18 7 minuti 8 anni

Milan-Udinese l’ho vista come nessun vero tifoso dovrebbe: in differita chiacchierando, twittando, facendo zapping. Crollando miseramente come talvolta mi accade durante alcuni Gran Premi di Formula Uno, col rivolo di bava che scende copioso lungo il lato del  mento (immagine orrenda lo so, sono consapevole che il mio fascino subirà inevitabili contraccolpi). Qualcosa ho visto, e ovviamente quel qualcosa non mi è piaciuto, al di là della sconfitta peraltro immeritata: il gioco che qualcuno stava cominciando a definire migliorato ha fatto tre o quattro passi indietro, Sosa è sembrato mediocre come un po’ tutti avevamo ampiamente previsto (bella traversa però), capitan Montolivo è stato il solito zombie inconcludente e dannoso, Abate il solito quattrocentista che ha sbagliato sport, Bonaventura è sembrato essersi ben calato nella mediocrità generale, lui che mediocre non è affatto.

E poi c’è l’allenatore — e qui si alza un brusio, giacché l’attesa di conoscere la mia opinione in merito dev’essere stata snervante: Montella non è l’allenatore dei  miei sogni, l’ho già scritto varie volte. Non mi piacciono gli allenatori  che antepongono l’estetica alla fase difensiva, e lui in carriera è sempre stato un tecnico di questo tipo. Se disponi di talento in rosa (e qualche volta a Vincenzo è accaduto), col bel gioco e la scarsa attenzione agli equilibri difensivi riceverai sempre grandi complimenti dai giornalisti e da quei furboni degli allenatori avversari, ma nel campionato italiano al massimo potrai arrivare quarto, o terzo se ti andrà di culo. Non vincerai mai una ceppa, detto brutalmente. Auspico per Montella una crescita sotto questo aspetto, spero per lui — e per noi — che capisca  in fretta di dover fare scelte importanti, anche contro il suo credo tattico. Per arrivarci dovrà lavorare molto anche su se stesso, tentare cose, provare uomini, sbagliare, sbagliare e sbagliare ancora. Perché il suo compito è arduo, vista la robaccia su cui deve lavorare (e che  non ha scelto lui, checché ne dicano i lecchini di regime). Ecco, io penso che si debba attendere ancora un po’ prima di sparargli addosso la solita merda. Poi sì, le sostituzioni in ritardo, Abate anziché “Dani Alves” Calabria eccetera eccetera, tutte cose dette e stradette migliaia di volte su ogni singolo allenatore sedutosi sulla nostra panca  negli ultimi dieci anni; tutto giusto e lecito per carità, chi vuole si accomodi pure. Io però mi chiamo fuori.

Ignoro quando sia scoppiata la storia degli ex interisti in società. Me ne sono accorto soltanto quando ormai le proteste e i mugugni erano diventati virali. Ne sono rimasto sorpreso, devo dire, non mi aspettavo francamente una cosa del genere. Mi sembra tutto molto assurdo: fino a poco, pochissimo tempo fa una maggioranza bulgara del popolo milanista stava esultando per il cambio di proprietà e si stava auspicando ardentemente un rapido cambio di dirigenza, nonché l’allontanamento di personaggi che con i loro metodi e le loro amicizie consolidate nei decenni non erano più in grado di consentire la competitività che si ritiene il Milan meriti. Improvvisamente questa ritrovata coesione  si è frantumata ancora, e i tifosi hanno trovato il modo di spaccarsi nuovamente. Ma su che cosa è avvenuta questa spaccatura? Qual è il fassonenuovo pretesto che hanno trovato i cacciaviti per azzuffarsi verbalmente, visto che Galliani e Berlusconi sono ormai passati di moda? Incredibile ma vero: si tratta del  passato interista di Fassone, futuro direttore generale scelto dai cinesi, e di quello di Mirabelli, futuro direttore sportivo scelto da Fassone stesso. Ora, a parte il fatto che si sta discutendo di una società che ancora praticamente non esiste e non ha nulla di definito, mi domando come diavolo si faccia a collocare quel tipo di professionisti in una tifoseria piuttosto che in un’altra. Quale cazzo di criterio usano questi paladini della purezza milanista? Scelgono l’ultima squadra per la quale questi dirigenti hanno lavorato? Allora sì, Fassone e Mirabelli sono interisti. Si preferisce prendere in esame la prima? Allora no, Fassone diventa juventino e Mirabelli, udite udite, tifoso del famigerato San Calogero, compagine notoriamente odiata in tutta la Penisola. Ma si può?

