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Zlatan Ibrahimovic è saldamente piazzato al terzo posto nella mia personalissima classifica  degli attaccanti rossoneri che ho avuto la fortuna — e in molti casi anche la sfiga — di vedere. Lo preciso per evitare domande del tipo: e Nordhal? E Altafini? Vedo video bloggers dalle canizie incipienti, quindi non di primissimo pelo, che recensiscono l’ultimo episodio di Star Wars  asserendo di non avere avuto l’opportunità di assistere al prima trilogia al cinema per motivi anagrafici, e un po’ mi rabbuio, ma insomma,  il “Pompierone” e “Mazzola” hanno perforato le porte avversarie in tempi troppo lontani anche per me. Snocciolo le prime cinque posizioni, così, tanto per perdere un po’ di tempo: 1) Marco; 2) Sheva; 3) Zlatan; 4) Virdis; 5) Weah (si capisce che mi piacciono i bomber forti fisicamente, di testa e di piede eh?).

Me ne sono piaciuti anche molti altri, perciò se l’ho piazzato al terzo posto a ridosso di quei due fenomeni significa che Ibra mi piaceva parecchio. Mi piace ancora per la verità, sono certo che, pur essendo prossimo alla mezz’età, pur avendo subito un brutto infortunio ben oltre i trent’anni, pur avendo disputato negli ultimi due anni un torneo non esattamente  di prima fascia, sia ancora abbastanza competitivo per la nostra serie A. Tutto questo per sgombrare il campo da ogni equivoco; quando Ibra se ne andò — e non per propria volontà, come tutti sanno eccetto le vedove di Silvio — ci rimasi malissimo.

Leggendo qua e là scopro che secondo alcuni lo svedese verrebbe più che altro a svegliare quel branco di somari a suon di legnate, ma chiunque abbia superato i cinque anni d’età e sia dotato di un minimo di sale in zucca sa di non potersi basare su una sciocchezza del genere per esprimere un’opinione sensata sull’acquisto.

Non so se sensata, ma la mia opinione è: se ci fermiamo a Ibra questo acquisto, pur non essendo certamente dannoso, tecnicamente servirà a poco o nulla, se non ad appesantire un bilancio perennemente in affanno e ad addolcire il cuore gonfio di fiele dei tifosi (compreso il mio, non posso negarlo). L’età conta per tutti, possiamo raccontarci fino allo sfinimento la favoletta del Superman iper professionale che vola a salvarci, ma dall’anagrafe, ahinoi, non si sfugge. Non voglio tuttavia esprimere ancora un giudizio totalmente negativo, poiché le cose, quindi anche le mie opinioni, potrebbero essere stravolte dal mercato di gennaio. In parole povere: solo Ibra, non bene, anche qualcos’altro, bene (ovviamente dipenderà anche da cosa, sia in entrata sia in uscita).

Bentornato in ogni caso, Zlatan, almeno vedremo qualche giocata decente. Forse quasi sempre da fermo, ma fa lo stesso.  

39 commenti su “Bentornato, Zlatan

  1. Sottoscrivo il post di Marcovan per intero. Aggiungo solo che avendo non una canizie incipiente, ma una canizie conclamata assieme alla calvizie, nella particolare classifica ci metterei anche Prati (Pierino la peste) e Sormani (eleganza mai dimenticata).

