Ognuno ha un suo modo di vivere e vedere il calcio. C’è chi lo gioca e chi lo ha giocato. Chi allena e chi ha allenato. Chi si scatena e suda in un campo da calcetto (o da calciotto). Chi si siede comodamente in poltrona e critica senza mai aver indossato una sola volta uno scarpino. Chi tutte le domenica si siede sul seggiolino di uno Stadio, sia esso del Meazza e/o di qualche campo della provincia, dove peraltro spesso non c’è neanche il seggiolino stesso. Chi affronta chilometrici viaggia per vedere la propria squadra del cuore, in casa e/o in trasferta. Chi legge giornali e ascolta programmi sportivi come fossero Bibbia e chi fa le stesse cose solo per curiosità e noia. E potrei andare molto avanti, ma basta così.
Allora oggi vi parlo del MIO CALCIO, a patto che voi poi mi parliate del VOSTRO!
Calcio giocato Ho smesso di giocare l’anno scorso. Una tendinite cronica al tendine rotuleo del ginocchio destro mi ha piegato. Aver smesso è stato un trauma, potevo andare avanti ancora per 5-6 anni. Un solo infortunio serio prima dello stop, per il resto sempre sanissimo. Non escludo che riprenderò l’anno prossimo, devo solo ritrovare tempo e spirito di sacrificio. Una carriera spesa sempre nella stessa società, dai pulcini alla Seconda Categoria (con qualche apparizione in Prima). Due campionati vinti – pulcini e esordienti – e un paio sfiorati – allievi e Under 21. Due presenze nella selezione provinciale dilettanti a 15 anni. Ho iniziato ala destra, quando ancora i bambini giocavano sin da piccoli 11 contro 11, ma sono presto diventato centrocampista centrale. Più incontrista, che regista. Grande senso tattico, un buon destro (sia nel tiro che nel lancio), un discreto senso del gol – 11 gol nella stagione allievi – ma tecnica mediocre. Le trasferte nei campi della provincia, i campi infangati, la pioggia, il freddo, la neve, la terra battuta, i rari ciuffi d’erba, i litigi, le risse, gli insulti, i segni dei tacchetti sulle cosce. Non rimpiango nulla e mi manca tutto. Porto con me miriadi di aneddotti che ancora oggi riempiono le serate con i miei amici storici.
Calcio allenato Nel 2006, in un periodo in cui facevo molta panchina, la mia società mi chiese di fare un breve corso (3 mesi) organizzato dalla Scuola Calcio Inter. Si può fare. Andavo per imparare ad allenare i bambini. Ho scoperto un mondo nuovo. Un calcio diverso. Uno studio, una dedizione e una preparazione che molti di voi neanche immaginano. E così decido di giocare e allenare. Una vita sul campo da calcio insomma. Un disastro per la sfera sentimentale. Per 3 anni alleno i pulcini. M’informo, mi aggiorno. Un vero impegno. Allenare i bambini è una gioia. Ascoltano, imparano, migliorano, pur nel loro divertente chiasso. Poi per ragioni personali (di lavoro per la precisione), devo lasciarli. Smetto anche con il calcio giocato. Oltre all’infortunio, inizia a mancare il tempo. Mi propongono di allenare i ragazzi, di 17-20 anni per l’esattezza. Questo è presente. Un altro modo di allenare. Un altro modo di vedere e affrontare il calcio. La prima cosa che ho capito veramente allenando dei calciatori adulti è la seguente: la difesa a 3 è una cazzata! Si difende bene solo con una linea a 4 (eheh!).
Calcio guardato Sono abbonato da sempre. Vado allo Stadio da quando avevo 6 anni, non pagando il biglietto – una volta i bimbi entravano gratis – dai 12 anni con l’abbonamento, prima a metà con mio zio, ora tutto mio. Il calcio lo si vede e lo si capisce solo dal vivo. Questo discorso vale dal più infimo campetto di periferia, sino al grande palcoscenico di Serie A. Non me ne vogliano i cultori e i fruitori del calcio in TV. Il calcio visto dalla poltrona, è un calcio parziale, focalizzato sul gesto del singolo – il portatore di palla – e mai dell’insieme. In TV il calcio diviene più sport individuale, meno sport di squadra. Non si vede la tattica, non si vede l’atteggiamento dei giocatori lontanto dalla palla, non si vedono i movimenti individuali e collettivi. Il calcio, come tutti gli sport, per essere davvero apprezzato e compreso, deve essere visto almeno una volta (in realtà assai di più) ai bordi del campo.