Sulla questione hanno detto la loro anche due mostri sacri, due leggende milaniste.  Demetrio Albertini ha sganciato un tweet, lapidario maalbertini chiaramente critico nei confronti dei futuri dirigenti, un “io non sono interista” che ha gettato ulteriore benzina sul fuoco della polemica di cui sopra. Un commento che, nel momento in cui scrivo, lui non si è degnato di spiegare o rettificare; un silenzio questo che, essendo  Demetrio sicuramente al corrente delle reazioni che questo tweet ha provocato, suona  come una conferma di ciò che sembrava all’inizio. Alessandro Costacurta, interpellato sul commento dell’ex compagno di tante battaglie, ha rincarato la dose tuonando dal pulpito di Sky che Albertini aveva ragione e, per quanto riguarda lui, nessuno si dovrà azzardare a contattarlo!

Non sono in grado di spiegarmi le motivazioni che possano avere spinto i due grandi ex a utilizzare questo pretesto — che loro stessi sanno perfettamente essere di una stupidità assoluta — per spargere palta  sulla futura dirigenza. Proprio non ci riesco. Che si siano offerti e come risposta abbiano ricevuto il classico e umiliante “le faremo sapere”? Che siano stati loro proposti ruoli non ritenuti abbastanza prestigiosi? In ogni caso avrebbero torto marcio: i grandi ex milanisti sono tanti, non possono pretendere di far parte in massa del Milan che verrà, si dovrà necessariamente dare tempo alla nuova società di pensare a chi scegliere; quanto a ruoli prestigiosi beh, non mi pare che le stanze dei bottoni della avversarie siano invase da ex campioni.  Lo stesso Del Piero, che si è concesso un po’ d’ironia sulla vicenda proponendo Zanetti come dirigente rossonero, la Juve la sta vedendo col binocolo, e in giacca e cravatta  in sede al posto suo ci va ogni giorno Pavel Nedved, un ex laziale. Comunque sia, qualsiasi siano state le motivazioni di Billy e Demetrio una cosa è certa, le loro uscite sono state inopportune. Estremamente. Puzzano di rosicata da un chilometro di distanza.

 

18 commenti su “Gli ex interisti e Montella

  1. :winner: Finalmente il post!!!! Stanotte mi svegliavo di soprassalto e sbirciavo ogni tanto il cellulare lasciato acceso in attesa di vederlo pubblicato.

    Scherzi a parte, sottoscrivo ogni singola parola e punteggiatura. Dico ancora la mia sul fatto che ho “criticato” Montella per la partita di domenica esclusivamente per “quella” partita, come se fosse stata la prima ed unica per capirci ancora meglio. Non ho infatti scritto doveva mettere tizio o caio al posto di Sempronio, anche perché quelli sono…

    D’accordissimo che Albertini e Billy probabilmente stanno rosicando. Altrimenti non si spiegherebbe una simil uscita!

    A me non frega nulla di chi viene a fare il dirigente, l’importante che lo “faccia”! Venisse per assurdo anche Moratti, ma chi se ne frega se caccia la grana!!!!

    Billy poi “Non provino a chiamarmi”, ma chi cazzo sei? Hai provato a fare il mister ed hai fallito, come dirigente che cosa stai facendo?
    Forse l’unico che potrebbe avere qualcosa da dire dei due sarebbe Albertini, ma con una uscita simile se ne andasse anche lui…

    Il Milan alle persone serie! Questo dovrebbe essere il motto per risalire, altro che controllare la fede calcistica o politica!!!!

  2. Si, ok. Tutto molto bello. E giusto.
    Ma sulla partita di domenica (e solo su quella) a Montella dai pollice giù o su?

  3. né su né giù. Per ora non giudico uno che sta tentando di assemblare la merda. L’ho scritto nel post.

