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Non ho visto la partita per scelta, non ho difficoltà ad ammetterlo e temo che sarà la prima di una lunga serie. Per scelta dico, poiché quelle che non vedrò perché “è una bella giornata ed un peccato stare in casa” non hanno lo stesso significato. Lì è causa di forza maggiore. Questo Milan – e non parlo soltanto della squadra – deve riconquistarmi, mi ha un po’ (molto) nauseato. Ciononostante la sconfitta subita dal Genoa mi ha fatto male. Tutte le sconfitte mi fanno male, figuriamoci, anche quelle che appaiono in una algida scritta su uno schermo. Ti arrivano al cuore improvvisamente, quelle, come un diretto ben assestato, e ti fanno sentire anche un tantino in colpa per non avere partecipato compiutamente alla disfatta. Ti fanno sentire un po’ traditore, diciamo. Peraltro Gasperini mi sta lievemente sulle palle: non c’è una ragione particolare, non è a causa del suo passato gobbo, né di quello prescritto (che invero dovrebbe rendermelo simpaticissimo), è proprio un fatto epidermico; magari è la faccia, la voce, vai a sapere. E non è che Preziosi mi faccia impazzire, non fosse altro per l’ostentata amicizia con quella nota personcina a noi molto vicina che non sopporto più da un pezzo. Insomma, già non ero ben disposto, la sconfitta non può avere migliorato la situazione.

Però vi sconvolgerò con una confessione stupefacente: un Genoa così in alto, un pochino mi fa piacere (brusio: machissene…). Invecchiando si diventa nostalgici e anche il calcio diventa un pretesto per ritornare  con la memoria a quando si era più carini, più spensierati, meno acciaccati; un pochino, al di là dei colori, delle simpatie e di tutte le bizzarre ragioni per le quali si può tifare una e una sola squadra nella vita, le intrusioni nell’alta classifica delle cosiddette piccole mi fanno piacere. Perché innanzi tutto sono rare, ma anche perché mi riportano al Verona dell’Osvaldo, alla Samp del Vujadin, allo stesso Genoa, però quello dell’Osvaldo (ammazza però ‘sto Osvaldo!) (non ho dimenticato il Cagliari del Manlio ma non l’ho volutamente citato: sarò pure vecchio, ma non così vecchio). Un calcio diverso, sempre colmo di esasperazioni e zone d’ombra (era sempre calcio d’Italia, dopotutto), ma un calcio più umano e simpatico – e non è una frase fatta, basti pensare ai personaggi citati poc’anzi. Chiaramente all’epoca la Samp rompeva un po’ le palle ad un grande Milan e la vedevo come il fumo negli occhi, sebbene praticasse un calcio straordinario e avesse in rosa grandi giocatori; e il Verona insomma, un po’ per i trascorsi e un po’ perché non mi capacitavo che stesse lassù e noi laggiù, non è che m’ispirasse la stessa simpatia che sto esprimendo ora nel rievocare quei tempi. Però adesso, che ahimè è trascorso qualche annetto, che mi sento più ragionevole e, sebbene si stia cercando in ogni modo di farmelo dimenticare, ho ancora la pancia piena di successi, ripeto, quel Genoa lassù, al terzo posto, mi piace. E’ un improvviso motivo di interesse in un campionato che sta diventando monotono  e  sta cominciando inesorabilmente ad irritarmi. Sono certo che i miei coetanei – ma anche quelli che lo sono soltanto quasi – saranno d’accordo con me.

15 commenti su “Questa strana simpatia

  1. D’accordissimo Boss! Io essendo leggermente più matusa ricordo bene e con molta simpatia Manlio Scopigno ed il Cagliri di Giggiriva!

    Il Genoa mi è sempre stato simpatico e mi dispiace che gli manca uno scudetto per la “” da ormai 90 anni! Sarà l’anno buono? 😉 Scherzi a parte credo che alla fine probabilmente non si qualificherà neanche per la E.L.

    A Gasperini invece sono legato perché grande centrocampista del Pescara di Galeone e quindi anche se “mezzo gobbo e mezzo prescritto”, il personaggio sarà sempre indelebilmente legato ai colori biancazzurri!

  2. Io che ho una decina d’anni in meno di Marcovan, ricordo con piacere quella Samp di Vujadin. Ricordo Cerezo, Salsano, Vialli, Mancini, Attilio Lombardo, Katanec,Viercowood, Pagliuca, Invernizzi. Mi piaceva molto e grazie a questo motivo, è la mia seconda squadra.

    Del Genoa, come ben ricorderete, non sono esattamente fan, anche e soprattutto grazie ai soldi delle scommesse già vinte che mi fece perdere Monofinta Milito quando ci giocava… dio lo stramaledica, lui e i suoi gol all’ultimo minuto.

    Ricordo un calcio molto più leggero. Forse perché anche io ero più leggero. In fin dei conti ero un bimbo. Mi chiedo se i bimbi di ora lo vedano con la leggerezza con cui lo vedevo io. Chissà.

  3. Tutte le sconfitte mi fanno male, figuriamoci, anche quelle che appaiono in una algida scritta su uno schermo. Ti arrivano al cuore improvvisamente, quelle, come un diretto ben assestato, e ti fanno sentire anche un tantino in colpa per non avere partecipato compiutamente alla disfatta.