    Ultimamente mi trovo in accordo con Sconcerti, un giornalista che non ho mai amato particolarmente, anche per quell’aria di saputello, che oggi sul CdS ha pubblicato un editoriale su Ibra che rispecchia quello che penso e che credo non sia distante dal pensiero espresso da Marcovan nel suo post.
    L’arrivo di Ibrahimovic sembra a colpo d’occhio una sconfitta per chiunque abbia cercato nel Milan la squadra dei giovani di domani. In realtà è una correzione rumorosa ma necessaria, così evidente da far sembrare strano non sia stata pensata subito come cura, anche con nomi diversi. I troppi giovani hanno sempre bisogno di un vecchio capo branco. Crescono guardando come si allaccia le scarpe nello spogliatoio, che gesti compie per avvicinarsi alla partita, cosa dice quando la squadra perde e come si entusiasma quando vince. Ibrahimovic, anche da solitario e silenzioso, sarebbe l’investimento giusto per il piccolo Milan di adesso, ben disposto verso il calcio, ma di nessun carattere. Si discute molto su cosa sia Ibra adesso. La risposta è chiara, non è quello che abbiamo conosciuto molti anni fa. È entrato nei 39 anni, ha giocato l’ultima partita il 28 ottobre scorso, nelle ultime due stagioni ha frequentato un campionato di pochissimo livello tecnico. Ed è andato in America per poter essere ancora il migliore nei suoi anni di latta. Non ci sono dubbi, non è l’Ibra che vorremmo, ma è ancora l’Ibra che serve. Prenderlo non è una scommessa, è una necessità. Di Ibrahimovic non servono le sue invenzioni, serve il suo carisma in campo e nel gruppo. Il suo riferimento, il suo modo di interpretare il calcio e la vita, le sue esagerazioni. Serve il suo esempio dentro una squadra che non ha niente e non sa cosa guardare. Non c’è un falò se non c’è un cerino. Ibra non deve fare la legna, Ibra è il cerino. Il Milan è una squadra sospesa tra le eccezionalità un po’ snob di Maldini e Boban, non proprio due guerrieri, e la polvere di cristallo della squadra, luccicante e allo sbando ad ogni colpo di vento. Ibrahimovic sarà la madre terra, prenderà sulle spalle boscaiole la leggerezza dei giovani, la loro vanità. La porterà oltre, dove ancora non c’è niente. Non chiedetegli gol. Non so quanti potrà farne. Gli vengono meglio i miracoli. Il suo tratto divino è evidente in lui come la forza. Con il vantaggio che non avrà mai età.

    Da milanista preferisco vedere in campo Ibrahimovic piuttosto che Piatek, almeno ho il sogno che ci sarà un lampo prima o poi

    Perfetto Adamos. E’ proprio quello che questo piattume di incapacità e indolenza ci ha disabituato a vivere.

  2. Totalmente d’accordo sul fatto che Ibrahimovic attuale non possa da solo trascinarci (verso dove poi? Europa League?).
    Se la volontà è quella di aspirare ancora ad un lontanissimo quarto posto (miraggio totale al momento ma il Napoli sopra di tre punti a noi si è dato questo obiettivo) ce n’è molto ma molto da fare, a cominciare dal difensore centrale, passando per il terzino destro e finendo almeno con un centrocampista di qualità assoluta. Quindi come minimo altri tre titolari di sicuro affidamento, come minimo.

    Se, invece, la volontà è di farci addolcire la pillola della salvezza tranquilla con qualche invenzione estemporanea di Ibrahimovic allora l’obiettivo è già raggiunto, infatti come dicevo e come ha riportato anche @IlGiustiziere almeno, adesso, se guardo una partita posso sperare in un colpo d’arte, ché questo dovrebbe essere il calcio, arte e poesia.

    Classifica degli attaccanti del Milan visti da me più o meno dal 1988 ad oggi?
    Beh sui primi due posti non ci sono dubbi:
    1) Marco Van Basten e 2) Shevchenko. Concordo assolutamente.

    Sugli altri, valutando tutto (non solo le doti tecniche) a me ha fatto impazzire Filippo Inzaghi. La sua era un’arte diversa. Non era il colpo da biliardo ma quando era in campo avevi sempre la sensazione che l’avrebbe piazzato prima o poi. C’era sempre la scintilla là davanti.
    Gullit, Gullit per quelle stagioni che ha deciso di giocare a me ha impressionato come pochi. Una furia.
    Ibrahimovic e Weah, alla pari. Due artisti totali. I loro gol quasi mai banali.

