
Vittoria sorprendente per proporzioni e, per quanto concerne la seconda frazione, per qualità di gioco espresso. Una Inter chiaramente in debito d’ossigeno e rattoppata, ha cominciato meglio la partita, creando nella prima mezz’ora qualche potenziale occasione e colpendo una traversa con Dimarco, poi si è lentamente spenta ed è salito in cattedra un bel Milan, motivato, attento e finalmente cinico. La speranza è che la benzina dei cugini si sia esaurita definitivamente e che, invece del triplete da tutti auspicato (o temuto, dipende dai punti vista), la loro stagione si concluda con nessun titolo. È una cattiveria, lo so, ma loro la penserebbero allo stesso modo, al nostro posto.
Una precisazione, altrimenti mi si potrebbe accusare di sminuire la vittoria di ieri sottolineando il calo di forma interista: descrivere ciò che si è visto — e che è stato evidente — non significa diminuire la portata di ciò che si è fatto. Il Milan, soprattutto nel secondo tempo, ma anche nel primo resistendo tutto sommato bene all’iniziale veemenza degli avversari, ha giocato un’ottima gara, come non se ne vedevano da tempo. Nel calcio è sempre complicato distribuire le percentuali sui meriti dei vincitori e i demeriti degli sconfitti, non sarò certo io a lambiccarmi il cervello stamattina per farlo. Preferisco godermi l’accaduto e basta, una volta tanto.
Ho visto uno Jovic stratosferico. Lasciando stare la doppietta, non sbagliare un singolo pallone come ha fatto lui in 90 minuti, fare gioco in mezzo al campo per liberare le fasce laterali con appoggi precisissimi, è stata tantissima roba. Non so spiegarmela questa prestazione (non la prima peraltro, ultimamente), se non in due modi: cambio di modulo, genio e sregolatezza degli atleti balcanici.
Maignan non impegnatissimo, ma autore di un autentico miracolo su incornata di DeVrij. Una parata che vale un gol.
Jimenez autore di una prova magistrale: dimentichiamo troppo spesso l’età di questo ragazzo.
Mi sono piaciuti molto Fofana e Theo, oltre al terzetto centrale difensivo. Reijnders, gol a parte, un po’ meno.
Leao è stato massacrato da Bisseck, ma più per merito dell’avversario in serata di grazia che demerito suo.
Di Sergio Conceicao che dire? Credo sia difficilissimo giudicarlo viste le difficoltà non tutte dipendenti da lui che ha dovuto affrontare da quando è arrivato a metà stagione. Vedremo.
Probabilmente incontreremo il Bologna in finale, squadra forte che, a differenza dell’Inter di quest’ultimo periodo, sprizza salute da tutti i pori. Nulla è scontato e non sarà facile. Vincere sarebbe bellissimo, ma sia chiaro, non assolverebbe comunque i responsabili di questa stagione disastrosa.
Grandiosa l’immagine del post boss!!!!



Jimenez – a questo giocatore piace moltissimo, peccato piaccia anche al Real.