Calcio amato Il mio amore è il Milan. E’ un amore incondizionato, intenso, felice e doloroso al tempo stesso. Sono nato rossonero. Morirò rossonero. Le mie giornate e il mio umore spesso sono dipesi e dipendono dal Milan. Crescendo diminuisce la passione e aumenta il disincanto, ma quando il Milan non gioca o non è prossimo ad una partita, io sento un pizzico di vuoto in me. Il mio primo idolo fu Donadoni. Poi per sempre Albertini. Nessuno lo sostituirà. Ora stravedo per Pirlo e Ambrosini, ma nessuno mai come Demetrio. Piansi il giorno in cui lo vidi dire: "Vado all’Atletico Madrid".
E il vostro calcio? Me lo raccontate…
P.S. … Oggi niente gioco, la ragione è ovvia: avete molto da scrivere.
Betis: "….. Nostalgia di un tempo passato che non tornerà più e che non rivedo nelle nuove generazioni.. :(…."
Per forza, ora c’hanno la Pes nel cervello!
sadyq
calcio giocato: come tutti i ragazzi nelle giovanili di squadre milanesi e calcio amatoriale uisp
mai allenato
sono milanista e la prima partita che ho visto è stato Milan – Venezia all’età di 8 anni nel lontano 1966
guardo il calcio e per lavoro spesso vivo la partita dentro il rettangolo di giuoco a fianco alle panchine degli allenatori ma ho perso un pò il gusto perchè il calcio è diventato troppo business e poca passione.
Sono stato il più grande tifoso di Gesù (Gianni Rivera) al quale nessun calciatore italiano degli ultimi trenta anni può essere accostato e nessun calciatore del mondo di tutti i tempi può essere paragonato a lui nell’"ultimo passaggio".
Di calciatori ne ho visti tanti, ho palleggato perfino con Maradona e di lui conservo un bellissimo ricordo (persona molto generosa).
Bellissimo post camisa.
ciao
giorgio
ahahaha Betis, ma è così con quel gioco…poi io non avendo niente da fare visto che sto cercando lavoro…
Ciao a tutti
io vi leggo sempre ma non commento mai, ma mi pareva giusto dire la mia in questo bel post (per puro esibizionismo più che altro
Calcio giocato: ho iniziato da piccolissimo a giocare a calcio, ma solo a 8 anni mi sono iscritto in una squadra di calcio, convinto da alcuni amici che vedendomi giocare in porta per strada mi dissero che avrei potuto fare bene anche nella squadra del paese. Conclusione: un disastro! Io lo so, il mister lo sa, così decide di mettermi centravanti, almeno avrei combinato meno danni
Anche qui non brillo, così il mister, illuminato dallo spirito santo e mosso dalla pietà mi arretra a esterno (a sinistra, destro naturale: ancora oggi il sinistro lo uso solo per camminare) di centrocampo: qui va meglio, segno qualche gol, misto a qualche golletto e anche qualche gollonzo, così per un paio d’anni, poi la società "fallisce" e mi iscrivo in un’altra sempre del mio paese. Unico ricordo: una punizione dal limite dell’area spedita sotto l’incrocio, tutto il resto l’ho rimosso, esperienza orribile.
Mi fermo un anno, poi riprendo in una squadra molto competiva. Il primo giorno dico al mister che sono un esterno, ma anche qui, mosso a pietà dall’enorme incapacità dei miei piedi, decide di trasformarmi in un difensore centrale, precisamente nel libero.
Mai intuzione fu tanto geniale: a 11 anni correvo al doppio della velocità degli altri ed ero uno dei più alti (a 11 anni 165 cm non sono pochi). Posso permettermi "stronzate", tanto parto dietro gli attaccanti e gli arrivo davanti in due o tre falcate
Erano gli anni degli arrivi in Italia di Cordoba e Serginho, così inizia l’epopea del "piccolo" Cordoba calabrese (mai capitò perchè piccolo però, in fin dei conti Cordoba non è più alto di me neanche adesso) costellata da 3 anni in cui vinco un campionato provinciale con gli Esordienti e sempre secondo in tutti gli altri
Intanto mi cerca l’altra squadra del mio paese e io, ingolosito dalle parole di chi mi cerca, cambio casacca
Iniziano quattro anni in cui, in tutti i campionati fatti, arrivo sempre secondo e soprattutto nell’ultimo anno di Allievi il mister prova a darmi una collocazione diversa (purtroppo i miei piedi non parlavano, e non parlano ancora, la stessa lingua della mia testa) dal centrale di difesa, così mi sposta a centrocampista centrale
Gioco solo due partite, ma la cosa che mi ricordo di più è stato il commento di un mio vecchio allenatore (gran personaggio, capace di perle quali "ragazzi, fate un cerchio quadrato" o ""mister mister c’è foschia in campo" "va bene pietro, tanto lo marchi tu"") che mi dice "O pietro, ma come mai giochi a centrocampo? "il mister mi ha voluto provare lì" "sempre saputo che il tuo mister di calcio non capisce un cazzo" (tanto per dire eh)
Dopo allora, 1 campionato in seconda categoria, 1 in terza e sono quasi due anni che sono inattivo, tranne qualche partitella a calcetto di tanto in tanto
Calcio guardato: il più delle volte ho seguito il Milan tramite la tv, solo una volta l’ho visto al Granillo (era il 2000)
Calcio amato: ho iniziato ad amare il Milan troppo tardi e neanche nel suo momento di massimo splendore: era il 96/97 e il Milan veniva allenato da Tabarez
Post molto lungo, ma l’avevo detto che l’ho scritto per esibizionismo (e anche per raccontarvi le perle del mio mister, è ovvio
scusate se mi intrometto … zio, tieni un pivvittì
trattalo bene
però l’occasione è ghiotta e il post interessante… quindi rispondo
CALCIO GIOCATO: sono stata obbligata per anni a fare il portiere dai miei cugini
alle elementari comunque facevo parecchi goal…
CALCIO ALLENATO: non ho mai allenato, ma ho seguito gli allenamenti di parecchie squadre di under12 e under13 in giro per l’europa e ho imparato tanto
ma in realtà aspiro all’ufficio stampa!