    Di Virdis non ricordo moltissimo onestamente, più ricordi ne ho di Massaro. Anche lui spesso una sentenza e autore della doppietta in una partita da sogno che tutti noi conosciamo.

    Simone, Marco Simone aveva grandi doti tecniche secondo me e avrebbe potuto fare molto di più nella sua carriera.
    Bierhoff ce lo siamo goduti poco, arrivò tardi, ma nel suo (colpo di testa) era uno specialista assoluto. E anche nel come faceva salire la squadra e interpretava il ruolo nel 3-4-3 di Zaccheroni.

    E tanti altri tra cui uno, Pato, che sarebbe potuto diventare un grandissimo e che per motivi misteriosi ad un certo punto è sparito. Non dimentico quanto è stato decisivo anche lui nell’ultimo Scudetto.

  3. Volevo aggiungere una cosa di cui avevo scritto in parte nell’altro post.
    Ibrahimovic deve far cambiare modulo e portare alle due punte.
    Non era bravo ad interpretare il centravanti nel 4-3-3 nemmeno da giovane (ricordate Barcelona?), certamente non lo può fare ora.
    Deve avere vicino uno veloce (Leao in questo momento) come lo furono Robinho o Pato al tempo.
    Quindi o 4-4-2 o 4-3-1-2.

    Dalla scelta fra l’una o l’altra disposizione tattica dipenderà, a mio parere, la cessione o meno di Paqueta.
    Mi ripeto, per me finora Paqueta è un bidonazzo ma avrebbe il diritto di giocare da qui a giugno da trequartista 10-15 partite consecutive, cioè dovrebbe avere almeno le stesse possibilità avute da Calhanoglu.
    Il punto è: se Gattuso alla fine della scorsa stagione lo ha piano piano messo in discussione, Giampaolo all’inizio di questa e Pioli poi lo hanno messo in panchina vuol dire che il giocatore non si impegna in allenamento?

  4. Ruud era devastante, ma l’ho sempre considerato un giocatore a tutto campo, non una punta. Altrimenti Ibra scalerebbe di una posizione. Gli altri da te elencati sono certamente a ridosso del gruppo di testa, assieme ad Hateley e Papin (quest’ultimo era mostruoso ragazzi, e faceva la panca!).

  5. Mi diverto anch’io a fare la classifica degli attaccanti che ho “visto” nella mia “carriera” di tifoso rossonero e concordo con le 3 prime posizioni indicate dal boss.

    Ma come Giustiziere non dimentico Prati e Sormani e come Adamos non dimentico Superpippo, che poteva anche essere sgraziato ma la metteva sempre dentro.

    1) Van Basten
    2) Sheva
    3) Ibra
    4) Prati, Sormani, Weah, Pippo (questi 4 in ordine temporale).

    Un peccato (per noi tifosi), per come aveva iniziato, non inserire “Attila“, purtroppo però dopo la prima annata si è perso, un po’ come l’attuale polacco.

  6. Invece si caro Rincon, ho dimenticato la Volpe argentata: Pietro Paolo Virdis Di diritto inserito tra Weah e Inzaghi.

  7. Prati era un grandissimo, ma di lui ho soltanto un vago ricordo. Hateley era fortissimo, di testa una sentenza, ma incline agli infortuni (sospetto anche per colpa sua). Inzaghi non mi è mai piaciuto, ma se negassi che ci abbia dato tantissimo sarei un pirla.