  4. Ben molto bene..post condivisibile, cominciando dal basso del post devo dire che Costacurta ed Albertini, avrebbero dovuto fare esattamente l’opposto, se veramente hanno a cuore il bene del Milan.Ma Seedorf o Pirlo, che sono stati nostri idoli per un decennio, non avevano un passato simile? E posto che il passato sia così importante, quello dietro una scrivania lo è di più rispetto a quello sul campo?…ma dai su. Si i due grandissimi ex hanno pisciato fuori dal vaso, e mi dispiace perchè calcisticamente li ho amati.
    Montella non mi ha mai convinto come allenatore, ma probabilmente solo perchè ho vissuto in pieno tutta la parentesi vincente Berlusconiana e sono stato abituato a ben altro. Di certo non può essere peggio di Seedorf, Leonardo, Inzaghi.
    devo dire però che proprio non mi piace il suo approccio, ( nel calcio) non mi piace chi pensa di vincere facendone uno in più del prorpio avversario e non prendendone uno in meno( la storia del campionato italiano parla da se).
    La mia unica considerazione è che quest’anno non corriamo per il campionato, non corriamo per la champions e credo neanche per l’europa league, e per come siamo messi,francamente non sono di quelli che pensano che anche spendendo benissimo quei famigerati 100 milioni a gennaio ( sempre che arrivino) si potrà competere per qualcosa che vada oltre il sesto posto.
    Allora se l’obiettivo e ricostruire , perchè non sfruttare questi 4 mesi e mezzo che mancano alla fine del mercato di gennaio per capire bene chi può rimanere al Milan e chi no? Tanto Montolivo, Antonelli, Abate ormai sonono anni che li fischiamo, e lo sanno pure i muri di Milanello che sono dei grandissimi cessi. perchè non dare l’opportunità a gente come Calabria, Locatelli, lapadula, Pasalic, De Sciglio di giocare almeno 5/ 6 partite di fila? magari non inserendoli tutti insieme , ovviamente.
    I risultati credo, difficilmente sarebbero peggiori di ciò che abbiamo visto domenica.

  5. Io auspico solamente che Montella riesca a lanciare come si deve il buon Lapadula, perché il ragazzo ha mostrato, pur sempre in B (ma anche Toni segnò 30 gol in B nel 2004 e nel giro di due anni fece il titolare ai Mondiali), di avere i colpi. Che lo si affianchi a Bacca o meno è importante giocare con le due punte nelle partite come quella di domenica, quando di fronte hai un avversario chiuso che non ti lascia spazi. Montella a mio avviso avrebbe dovuto capirlo prima.

    Albertini francamente mi ha deluso, ma Costacurta… ah Billy, ma chi te se incula?

  6. la storia degli ex inter, in generale, mi sembra cibo per troll. Una cagata pazzesca (cit.).

    Ricordo ad esempio che Paolo Taveggia e Guido Susini (r.i.p.) furono D.G. e Capo Ufficio Stampa nel Milan di Sacchi. Entrambi tifavano inter e poi finirono a lavorare con i prescritti. Non mi pare ci fu una sommossa popolare a tal proposito. Lo stesso Capello era un simbolo della juve anni 70, ma finì a lavorare al Milan come sappiamo.

    Insomma, credo che al Milan ci siano problemi ben più seri e gravi della provenienza dei manager, ma forse è meglio parlare di quello per non parlare dei veri problemi. Giornalai e clitoridine in questo sono ben allineate.

    Montella pure a me non convince del tutto e l’ho sempre dichiarato, ma occorre avere pazienza come la si è avuta anche per gli altri. Il mio giudizio slitta, ovvio trattandosi di Milan, alla sosta natalizia.

  7. E’ ferma eppur si muove…

    http://www.ilmilanista.it/gazzanet/milan-ma-quanti-soldi-sprechi/?intcmp=milan-spese-riserve

    Sembra che morto il re qualcuno inizi a togliersi sassolini (!) dalle scarpe…
    Sarebbe bastato leggere Screw per capirlo…

    Sui grandi ex mi ha stupito Demetrio.
    Billy, onestamente, ha fallito in ogni altro ruolo che non sia il commentatore sky, quindi che faccia il bravo e non rompa i coglioni.
    Il buon Albertini, invece, mi ha stupito perché da un uomo misurato ed equilibrato come lui non mi sarei aspettato una rosicata simile.

    Vero è che serve qualcuno che insegni ai giocatori cosa vuol dire “essere il Milan”.
    Visto che negli ultimi anni il compito spettava ai vari Abbiati, Abate, etc, direi che il compito è miseramente fallito e tentare strade alternative è un dovere.

