
La stagione 2024/2025 è finalmente terminata, e al triplice fischio del signor Rutella (che per prendere confidenza con la serie A ci ha negato un rigore solare) si è udito distintamente un assordante sospiro di sollievo proveniente dalle bocche di milioni di cacciaviti sparsi in tutto il mondo. Ognuno di noi, in cuor suo, non vedeva l’ora fosse finita questa assurda tragedia sportiva, che resterà scolpita nelle nostre menti per moltissimo tempo, forse per sempre, perché non è affatto scontato che dopo Istanbul ci sia Atene come spesso viene erroneamente detto a scopo consolatorio (peraltro, Istanbul me la ricordo purtroppo perfettamente lo stesso). Questa stagione può senz’altro essere definita come una delle più disastrose della storia del Milan. Non tanto per i risultati — in passato ne ottenemmo anche di peggiori — quanto per il percorso scelto per arrivarci. Un percorso accompagnato da tanta spocchia, belle parole e rivoluzionari propositi sbandierati qua e là, il tutto o quasi conclusosi in clamorosi buchi nell’acqua. Titoli pochini, uno soltanto, per di più di terz’ordine; competitività nei tornei che veramente contano, abortita puntualmente molto prima di Capodanno; progetto stadio, ossia la ragione principale per cui Elliott è rimasto con più di un piede dentro il club, trasformato in una umiliante tragicommedia; Milan Futuro, una pena. Un percorso iniziato interrompendo traumaticamente un progetto che in quel momento era in piena ascesa, in una invidiabile situazione materializzatasi faticosamente dopo anni di buio. Un progetto troncato in nome di non si è capito esattamente chi o cosa. Di sicuro non in nome del Milan per come lo intendo io, a conti fatti.
L’inutile partita di ieri sera è stata preceduta dalla preannunciata contestazione davanti a Casa Milan. Una contestazione durissima, caratterizzata da grande partecipazione, al contrario di quanto sostenuto dai menestrelli societari, che vaneggiavano di trascurabile bolla social commentando il malcontento diffuso all’interno della tifoseria. Non è stato risparmiato nessuno del famoso gruppo di lavoro integrato durante la contestazione, sono stati fatti nomi e cognomi. Neppure Ibra è stato risparmiato: dispiace un po’, ma essersi prestato a far parte di questo scempio è colpa gravissima, ed è stato giusto così.
Mi hanno fatto molto piacere i cori in favore di Paolo Maldini. Passerò per maldinista pure io, non è un problema, anzi è un complimento, per lo meno secondo il significato che attribuisco personalmente a questa parola. Maldinismo e milanismo sono due movimenti che possono fondersi perfettamente, vista l’ampia condivisone di trofei fra il Club e la famiglia Maldini. Essere rispettosi delle proprie leggende è molto milanista; chi rispettoso non lo è, è qualcos’altro, è tutto fuorché milanista (ebbene sì, una patente di tifo voglio rilasciarla anche io una volta tanto). D’altronde il confronto fra i risultati di Paolo e quelli di chi l’ha sostituito dovrebbe parlare chiaro: se tale confronto non viene letto correttamente, è esclusivamente per malafede, ottusità o peggio. Gerry Cardinale aveva tutti i diritti di fare le proprie scelte, tali scelte avrebbero però dovuto essere sensate e vincenti: i fatti hanno dimostrato che questo non è avvenuto, se non in minima parte e molto casualmente. Con ciò, spero in un ritorno di Maldini? Ecco, decisamente no. Sono contrario alle minestre riscaldate. In panchina non hanno mai funzionato da noi, suppongo accadrebbe lo stesso in dirigenza. Il passato è passato, l’errore grave è stato disfarsi di lui in quello specifico momento sostituendolo con il nulla: un suo ritorno, ora, lo riterrei anacronistico. E questo vale anche qualora, voglia Iddio, subentri una nuova proprietà. A proposito di proprietà, giacché siamo in argomento: non ne pretenderei neppure una particolarmente facoltosa, me ne basterebbe una normale, non indebitata con un venditore ancora molto influente, affamata di vittorie sportive, che abbia visioni europee e si avvalga di personale altamente competente in materia calcistica. Poiché con i proprietari occulti, i gruppi di lavoro integrato, i money ball, gli algoritmi, la noia di vincere troppo senza avere ancora vinto un tubo, abbiamo già ampiamente dato.
