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Il Milan è primo in classifica dopo sei giornate in Serie A e primo dopo due nel suo girone di Europa League, si è aggiudicato il primo derby stagionale, sta giocando bene, è equilibrato tatticamente, ha una rosa profonda e talentuosa. Questo mi basta  per godermela. Vivo il momento, consapevole che giungeranno tempi più duri ma evitando le seghe mentali. Le chiacchiere sul calcio falsato dal Covid, la mancanza di pubblico e quant’altro non mi interessano, non riuscendo a comprendere il motivo per cui l’assenza di pubblico dovrebbe favorire proprio il Milan, o per cui le nostre assenze causa tamponi positivi dovrebbero essere state meno pesanti rispetto ad altre. Sono un tifoso semplice, bado al sodo. Se la squadra staziona, come un anno fa grazie al Gianmaestro, dalla parte destra della classifica, sono triste e incazzato, se fa ciò che sta facendo ora, sono felice. Il futuro è il futuro, lo vedremo, se saremo fortunati. I contratti in scadenza? Il passivo elevato? Me ne frego, c’è gente ben pagata preposta a perderci il sonno in queste faccende, io ho già i miei grattacapi per pagare bollette, gabelle, regalini ruffiani per la consorte, ed è più che sufficiente. Il Milan è primo, gioca bene, è convincente, punto.

In realtà qualcosa che mi preoccupa c’è (nel mondo del calcio dico, poiché in quello reale di cose inquietanti ce ne sono a bizzeffe in questo momento). L’atteggiamento arbitrale verso di noi un pochino mi disturba, si è capito. Per ora solo un pochino, siamo solo all’inizio, anche se in verità è da parecchio tempo che ho la sensazione dell’esistenza di qualcosa di sinistro, nei nostri confronti e non solo. L’involuzione artificiosa dell’utilizzo del VAR, avvenuta nel tempo in seguito ai primi insistenti mugugni provenienti da una certa direzione dopo un primo anno in cui sembrava si fosse trovata la panacea di tutte le dietrologie, mi pare evidente, negarlo equivale a nascondere la testa sotto la sabbia — inutile specificare quale sia la parte che rimane più esposta, in quella posizione. Tuttavia noto con piacere che una buona parte dei milanisti tende a passarci sopra, concentrandosi maggiormente su aspetti meramente tecnici. Ne sono lieto, in un certo qual modo questo mi influenza, mi porta a mettere da parte anche queste residue seghe mentali, che peraltro un tempo non mi appartenevano e che biasimavo,  e a godermi il momento al cento per cento. Fino alla prossima porcheria arbitrale, che ovviamente rinfaccerò con la bava alla bocca. Scherzo. Ma non troppo.

Torno quindi ai toni gaudenti d’inizio post. Il Milan in questo momento è una valvola di sfogo strepitosa per evadere un po’ da questa realtà che si sta profilando grigia per i mesi a venire. Sembra che ogni cosa vada per il verso giusto (arbitraggi a parte, ma come ho detto per ora  mi taccio). In società sembra tornato il sereno fra i vari dirigenti; il rilascio di inopportune interviste, conseguenti licenziamenti e  pugnalate alle spalle sotto forma di contatti con presunti maghi teutonici depressi della panca di qualche mese fa, avevano alzato un fitto polverone; brava è stata la proprietà a diradarlo e ricomporre i pezzi, e intelligenti sono stati i pezzi a ricomporsi. Non mi piace un fondo speculativo come proprietario e non ne ho mai fatto mistero, però non posso negare che il nostro ci stia garantendo grande solidità finanziaria; inoltre, come ho detto poc’anzi, la buona gestione della baruffa dirigenziale è stata provvidenziale. Area tecnica e amministrativa sembra abbiano cominciato a remare nella stessa direzione, e i risultati si stanno vedendo. Il tecnico, accolto con estrema diffidenza da tutti noi o quasi, non sta sbagliando una mossa. I giocatori sono bravi, sereni e disciplinati (qualche riflessione su alcuni di loro la faremo, ma non oggi, oggi è il giorno del “va tutto bene”). Abbiamo la rosa più giovane d’Europa, malgrado la presenza  del “fenomenonno” Ibra. Un grande futuro ci aspetta, sempre che non vengano commesse cazzate irreparabili. Inoltre stiamo conquistando il mondo mediatico; siamo, come si dice, trendy. So perfettamente che il plotone d’esecuzione è già schierato e le penne già cariche, ma era però impensabile fino a pochi mesi fa tanta benevolenza. Quanto durerà tutto questo? Lo ignoro, spero il più a lungo possibile. Fino alla conquista del quarto posto, diciamo.

10 commenti su “Va tutto bene

  1. Tutto vero, quello che pensi e scrivi. Sono pensieri molto semplici ma derivanti da constatazioni molto reali.

    Pure io già li vedo, alcuni giornalai (che mica tutti sono stronzi), che sorridono forzatamente in attesa del nostro inciampo.

    Basta osservare come i gobbi, che stanno facendo cagare a spruzzo, ma vedono idolatrato l’entusiasmante Pirlo solo perché sono riusciti a vincere dopo che è rientato CR19 quando, nella normalità dei casi, lo stesso allenatore sarebbe stato accompagnato alla porta senza troppi complimenti.

    Oppure i prescritti che, fuori Lukaku, faticano di brutto ma siccome in panchina c’è il clitoridino Gonde, guai a parlar male.