Maignan – da qualche partita è tornato “Magic Mike”. Decisiva la parata di De Vry sul 2-0
– andrà via come giusto che sia, resterà però il rammarico di non averlo preso a giugno scorso, forse…
Temevo come tutti i derby) questa partita, ma ieri ero stranamente euforico e convinto di potercela fare. Certo non pensavo ad un 3-0 soprattutto dopo i primi 15/20 minuti.
Uno Jovic stratosferico mai visto giocare così! Quando lo prendemmo di ripiego al posto di Taremi due anni fa, storcemmo tutti il naso.
Certo la partita di ieri non ripaga due anni nei quali ha fatto vedere pochissime cose. Ma ieri ssera ha strameritato, e non solo per i gol, le
Leao bloccato da un Bissek in serata di grazia, ma ci ha messo lo zampino sul gol di Reijnders.
Coincecao
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma se avessimo passato il turno con il Feyenoord?
Primo tempo meglio loro, ma abbiamo creato lo stesso un gol e almeno un’altra occasione che era gol fatto se Pulisic avesse liberato credo Jimenez che era solo in area.
Nel secondo tempo bravi e fortunati noi a raddoppiare subito, così li abbiamo “aiutati” a scoppiare fisicamente e a mollare mentalmente via via che il tempo passava. (Ma lo stesso ho avuto i brividi veri quando Arnautovic spreca malamente da solo davanti a Maignan.)
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Bravissimi i Nostri.
Fa riflettere che siano stati sufficienti letteralmente due allenatori qualsiasi in panchina – pure mezzi esonerati e mal sopportati da metà spogliatoio e più – per vincere e convincere i derby contro la corazzata nerazzurra limoniana, mentre con l’irreprensibile Padre Pioli scudettato si partiva fisso sotto di due reti.
Per dirla molto grossolanamente, la coppetta conta poco, ma un derby è un derby e quando si accende quella lucina tutto il resto sparisce. Il derby è un mondo a parte dove ti trovi davanti quelli che sono da sempre il tuo “nemico”, quelli che nascono da un gruppo di traditori usciti dal nostro consiglio, quelli che agli albori rappresentavano socialmente tutto quello che noi non eravamo (i bauscia), quelli che fino a pochi mesi fa ci massacravano ogni volta che li incontravamo. Un derby è molto di più che una semplice partita e va vinto e basta. Va vinto in qualunque maniera e addirittura se non meriti è pure più godurioso. Riprendendo le famose parole di un iconico interista, il derby più bello sarebbe quello vinto al novantesimo con un autogol. Per tutto questo ieri sera ho goduto come un riccio e da domani tornerò apaticamente a seguire in maniera distratta le vicende rossonere e a sperare, purtroppo penso vanamente, che qualcosa possa cambiare il prossimo anno.
La partita l’ha descritta benissimo, come sempre, marcovan. Alla fine del primo tempo avevo commentato in modo sprezzante: “Facciamo parecchio schifo, ma fino adesso ci dice bene, anche grazie a quella colossale occasione ciccata da Lautaro. Gol comunque molto bello.”. Nella ripresa invece loro sono andati in totale confusione e la nostra autostima è cresciuta a dismisura fino al sonoro 0-3, finendo addirittura con gli olè della curva e quel matto di Limoncino in piena crisi isterica a urlare in faccia al quarto uomo che non voleva il recupero. Un’umiliazione completa.
Tutti abbondantemente sopra la sufficienza, ma Jovic, gol a parte, una prestazione così non so da dove l’ha tirata fuori.
Adesso non vincerla mi dispiacerebbe parecchio anche se, dovesse passare il messaggio che due coppette salvano una stagione come questa, allora il Milan è davvero alla fine.
Il Corriere della Sera ritorna sull’episodio a fine partita protagonista Inzaghi. Il recupero andava chiaramente fatto e Limoncino doveva essere espulso. In ogni caso… che vergogna!!! Comportamento isterico e infantile che doveva essere giustamente sanzionato. Comunque vederlo in quello stato mi fa, anche se brevemente, riconciliare col momento.
Buona festa di liberazione a tutti, è da un po’ che non scrivo, è un po’ che non vedevo una partita del Milan, l’ultima è stata l’andata con il Feyenood. Non ne posso più di questa stagione, ma soprattutto di questa società. La vittoria di un derby è sempre una soddisfazione, soprattutto se in una semifinale che ti porta a giocare la coppa Italia che no la vinciamo da 23 anni, e in più porterebbe la partecipazione alla EL, oltre ad aver acquisito il diritto a partecipare alla prossima supercoppa italiana. Ma poi penso che questi due aspetti faranno particolarmente piacere in società, impegnata per modo di dire in un ridicolo casting per il direttore sportivo, che molto probabilmente si concluderà con la promozione di Moncadá che nel frattempo sta studiando per il patentino di DS… In quanto alla squadra, a questi scienziati c’è voluta quasi una stagione per capire che una difesa a tre avrebbe messo una pezza alla mancanza di equilibrio, soprattutto considerando che abbiamo due terzini molto offensivi, siamo scarsi come numero a centrocampo, e i nostri difensori centrali non sono dei fulmini di guerra (Pavlovic stesso ha dichiarato che preferisce giocare da braccetto di sinistra di una difesa a tre). E nonostante questo sono convinto che per l’anno prossimo prenderanno un allenatore da 4231, io scommetto su Italiano
Ma si marcovan, è chiaro che per come siamo messi anche una coppa Italia è un lusso, però quello che mi da fastidio, e molto, è che vincendola darà il pretesto ai pezzenti di questa società di sbandierare questa annata come accettabile, se non quasi buona. Non tifo mai (e quando dico mai dico mai, mai, mai -cit. Boldi) contro il Milan, è qualcosa che va contro il mio essere e quindi gioirò come sempre se dovessimo vincerla, però questo pretesto a loro mi dispiace darlo.
Quanto a Inzaghi non lo sopporto come persona. Stop.
La cosa più incredibile di mercoledì non è stato il risultato (in fondo nella partita secca può capitare di tutto) quando la prestazione: quasi mai siamo stati così attenti, disciplinati tatticamente, grintosi.


JOVIC: raramente ho visto un calciatore disputare una prestazione così perfetta. Non ha sbagliato un pallone, manco per sbaglio

JIMENEZ: il ragazzo è giovane e bravo, questo nuovo modulo lo aiuta.
THEO: anche lui è aiutato dal modulo, ma credo sia anche più focalizzato in questo momento.
inevitabile per Conceicao: partita preparata benissimo e per la quarta voglia in pochi mesi imbriglia Spiaze. Bravo Sergio.
I ragazzi e l’allenatore vanno quindi incensati.
Ovviamente questa vittoria non addolcisce l’amarezza per questa stagione disastrosa, ma ora è giusto godersi questa vittoria importante. I tempi per i processi arriveranno.
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no bidoni, ovviamente.
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Io voglio vincere anche il Trofeo Birra Moretti figuriamoci se non vorrei vincere la Coppa Italia.
Ma come dice Marcovan sarà molto difficile, non tanto per il grande valore del Bologna, ma perché siamo dei coglioni e rischiamo di fare una partita di merda!
Ma d’altro canto mancano 14 gg circa, Sergione ha tutto il tempo di prepararla a dovere e credo anche che i ragazzi sanno che hanno una occasione unica di riscattarsi davanti ai tifosi, di vincere un titolo e di giocare in Europa il prossimo anno. Europa League, d’accordo, non è la Champions ma sempre meglio di nulla!