Prima del fischio d’inizio è stato intervistato un Giorgio Furlani in evidente difficoltà e visibilmente affaticato. Suppongo che si aspettasse la dura contestazione, a meno che fino al momento di scontrarsi con la realtà di ieri abbia vissuto in un mondo fatato tutto suo. Incalzato da Massimo Ambrosini — che ieri era circondato più del solito dall’abituale aura rossonera — l’AD ha ammesso che non sarebbero necessari sacrifici malgrado l’assenza dalle coppe il prossimo anno, e ha definito la stagione appena conclusa con l’aggettivo giusto, ossia fallimentare. Ha inoltre promesso diversi annunci per la prossima settimana: non si tratterà purtroppo delle dimissioni sue e del suo staff, bensì verosimilmente degli annunci di Igli Tare come DS (se parafulmine o no lo vedremo), del nuovo allenatore e della cessione di Tijjani Reijnders. Quest’ultimo sarà probabilmente il primo dei non necessari sacrifici, e come di consueto verranno scaricate su di lui tutte le colpe della cessione, come accaduto per Sandro Tonali.
Attendiamo quindi sfiduciati — ma sempre molto curiosi — la prossima settimana.
22 commenti su “MILAN-MONZA 2-0”
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C’è poco da aggiungere anche se non vedo belle cose nel prossimo futuro.
Qualche dettaglio però per completare la perfetta fotografia scattata da marcovan:
– oggi, come fa rilevare Longoni, sulla gazzetta non c’è nessuna traccia nè fotografica nè scritta della contestazione di ieri che tutti hanno definito come storica perchè mai vista. Le uniche parole spese su quella ormai ignobile testata sono state “Ognuno esprime il dissenso come crede: c’è chi resta in silenzio per tutta la sera, chi fischia, chi entra ed esce“;
– l’incredibile censura effettuata su quel tifoso che nel primo anello rosso, non lontano dalla dirigenza rossonera, ha esposto la maglia numero tre di Maldini cacciato e silenziato;
– lo scambio di idee a fine partita tra Ambrosini e Nesta che hanno ricordato malinconicamente le differenza tra il loro Milan e questo. Momento veramente triste a chiusura dell’inutile serata.
Adesso per una settimana non si parlerà altro che di quella cosa che avverrà sabato all’Allianz Arena. Potrebbe essere un buon dessert per addolcire la bocca o l’ultimo sorso di fiele amarissimo che sigillerà la peggior stagione che io ricordi.
Vedremo gli annunci della prossima settimana, sperando che nel frattempo l’Inter ci regali un’altra soddisfazione.
Certo fa già ridere che per il DS si siano persi mesi dietro a nomi più o meno irrealizzabili (per ragioni diverse) per poi tornare a capo chino dal piano c) oppure d) o quel che era, che casualmente era anche quello da subito più facile perchè attualmente disoccupato.
Speriamo non faccia la fine degli ultimi piani c) e d) del Gruppo di Lavoro, cioè Fonseca e Conceicao, scesi dall’aereo con già stampato in fronte un bel “Morituri”.
Giustiziere, il silenzio su alcune testate italiane non è più una sorpresa.
Sono contento invece che Reuters e New York Times abbiano riportato quanto successo.
Meglio far capire anche oltreoceano cosa ne pensiamo di questi pagliacci.
Io temo un 2024 bis per quanto riguarda l’allenatore.
Perché anche se non c’è ancora l’ufficialità ma Conte è della Juve ed Allegri è del Napoli.