  8. Sì Marcovan, su Gullit non sapevo neanch’io se metterlo o no, perché dargli un ruolo è difficile. Purtroppo ha avuto il suo meglio quando io avevo un’età in cui potevo guardarlo a 90esimo minuto, in Coppa dei Campioni e qualche partita di campionato che allora, se non ricordo male, veniva data sulla Rai. Non l’ho, purtroppo, mai visto dal vivo.
    Io credo uno dei pochissimo giocatori degli anni ’80 inizi ’90 con la forza fisica (oltre che la tecnica immensa) per sfondare anche oggi. Era un alieno per allora. Me lo ricordo così. Non un centravanti, ma anche. Non un’ala, ma anche. Non una seconda punta, ma anche. Qualcosa di pazzesco.

    Degli attaccanti del Milan che ho potuto vedere dal vivo (purtroppo non ho visto Marco) quello che mi ha impressionato di più è Weah. Dal vivo ho visto Ibrahimovic con la maglia del Milan, ho visto Inzaghi, ho visto Shevchenko, non conto Kaka perché parliamo di centravanti, Pato, Bierhoff, ecc ecc. Però Weah, mamma ia. Io ero lì in un Udinese-Milan 1-5 del 1999, tra l’altro in tribuna gratuitamente con l’accredito che allora davano a chi aveva la tessera da arbitro, quindi lo vidi molto bene. Pazzesco. Un giocatore pazzesco.

    Andate qui, se non ricordate (non credo) quella partita Udinese-Milan 1999 al minuto 1 e 29. Questo è niente di quello che fece in quella partita, niente. Un dominio tecnico e atletico pauroso.

  9. Eccomi.
    Sconcerti non farà fatica a cambiare opinione se le cose dovessero andare male.
    bra in ogni caso è una sconfitta per il calcio Italiano: un tempo venivano campioni ventenni oggi vengono chiamati a salvare la patria 39enni…
    Se salvano la patria veramente siamo a livello del Calcio USA

    A ibra tutti miei auguri.

    E’ chiaro che si tratta di un gigantesco mascherone: anche arrivassimo al 4° posto serve assolutamente un cambio di prospettiva: rimango convinto che 80% della formazione sia valida e anche di piu’, ma serve un centrale da difesa alta, veloce di gamba e con un buon piede, e un esterno che dia profondità. Oppure smettere con questo modulo.
    Paquetà… la tecnica non è tutto. Orgoglioso di essere brasiliano, bene. Ma qui se non ti svegli certi giochetti non te li puoi permettere. Ancora di piu’ se non sei ancora nessuno.
    Come diceva Zeman, il problema non sono i grandi giocatori ma quelli che si credono grandi.

    Pietro Paolo Virdis giocatore fenomenale.
    Uno dei migliori attaccanti italiani di sempre.
    Pensare che nel 1982 Bearzot si porto’ Selvaggi come panchinaro…. ? certe cose non le capisco.

    Ogni tanto vado a mangiare da lui, PPV, ha un localino a Milano di cucina sarda.

  10. Grande Pietro Paolo, hai ragione Danilo.
    Lo vedo spesso avendo l’ufficio a 300 mt dal suo negozio.

  11. Ah Pietro Paolo che giocatore…

    Piedi fatati, colpo di testa letale, altruismo, opportunismo. Sembra la descrizione di Van Basten, ma purtroppo del grande olandese gli mancavano la stronzaggine (Marco le prendeva, ma le restituiva anche di santa ragione) e la velocità.

  12. Rincon, passa a pranzo da lui. Si pranza bene, non a buonissimo mercato, ma la compagnia ne vale la pena

  13. I miei primi ricordi calcistici sono del 1994, in particolare semifinali e seguente finale di Champions League ad Atene, i mondiali negli Stati Uniti, il calo fisiologico in campionato del Milan di Capello nella stagione successiva (in realtà ricordo anche Pescara-Milan 4-5 del 1992, poiché mio cugino e mio zio andarono allo stadio e dopo la partita tornarono estasiati a casa dei miei nonni, dove mi trovavo in visita quel giorno, perciò divorai in tv tutto ciò che trovai sulla partita e mi è rimasto un ricordo abbastanza vivo). Non posso, quindi, mettere i Van Basten, i Gullit e gli altri nella lista dei miei attaccanti preferiti.