    Voto 10 alla descrizione di una sensazione che è esattamente identica a quella che sento io.
    Aggiungo un inspiegabile aumento dei battiti cardiaci prima di aprire la pagina, girare sul canale, etc., dove quella scritta algida apparirà, anche quando mi raccontavo di non avere speranza alcuna…

    Su quelle squadre ricordo benissimo la Samp, meno il Verona.
    Quello che però in generale credo si possa dire, è che si trattava di squadre forti in un contesto di campionato di medio/alto livello.
    La Samp si è giocata una finale di champions ed ha vinto un coppa delle coppe in quegli anni.
    Il Torino andava in UEFA, il Parma si giocava finali di coppa a iosa, in generale le nostre squadre dicevano la loro in europa.
    Ora come ora, invece, il Genoa, che pur gioca un buon calcio e merita di stare dove sta come la stessa Samp, sono espressione di un livellamento verso il basso.
    Peccato, perché sono l’emblema del fatto che quando non puoi permetterti C Ronaldo e messi, un calcio diverso, economicamente sostenibile e comunque piacevole, è possibile.
    Per questo vedere Bonera e Zaccardo vestire la maglia del Milan, oggi, fa ancora più male…

  4. I ricordi tornano alla gioventù (vostra, si intende, che io sono ancora giovane DAVVERO), ma di quelle squadre rimane solo il nome.
    Quoto chi più sopra ha parlato di livellamento verso il basso.
    Preziosi lo conosciamo, la Samp (il cui presidente vi raccomando, si sentono certe voci…) pare aver già venduto Gabbiadini al Napoli per gennaio, e pure Okaka ha le valigie in mano.
    Non si dura neppure una stagione intera, ormai. Cinque, sei mesi a medio-alto livello e possiamo già passare all’incasso…e i risultati della squadra? Chissene, l’importante è che la voce ”ricavi” segni un +.

  5. Se posso i colori li seguo sempre, però non vivo più le partite con l’intensità di una volta.
    Questo stanco trascinarsi che si perpetua ormai da qualche anno mi annoia e nausea anche me.
    Detto questo, il Genoa invece io non riesco a farmelo piacere da quella porcata della ditta castellini&faccenda sportivamente lo odio.
    Ricordo con piacere anch’io il Verona, la Samp di Mantovani, ma anche il Toro di Gigi radice, seppur avessi appena cominciato ad interessarmi del pallone; aggiungo il Vicenza di Rossi e il Perugia del 79.
    Un calcio più leggero, non solo spensierato ma anche fisico: andate a guardarvi le muscolature dei tempi, molto più umane.

  6. né gormiti, né ciclisti. Mi stanno sulle balle entrambe.
    E in Italia solo Milan, che non ho tempo per sprecare simpatie manco fossero caramelle. :suca:

    Betis si è dato 10 anni in più in scioltezza mentre marcovan ha avuto un sussulto perché adesso pensa che ne ha 10 in meno. :seghino:

    Il Cagliari di Riva, Cera, Niccolai, Albertosi, Nené, Domenghini, Zignoli, Greatti (Ricciotti Greatti, cazzo!! Mi son sempre chiesto che razza di nome è!! ahahah) me lo ricordo abbastanza. Ma ormai ero già stato conquistato dal Gianni l’anno prima e soprattutto da lui: Pierino la Peste :winner: :winner:

  7. In fin dei conti ero un bimbo

    Non ci crede nessuno. Tu sei nato vecchio.

  8. Speravo che l’inesattezza di Betis fosse passata in cavalleria, mannaggia a te Ghost…

    Il Vicenza di G.B Fabbri (e Rossi) e di un tal Giuseppe Farina come presidente e il Perugia di Castagner!!! Ma come ho fatto a scordarmele? E dire che a soli quaranta anni non dovrei patire questi vuoti di memoria… comunque dei piccoli gioielli pure quelle squadre, entrambe vice campioni d’Italia.

  9. È vero Ghost! Anch’io mi ponevo lo stesso tuo interrogativo: “che razza di nome è Ricciotti”!

    Comunque a pensarci bene un po’ di nostalgia, soprattutto perché ero un bimbetto, ma ricordo come se fosse ieri sfogliare l’album Panini di quegli anni… 🙄 🙄

    Giusto 20 anni fa poi con l’Unità usciva ogni settimana un fascicolo rappresentante un album della Panini (anche se solo Serie A) anno per anno dal 1962. E tuttora rivedere quelle figurine che accompagnavano i miei pomeriggi è sempre una emozione.

  10. Dimenticavo, se proprio devo dichiarere stima (che simpatia o altro per colori che non siano rossoneri non può esistere 😈 ) per una squadra italiana, mi ha sempre affascinato il grande Torino, ovviamente per quel che ho letto.
    Gli altri, forti, prescritti o piantina che siano, li odio più o meno tutti indistintamente!
    Qualcuno lo schifo pure!

  11. Boss già soffri di vuoti di memoria… 40 anni di che?

    L’ha detto Betis. Chi sono io per contraddirlo?

  12. Boss, questi ragazzini che credono di aver capito tutto della vita e che prendono per il culo “noi” ragazzi degli anni 70, che allora si che c’era vita!!! 😉

    No no in questo blog occorre disciplina “ferrèa” (con l’accento sulla “e” come diceva il maestro De Curtis) e rispetto per gli anziani! 👿 👿

    “Ci piacerebbe” a questi “ragazzini” aver vissuto in quegli anni! Senza telefonino, senza pc, gioco del calcio in “3D” con relative ginocchia sbucciate e scarpe che a volte si aprivano la suola, con la conseguenza che quando ritornavi a casa le prendevi anche e sempre in “3D” 😕 😕

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