ADL sarà antipatico, coglione ecc. ecc. ma non è un fesso. Avercelo noi…
Indi per cui la quale chi verrà da noi? L’unico papabile tra i nomi in circolazione è rimasto Sarri, ma non mi stupirei se si accordasse con la Lazio delusa dalla mancata qualificazione in Europa e quindi Baroni ha i giorni contati. Al posto di Sarri tra Lazio e Milan sceglierei la Lazio.
Italiano, che non mi piace, sembra giurare amore eterno al Bologna.
Alla fine temo si materializzi l’incubo Mancini, ieri giravano delle voci su di lui…
Ad ogni modo andremo a prendere lo scarto degli altri.
Io avrei visto ben volentieri Allegri, checché se ne dica in questo blog.
stando a Transfermakt sono liberi anche Andreazzoli e Gotti…
ma per favore non ditelo al gruppo il GRUPPO DI LAVORO INTEGRATO
Dei nomi papabili a spasso che siano “di un certo livello” – ché il Gruppo di Lavoro si è già scottato una volta coi Carneadi da algoritmo e spero non voglia rifarlo tanto presto – IMHO andremo su Motta, perchè 1) è quello che di base costa meno , 2) vista la figura barbina sulla panchina bianconera, i Nostri avranno gioco facile a chiedere pure lo sconto.
Un grande in bocca al lupo a Igli Tare, ho pochi dubbi sulla sua statura umana e professionale, anche se purtroppo temo lo abbiano preso per fare da capro espiatorio in caso di un’ennesima stagione fallimentare. Riguardo l’allenatore, temo che lo abbiano già preso senza aspettare Tare
Certo fre, magari arrivasse a questo punto T. Motta al posto dei nomi che si sentono in giro.
Ha sicuramente voglia di riscatto e dimostrare che in fondo la stagione col Bologna non è stato un caso.
Vedremo che succede.
Anche se 15 giorni ero più positivo e pensavo davvero potesse arrivare Allegri, che invece andrà sicuramente a Napoli.
Credo che dietro i tentennamenti di Italiano col Bologna ci sia il Milan, scelto da Furletti e moncicci, con o senza approvazione di Tare è indifferente. A me non piace, un altro fissato con il 4231 e uomo contro uomo. Ha vinto la coppa Italia eliminando l’Empoli in semi e battendo un Milan deperito, ma ha finito il campionato al nono posto. Io dico, perché non Gasp?
Boh, io spero che l’allenatore ce l’abbiano già da tempo e che sia stato Tare a sceglierlo. O alla peggio che Tare, e solo lui, debba ancora sceglierlo. Perché altrimenti non avremmo risolto nulla di ciò che non ha funzionato finora. Comunque al momento i responsabili del disastro sono ancora tutti al loro posto: in un club ambizioso, dopo uno sfacelo così, non sarebbe successo.
Sono pessimista, molto pessimista, vedo nero (senza rosso).
Mi chiedo quale nome possa esserci in giro che potrebbe fare al caso del Milan in questa condizioni. L’anno scorso si era partiti dalla speranza Conte, ma sappiamo come è andata a finire. Adesso, vinto con le unghie e con i denti una scudetto insperato a Napoli, se ne torna dai gobbi, sua casa d’origine. Allegri, la mitica capretta, che in tanti vedrebbero come perfetto per il Milan, sembra prendere il posto di Conte al Napoli dove ADL sarà anche stronzo, ma capisce più lui di calcio di tutto il nostro staff più RedBird ed Elliott messi insieme. C’è sempre Italiano che ancora non trova l’accordo con il Bologna, però… però forse non convince del tutto. Ha fatto bene, ha vinto una storica CI, contro una squadra di zombi, però se guardiamo più lontano ha fatto sei punti in meno di Motta ed è arrivato nono contro un quinto posto con CL. Allora la stampa ci dice che potrebbero essere in corsa proprio Motta, che ha fallito miseramente la sua chance nella sua prima squadra big, e Mancini, che solo a sentirlo nominare mi viene l’orticaria e che mi dà l’idea di avere un curriculum molto patinato.