    Spero che tutto vada bene il più a lungo possibile e che il quarto posto venga presto assicurato matematicamente, poi staremo a vedere cosa si potrà fare di più. Se ci saranno le condizioni fisiche e mentali potremmo anche pensare al terzo o chissà.

    Intanto mi auguro davvero di cominciare a dare lo stesso fastidio che può dare un foruncolo nei paraggi del buco meno profumato.

  2. Un applauso per il post. Condivido tutto o quasi. Una cosa del quasi è il riferimento al calcio Covid. Penso che in qualche maniera abbia giovato alla nostra causa proprio perché essendo una squadra giovane la mancanza del pubblico toglie pressione. Questo Marcovan, ma è innegabile. Toglie pressione soprattutto fuori, ma anche in casa perché il nostro pubblico è notoriamente poco tenero e paziente. Diciamo che comunque la nostra cavalcata è iniziata così (vero che l’ultima sconfitta con il Genoa era a porte chiuse, ma dovevamo ancora digerire la bruttissima sconfitta nel derby) anche se non c’è riprova che possiamo fare altrettanto bene con il pubblico.

    Le ultime decisioni arbitrali hanno smosso subito anche quella piattola di coglionesemper che è tornato a scrivere dopo tanto tempo. Mi ha però colpito una frase di quello che ha scritto perché l’avevo accennato anch’io nel post precedente “Non se ne esce finché il designatore va in TV a dire che il VAR non è intervenuto perché un arbitro non ha sentito in uno stadio vuoto nonostante le proteste dei giocatori e nessuno ha il coraggio di battere ciglio.”. Questa cosa detta da Rizzoli a Sky domenica sera è effettivamente inquietante. Non sono mai stato un complottista, ma calciopoli o l’ignobile sudditanza (non psicologica) nei confronti dei gobbi, sempre avuta da parte del Palazzo, non aiuta a rasserenarti.

    L’ultima parte del tuo post mi ha fatto pensare come sia vero che un’orchestra suoni bene se tutti gli strumentisti sono in armonia tra di loro. Non c’è niente di eccelso in questo Milan (Ibra a parte), ma hanno trovato una lunghezza d’onda che gli permettere di esprimere il massimo di ciascuno di loro.

  3. Mettetela come volete, ma vedere i prescritti perdere prendendo ancora tre gol, in un campetto di periferia, contro un Real che è si e no l’ombra di quello che era, è un piacere sublime.
    Se poi viene accompagnato dalle cinque pappine rifilate alla dea del fenomeno, la serata è stata bellissima. Ho pensato a quando il Gasp saltellava sul cinque a zero che ci ha rifilato circa un anno fa… la ruota gira…

  4. Post ottimo come al solito.

    Si vero il Milan è una valvola di sfogo positiva in questo momento che la questione Covid stavolta mi sta prendendo brutto. Sarà perché ho genitori anziani, sarà per i nipotini…

    Simpatica la battuta di Ghost “CR19”!!!! Comunque anche quel cazzo di Morata sta facendo il suo, sembrava un giocatore finito altrove ed invece con i gobbi segna a raffica…

    Per la questione VAR stiamo rasentando il ridicolo, non sembra esserci una regola precisa. O ci si va sempre a rivedere o altrimenti togliamola.

    Con la Roma ci è andata bene perché ci hanno dato un rigore ridicolo per “compensazione”, ma per le altre volte? Poi, ma di questo ne godo, anche ai prescritti col Parma hanno negato un rigore che al VAR è impossibile non abbiamo visto. Tutto mirato per il 10° di fila? Mah, chissà.

    Per ora godiamoci il nostro Milan e stasera c’è il piccolo Weah a San Siro, un po’ di emozione ci sarà a sentire quel nome.

  5. Quella di questa sera forse sarà la sfida più dura che affrontiamo in stagione. Abbiamo giocato il derby, vero, ma personalmente temo di più una squadra come il Lilla, imbattuta nel campionato francese e piuttosto talentuosa.

    Noi schieriamo due ex, Kjaer e Leao. Da loro il figlio di uno dei nostri più grandi miti Timothy Weah.

    Servirà il miglior Milan. Tensione, personale, già molto alta.

  6. Vedo Ibra titolare e sono un pochino perplesso, speriamo almeno non faccia i novanta minuti.
    E speriamo pure che in società abbiano pensato ad un qualche gesto particolare per accogliere Weah Jr, non tutti i giorni capita di giocare a San Siro dove tuo padre ha fatto la storia.

  7. Un vero disastro. Va tutto male. Surclassato a centrocampo. Un rigore inutile e probabilmente non c’era. Una papera di Gigio. Ma non sono scuse. Veramente una preoccupante involuzione. Ora diventa vitale la partita di domenica, non vincerla sarebbe veramente un disastro e torneremo a pensare ad altri traguardi che non sia il quarto posto.

  8. Che fosse il rischio maggiore che correvamo lo si sapeva ampiamente. Loro sono la squadra che proprio non si adatta alle nostre caratteristiche e non ci hanno praticamente fatto giocare. Poi Romagnoli fa la seconda cazzata in due partite (mai dare alibi agli arbitri, questo poi, abbastanza inesperto, ha fischiato un rigore che non c’era , ma scolastico), Gigio fa il rumeno della situazione e non ci fai più niente.
    Bisogna digerirla perchè prima o poi doveva arrivare. Magari è arrivata un po’ troppo forte, ma una sconfitta è una sconfitta. Stop.

  9. ma una sconfitta è una sconfitta. Stop

    pienamente d’accordo ma ci deve essere la pronta reazione domenica, altrimenti sarà una sconfitta che lascerà strascichi.

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