Un tempo questo blog era frequentato da un buon numero di interisti. O se vogliamo infestato, dipende da come uno la vede. Era il periodo post-calciopoli, quando i cugini dominavano in lungo e in largo ed erano pervasi, come spesso accade  quando gira loro bene, da delirio di onniscienza. Basterebbe spiccare un balzo nel tempo correndo a frugare nel nostro archivio se si nutrissero dei dubbi. Si scoprirebbe che a quel tempo i cugini erano tutti o quasi giureconsulti ma non soltanto, la loro conoscenza spaziava dalla medicina (il caso Agricola) alla politica (ogni milanista è anche berlusconiano e, se non lo è, se non è un incoerente deve smettere di tifare Milan). Poi il Milan interruppe la loro egemonia e gli interisti si dissolsero, in qualche caso facendoci pure una pessima figura. Alla fine si squagliarono tutti come neve al sole. Squash. Adesso in questo blog non ve n’è più neppure l’ombra. Peccato, alcuni di loro erano anche simpatici.

Per questo motivo a quel tempo scrivevo assai più spesso di Inter. Di utenti interisti qui – come dicevo poc’anzi – non ce ne sono più, e ne ignoro la ragione. Sarà che è passata la moda dei blog calcistici misti. O magari che, pur essendo degli antisportivi nati, neppure loro, i cugini, amano sparare sulla Croce Rossa. Fatto sta che l’argomento Inter viene affrontato assai meno rispetto a prima. Ma oggi mi tocca. Domenica c’è un derby che ahinoi, quest’anno, ci piaccia o no, è obbiettivo stagionale, una sorta di titulo. Inoltre  la Champions m’interessa relativamente, lo Zenit per me è null’alltro che un buon allenamento.

Quindi c’è l’Inter. Una squadra che, come il Milan, ha tagliato i ponti col recente glorioso passato liberandosi di qualche anziano campione dal pesantissimo contratto,  sostituendolo con alcuni giovani promettenti. A differenza del Milan tuttavia, l’Inter si è rivoluzionata con più prudenza; nulla a che vedere insomma con la scioccante epurazione rossonera dell’estate scorsa, che vide la partenza non soltanto di tutti i plurititolati campioni d’inizio millennio, ma anche di due fuoriclasse assoluti come Ibra e Thiago.  L’Inter ha agito un po’ diversamente, per gradi, senza perdersi in patetiche sceneggiate, ha fatto le cose per bene acquistando buon materiale e affidandolo ad un giovane ambizioso, il quale pare sia anche capace. Pur avendo mostrato prestazioni altalenanti, passando anche da sconfitte inaspettate che avrebbero potuto creare disastri a livello ambientale, ora l’Inter si trova al terzo posto. Grazie più ai senatori rimasti che ai giovincelli, okay, ma non si scopre l’acqua calda affermando che, affinché una squadra possa girare in maniera soddisfacente, occorre il giusto mix fra gioventù ed esperienza, e che, in ogni caso, il marchio sui successi (e sulle sconfitte) lo appongono quasi sempre gli elementi più esperti.

Domenica sarà durissima. Loro non sono fenomenali, neppure ritengo abbiano una rosa tanto superiore alla nostra, ma stanno oggettivamente meglio di noi. Hanno più certezze, una proprietà più presente ed interessata, un tecnico forse (e sottolineo forse) più bravo del nostro, di certo non perennemente sotto schiaffo da parte di società e tifosi come invece è Allegri. Inoltre ci sarà Milito. Che vabbe’, non dovrebbe toglierci il sonno più di tanto (insomma è buono, ma non è Maradona) se non fosse che probabilmente ci sarà pure Abate. E tutti quanti sappiamo quante cagate sia in grado di commettere il Maicon Biondo allorché è costretto a calcare un rettangolo verde assieme al bomber argentino. E poi ci sarà un Cassano in gran forma e motivatissimo. Lo sarà come sempre per pochi mesi poi si stuferà anche dell’Inter, però noi, purtroppo, dovremo affrontarlo nell’immediato.

Penso che siano favoriti i cugini. Si suol dire che la squadra favorita in genere il derby lo perde, ma a me questa è sempre sembrata una stronzata. Ad ogni modo, ai detrattori di Acciuga consiglio di tifare contro: credo che una sconfitta sancirebbe la fine del nostro rapporto col livornese. Ma da cacciavite a cacciavite chiedo: ne varrebbe la pena?