CALCIO GUARDATO: pure troppo
soprattutto troppe partite del milan per lavoro
un chiaro caso di mobbing!!!
CALCIO AMATO: gli unici colori sono quelli nerazzurri
Azz, che è??’ Cos’è quella cosa dai colori brutti sull’avatar della nuova arrivata??? Bleah!! XD
Addirittura la Miss che commenta il mio post, che onore!
Siamo entrati in una fase di esaltazione .E questo non mi piace per niente.
risposto miss!
….ero io.
M90, da retta a me: fatti un anno sabbatico coi controcazzi, e poi comincia a cercare. (tanto adesso non si trova una sega)
fa come me:
cazzeggio totale per 11 mesi, stanno per cominciare i mondiali (2006), io mi immagino spaparanzato sul divano, al fresco, mentre guardo tutte le partite…e track!
"il suo colloquio ha dato esito positivo"
…maremma vacca.
Zio almeno lavori.
verissimo juan, verissimo, era una battuta
però se m’assumevano 3 settimane dopo non è che mi lamentavo ;-)
Ot x marcovan
http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=chiambretti_night&data=2009/11/11&id=12759&from=aggregatore_programmi_chiambretti_night_primavera_2009
Anche la spiegazione alle difficoltà tattiche dei Galacticos per Gattuso è molto semplice: "Quando ho visto che anche uno come Cannavaro ha faticato con la maglia del Real mi sono reso conto che fare il difensore a Madrid dev’essere proprio dura. Li lasciano soli e attaccano senza criterio" ha tuonato Gattuso che non ha avuto difficoltà a sottolineare le differenze con il nuovo Milan di Leonardo che, per i maligni, scende in campo con un sistema di gioco sbilanciato:
"La differenza tra noi e loro sta tutta nei terzini. I nostri non spingono, i loro vanno all’arrembaggio lasciando spesso i difensori soli in mezzo che ovviamente vanno in difficoltà".
…per fortuna che c’è zambrotta.
SONDAGGIO: Marcelo&Ramos in cambio di Oddo&Zambrotta: accettate?
Eh lo so, se potessi sarei già in giro per l’europa…va beh vorrà dire che cercherò voli economici, per farmi qualche giretto…magari iniziando da Oporto ^^ ^^ ^^
Zio, sai che son passati 4 anni e pure sto anno ci sono i Mondiali?

Ho già fatto qualche colloquio, ma l’unico ad esito positivo è stato quello di Football Manager 
Ora vado ad allenarmi, almeno per fare qualcosa ^^
E’ il turno del vostro redattore preferito!!!
Calcio giocato: Poco, a 11. Ero nella rosa dei giovanissimi della squadretta del mio paesello. Ero molto ciccio e molto scarso. Il mister ebbe compassione di me, facendomi esordire, a 10 dalla fine, in una partita che vedeva nella squadra avversaria il mio compagno di banco.
Eravamo anche d’accordo: se mi fosse arrivata la palla, si sarebbe spostato sul mio tiro. Mi arriva la palla… Tiro… lui si sposta… e lo colpisco in pieno. E lo stramaledico. Unico pallone toccato da me in una partita "ufficiale". La mia carriera finisce la partita dopo.
Sono arrivato ai 18 anni che non sapevo toccare un pallone. Fisicamente però sono migliorato, arrivando al mio metro e ottanta, e perdendo molto peso (pur rimanendo vigoroso).