    Direi, quindi:
    1) Ibrahimovic
    2) Inzaghi
    3) Weah
    4) Shevchenko
    5) Simone

    In realtà Sheva tecnicamente lo valuto tra i primi due, ma io certe sceneggiate come quella del trasferimento al Chelsea per far imparare l’inglese al figlio poco le tollero. Al contrario, Ibrahimovic, che in carriera si è spesso contraddistinto per essere un figlio di buona donna, nei confronti della nostra maglia, della nostra storia e di noi tifosi ha sempre mostrato, tutto sommato e anche inaspettatamente, un certo rispetto.

    Marco Simone è il ricordo romantico del giovane adolescente, era un giocatore che mi piaceva tantissimo. Il paraculismo di Inzaghi, inoltre, l’ho sempre apprezzato. :mrgreen:

    Con la nostra maglia ha anche giocato un certo Roberto Baggio, uno che da solo, a livello di emozioni, merita il primo, il secondo e il terzo posto messi assieme. È vero che le sue migliori stagioni non le ha vissute al Milan, però non dimentichiamo che anche questo grande giocatore ha indossato la nostra maglia.

    A distanza, qua da Berlino, mi pare di capire che il ritorno di Ibrahimovic è vissuto da molti milanisti come l’arrivo del Dio dell’antico testamento, severo e pronto a punire chi sgarra. Non sarà facile per lo svedese fare peggio di quei tre là davanti (Suso-Piatek-Calhanoglu) e da lui ci aspetta una certa dose di brutti sguardi e ceffoni nei confronti di una squadra che tra i molti difetti ha la mancanza di carattere.

  14. sono tornato ora da 5 giorni all’estero…a far Natale con uno dei miei figli :mrgreen:

    leggo di Ibra e ho visto uno dei video che è stato messo online dall’ACMilan con “IZ Back” e la Madonnina ed il cielo rosso che lancia una saetta su Milano…cazzo se mi ha gasato!!!!

    Dunque è arrivato, quindi va bene così. I dubbi che avevo, evidentemente, erano poca roba. Ben tornato a casa, Zlatan. Il Maestro è tornato per insegnare calcio e non solo a questa masnada di mediocri.

    A livello di marketing è una bomba, da quello che ho potuto vedere. Immagini, video, opinioni già negative dei soliti cialtroni, direi che il colpo è andato a segno nel bersaglio grosso.

    Ora chi sentirà parlare del Milan, saprà che qui abita lui, Il Maestro, che IZ back non è qui a svernare, ma aiuterà a ripulire un’immagine sporcata da anni di magheggi e fancazzismo, magari darà una scossa al cambio di proprietà con quel signore transalpino che tutti indicano interessato a diventare proprietario della Società.

    Volesse il Cielo che le smentite si moltiplicassero come il pane, sarebbe un gran segnale positivo per noi…

    Intanto mi godo questa news :winner:

    A proposito di bomber, io sono cresciuto con Pierino la Peste, l’ho amato moltissimo perché è stato il primo attaccante che ho conosciuto ma credo che la classifica di Zullida sia corretta. Attila è il Derby, “Collo d’Acciaio”…e qui ci starebbe bene anche Oliviero “Bomber vero” Bierhoff :winner:

  15. Corrado, quando ho visto Inzaghi al posto di Sheva e prima di Giorgione ho afferrato il cilicio. Poi ho letto le motivazioni, ci possono stare. Non condivido ma almeno ho riposto il cilicio.

  16. Nella storia del Milan degli ultimi 30 anni non si può non mettere davanti Van Basten e subito dietro Sheva. Qualunque cosa antipatica abbia fatto fuori dal campo (e probabilmente l’ha fatto assumendosi le colpe di una cessione decisa dalla società) lo sguardo spiritato dell’ucraino prima dell’ultimo calcio di rigore all’Old Trafford è un’icona unica e irripetibile di un Milan che non abbiamo più.
    Subito dietro vengono Ibra e Weah per le loro magie e per il loro carisma.

