Giocando così non si deve perdere, questo è a grandi linee il concetto principale espresso da Stefano Pioli nelle interviste del dopo partita. Concetto che condivido pienamente. Il Milan ha messo sotto il Napoli per tutto il primo tempo, occupandone la metà campo costantemente e creando diversi pericoli, due dei quali sventati da Meret: il primo, su Giroud, deviandogli miracolosamente con la punta delle dita sulla traversa un tiro ravvicinato, il secondo su Krunic, negandogli d’istinto la rete su una inzuccata ravvicinata. Da segnalare però un noiosissimo Kvaratskhelia, unico vero problema per noi nel primo tempo e parte del secondo: Kiaer e Calabria ammoniti e Dest costretto ingenuamente al fallo da rigore per merito suo, ma in generale una spina nel fianco continua, almeno finché ha avuto benzina. Checché ne dica qualcuno di noi rosicando un po’, siamo di fronte a un ottimo giocatore. Il secondo tempo è cambiato una volta sbloccato il risultato, ma a fare la gara è sempre stato il Milan, anche dopo avere agguantato il pareggio.

In linea di massima il Milan ha giocato bene, forse meglio del Napoli, ma il Napoli ha sbagliato meno e ha colpito con cinismo quando ne ha avuto l’occasione. E’ stata una gara che avremmo potuto vincere, pareggiare, ma che abbiamo perso senza che l’avversario abbia rubato nulla. Tornando al commento sopra riportato di Pioli ed estendendolo, se perdi una partita giocando così, qualche merito ce l’ha l’avversario, ma molte colpe le hai anche tu.

Capita anche alle squadre forti di perdere, per carità, e non c’è da strapparsi i capelli più di tanto, in particolar modo quando accade contro un’altra squadra forte; sarebbe stato peggio perdere contro il Monza, per fare un esempio a caso. Tuttavia è bene non lasciarsi ingannare dal bel gioco espresso, dalle traverse e dai miracoli di Meret, poiché qualcosa che non va comunque c’è. Sarebbe pericoloso non prenderne atto.

Prendiamo troppi gol, andiamo troppo spesso in svantaggio — ieri sera è avvenuto due volte. Il nostro non è il tipico caso della squadra che sembra giocare da Dio là davanti divertendo e divertendosi,  ma poi, essendo priva dei necessari equilibri, quindi sbilanciata, lascia praterie agli avversari beccando valanghe di gol. Il Milan non è niente di tutto questo, giacché concede pochissime ripartenze in ogni gara; ma è vero però che in ogni gara commette diversi errori di distrazione, specialmente a difesa schierata. E’ un problema grosso, da risolvere.

L’avvio di stagione di Tomori è stato finora negativo, la maggior parte delle distrazioni di cui parlavo sopra hanno portato la sua firma; anche ieri, sul colpo di testa di Simeone, si è addormentato. E’ anche vero che nella stessa azione Messias ha lasciato calciare indisturbato  Mario Rui  sul cross per l’inzuccata decisiva, ma l’ennesima distrazione di Fikayo rimane. Mi è piaciuto De Ketelaere, ho visto qualche progresso. Grandissimo nonno Giroud. Bene anche Calabria finché è stato in campo. Ma in generale ottima prova di squadra, tolte le dormite  dei singoli.

Ha arbitrato Mariani, al VAR c’era Irrati. Mariani mi è piaciuto, ha lasciato giocare il più possibile e assegnato adeguatamente i vari cartellini; non ha però visto il fallo da rigore di Dest sul georgiano del Napoli. Bravo Irrati a richiamarlo, accidenti a lui.

Sono partite le critiche a Pioli. Immaginavo sarebbe successo: avrebbe potuto fare questo, non avrebbe dovuto fare quest’altro e via dicendo. Ci sta, dopo una sconfitta bruciante accade sempre ed è più che normale. Secondo me invece Pioli on fire: partita preparata molto bene e persa per sfortuna ed errori individuali. E ovviamente per la bravura del Napoli, poiché spesso noi tifosi ce ne dimentichiamo, ma esiste anche l’avversario.