Inizio la carriera di militante nelle partite di calcetto tra amici. Dopo gli inizi (fruttuosi) da "uomo assist" (non è che non sapevo giocare… è che non mi ricordavo :P ) che mi valsero il soprannome di "funambolico", mi sono trasformato in una temibilissima punta centrale. Sono capocannoniere delle partitelle del nostro gruppo di amici, ma gioco vertice alto: in pratica tiro in porta e basta. Per la legge dei grandi numeri… prima o poi entra. Sabato ne ho fatti 5 a un portiere che gioca in eccellenza… è ancora lì che le cerca, lo stronzo! Mi aveva fatto certi miracoli… L’ultimo è stato bellissimo: lui in uscita bassa, e io scavetto al pallone che lo scavalca di pochissimo e si insacca. Tiè!
calcio allenato: mai. E a PES sono una frana!!!
calcio guardato: ne ho tante da raccontare… l’esordio fu con la nazionale. Mio papà mi portò a Palermo a vedere l’italia di Cesare Maldini. Italia 2 – Irlanda del Nord 0. Ricordo un magnifico Peruzzi in porta, e uno straordinario Alessandro Del Piero. Ero seduto in curva nord… ma la nazionale ha un’atmosfera magica.
Nel 1999/2000 mio padre abbona me, lui e mio fratello alla Reggina Calcio. Tutti a Reggio ogni 2 domeniche… auto fino a messina, traghetto, panino da mcdonald, partita. La Reggina fece un campionatone… ci riabbonammo per i 3 anni successivi, fino al mio primo anno di università 2002/03.
Poi subodorai la retrocessione e non mi riabbonai, m’ero un po stancato.
E nel 2004/05, il miracolo… il mio Messina… in serie A!!!
Abbonatissimo in tribuna, ho gridato ogni domenica al san filippo… il 4a 3 alla roma, il 2 a 1 all’inter, l’1 a0 alla lazio… partite memorabili. Il mio eroe era Re Riccardo Zampagna!!!
Poi ci fu la retrocessione, calciopoli, il ripescaggio, e l’oblio. Ma quella stagione non me la scorderò mai. Grandiosa!!!
Il mio esordio col milan, risale al 1999: Milan 2 Flora Tallinn 1, partita giocata a Catania, stadio Cibali. Esordì in quella occasione Francesco Coco e Andres Guglielminpietro (che fece anche gol).
Poi, oltre ad aver visto il milan a reggio e a messina, ho dovuto aspettare il 2005 per vedere San Siro.
Derby.
Inter – Milan. 70mila bauscia. Io ero al terzo anello, circondato da interisti. Con me, milanista, un altro ragazzo di verona che non conoscevo. L’inter dominava. Veron inventava. Stankovic una furia.
Poi il lampo, Gattuso, KAKA’: gol. 1 a 0. Vittoria. Ho urlato piu io che tutto san siro. Io uomo del sud, a imprecare in siciliano contro l’inter. E quei bauscia nordici, impassibili, che non si giravano. A Catania, mi avrebbero ucciso!!!
calcio amato: a 3 anni, mio padre mi portò un bustone da edicola… con un papero giallo con la maglietta del milan. Dentro c’erano delle figurine sulla storia del milan: da Kilpin a Meazza, da Nordhal a Chiarugi, a Pierino Prati… e per finire gli olandesi. Ricordo ancora quella caricatura di Gullit che suona la batteria.
Van Basten era il mio eroe. Elegantissimo, un idolo. Milanista sarei stato, finche sarei vissuto. Ottima scelta.. i miei compagnetti erano tutti interisti… e io, piccolo e vincente, grazie al Milan di Capello.
Stravedo per le punte e per gli uomini di fantasia. Ronaldinho mi fece esultare per il suo arrivo, un po’ meno per le sue partite. Ma lo aspetto. Ora, ovviamente, il mio mito è SuperPippo Inzaghi, l’uomo dei record.
chi non cambierebbe Oddo E zambrotta con Marcelo e Ramos??
Io li cambierei in pianta stabile con Abate e Antonini figurati te
Bell’idea Camisa!
calcio giocato: allievi prov poi arbitro di calcio, detesto il calcetto, ora calcio a 7 o a 8 a quanti se ne trovano e magari a 11 se si riesce
calcio allenato: mai
calcio guardato: sono stato abbonato ma non potevo venire a tutte le partite casalinghe, ho fatto anche trasferte, ora da due stagioni sono pantofolaio ma quest’anno a san siro ci torno di sicuro e anche parma-milan la vado a vedere di certo. tutt’altra cosa le partite dal vivo, non c’è paragone con la tv
calcio amato: milan e la spezia. simpatie per brescia, verona, reggiana, padova.