  17. Son gia’ stato. Mangiato bene e lui e sua moglie Claudia, belle persone.

  18. Rincon,

    si chiama “Il gusto di Virdis”?
    La prossima volta che torno in Italia ci vado.

  19. Esatto, e’ in via Pier della Francesca, non ricordo il numero, ma lo trovi su Google.

  20. Pare che i gobbi abbiano soffiato Kulusevski (pare per 44 mln.) ai prescritti ed è già stato definito fuoriclasse e incensato come l’altro fenomeno De Ligt, pagato un’esagerazione (dicono0 70 mln.) ma che sembra disperso nelle periferie di Torino.
    Noi stiamo per prendere un centrale del Barcellona che non ha mai giocato, finora, e che nessuno conosce. Spenderemo circa 20 mln. e sarà un pacco, troppi soldi spesi e coglioniveri che si scateneranno strappandosi i capelli.
    Andonio Gonde sembra sempre più sotto l’effetto di alterazioni psicofisiche, strilla e urla come una casalinga disperata.
    Queste le differenze tra noi e gli altri.
    Prepariamoci al nuovo anno, sperando che dalla Francia giungano buone notizie!

    Buon Anno a tutti i rossoneri di buona volontà, a questo blog e a tutti i suoi partecipanti, :winner:

  21. Buon anno amici cacciaviti!!!
    E’ bisestile, ma ultimamente conta poco.

  22. Van Bastente, Ibra, Sheva, Weah, Virdis, Altafini e Inzaghi. Io ho amato Pier Paolo Virdis, invece non sono mai stato un grande tifoso di Pippo anche se lo ringrazio sempre per i goal fatti

  23. Lo amo uno che mi scrive così: «Tanti anni fa mi ricordo che sono atterrato qui. L’importante ora è che sono qua. Sono molto emozionato perché come ho sempre detto questa è la mia casa e finalmente sono qua dopo aver passato altre squadre però ora sono tornato, questo è più importante. Sto aspettando tutti i tifosi San Siro che faccio saltare ancora lo stadio come prima».
    Indipendentemente da quello che ci potrà dare.
    Abbiamo un cuore tenero tenero noi rossoneri.

  24. più che un cuore tenero abbiamo un bisogno estremo di tornare a saltare di gioia.

    Finora ci hanno fatto saltare tutto, solo i ricordi e la passione ci sono rimasti. Ben vengano parole come queste dette, tra l’altro, da uno che non ha mai manifestato preferenze per qualche team. Ricordo che ci rimase molto male quando fu ceduto. A Galliani disse che se aveva bisogno di soldi glieli avrebbe dati lui stesso.

    Comunque sia ci sta risvegliando dal torpore, dal coma indotto, dalla catalessi..

  25. Ibra darà sicuramente una scossa all’ambiente. Ai tifosi noto con piacere che l’ha già data, resta lo scoglio più duro: quegli smidollati dei suoi compagni. Bisognerà vedere se l’esigente svedese li spaventerà o li spronerà.

    Ribadisco però quanto ho già scritto: senza un buon mercato in entrata e in uscita, Ibra potrà al massimo farci vedere qualche buon numero e poco più. Che comunque, se uno s’accontenta, non è poco visto il nulla cosmico di questa stagione.

  26. Ha chiesto a che ora era l’allenamento. Dovrebbe essere normale per un professionista che ama il calcio e ne ha fatto il suo lavoro. Però io non ero più abituato.

  27. E’ pieno di soldi che gli escono dal buco del culo, ha sistemato 4 generazioni, potrebbe sbattersene beatamente di fare tutto questo… ma questo li scanna tutti… temo per la loro incolumità psichica e fisica!

