Balotelli. Nel momento in cui scrivo, Mario Balotelli è diventato un giocatore del Milan. A meno di sorprese odontoiatriche, nessun fiscalista inglese ha bloccato il trasferimento di Mario Balotelli. Di Mario Balotelli si conosce tutto, persino la lunghezza del suo pene se Raffaella Fico decidesse di rilasciare la novantanovesima intervista a qualche rivista patinata. Di Mario Balotelli calciatore si conosce altrettanto. Tutti abbiamo negli occhi il suo percorso, la sua “crescita”, i suoi numeri, la sua forza e la sua tecnica. Mario Balotelli è, inoltre, al 99,9% un acquisto elettorale/politico. In tale categoria, dal 1994 ad oggi, solamente dopo il Maestro (lui è nell’empireo che educa gli stolti), questo è l’acquisto migliore. Potreste elencarmi una miriade di ragioni avverse, ma non ne accetterei neppure una. Portiamo a Milanello un attaccante del 1990. Formiamo un tridente di bambini, che potrebbe fare le nostre fortune per almeno 7/8 anni. Possiamo dire tutto e il contrario di tutto, ma nella schizofrenia rossonera questa è un’operazione che non si poteva non fare. Parliamo di Mario Balotelli, un talento discontinuo, pazzo, bizzarro, ma che potrebbe veramente cambiare il suo e il nostro futuro.

Allegri. Ricordiamoci dove eravamo allora. Guardiamo dove siamo ora. Là c’erano colpe del nostro allenatore. Qua ci sono (soprattutto) meriti del nostro allenatore. Giochiamo forse male, anzi malissimo, ma siamo diventati una squadra. Perderemo ancora (certo!), ma vinceremo altrettanto da qui alla fine della stagione. Il terzo posto, per quanto lontano, non sembra più impossibile. Abbiamo visto la difesa a 3, il centrocampo a 2, il falso centravanti e il falso trequartista, però alla fine siamo arrivati. Sfido chiunque a ripartire da zero. Sfido chiunque a farlo a Milanello, dopo che ti hanno venduto mezza squadra tra fuoriclasse e senatori. Non è un fenomeno, ma non è uno scemo. Ne è uscito in piedi, quando sembrava che stesse per essere chiuso in un sacco bianco. Se volete il calcio di Zeman andate a vederlo, ma poi non vi lamentate se arrivate ottavi. Di Sacchi, di Guardiola, di Ferguson e di Mourinho ne nascono uno ogni vent’anni e neppure loro sono perfetti. Noi abbiamo Massimiliano Allegri, non sarà un’aquila, ma sono certo che un Montella, un Donadoni o un Guidolin non farebbero di meglio. Tutto questo vale e varrà indipendentemente dal piazzamento della squadra a fine anno. Ecco se arriviamo noni, magari cambio idea…