Quinti? Altre proposte, che non conosco, ma che valgono comunque una scommessa? Dimenticavo, o forse no, Sarri. Bisogna che riscoppi un idillio con Tare e che lui accetti di allenare in un branco di matti come il Milan.
Stiamo attenti. La situazione è molto pericolosa. Perchè questi stanno pensando ai prossimi bilanci che avranno un colore che è quello che ho detto mancare all’inizio di questo commento. Quarantatre anni fa eravamo messi meglio.
Che poi nel commento sopra ho dimenticato, in psicologia si chiama rimozione, l’eventualità peggiore: a breve Tare incontrerà il buon Sergio e chissà… magari lo riconferma.
Io farei un tentativo per Klopp.
E’ libero (non proprio, ora è dirigente Red Bull, ma credo che con una buona offerta rimetterebbe volentieri la tuta).
Onestamente è l’unico nome che mi farebbe stropicciare le mani
Nel suo ultimo video Rinaldo Morelli ha messo in evidenza questa parte di un articolo di Daniele Longo:
“I risultati dell’ultima stagione, con un disonorevole nono posto e la retrocessione in D del Milan Futuro, imponevano la necessità di riflessioni profonde sull’operato della dirigenza. La cena di ieri sera conferma la scelta del Milan di non cambiare nulla sulla struttura dirigenziale e sul modo di lavorare, quella di Tare è un’aggiunta importante ma che deve equilibrare il suo spazio operativo a quello che è il team di lavoro. Un nuovo Milan che nasce, quindi, sulla base del vecchio. Una scelta forte e allo stesso tempo sorprendente considerando la contestazione dei tifosi.“.
Il mio pessimismo si aggrava.
Aggrappiamoci a questi ricordi. Sono passati 22 anni ed era un mercoledì come oggi.
22 anni… sembra ieri e sembra passato un secolo.
Chissà se io con i miei 66 anni ricorderò un’altra finale Champions con noi protagonisti.
Ora il vento è cambiato e quelli là 2 in tre anni ed è davvero …stressante per noi.
La Champions era casa nostra ed ora stanno mettendo le tendine nerazzurre.
Ma davvero abemus anche allenatore?
Sapete, se fosse lui, cosa penso da sempre, ma in questa situazione forse è la scelta più saggia. Non ho detto la migliore, ma quella che potrebbe servire a provare a normalizzare tutto, dando anche un po’ di equilibrio a una squadra che non l’ha mai avuto gli ultimi anni.
Completamente d’accordo col Giustiziere. Allegri non è ciò che ci sarebbe piaciuto, ma è ciò di cui abbiamo bisogno.
Mi sembra incredibile ma stiamo dando per davvero parecchi soldi ad un allenatore “serio”, e per giunta ad un allenatore che è proprio l’opposto di tutti quei princìpi calcistico/manageriale di cui si era fatto bello il Gruppo di Lavoro fino a cinque minuti fa.
Allegri, “questo” Allegri sarà sufficiente a riportarci in carreggiata? Per me, temo che siamo fuori tempo massimo.
Però mi accontenterei di vedere qualche partita senza più subire gol al primo tiro contro, e forse questo anche l’ultimo Max crepuscolare può ancora garantirlo.
Allo stesso tempo però mi sento 15 anni di meno e mi sono già spuntati un accenno di boccoli, chissà se per la partita di Coppa Italia col Bari potrò farmi la coda come ai tempi belli. Vai Capra, facci sognare!
Io volevo Allegri da tempi non sospetti, per cui felicissimo del suo “eventuale” arrivo.
Quando sarà ufficiale sarò ancora più contento.
Per quanto riguarda Conte che resta al Napoli.
Secondo me ha fatto la scelta migliore. Non è obbligatissimo a ripetersi, se rivince diventa un mito. Mentre se va alla Juve deve “solo” vincere! Non ha alternative.