  8. Le vecchie glorie siano le benvenute, a patto che accettino di fare il poco o nulla che sono in grado di fare, non avendo studiato e non avendo alcuna esperienza di gestione societaria.

    Servono per l’immagine, per il marketing a livello internazionale e per gestire lo spogliatoio. Facciano quello, se vogliono, altrimenti ciao, rimarranno comunque dei mostri sacri rossoneri.

    In società ora voglio gente competente, che sappia gestire il Milan e che lo riporti in alto. Che siano interisti, gobbi o napoletano non me ne fotte niente.

  9. Zulli però prestito oneroso con obbligo di riscatto…
    C’è già una bella differenza rispetto al passato.
    Io lo prenderei al volo per come siamo messi.
    Qui siamo ridotti ad adattare Sosa davanti alla difesa, Fabregas sarebbe grasso che cola…

  10. Quoto Fede.. raga non scherziamo..

    A gennaio, se tutto andrà bene ( :tie: ), dovremo fare i fuochi d’artificio sul mercato. Non voglio più sentir parlare di diritto di riscatto o parametro zero, o giorni del Condor 😆

  11. Mah… io non vedo l’ora che Fabregas, Ibra e tutti quelli che ci affibbiano in ogni minkiamercato si ritirino. Non ne posso più.

    (fermo restando che Ibra è un dio)

  12. dovremo fare i fuochi d’artificio sul mercato

    Questa è la speranza di tutti ovviamente, ma dopo gli ultimi anni buoi mi accontenterei di acquisti funzionali ad un progetto ma, soprattutto, in linea con le esigenze della squadra.

    Basta adattare trequartisti a punta, terzino, mediano, etc.
    Serve un cazzo di difensore centrale? Si compri il Pietro Vierchowod della situazione.

    Il fatto che una banalità del genere non sia più che ovvia per tutti noi milanisti la dice luna sulla dimensione del baratro in cui siamo sprofondati…

  13. io non vedo l’ora che Fabregas, Ibra e tutti quelli che ci affibbiano in ogni minkiamercato si ritirino

    :rotfl: :rotfl: :rotfl:

    Boss ma che immotivata diffidenza…
    Non senti il profumo del vento che è cambiato?
    Prestito oneroso con obbligo di riscatto.
    Il Condom avrebbe avuto un mancamento se gli avessero proposto una cosa del genere…
    Fermo restando che fino a ieri era palese che si trattasse di minchiate, oggi, se non altro, abbiamo una speranza…

  14. Beh effettivamente è vero che di Fabregas non possimo più sentir parlare perchè ne abbiamo le palle piene, ma uno come lui sarebbe oro per una squadra di cessi come la nsotra , tra l’altro non è neanche vecchio 29 anni, Montolivo ne ha 31 tanto per dirne uno ….
    di certo preferirei che venissero spesi dei soldi per giocatori di cui non ho mai sentito parlare o comunque mai accostati al Milan..sarebbe una bella boccata d’aria fresca.

  15. @EC
    Ovviamente anche a me piacerebbe si ricominciasse a scoprire gente del calibro di kakà e T. Silva, ma come giustamente dici tu, messi come siamo, qualche campione che permetta ai giovani di migliorare e, soprattutto, di alzare il livello medio, è indispensabile.
    Mia opinione ma se Fabregas avesse 45 anni e Montolivo 25, il primo resterebbe sempre e comunque uno che fa un altro sport rispetto al nostro amato capitano (che per altro pare possa perdere il posto insieme ad Abate nelle prossime partite…).

  16. I gobbi intanto si stanno accorgendo (se non lo sapevano, ma lo sapevano) che come mettono il naso fuori dal territorio del loro pollaio la vita è molto più dura.
    Il triste è vedere che dopo sky anche mediaset è diventato praticamente una succursale dei monopoli del calcio.
    La hapra una volta, dopo una gara come quella di questa sera, sarebbe stata “tosata” dall’Arrigo di turno. Adesso si trova davanti tre lacchè ex che si compiacciono comunque con lui.
    Noi forse siamo rosicando, ma tutto questo fa abbondantemente schifo.

    PS: dimenticavo il quarto lacchè, ex arbitro, che trova anche torto finale subito dai ladri più matricolati dopo la banda bassotti.

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