  28. Bella la canzone Rincon, peccato però che poi sono andato a leggere i commenti e ve ne sono molti beceri, tipo quello che si professa nazista…

    Io sono sempre stato convinto da quando sono cominciate a circolare le voci che Ibra può fare solo del bene al Milan. È chiaro che non ci potrà dare quello che ci ha dato 10 anni fa, ma servirà sicuramente a svegliare i compagni ed a farli rendere al massimo delle loro possibilità.

    Io credo che andrà molto d’accordo con Hernandez, un tipo tosto come lui e con Jac, forse l’ultimo anello di quel Milan che fu.

    Uno che appena sbarcato e si vuole subito allenare non è che un grande professionista, ma soprattutto se quella età, purtroppo, se si rimette in gioco e ci mette soprattutto la faccia, sa che può fare bene.

  29. peccato però che poi sono andato a leggere i commenti e ve ne sono molti beceri, tipo quello che si professa nazista…

    Sta’ a guarda’ er capello… io ne ho visto uno… e non era neppure rossonero… goditi Ibra o almeno l’eccitazione del momento.

  30. “ Retroscena sulla trattativa: “Dopo l’ultima partita con i Galaxy ho sentito Maldini, abbiamo parlato tanto, ci siamo confrontati. A 38 anni ho avuto più richieste di quando avevo 28 anni. A questa età cercavo l’adrenalina per continuare, non cercavo soldi. Ho parlato tanto anche con Boban, dopo l’Atalanta mi hanno chiamato tante volte. Non era un decisione difficile da prendere. Non volevo lasciare il Milan per il Paris Saint-Germain, sono andato via senza la mia volontà. Sono felice di essere tornato, il Milan è Casa mia. Quando mi hanno preso dal Barcellona mi hanno dato la felicità, voglio dar al Milan qualcosa indietro. Voglio bene al Milan”.

    Ritorno da ex: “Vengo per aiutare, per migliorare. Pensiamo una partita alla volta, la squadra ha grande qualità per fare di più. E’ una maratona, non una sfida di 100 metri. Ci vuole tempo. I ritorni dei milanisti non sono andati bene (Shevchenko, Kakà ndr)? Perché non ho perso passione. Ho tanta fiducia, credo in quello che faccio. A livello fisico, con il passare degli anni, si cambia. Ma a livello mentale no. Darò sempre il 200%”.

    Messaggio ai compagni: “Non posso dare un giudizio da fuori sul Milan, bisogna vivere le cose da vicino per esprimersi. Per me il Milan è sempre il Milan. Con i miei nuovi compagni sarò buono o cattivo? Molto più cattivo (ride ndr). A parte gli scherzi, sono me stesso. Bisogna lavorare duramente, bisogna saper soffrire. Senza sofferenza non si può vincere. Mi aspetto tanto dai miei compagni”. ”

  31. Non volevo lasciare il Milan per il Paris Saint-Germain, sono andato via senza la mia volontà.

    Per poi continuare a produrre comunque passivi da un centinaio di milioni l’anno. Ma ci sono le vedove che ancora piangono.

    Bisogna lavorare duramente, bisogna saper soffrire. Senza sofferenza non si può vincere. Mi aspetto tanto dai miei compagni

    Quando Suso dribblerà settanta volte lo stesso avversario prima di dargli la palla, o passeggerà verso la metacampo con gli avversari in fase d’attacco, ci sarà da ridere.

  32. Ho ascoltato sulla app la conferenza adesso.

    È più intelligente di Maldini e Boban, nel senso che ha parlato come fosse dirigente e giocatore ma con l’umiltà dettata dal fatto che sa perfettamente di non essere il giocatore del 2010 e nemmeno un dirigente ancora. Non so se mi sono spiegato ma è riuscito a trovare l’equilibrio perfetto.

  33. Danilo scusami ma non capisco a cosa ti riferivi, in merito alla canzone……

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