccola) soddisfazione.
Tanto per mettere voti:
Coincecao s.v. ci potrebbe lasciare in ricordo due Coppe in una stagione travagliata. Non sarebbe poi male, ma certo non lo rimpiangeremmo anche se sicuramente non è lui il principale responsabile di “questo” ilan!
Veramente una prestazione che non lascia presagire nulla di buono x mercoledì. Stavolta non c’è stata nessuna rimonta, anzi dopo il gol è stata veramente manifesta la nostra impotenza e assenza totale di schemi offensivi.
Non mi faccio troppe illusioni per il derby.
Theo una stella, felix due bidoni, chuku per la rimessa finale un bidone.
Guardalinee che alza un fuorigioco con leao che parte nella nostra metacampo, 3 bidoni e ritiro tessera
Non trovo nessuno stimolo per commentare una partita inutile, giocata senza testa, senza voglia e senza motivazioni. Mi sembra anche palese il fatto che non ci sia nessuna voglia da parte della società e squadra di adombrare la possibilità di fare il prossimo anno la Conference.
OT – Curiosità trovata in rete: ogni volta che l’Avellino conquista una promozione dal 1958 a un Papa accade qualcosa:
– 9 ottobre 1958 muore Pio XII, quel campionato l’Avellino conquisterà la promozione in serie C
– 1963 muore Giovanni XXIII l’Avellino è promosso ancora in serie C dopo la retrocessione dell’anno prima
– 1978 muoiono Paolo VI e poi Giovanni Paolo I (due eventi) e giustamente l’Avellino conquista la storica promozione in serie A
– 2005 muore Giovanni Paolo II e l’Avellino promosso in serie B
– 2013 abdica Benedetto XVI e l’Avellino torna ancora in serie B
– Oggi muore Francesco e sabato scorso l’Avellino conquista la matematica promozione in serie B.
Quando si dice… ogni morte di Papa.
Giustiziere hai battuto anche me che sono un amante delle statistiche. Ah ah ah